mercoledì 29 gennaio 2014

Recensione "Il confine del piacere" di Maya Banks

Editore Harlequin Mondadori
Pagine 414
Euro 9,90
TRAMA: Essere amici, desiderarsi, amarsi. Spesso le tre cose sono legate come anelli di una catena, una catena di piacere. Kit, Mac e Ryder sono amici, ma condividono molto di più. Un’irresistibile attrazione, che rende ogni gesto carico di sottintesi, come una carezza gentile che nasconde promesse di passione. Può essere il momento giusto per Mac per dichiarare il proprio amore a Kit? E può l’amore avere confini? Anche Ryder deve fare i conti con i propri sentimenti. Non è sicuro di poter accettare un nuovo equilibrio tra loro tre. Ma quello che conta è ciò che Kit vuole e ciò di cui ha bisogno. Una storia che coinvolge personaggi complessi, che vivono la vita in modo anticonformista, mettendo al centro la felicità, qualunque cosa significhi.
VOTO:

INCIPIT:
Travis “Mac” McKenzie spinse indietro il suo cappello da cowboy mentre entrava nel Two Step Bar and Cafè. Percorse con lo sguardo l’interno fumoso da sinistra a destra, misurando ogni persona, cercando qualsiasi cosa fuori dell’ordinario. Tutto quello che vide fu la solita folla, per gran parte gente del posto uscita per divertirsi.
Il jukebox suonava a tutto volume l’ultima chiassosa canzone country e tre coppie si destreggiavano al centro della sala in un’interpretazione convulsa del Two Step.
Mentre avanzava nel bar, qualche avventore ubriaco si alzò, notando la sua uniforme. Ma lui non era lì per arrestare qualcuno per disturbo della quiete pubblica. Era lì per assicurarsi che Kit non avesse problemi.
RECENSIONE:
Ok… vediamo di fare un respiro profondo – mooolto profondo – e cercare di fare una recensione sensata che non sia una lunga lista di improperi!
Per finire questo romanzo – e chiamarlo così è un complimento – ho dovuto riprenderlo in mano a più riprese, perché volevo ad ogni costo arrivare alla fine prima di parlarvene… ma è stata un’impresa titanica!
Arrivata a pagina 200 ero talmente nauseata – sì, avete letto bene! – che l’ho buttato da una parte convinta che non lo avrei più guardato… ma la testardaggine l’ha avuta vinta. Certo nel frattempo ho iniziato e finito altri tre romanzi per superare questa lettura, ma finalmente ieri mattina a colazione l’ho finito… e ho esultato come non mai.
La lettura deve essere svago, emozione e gioia… questo è stato un lavoro, un’autoimposizione e una fatica inenarrabile e finalmente finish, caput, chiuso! Ma chiudo anche con l’autrice, questa Maya Banks che si sente tanto nominare da quando sono arrivati in Italia i suoi libri della trilogia Breathless, di cui ho cercato qualche recensione… senza trovarne una positiva!
Questo già mi avrebbe dovuto mettere in allarme, ma visto che il romanzo mi è stato mandato dall’HM, ho pensato che male non mi avrebbe fatto dargli una possibilità – e menomale che non l’ho comprato, aggiungo!
Maya Banks si dice abbia venduto milioni di copie con i suoi romanzi, famosa per le sue storie erotiche.
???!!!???
E qui – rischiando di sollevare un vespaio  - vorrei proprio cercare di capire una questione che più volte mi si è posta mentre leggevo: dove si colloca il confine tra erotismo e pornografia? Ho cercato una risposta anche in rete, ma non ho trovato delucidazioni precise in merito, quasi che questo confine sia più soggettivo che definito chiaramente.
Da parte mia - per quanto riguarda almeno questo romanzo visto che gli altri non li ho letti e non ho nessuna intenzione di farlo – questo confine è stato valicato ampiamente, perché definire Il confine del piacere un erotico, è come definire Il signore degli anelli una fiaba per bambini. L’erotismo a mio avviso deve essere in grado di stimolare i sensi e le emozioni senza puntare la telecamera sui dettagli (così nel cinema, come nei libri)… quando si comincia a elencare ogni singolo movimento e gesto, scadendo ampiamente ed eccessivamente nel volgare… beh, per me quella è pornografia!
In merito sono aperta alle vostre opinioni…
Fatto stà, che Il confine del piacere presenta una valanga di pagine su pagine di sesso spinto, volgare e noioso… fino a diventare in alcuni punti addirittura urtante.
In realtà quello che ancora più mi stupisce è che sulla copertina non ci sia un bell’adesivo con su scritto “Vietato Minori” o “Per soli adulti”… cavoli, io ho iniziato ad andare nella libreria sotto casa a scegliere le mie letture quando avevo solo 13 anni e visto che da nessuna parte è specificato il contenuto di questo libro avrei anche potuto portarmelo a casa (cosa difficile perché all’epoca per me esistevano solo gli horror, meglio se di King!) e se mia madre mi avesse beccato un romanzo del genere mi avrebbe vietato di andare in libreria per i successivi 15 anni!
Questa opera inoltre doveva essere la rivalsa del genere femminile nella letteratura hot, con la donna al comando per raggiungere il proprio piacere: ma se la donna in questione prova piacere a farsi dominare e legare e abusare in ogni modo possibile, concedendo ogni orifizio umanamente scopabile (scusate ma mi sto irritando mentre scrivo!!!), cosa cambia??? Sempre umiliante e degradante appare… ok è per sua scelta, ma ditemi dove sta la differenza! Corde, manette, Sodoma e Gomorra con tanto di effetto Dolby Digital… però a quanto pare qualcuno non ha ritenuto tutto ciò indice di sottomissione femminile.
La diversità di questo titolo forse è nel fatto che una delle due protagoniste femminili fa ballare come burattini i due uomini che vuole, ma quando finiscono a letto sempre loro prendono il comando.
Soprassedendo su questo punto vorrei provare a illustrarvi gli altri pregi del libro… ok, scherzavo non ne ho proprio trovati!
Il libro si divide in tre parti, le prime due che riguardano il trittico Kit, Ryder e Mac e il secondo un’altra copia… le loro strade di tutti si incontreranno verso l’epilogo, cercando di creare un filo conduttore comune, ma onestamente non mi viene neanche voglia di soffermarmi sulle vicende, perché il libro rimane sempre una lettura che avrei evitato più che volentieri.
Praticamente la prima protagonista è innamorata di entrambi gli uomini succitati e non riesce a vivere senza uno dei due… quindi avremo una bella relazione a tre in cui la donna è una ninfomane egoista e immatura, mentre i due maschioni sono dei senza palle che piuttosto che prendere in mano le redini della propria vita decidono di dividere la stessa donna: cos’è l’unica sulla faccia della Terra?!
I dialoghi sono banali e i personaggi ben poco interessanti.
L’autrice ha tentato di dare una trama che legasse le numerose prestazioni sessuali presenti nella narrazione, ma io ero talmente irritata e schifata che non sono riuscita nemmeno a vedere del bello nella storia, sempre ammesso che ci sia.
Secondo voi, una ragazza che è stata molestata sessualmente dal patrigno e in seguito violentata da uno psicopatico può essere così ben disposta a farsi usare, neanche troppo dolcemente, da due uomini contemporaneamente? A me sembra una cosa ridicola, ma evidentemente la Banks la trovava una scelta sensata.
E poi vogliamo parlare dei nomignoli che tutti gli uomini del libro usano per rivolgersi alle loro donne – sia in momenti di sesso, che in altri di normale vita? Ryder ripeterà migliaia di volte “Bambolina”… Bambolina?!? Forse si è dimenticato il nome della donna, visto che non lo usa mai? Io detesterei dal primo istante questo soprannome.
E il protagonista della terza parte? Zuccherino… per favore date un taglio a questa tortura… Evidentemente sono tutti uomini che per ingigantire il loro ego devono usare parole che sminuiscano la propria donna, per farla apparire più fragile e indifesa ai loro occhi, in modo da sentirsi più possenti…
Quello che più di tutto mi ha stupita è stato andare a spulciare i voti su Goodreads e rendermi conto che ci sono svariate lettrici (non italiane) che gli hanno attribuito 5 stelline…  5??? Ma dico siamo matti?? Se ci fosse stato un voto inferiore a uno gli avrei dato quello…
Immagino che abbiate capito che non consiglio a nessuno questa lettura (a meno che non siate appassionati di romanzi porno… quindi potrebbe essere una scelta valida!), anzi in realtà ve la sconsiglio apertamente.
Se siete lo stesso curiosi, vi avviso che questo titolo è finito nella mia lista di Scambio/Vendo… certo mi rendo conto che non vi ho proprio invogliati a prenderlo.
Mi spiace davvero, avrei voluto poter dire qualcosa di più positivo su questo libro e la sua autrice, ma non c’è proprio stato verso, quindi…
Passo e chiudo :)


