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martedì 24 settembre 2013

Recensione "Cercasi amore disperatamente" di Federica Bosco

Editore Newton Compton
Pagine 203 di 823
Euro 8,90
TRAMA: Cercasi amore, cercasi in ogni luogo, affannosamente, disperatamente. Tra le mura di casa, tra i banchi di scuola, in un pub rumoroso, su una spiaggia assolata, in città sconosciute... Cercasi disperatamente cercasi: per Arianna è così. Lei a quell'amore non vuole rinunciare. Lei quell'amore lo vuole a dispetto di tutti: dei suoi genitori compassati, dei suoi amici un po' suonati, dei suoi fidanzati sconclusionati, dei suoi lavori improvvisati. Arianna quell'amore lo cerca. Lontano, tra la gente, il vino, le lingue, i volti, i suoni e i rumori. Arianna ride, gioca, sogna, parla, straparla, corre, inciampa - ah, spesso inciampa! - si rialza, sorride e ricomincia. Arianna è come tante tra noi. È una fragile, ingenua, imbranata eroina, e questa è la sua storia.
VOTO:
 

INCIPIT:
Se non cambio posizione sento che le ginocchia mi si sbricioleranno, mi prude un gomito e il ferretto del reggiseno mi si sta conficcando nel cuore.
Se non fosse perché ho una pistola puntata alla tempia tutto sommato potrei star peggio.
… Qui la cosa va un po’ per le lunghe. Questi tizi non devono essere professionisti e poi questo buzzurro mi stringe così forte che quasi non riesco a respirare.
Sono entrata qui in banca con passo sicuro e disinvolto, diretta verso il cassiere, mostrandogli tutta fiera il mio primo assegno, quanto ho sentito gridare: “Fermi-tutti-questa-è-una-rapina!”.
Sono scoppiata a ridere perché una frase così cretina è proprio da principianti, così il tizio più alto ha detto “Tu che cazzo ridi, vieni qua!”… E mi ha catturata.
Ecco perché mi trovo in questa posizione da museo delle torture con la vescica che potrebbe esplodere da un momento all’altro.

RECENSIONE:
Se avete letto i dati in cima al post e soprattutto il numero delle pagine, tranquilli non mi sono sbagliata. La mia edizione racchiude tre romanzi di Federica Bosco – adoro queste raccolte della Newton super economiche e in copertina rigida. La prima edizione del romanzo di cui vi parlo oggi è del 2006.
I tre romanzi non sono minimamente legati tra di loro, se non dall’autrice che li ha scritti, quindi ho deciso di non leggerli come un’opera unica anche se sono tre opere in cui la Bosco ha raccolto esperienze vissute e sentite di tutte quelle donne che si ostinano a inseguire l’uomo sbagliato.