L’AUTRICE:
Scrittrice prolifica, Maya Banks ha scalato la New York Times Bestsellers List con tutti i suoi libri, di qualsiasi genere e formato. Già amatissima autrice Harlequin Mondadori di romanzi seriali, vanta un ampio pubblico di affezionate lettrici che attende con trepidazione ogni sua nuova opera. Con il primo volume della Breathless Trilogy, che l’ha portata alla fama internazionale, ha debuttato direttamente al quarto posto della classifica del NY Times, dove è rimasta per oltre 13 settimane.

martedì 28 gennaio 2014

Recensione "La risposta è nelle stelle" di Nicholas Sparks

Editore Frassinelli
Pagine 432
Euro 19,90
TRAMA:
Lungo una strada coperta di neve, un’auto esce di strada. Alla guida il vecchio Ira, che ha perso il controllo e ora è incastrato, ferito e totalmente solo.
Rimanere cosciente è uno sforzo indicibile, almeno fino a quando davanti ai suoi occhi prende forma una figura, prima indistinta, poi finalmente nitida: è l’immagine dell’amatissima moglie Ruth. Che lo incalza, gli chiede di resistere, lo tiene vivo raccontandogli le storie che li hanno legati per tutta una vita. Lui sa che Ruth non può essere lì, ma si aggrappa alle parole, ai ricordi, alle emozioni che li hanno uniti.
Poco distante da quella strada, la vita di Sophia sta per cambiare per sempre. L’università, l’ex fidanzato traditore e violento, le feste e le amiche scompaiono nella notte stellata in cui incontra Luke. Innamorarsi di lui è inevitabile, immaginare un futuro, per quanto diverso da quel che aveva pensato finora, un sogno romantico. Un sogno che solo lui può rendere reale. Purché il segreto che le nasconde non lo distrugga prima.
Ira e Ruth. Sophia e Luke. Due coppie che apparentemente non hanno nulla in comune e che il destino farà incontrare, nel più inaspettato e commovente dei modi.
VOTO:
 

INCIPIT:
Primi di febbraio 2011
Tipi come me, non ce ne sono più, ormai. Sono rimasto solo io.
Mi chiamo Ira Levingson, sono un uomo del Sud degli Stati Uniti e un ebreo, due caratteristiche di cui vado ugualmente fiero. Sono anche un vecchi, nato nel 1920, l’anno in cui gli alcolici vennero messi fuorilegge e le donne ottennero il diritto al voto, e mi sono domandato spesso se la mia vita sia quello che è per questa ragione. Non ho mai bevuto e la donna che ho sposato non vedeva l’ora di raggiungere la maggiore età per votare Roosevelt. È facile quindi immaginare che ciò abbia in un certo senso segnato il mio destino.

RECENSIONE:
Nicholas Sparks… un nome una garanzia. A tutt’oggi è uno dei rari autori di cui non leggo nemmeno la trama prima di comprarne i romanzi e non riesco a ricordare nemmeno una volta in cui sia rimasta delusa da questa scelta.
Ho iniziato questo libro domenica pomeriggio, non appena mi sono infilata sotto una pesante coperta di pile con la mia fedele tazza di the verde fumante in una mano per scaldare le dita. Da quel momento ho avuto quel libro davanti al naso in ogni istante umanamente possibile… mentre cucinavo, mentre mangiavo, persino mentre mi lavavo i denti! Tant’è che ieri nel primo pomeriggio lo avevo già finito, non senza una punta di rammarico… se ogni libro che inizio mi rapisse in questo modo, sarei la persona più felice del mondo :D
Non contenta, ieri sera mentre lavoravo non ho fatto che ripensare alla storia che avevo appena affrontato, con la testa e il cuore piena di emozioni e di nostalgia per personaggi e luoghi.
Ecco, questo è l’effetto che hanno su di me i libri di questo autore!!
Nella sua ultima fatica Sparks ci racconta due storie d’amore, parallele e completamente separate soprattutto perché si svolgono in epoche completamente diverse a oltre mezzo secolo di distanza l’una dall’altra. Da una parte abbiamo Ira, novantenne che ha diviso tutta la vita con la donna che ha amato dal primo giorno che l’ha vista fino al momento in cui lei se n’è andata, lasciandolo solo con un dolore che non potrà mai guarire: quando una storia d’amore dura tutta per tutta una vita è inevitabile che alla fine del cammino uno dei due resti solo… ma questo non rende meno difficile affrontare il vuoto che rimane per chi invece deve continuare a vivere. Ira è uno dei personaggi più belli che mi sia capitato di incontrare e il lettore ha la possibilità di vivere la sua storia a ritroso attraverso i suoi ricordi. Quando incontriamo Ira è in una situazione disperata, finito fuori strada con la macchina, sotto una tempesta di neve, immobilizzato e ferito… solo l’immagine della moglie morta da anni, che prende forma quasi corporea nel sedile accanto al suo spronandolo a resistere, riuscirà a tenerlo in vita, aiutandolo con i ricordi della loro vita insieme. Non tutti i ricordi saranno piacevoli, perché Sparks è obbiettivo: ammette l’esistenza di un amore profondo, altruista e duraturo negli anni, ma sa anche che un amore così non sarebbe tale se non fosse in grado anche di superare brutti momenti… uscendone rinforzato!
La storia di Ira e Ruth è di una tenerezza invalidante… l’amore che tutti vorremmo incontrare; quello che ti commuove e che ti fa sognare di trovare una persona capace di amarti dalla gioventù alla vecchiaia per quello che sei.
Fin da bambina ho sognato un amore così, ho sognato di incontrare l’uomo giusto, il MIO uomo, quello con cui festeggiare le nozze d’oro, perché da figlia di genitori separati, speravo di trovare la prova che il vero amore dura per sempre… e il romanzo di Sparks mi ha riportato alla mente quel sogno, malgrado con tristezza mi abbia anche ricordato che ormai sono troppo vecchia per realizzarlo.
Dall’altra parte invece, nel presente, c’è la storia di Luke e Sophia: studentessa universitaria lei, cowboy lui, si incontrano per caso, quasi per opera del destino e il loro incontro cambierà la vita di entrambi.
Anche loro mi hanno fatto sognare, in modo diverso ma forse più concreto: il vero amore, la persona con cui immaginare di camminare mano nella mano quando saremo entrambi vecchi e rugosi, non sai mai quando incrocerà il tuo cammino… bisogna solo essere in grado di cogliere le occasioni che la vita ci pone davanti e un giorno un nuovo futuro potrebbe distendersi davanti a noi. È tutta una questione di scelte, giuste e sbagliate, perché basta un nonnulla per cambiare il proprio destino.
L’amore di Luke e Sophia si svolge in luoghi che ho trovato meravigliosi: la natura domina su tutto, le loro passeggiate a cavallo mi hanno fatto terribilmente invidia… ma ancora di più ho adorato le loro ore seduti su una veranda a guardare le stelle e parlare di ogni cosa. Veder nascere il sentimento che li lega è stato emozionante come non mai e non avrei mai voluto smettere di leggere di loro e dei loro momenti insieme.
Ma come sempre, Nicholas Sparks non è il tipo da “tutto rose e fiori”. Come dicevo prima un amore vero deve essere anche in grado di scavalcare gli ostacoli, per quanto invalicabili possano sembrare e in questo caso è un segreto che Luke porta nel cuore a rischiare di rovinare tutto… vi assicuro che quando l’ho scoperto (io, prima di Sophia!) ho dovuto chiudere il libro per un po’ e distrarmi perché il cuore mi batteva così forte da rimbombarmi nelle orecchie… è stato l’unico momento in cui ho voluto smettere di leggere perché non avevo il coraggio di andare avanti, temendo quello che l’autore avesse deciso per loro (anche perché ho perso il conto delle volte in cui con i suoi romanzi  mi ha strappato lacrime amare e non ero sicura di volerglielo lasciar fare un’altra volta!).
Ma la curiosità e l’affetto che mi ha legata ai suoi personaggi è stato troppo forte e ho dovuto riprendere la lettura.
Ed è stato un bene, anche perché ho così scoperto come i due amori narrati finiscono con l’incrociare i loro cammini, cambiando ulteriormente l’esistenza di tutti i protagonisti… e vi assicuro che è stato davvero inaspettato e stupefacente.
Bellissimo, poetico e commovente come solo Sparks sa essere, La risposta è nelle stelle è un romanzo che i fan dell’autore non possono perdersi… ma anche se non avete mai letto niente di suo, rimane un libro che consiglio a tutti soprattutto se avete il cuore tenero: è la lettura ideale per conoscere questo autore, innamorarvene e non lasciarlo più. Come sempre mi è scappata qualche lacrima, perché le emozioni che Sparks è capace di suscitarmi sono talmente forti e reali che sembra quasi che sia io a vivere le sue storie in prima persona.
Imperdibile davvero!
Tra le cover invece preferisco
quella italiana e voi?
L’unico neo – se così vogliamo chiamarlo – che ho riscontrato? Il titolo!! Come sempre ritorna la domanda sul perché delle scelte delle CE italiane. Il titolo originale del romanzo è The Longest Ride (che non c’entra un tubo con la versione italiana!), la corsa più lunga, il viaggio più lungo inteso come la vita… e trovo che sia un titolo bellissimo che rispecchia tutto ciò che racchiude all’interno, ed è quello con cui ripenserò anche in futuro a questo libro.