Federica Bosco fino ad oggi è riuscita sempre ad emozionarmi: che fosse il ridere o il piangere, andavo sicura che un suo titolo fosse una bella lettura assicurata.
Anche questa di cui vi parlo oggi è stata una piacevole lettura, ma non mi ha colpita come quelli letti in passato.
Questo romanzo racconta di Arianna, che passa la sua vita, fin dall’infanzia a cercare disperatamente amore, non solo da parte di un uomo, ma anche e soprattutto da parte della famiglia.
La protagonista è stata cresciuta da due odiosi genitori – aspiranti padre e madre di una bambina prodigio – che non hanno fatto altro che farla sentire inadeguata alle loro irraggiungibili aspettative fin dalla tenera età. Il risultato è scontato: un’adolescente arrabbiata, complessata e totalmente priva di fiducia in se stessa.
Quella che mi sono trovata davanti è un’antieroina impacciata, imbranata, ingenua e sprovveduta, che le coincidenze più imprevedibili hanno a volte aiutato a cavarsi dagli impicci… per compensare le sfighe che incontra sul suo cammino.
La prima parte del libro assomiglia ad un album fotografico, essendo un susseguirsi di aneddoti flash che hanno costellato il vagabondare per il mondo di Arianna, non appena è stata libera dal giogo genitoriale raggiunta la maggiore età.
Lo stile della Bosco resta inconfondibile: la voce della protagonista è quella che racconta le vicende e come sempre è una voce sfacciata, autoironica e sarcastica, che si prefigge lo scopo di sdrammatizzare anche il peggio.
La ricerca disperata dell’amore – che da il titolo al romanzo – porta a cercare questo sentimento nei posti e nelle persone sbagliate e a convincersi di averlo trovato anche dove non ce n’è. Il risultato sono giovani donne – come in questo caso, ma può succedere sicuramente anche al sesso forte – che si autoconvincono di essere felici, mentre soffrono, di nascosto anche da se stesse.
Arianna riesce a trovare delle amiche che hanno avuto come lei un’infanzia infelice, creando per il lettore una sorta di club delle scelte sbagliate, tutte guidate da quello smodato bisogno di amore: soltanto una  su quattro riesce a crearsi una vita davvero felice – non senza ostacoli da superare – e, per quanto la fortuna ci possa aver messo lo zampino, sono convinta che si sia aiutata con la forza d’animo trovata dentro se stessa. Cosa che Arianna non ha: quando incontra il vero amore, non ha il coraggio di combattere per esso; mentre quando ne trova un indegno sostituto ci si butta fino ad annullarsi.
Depressione e bulimia sono state conseguenze che non mi sarei aspettata in un romanzo che era partito con toni molto leggeri. Volete sapere una cosa? Una donna di trent’anni che attira le persone sbagliate, come una lanterna le falene, e che finisce col farsi sopraffare da eventi e pessime amicizie/amori tanto da non dare più valore alla propria vita… beh, non mi fa ridere, né sorridere. Nemmeno il talento innegabile della Bosco è riuscito a sdrammatizzare una situazione così disastrosa, con il risultato che il tono sarcastico e non curante con cui la protagonista racconta di cadere sempre più in basso è riuscito solamente ad irritarmi. In alcuni momenti avrei voluto entrare nelle pagine e prendere Arianna per le spalle e scrollarla fino a farla riprendere; in altri avrei voluto solo abbracciarla per proteggerla dalla propria fragilità e dalle persone che se ne approfittavano.
Va da sé che, essendo una commedia, ci sono poi stati tutti i risvolti positivi del caso che, insieme alla prima parte spesso esilarante, sono riusciti a farmi dare tre gufi a questo libro… cosa che per un attimo ho temuto di non riuscire a fare. L’epilogo è stato proprio quello che speravo, anche se dubitavo di essere accontentata: non vi capita mai di sentirvi entusiasti quando uno scrittore fa succedere proprio quello che volevate leggere? Ecco per me è stato così. Probabilmente la causa del mio non totale apprezzamento di questo libro va ricercata anche nel fatto che non ero preparata ad affrontare argomenti così profondi e gravi come quelli di cui sopra, ma a posteriori è sicuramente una lettura che mi sento di consigliare a chi ama lo stile disinvolto di questa autrice e anche a chi è curioso di scoprirlo. E poi il lieto fine, per quanto tortuosa sia la strada per raggiugerlo, è sempre qualcosa che allieta i cuori più romantici come il mio.
Voi avete letto questo titolo o altri dell’autrice? Cosa ne pensate?
Passo e chiudo :)