Come diceva tuo padre, abbiamo condiviso il viaggio più lungo, questa cosa chiamata vita, e la mia è stata piena di gioia grazie a te. – Cit. -
Passo e chiudo :)

CITAZIONE:
Se non ci fossimo mai conosciuti, credo mi sarei reso conto che la mia vita non era completa. E avrei vagato per il mondo in cerca di te, senza sapere che cosa stessi cercando

domenica 26 gennaio 2014

Recensione "Rebirth" di Matteo Zapparelli

Editore Sogno Edizioni
Pagine 404
Euro 14,90 (cartaceo) – 2,99 (ebook)
TRAMA: Da millenni in ogni angolo del mondo si combatte una guerra segreta e sanguinosa tra i Figli di Argo, un'antica stirpe di licantropi, e l'oscuro Ordine della Croce d'Argento.
Una sola città vive in pace: Verona, la città dell'amore cantata da Shakespeare. Ma anche quest'ultimo baluardo sta per crollare, ora che l'Ordine schiera le proprie forze in un disperato tentativo di annientare il nemico. E la scia di sangue crescerà fino ad assumere le forme di un fiume in piena.
Nel mezzo di questo vortice di violenza, Etienne e Sara si incontreranno quasi per caso. Lui, licantropo apostata che ha voltato le spalle ai propri fratelli per amore di una donna. Lei, ragazza sognatrice che gli ruberà il cuore con i suoi grandi occhi verdi. E, mentre cala la notte e sorge la luna piena, gli ululati echeggiano e le spade si innalzano, Etienne dovrà lottare per salvare la donna che ama e offrire al mondo un ultimo barlume di speranza.
VOTO:
 

INCIPIT:
19 dicembre 2009, ore 18.00
    Etienne Delacroix rabbrividì.
    L’aria gelida gli sferzò il viso, obbligandolo a socchiudere gli occhi mentre osservava le torri di Castelvecchio emergere dall’opaca foschia di quella sera di dicembre. La neve continuava a scendere dal cielo, imbiancando Verona e i suoi monumenti illuminati dalla fioca luce dei lampioni.
    Posò le mani guantate sul parapetto in marmo bianco del Ponte della Vittoria e si sporse in avanti, osservando le scure acque dell'Adige trascinarsi lente verso la Chiesa di San Giorgio e il Teatro Romano.
    Un nuovo brivido gli attraversò la schiena, ma non era soltanto l’aria gelida che gli entrava nei polmoni la causa di quei tremiti. Era tormentato da tetri pensieri, che non smettevano di riportargli alla mente immagini cupe di un passato che quasi non gli apparteneva più. Si era illuso di poter sfuggire ai propri fantasmi per così tanto tempo che aveva finito col crederci davvero. Ma il passato è un fardello che grava sulle nostre spalle, seguendoci come un'ombra, per schiacciarci con il suo peso quando siamo più inermi.
RECENSIONE:
Buona domenica followers! Come è andato questo weekend che ormai volge al termine? A me alla grande, soprattutto perché ho letto tantissimo^^
Ieri sera infatti ho finito un altro romanzo e si tratta di un titolo davvero bello: Rebirth di Matteo Zapparelli.
Di questo autore mi avevate già sentito parlare in occasione del suo libro d’esordio – Corner’s Church – un bel thrillerone di cui trovate QUI la recensione.
Quello di cui vi voglio parlare oggi però è un genere completamente diverso: licantropi!
Generalmente tendiamo – o quanto meno io – a collegare il nome di un autore ad un genere di romanzo (ad esempio da King ci aspettiamo solo horror, mentre da una Kinsella solo commedie romantiche più o meno comiche!), quindi quando ho visto che questo giovane autore era passato ad una storia decisamente diversa dalla precedente, la mia curiosità ha iniziato a scalpitare… tant’è che non appena ho avuto il romanzo tra le mani mi ci sono tuffata a pesce.
In questa nuova opera Zapparelli mi ha confermato una cosa che avevo già scoperto in precedenza: adoro il suo stile di scrittura! Curato, preciso, attento ai dettagli; mai eccessivamente logorroico e capace di indirizzare l’attenzione dove serve.
I suoi personaggi sono originali e approfonditi a sufficienza da emergere dalle pagine, prendendo forma solida nella mente di chi legge. Ho trovato molto suggestive anche le descrizioni dei luoghi… sarà che la storia si svolge nella meravigliosa città di Verona di cui io sono perdutamente innamorata, ma avevo l’impressione di trovarmi fisicamente là mentre le parole scorrevano sotto i miei occhi.
A questo punto però non vi ho ancora detto di cosa realmente stiamo parlando. Rebirth è il primo volume della Wolf Lineage saga, dedicata come vi dicevo all’inizio ai licantropi. I lupi mannari di Zapparelli sono lontani anni luce dai lupacchiotti della Stiefvater, quindi se cercate un romanzo che faccia sognare siete fuori strada. Qui si torna ai vecchi mostri dei primi film sull’argomento: colossi enormi ricoperti di pelo, alti due metri, con artigli letali e la violenza nel sangue. E sì, perché i licantropi – meglio conosciuti come Figli di Argo, che altri non è che il primo licantropo della storia -  si ciberebbero molto volentieri di noi deboli umani a colazione, pranzo e cena, se non fosse per una tregua firmata molti anni prima con l’Ordine della Croce, una setta di uomini il cui unico scopo è impedire ai “lupi” di uccidere innocenti a tutto spiano. Per anni le due fazioni si sono combattute all’ultimo sangue prima della tregua… e ora – quando noi lettori approdiamo a Verona – la tregua è stata spezzata.
Neanche ho bisogno di dirvi che la città rischia un’inondazione di sangue! Le scene di combattimento sono davvero violente e ci sono ferite inferte da ambo le parti che mi hanno fatto letteralmente sobbalzare al solo pensiero: l’autore non ci gira troppo intorno, se deve essere sangue, che sangue sia… questo per avvisarvi nel caso non apprezziate il genere! Non è ovviamente il mio caso, perché queste immagini cruente hanno reso ancora più credibile la narrazione degli eventi, mandandomi in circolo talmente tanta adrenalina da rischiare l’intossicazione!!
Ma ora arriva la parte migliore: sapete qual è la cosa più bella di questo romanzo?? La storia d’amore! Già, perché malgrado le atmosfere spesso cupe e tenebrose, i misteri da scoprire, gli intrighi, le lotte e le uccisioni… tutto alla fine ruota intorno all’amore. L’amore del protagonista per una ragazza umana, un amore totale e straziante, difficile, doloroso e pericoloso, ma emozionante in maniera totale. Etienne è sì un lupo mannaro, ma uno di quelli che ha deciso di vivere come un uomo, facendo prevalere il suo lato umano, combattendo e dominando la bestia che è in lui. Mentre Sarah è una ragazza come tante che lavora in un piccolo negozio come commessa, vive con i genitori ed ha un cassetto pieno di sogni romantici. La loro storia inizia proprio in occasione della rottura della Tregua, quindi era impossibile che gli eventi che travolgono Verona non finissero per coinvolgere anche loro, mettendo a dura prova i sentimenti che li legano e soprattutto il loro futuro, nonché la vita di entrambi.
Bello, ben scritto, intenso e originale, Rebirth mi ha tenuta avvinta alle sue pagine fino alla fine. L’inizio è un pochino più lento del resto perché l’autore ci deve introdurre in questo mondo in cui i licantropi si muovono tra noi, creando il contesto ideale allo svolgimento dei fatti… ma una volta che ingrana la marcia, non si ferma più fino alla fine. In questo romanzo ho trovato sia scene al cardiopalma che sentimenti meravigliosi. Personaggi indimenticabili si muovono per le strade di Verona insieme ad altri capaci di far venire gli incubi. E con tutto questo c’è anche il lato mistery della storia, perché non tutto è sempre come sembra e c’è qualcuno nascosto nell’ombra che trama, giocando con le vite di tutti gli altri.
Come ogni romanzo di apertura mi aspettavo tante questioni irrisolte e un finale aperto… e invece volete sapere una cosa? Anche se vi frena il fatto di iniziare una nuova saga, potete tranquillamente leggere soltanto questo libro perché la storia si conclude alla maniera dei vecchi autoconclusivi di una volta: non serve aspettare il seguito per sentirsi soddisfatti e appagati completamente. Io in realtà mi augurerei quasi che il prossimo volume sia dedicato a nuovi personaggi, perché l’epilogo che l’autore ha scritto per i protagonisti di questo primo libro era bellissimo così com’è.
Ma – sono sicura che stavate aspettando un “ma” – non poteva mancare qualche piccolo difetto che mi ha impedito di andare oltre i quattro gufetti… non che siano pochi, visto che Rebirth per ora è tra le due letture migliori di questo nuovo anno. Non si tratta di cose che mi hanno rovinato il piacere di leggere, ma ultimamente mi rendo conto di stare diventando un tantino più pignola su certe cose!
Matteo Zapparelli è nato e cresciuto a Verona quindi è inevitabile che conosca la città intimamente, ma questa famigliarità sfocia in alcuni momenti in quella che a me è sembrata una tendenza a scordare che non tutti la conosciamo altrettanto. Ci sono alcune scene in cui i personaggi si muovono per la città e i dintorni in cui l’autore segue il loro tragitto, rendendone partecipi anche i lettori… peccato che per me i nomi delle vie, le zone della città e altri dettagli simili sono inutili, perché invece di aiutarmi ad orientarmi, mi danno l’impressione di essermi persa. Questa però è soltanto una piccolezza per fare la rompiscatole (XD), quello che invece non mi ha convinta al cento per cento è una delle scene finali, il combattimento fatidico che precede l’epilogo… quello in cui tutto viene deciso e in cui tutto può andare in rovina. Ecco, proprio in questo scontro uno dei personaggi subisce un cambio di atteggiamento e di pensiero in modo talmente repentino da avermi lasciata così o_O… Questo fatto viene anche spiegato, ma mi è rimasto comunque qualche dubbio in merito.
Non posso darvi delucidazioni in maniera differente perché è uno dei punti cruciali del libro e rischierei di rovinarvi la lettura entrando nel dettaglio, ma quando lo avrete letto anche voi sarei curiosa di scoprire cosa ne pensate.
Per il resto è giunto il momento di concludere.
Immagino che ormai abbiate capito che Rebirth è una lettura che consiglio caldamente, soprattutto a chi ama i licantropi come me, ma anche a chi adora le storie d’amore tormentate, le scene d’azione e i libri che fanno trattenere il respiro. Zapparelli si conferma nuovamente come un bravissimo ideatore di dark stories, dotato della indubbia capacità di trasformare le sue idee in parole perfette per catturare un lettore e tenerlo imprigionato nelle loro spire fino alla fine del libro.
Passo e chiudo:)