CITAZIONE:
Se lui è quello giusto, ti aspetterà per sempre

venerdì 5 aprile 2013

Tripla recensione di "Mi piaci da morire" di Federica Bosco

Editore Newton & Compton
Pagine 661
Euro 5,90
Mi piaci da morire (TRAMA: Monica ha 31 anni, vive a New York, ed è... cronicamente single! Lavora per due acide vecchie zitelle in un negozio di stoffe pregiate, ma il suo sogno è diventare una scrittrice e il suo idolo è Salinger. Vive con una cantante di colore esperta di astrologia e con un gay che vorrebbe adottare un bambino, e tutti gli appuntamenti al buio che gli amici le organizzano finiscono in disastri sentimentali. Almeno finché...)
L’amore non fa per me (TRAMA: Monica è in partenza per la Scozia, dove l'aspetta il suo principe azzurro. Tutti i suoi sogni stanno per realizzarsi: va a vivere con l'uomo che ama, il suo libro sta per essere pubblicato e le si schiude una nuova carriera. Ma d'improvviso gli eventi precipitano: la convivenza mette in luce i "piccoli difetti" di Edgar, il paese in cui si trasferiscono è sperduto nella brughiera, andare d'accordo con la suocera è impossibile e di tanto in tanto David, una vecchia fiamma, lancia messaggi seducenti... Riuscirà Monica a trovare finalmente un equilibrio e a riconquistare la felicità?)
L’amore mi perseguita (TRAMA: Monica torna a New York per la seconda volta, per ricominciare tutto da capo. Reduce da una convivenza tragicomica con quello che credeva essere l'uomo della sua vita (Edgar) e dopo essersi fatta spezzare ancora il cuore dall'altro uomo della sua vita (David), certa di non poter statisticamente incappare in soggetti più instabili di così, decide di puntare le ultime energie sulla carriera e accetta un incarico temporaneo come cronista per "Vanity Fair". Più scettica e disillusa che mai nei confronti dell'altro sesso, Monica non immagina quali altri scherzi il destino abbia in serbo per lei... Determinata a fare tutto da sola, anche se il suo passato torna a bussare puntuale come sempre, si troverà ad affrontare le situazioni più catastrofiche con la consueta dose di autoironia e leggerezza finché qualcuno arriverà a sconvolgere completamente i suoi piani. Riuscirà, dopo tante delusioni, a ritrovare la fiducia nel grande amore? E in fondo, esiste davvero il grande amore o è solo una trovata pubblicitaria?)
VOTO:
La recensione di oggi è addirittura tripla e riguarda la trilogia di Federica Bosco dedicata a Monica.
I titoli che compongono questa saga sono elencati qui sopra con tra parentesi in piccolo la trama di ciascuno.
L’edizione in mio possesso è uscita a Ottobre 2012 e ha riunito i tre romanzi in un unico volume, quindi ho deciso di recensirli come tali visto che li ho letti come fossero uno solo..

Prima di trovare questa convenientissima uscita, non avevo mai sentito parlare di questa trilogia, che risale al 2005/2008… quindi quando ancora non avevo scoperto le risorse degli autori nostrani. Nel momento in cui ho visto il libro sullo scaffale non mi sono nemmeno presa la briga di leggere la trama: è stato sufficiente il nome dell’autrice (che mi aveva conquistato con la trilogia dell’angelo, QUI la recensione del primo) per essere certa di andare a colpo sicuro. E anche questa volta , Federica Bosco non mi ha delusa!

“Io ho sempre attraversato i corridoi della vita in punta di piedi, senza voler disturbare nessuno, concedendo fiducia all’infinito, credendo nella buona fede e nel libero arbitrio, almeno questo è quello che mi avevano insegnato, invece mi ritrovo in un mondo che non capisco, con chiavi che non aprono nessuna serratura e continuo a commettere errori.”