sabato 25 gennaio 2014

BLOG TOUR Bianco e Nero parte 2 - I draghi del potere - 2a Tappa

Ma ciao lettori de I Libri di Lo!
Oggi per me è una giornata speciale, una che segna un nuovo traguardo nella mia vita da blogger… il mio primo blog tour. So che magari a voi sembrerà una cosa di poco conto, ma ne vedo sempre in giro sugli altri blog e finora non ho mai avuto la possibilità di partecipare, soprattutto per problemi di tempo.
Ma questa volta non ho proprio potuto tirarmi indietro quando l’autrice Marina P. Pieroni mi ha chiesto se fossi interessata: ENTUSIASTA, non interessata!
E volete sapere perché? Perché il blog tour anticipa l’uscita del seguito di un romanzo che mi è piaciuto tantissimissimo e di cui non vedo l’ora di proseguire la lettura con la seconda parte.
Come avrete già capito dal banner in cima al post stiamo parlando delle Cronache delle Terre di Arret. Potete leggere la mia entusiastica recensione del primo volume – Bianco e Nero parte 1 – Il potere dei draghi – cliccando QUI.
Esiste anche uno spin-off – Gilbert – in cui viene ripreso l’inizio della storia dal punto di vista del personaggio maschile, invece che di quello femminile che ha narrato tutto il primo capitolo della saga: ovviamente anche di questo ho una recensione da mostrarvi se siete interessati e la trovate QUI.
Ma oggi siamo qui principalmente per farci compagnia nell’attesa del seguito, che arriverà il 01 Marzo (segnatevi la data, mi raccomando!!): Bianco e Nero parte 2 – I draghi del potere. Quello di cui parleremo in questa tappa del blog tour sono i personaggi femminili della saga, quelli già conosciuti e altri che ancora dobbiamo incontrare.

Prima di cominciare vi voglio ricordare tutte le tappe (se ve la siete persa, la 1° è già on line ed è molto interessante, visto che parla dei personaggi maschili del romanzo).

CALENDARIO DEL BLOG TOUR
19/1 - Gilbert e gli altri personaggi maschili (con inediti) BLOG: Atelier di una Lettrice Compulsiva
25/1 - Personaggi femminili (con inediti) BLOG: I libri di Lo (CI SIETEEEE!)
1/2 - Alla scoperta delle Terre di Arret BLOG: Stelle nell'Iperuranio
8/2 - Bestiario - Le creature fantastiche BLOG: Penna d'oro
15/2 - Colonna Sonora BLOG: Happy Red Book
22/2 - Tappa a sorpresa BLOG: Blog in Tour... alla scoperta di artisti indipendenti
1/3 - Giorno dell'uscita. Recensione in anteprima BLOG: Le passioni di Brully
8/3 - I "Semi" . Da cosa sono nate le terre di Arret. BLOG: Terre di Arret

E ora via alla carrellata di personaggi femminili:

SERENIA

19 anni. Capelli neri. Occhi castani.
Terza e ultima nata nella famiglia reale del Regno Bianco, fin da piccola ha sempre preferito attività ‘inusuali’. Non sa ricamare, non sa suonare uno strumento musicale, non si è mai dedicata alla pittura e al disegno.
In compenso adora ballare, qualsiasi danza tranne l’odiato cotillon di corte.
Cavalca come un’amazzone il suo fidato Hassan e combatte con la spada come un guerriero grazie agli insegnamenti del suo amico del cuore Angher.
È stata costretta a sposare Gilbert, il Principe Nero. I primi tempi con lui non sono stati facili, è stata a un passo dal cadere in un baratro. Ma la razionalità e la sua forza di volontà le hanno permesso di affrontare i momenti più difficili e, una volta passati, si è resa conto di essere innamorata di suo marito.
La relazione con Gilbert le ha fatto scoprire di possedere il potere del drago bianco, manifestato fisicamente da un drago argentato dietro la schiena.
Essendo la detentrice del potere del drago domina tutti gli elementi ma all’inizio è scettica e impacciata ad usarli.
Alla fine di Bianco e Nero Parte I l’abbiamo lasciata che comandava il fuoco, la terra e il ghiaccio.
Il suo nome in lingua antica significa ‘serenità’.


Lei lasciò scivolare il mantello logoro dal suo corpo. Era solo metà, l’altra parte era stata utilizzata per crearle una sorta di vestito: una gonna e una fascia incrociata per coprire i seni.
La sua schiena era completamente nuda, splendida e sensuale. Il drago d’argento scintillava, nitido e ben disegnato. Si estendeva dalle spalle all’inizio delle natiche, la cui sommità si scorgeva appena alla fine del tessuto.
(Estratto inedito da Bianco e Nero Parte II – I draghi del potere)

SYDIA

23 anni. Capelli neri. Occhi verdi.
È la maggiore delle Principesse Bianche, nonché erede al trono prima che si risvegliasse il potere dei draghi. Ragazza timida e coscienziosa, è fidanzata di nascosto dalla Regina con August, il maestro di ballo di corte.
Prevede il futuro ed è una brava alchimista. Ama suonare l’arpa e il violino.

MOREA
 

21 anni. Capelli biondi. Occhi azzurri.
Morea è la mezzana, nonché la sorella più impetuosa delle tre, anche se in società appare elegante e posata. Veste sempre di bianco per ribadire la sua appartenenza al suo Regno e ostentare la sua “purezza”.
Appare frivola e capricciosa, in realtà è molto legata alle sue sorelle e ha un’estrema voglia di libertà che ha nascosto sotto una falsa apparenza.
Comanda il potere dei fulmini ed è molto abile con il tiro con l’arco.

SILVA
 

22 anni. Capelli rossi. Occhi celesti.
È la cugina di secondo grado delle Principesse, la sua famiglia però ha perso il titolo nobiliare con grande rammarico della ragazza.
È determinata e molto intelligente. Governa il fuoco in modo molto efficace, tanto da essere soprannominata ‘la Dea del fuoco’, nome attribuitole anche per la sua abitudine di vestire sempre di rosso.
Abile nelle acrobazie, combatte con due daghe e cavalca un Masteng rosso (un cavallo magico) di nome Sole.

IRINA
 

22 anni. Capelli neri. Occhi castani.
Gemella di Rote comanda il ghiaccio come lui. Fa parte della guardia ducale dei tritoni della città di Shaza. È entrata da poco a far parte del gruppo, per questo ancora si conosce poco di lei.
È molto possessiva nei confronti del fratello.

REGINA BEATRICE
 

41 anni. Capelli neri. Occhi castani.
È la Regina del castello Bianco. Madre di Sydia, Morea e Serenia. Ha perso il marito Febo 19 anni prima, durante l’ultima guerra, e gli obblighi del Regno l’hanno costretta a sposarsi con Lantis, fratello di Gilbert, per generare un erede di sangue misto che non è mai arrivato.
Si dice sia molto cambiata dopo la morte del marito e, soprattutto, dopo una misteriosa malattia avuta sedici anni prima.

REGINA SIDORA
 

55 anni. Capelli biondi. Occhi color ambra
È la Regina del Regno Nero. Madre di Gilbert e di Lantis. È austera e fiera di sé. Ha costretto entrambi i figli a sposare un membro della famiglia Reale nemica. Per Gilbert avrebbe preferito Sydia o Morea, non certo Serenia troppo lontana dalla sua idea di nuora e di Principessa.
Al castello nero tenterà di uccidere Serenia, scatenando il demone che alberga in suo figlio.

SELENIA
 

Capelli biondi. Occhi azzurri.
Era la sorella di Febo, il padre delle Principesse Bianche. La precedente detentrice del potere bianco, morta durante l’ultima grande battaglia.
Non poteva avere figli, ha quindi ceduto il trono al fratello.
Il suo nome – che in lingua antica vuol dire Luna – ha ispirato la Regina Beatrice per il nome di sua figlia Serenia.