La protagonista indiscussa di questi tre romanzi è Monica, una giovane donna insicura e malata di sfiga cronica, che per almeno metà del tempo è lei stessa fautrice delle proprie sfortune. Monica ha già superato i 30 anni, ma si comporta e ragiona come un’adolescente (di quelle però non troppo sgamate!) e questa sua inguaribile immaturità la rende facilmente preda di uomini sbagliati (fedifraghi egoisti che la usano e la gettano, pazzi alcolizzati che vorrebbero sposarla dopo neanche un giorno, maniaci ossessivo - compulsivi in fuga dai dolori del passato) in un’esilarante carrellata di situazioni assurde che fanno ridere e sorridere … quanto meno perché succedono a lei! Proprio lei che è alla disperata ricerca dell’amore vero e che aspetta il principe azzurro, purtroppo si trova sempre impegolata con rospi che non si trasformeranno neanche dopo mille baci XD
Povera piccola e incompresa Monica! Incapace di farsi rispettare, ma bravissima a farsi mettere i piedi in testa, anche a causa della scarsa stima che nutre in se stessa.
Nessuno la capisce e la ama, o almeno è così che lei si sente, perché la sua frenetica ricerca della felicità le fa tralasciare il piccolo particolare che intorno a lei ci sono sempre persone che si preoccupano del suo benessere … e sono tutte persone che hanno reso i romanzi ancora migliori!
Nel primo libro ci sono i suoi due bizzarri coinquilini: Sandra, la robusta ragazza di colore che vorrebbe fare la cantante, e Mark, un giovane omosessuale che cura il proprio aspetto più delle sue conviventi. Questi sono stati due personaggi fantastici … se dovessi dividere la mia casa con qualcuno, vorrei avere accanto due amici così.
Nel secondo volume avrà accanto un’altra copia di amici (due colleghi di lavoro) sempre un uomo e una donna, sempre pittoreschi anche se meno intimi con Monica di quanto fossero i primi due.
Anche nel terzo, stesso abbinamento (bisogna ammettere che 3 è il numero perfetto): questa volta un‘esuberante ragazza di nome Pilar, sessualmente vivace, che abita nella porta accanto, e Tyler, il fratello del suo padrone di casa, che è un ragazzone un po’ tardo, ma con un cuore gigantesco.
Insomma, in questa avventura (che poi altro non è che la vita) Monica, per quanto pianga solitudine, ha sempre qualcuno accanto.
Questa protagonista tragi-comica è il personaggio femminile più disastroso e irritante che abbia incontrato in un libro: è la regina degli equivoci e delle gaffe, del piangersi addosso e dell’illudersi per un non nulla … ma in realtà non ci si può non affezionare a lei; bisogna continuare a leggere una pagina dopo l’altra per scoprire quali altri disastri combinerà o quale altra sfortuna le capiterà tra capo e collo.
Monica è ironica e divertente e anche nei momenti peggiori riesce sempre a dire e pensare parole che mi hanno strappato una risata.

“Che facciamo se è successo qualcosa? Chiamiamo quelli di C.S.I. che ritrovano qualcuno anche analizzando lo spostamento d’aria che ha provocato sparendo?

Di certo è la compagnia  perfetta per  chi ha voglia di tirarsi su il morale, perché riuscirà a dimostrare al lettore che anche quando si tocca il fondo della disperazione (che per ciascuno di noi è a profondità diverse) e si è già iniziato a scavare … si può sempre risalire, basta dare alla vita una possibilità! Può essere una morale banale, ma cosa c’è di più vero? Nelle avversità la forza di reagire la dobbiamo trovare dentro di noi e la protagonista di questa trilogia, nel corso dei tre libri, lo fa più volte, mentre ogni esperienza la porta a crescere. Lei vorrebbe restare sempre “infantile” e libera di fare ciò che vuole, ma il destino le farà affrontare prove che la costringeranno a maturare e a dare un senso alla sua vita: finalmente capirà che il principe azzurro non esiste e smetterà di cercarlo … e forse è proprio quello il momento in cui lui suonerà alla porta!
Bello, divertente, scorrevole (l’ultimo dei tre romanzi ho dovuto leggerlo per forza tutto di un fiato, più di quattro ore senza alzare mai gli occhi dalle pagine per sapere come finiva e se la Bosco, dopo tante sfighe, avesse previsto anche una happy end).

“Penso alla sottile linea di confine che separa l’esserci dal non esserci più.
È un attimo: un soffio di vento, un libro che si chiude, un bicchiere che si rompe, e di quello che eri rimane solo un’immagine sempre più sbiadita ogni giorno che passa, fino a diventare una manciata di frasi di circostanza.”