Infine due inediti. Conosciamo due nonnine.

NONNA DAFNE

È la nonna del pescatore Ezechiele, un nuovo personaggio che comparirà nella parte II. Donna arzilla e determinata, ha il potere della luce, fuma la pipa e suona la fisarmonica.
Racconterà a Serenia e ai suoi compagni il segreto della stirpe demoniaca del Principe Nero.

“E quello gnocco di tuo marito cosa dice?” domandò dal nulla Dafne, ammutolendo i presenti. La nuora si posò una mano sulla fronte.
Serenia visualizzò immediatamente gli addominali scolpiti di quello gnocco di suo marito!
“Non lo so” rispose triste, sentendo lo stomaco accartocciarsi.
“Dafne, per favore…” supplicò Caroline, in imbarazzo.
“Che c’è?” chiese la suocera guardandola scandalizzata. “Lo so bene che è un gran bel pezzo di gnocco, l’ho visto diverse volte” dichiarò l’anziana.
(Estratto inedito da Bianco e Nero Parte II – I draghi del potere)

NONNA DAIANA
 

È la madre della Regina Beatrice. Vive nella città ducale di Luxoria all’estremo sud del paese. Non ha quasi più rapporti con la sua famiglia da quando è rimasta vedova.
Accoglierà le sue nipoti in modo molto caloroso, anche se…

Attesero solo qualche minuto, accomodandosi su divani di broccato dorato, finché una donna con i lunghi capelli biondi si palesò in cima alle scale. Indossava un vaporoso abito, dorato anch’esso, che scendeva dolcemente sui fianchi mettendoli in evidenza. Le ampie maniche terminavano in pizzo bianco ricamato, lo stesso motivo che decorava il collo.
La donna scese con eleganza e portamento rigoroso, i boccoli biondi ondulavano al lato del suo viso e lo rendevano luminoso, arricchito anche da due occhi celesti, limpidi e chiari.
Ai suoi lati aveva due sinuosi felini. Avevano l’aspetto di ghepardi, ma erano quasi totalmente neri, ad eccezione della fine delle zampe posteriori, senza macule. Avevano il collo coronato di aculei e dalla bocca fuoriuscivano quattro zanne ricurve.
In fondo alle scale, la Duchessa sfoderò un grande sorriso mostrando denti bianchi e curati, solo qualche ruga poteva far intendere la sua vera età, circa sessant’anni. Per il resto creme, tinture e un ottimo tenore di vita, rendevano il suo fisico ancora piacente.
(Estratto inedito da Bianco e Nero Parte II – I draghi del potere)

Allora? Cosa ne dite?
Avete visto quante belle signore e signorine si aggirano per le terre di Arret?
La mia preferita rimane sempre e comunque la protagonista – Serenia – ma non vedo l’ora di conoscere le due nonnine che ci sono state presentate qui in anteprima. Anche le foto che l’autrice ha scelto per rappresentare i suoi personaggi sono decisamente azzeccate, voi cosa ne dite (ovvio la domanda è per chi ha letto già il primo romanzo…)?

E ora non crediate che sia finita qui, perché ci sono anche dei premi per coloro che seguono questo blogtour e un bellissimo Giftaway di cui ora vi illustro le regole.


GIFTAWAY

Dal 18 gennaio all’8 marzo si potrà partecipare al giftaway organizzato in concomitanza con il Blogtour.
Sarà possibile partecipare fino al 7 marzo alle ore 23.59.
Il vincitore avrà possibilità di scegliere DUE premi (si avete letto bene) tra:

Copia cartacea di Bianco e Nero Parte I – Il potere dei draghi
Copia cartacea di Gilbert
Copia cartacea di Bianco e Nero Parte II – I draghi del potere (disponibile da aprile 2014)
Tazza da colazione Terre di Arret
Tappetino per il mouse Terre di Arret

Il secondo e terzo vinceranno una copia in formato ebook (libro a scelta fra quelli in palio)
Il vincitore sarà colui o colei che avrà ottenuto il punteggio più alto.
Partecipare è semplice!

Regole obbligatorie:
1. Lasciare un commento in almeno UNO delle tappe del Blogtour
2. Essere follower del blog dove si lascerà il commento
3. Essere follower del blog http://terrediarret.blogspot.it/
4. Essere fan della pagina Facebook  https://www.facebook.com/pages/Terre-di-Arret/129538727212180 (regola valida solo per gli iscritti Facebook)


Come guadagnare punti:
10 punti ogni commento sulle tappe del blog (sarà conteggiato max un commento per ogni blog)
5 punti blog partecipanti al blogtour di cui si è follower.
10 punti per ogni like alla pagina Facebook Terre di Arret
5 punti ogni condivisione sui social network  (rendere noto commentando sul blog e ricordatevi che più condivisioni si fanno più punti si accumulano).

I risultati saranno resi noti l’8 marzo sul blog Terre di Arret.

E con questo direi che è proprio tutto, quindi la mia tappa giunge al termine… peccato mi stavo proprio divertendo! Ma il divertimento vero arriverà non appena mi tufferò nel romanzo Bianco e Nero parte 2 – I draghi del potere, perciò rassegnatevi che mi sentirete ancora parlare di questo libro molto presto XD
Passo e chiudo :)