Io ve lo consiglio proprio: avete bisogno di un po’ di buonumore? Di sorridere delle disgrazie degli altri o semplicemente di rilassarvi? Questo libro fa al caso vostro. Gli argomenti che vengono affrontati nella narrazione, se affrontati diversamente, avrebbero potuto dare origine ad un libro pesante e magari commovente, ma il talento dell’autrice sta proprio nel riuscire a raccontare eventi quasi drammatici e ha comunicare pensieri profondi, mantenendo un tono ironico e a volte addirittura comico, alleggerendo il peso della storia.
Quindi non mi resta che rinnovarvi il mio consiglio di leggerlo e poi posso salutarvi.
Passo e chiudo :)

mercoledì 28 novembre 2012

Recensione di "Un amore di angelo" di Federica Bosco

Editore Newton & Compton
Pagine 384
Euro 9,90
TRAMA:
«Libera di danzare senza schemi e regole ferree, libera di studiare con chi volevo senza più obbedire ai canoni rigidissimi delle scuole prestigiose o ai capricci di insegnanti frustrati, libera di esprimere me stessa». Mia ha avuto l’occasione che attendeva da sempre: un’audizione alla Royal Ballet School. Ma quando si è trovata su quel palco, quando ha capito che la possibilità di entrare in quella scuola era a portata di mano, ha sentito di non voler rinunciare alla libertà di danzare senza regole, vincoli, costrizioni. Accanto a lei, anche nelle decisioni più difficili, c’è sempre stata la voce di Patrick, eterea presenza che non la lascia mai. Dopo il suo “no” alla Royal, per Mia può iniziare una nuova vita: lei e Nina, superate finalmente tutte le incomprensioni che le avevano divise, decidono di trasferirsi a Londra. Mia trova una scuola d’arte che la entusiasma, la Brit, mentre Nina prova a frequentare un corso di giornalismo. Ma Londra non è solo divertimento e cambiamenti: le due amiche dovranno anche affrontare la difficile gravidanza di Nina. A sostenerle, come sempre, ci sarà l’incorporea figura di Patrick. Finché un giorno…

Sono infine giunta al termine di questa trilogia e devo confermare quello che avevo detto nella recensione del primo volume: Federica Bosco è entrata a far parte della rosa dei miei autori preferiti.
Badate, nemmeno questo capitolo della saga è all’altezza del primo (non è così facile ottenere 5 gufi da me!!), ma è stato comunque un libro da cui faticavo a staccarmi: mi capitava di essere in altre faccende affaccendata e ritrovarmi a pensare ai personaggi della storia e desiderare di trovare almeno cinque minuti per riprendere in mano le avventure di Mia.
Così come il primo e il secondo volume erano completamente diversi tra loro, anche questo ultimo capitolo si differenzia completamente dai precedenti. I personaggi sono sempre gli stessi, ma gli spazi dedicati a ciascuno di loro varia da un titolo all’altro, in modo che alla fine sembra di conoscerli tutti quanti di persona. Ma ovviamente ci sono anche new entry che sono riuscite a movimentare ulteriormente la trama. Quest’ultimo episodio è incentrato soprattutto su Mia (bhè, mi pare ovvio, lei è la protagonista), Nina (la sua migliore amica, persa e poi ritrovata alla fine del secondo titolo) e Betty (ricordate? L’amica della madre di Mia, la sensitiva!) e la loro nuova vita a Londra.
Ho ritrovato la mamma e Paul, meno presenti ma capaci di emozionare come mai prima d’ora, e ho potuto scoprire nuovi aspetti dell’assente e “grigio” padre di Mia. Purtroppo molto meno spazio è lasciato al mio personaggio preferito, nonna Olga, che torna ad essere solo una voce al telefono, ma che riuscirà comunque a stupire e commuovere. Anche Patrick, per quanto sempre presente, comparirà molto meno spesso e i suoi dialoghi con Mia sono decisamente meno numerosi che nel secondo libro, in cui le sue parole non mancavano mai… Mia inizia a camminare con le sue gambe e la sua vita è terribilmente impegnata tra i problemi personali e la nuova scuola (la Brit… cosa avrei dato per studiare in una scuola come quella!) e per quanto Pat rimanga la sua “forza” e il suo più grande amore, si comincia ad intravedere quello che il destino riserva a questa ragazza dai mille volti. Mille volti perché a volte non si capisce bene come Mia possa parlare e comportarsi da giovane donna piena di forza di volontà un minuto e quello dopo reagire come una bambina capricciosa insopportabile: ci sono state pagine in cui avrei voluto poter saltare dentro il libro e prenderla a schiaffi fino a gonfiarla! Ma come sempre, prima di reagire e trovare in sé il buon senso, deve far  andare la lingua a sproposito con tutti quelli che la circondano, ferendo gratuitamente quelli che non le vogliono altro che bene…
Anche questa volta farà 4 passi avanti seguiti da 3 indietro… per poi iniziare a correre nella giusta direzione! E forse è proprio questa sua evoluzione da “gambero” a renderla così speciale e vera: quanti di noi hanno dovuto sbagliare prima di capire quale fosse la cosa giusta? Certo lei a volte esagera, ma ormai le volevo troppo bene per abbandonarla.
Questa è sicuramente una saga che mi ha appassionata intensamente: lacrime disperate, sospiri, rabbia, risate e sorrisi di sollievo, indignazione, salti di gioia e ancora commozione… tutte cose che quest’autrice è riuscita a regalarmi nel corso di questi tre libri! Poi che un capitolo mi sia piaciuto più di un altro non conta, quello che davvero importa è il risultato finale. Mentre leggevo mi sembrava di essere sempre con Mia e di far parte della sua famiglia e dei suoi amici e, ora che sono giunta alla fine, non riesco a non sentire la mancanza di tutti loro: per assurdo quello che rende più veri i personaggi della Bosco è la lunga lista dei loro difetti assolutamente umani… nessuno di loro è davvero perfetto, neanche l’idealizzato Patrick, e questo li rende candidati ideali per essere la madre, l’amica o la figlia di tutti noi!
Sto cercando di rimanere sul vago perché non voglio assolutamente anticipare nessuna sorpresa a chi non ha ancora letto questo libro o l’intera trilogia, ma vi assicuro che è difficilissimo.
Non posso evitare di consigliare questa lettura a tutte le anime romantiche e, perché no, agli amanti della danza (io non sono una ballerina, ma ho adorato il percorso di Mia nel ballo, i suoi studi e i suoi sforzi… non so cosa darei per vederla ballare davvero fuori dalla mia testa!)
Qualcuno potrebbe sottolineare che l’epilogo è stato banale e prevedibile (in effetti non è successo niente che non mi aspettassi), ma quello che voglio chiedere io è “c’era forse una conclusione differente, che potesse essere altrettanto credibile?”.
Aspettata o meno, la fine mi ha nuovamente commossa e fatta sorridere quindi nel mio modesto parere questa trilogia è assolutamente riuscitissima e nel suo insieme non esito ad assegnargli il voto massimo. Nello specifico, “Un amore di angelo” si prende solo 4 gufi (meno del primo e più del secondo), ma sono davvero contenta di aver letto questi tre libri uno di fila all’altro come se fossero uno solo, perché non ho rischiato che le sensazioni si affievolissero con l’attesa dei seguiti e forse questo è uno dei motivi che mi hanno fatto apprezzare questa serie così tanto.
Voi l’avete letto? Cosa ne pensate?
Anche per oggi ho terminato, quindi passo e chiudo J

Trilogia dell’angelo di Federica Bosco:
1.     Innamorata di un angelo (qui la mia recensione)
2.     Il mio angelo segreto (qui la mia recensione)
3.      Un amore di angelo

VOTO:

QUESTA RECENSIONE PARTECIPA
AL 2° GIRONE DELLA HOGWARTS READING CHALLENGE DEL BLOG READING IS BELIEVING

lunedì 19 novembre 2012

Recensione di "Il mio angelo segreto " di Federica Bosco

Editore Newton & Compton
Pagine 384
Euro 9,90
TRAMA:
Da quel terribile giorno di febbraio, quando il mare l’ha inghiottita, il tempo per Mia si è fermato. Dal sonno profondo in cui è precipitata e da cui sembra non volersi ridestare, Mia si sente però al sicuro. Il suono di una voce che lei conosce bene la avvolge e la protegge, la tiene lontana da qualsiasi sofferenza e la trasporta in una sorta di sogno, in cui può sentirsi ancora vicina a chi ama. Quella voce è più forte di tutte le altre che ha intorno e che la chiamano, cercando in ogni modo di farle aprire gli occhi. Ma lei non ha alcuna intenzione di tornare alla sua vita di un tempo. Finché, dopo quasi due mesi, Mia finalmente si risveglia. Qualcuno ha voluto che tornasse a vivere, qualcuno con cui Mia riesce ancora a parlare, e che non vuole smettere di ascoltare. Qualcuno che la ama più della sua stessa vita e che ha fatto di tutto per salvarla...

Il libro di oggi è il secondo volume della trilogia dell’angelo di Federica bosco (spoiler per chi non ha letto il primo!). Seguito di Innamorata di un angelo (qui la mia recensione) che si è meritato un raro voto massimo, come spesso accade nelle saghe e come mi aspettavo, questo secondo capitolo non è stato all’altezza del primo. È sempre un bel romanzo, ma questa volta non si è trattato di un “imperdibile”.
La protagonista è sempre Mia, la quindicenne che ha perso prematuramente il suo unico e grande amore e che, incapace di affrontare il dolore, alla fine del primo libro tenta il suicidio.
Il secondo libro riprende esattamente alla fine del primo, quindi ho trovato una Mia ricoverata in ospedale in coma in seguito al suo tentativo di annegare nel mare che le aveva strappato l’amore di Patrick. Ma dietro questo velo impenetrabile che la separa dal resto del mondo, Mia è perfettamente cosciente e sente tutto ciò che le accade intorno e tutto ciò che le persone le dicono. Inoltre si rende presto conto di non essere sola perché Patrick è con lei, tornato dall’aldilà per salvarla dal mare prima e dalla sua prigione invisibile poi. Sarà solo grazie a lui che Mia riuscirà a riemergere dal coma… peccato che per i miei gusti ci è rimasta un po’ troppo! Non che voglia criticare i tempi di recupero dopo i traumi e il dolore straziante che aveva dovuto sopportare: subito all’inizio del libro mi sono commossa a leggere della sua sofferenza e di quella altrettanto profonda e impotente di chi la circonda, in particolare di sua mamma, ma lei è rimasta in coma ad ascoltare il mondo esterno e a parlare col suo ragazzo morto per troppe pagine, tanto da rasentare la noia. Per fortuna in tutto questo periodo ho potuto ritrovare il divertente sarcasmo di Mia, che è riuscito a farmi sorridere.
Una volta uscita dal coma dovrà superare un’altra fase in cui, malgrado sveglia, non è ancora in grado di muoversi e parlare, finché ancora Patrick riuscirà a scuoterla a sufficienza per riportarla completamente alla vita. Già, perché Pat può parlare con lei quando è sveglia e incontrarla di “persona” quando lei dorme. Il problema nasce perché appena uscita dalla sua catatonia, ci metterà un po’ a rendersi conto che non può parlare con il suo “angelo custode” tranquillamente davanti alle altre persone… almeno se non vuole finire in una camera imbottita con una bella camicia di forza!
Comunque alla fine di tutta questa trafila riabilitativa che è stata come dicevo un po’ troppo lunga, finalmente interviene la nonna che la fa dimettere dall’ospedale e se la porta a Firenze.
Qui finalmente inizia la parte migliore del libro: tornare ad affrontare la vita e le decisioni per il futuro richiederà ancora tanto tempo e lavoro da parte di Mia (e di chi la circonda), ma finalmente il libro diventa più dinamico. In questa parte si ha la possibilità di conoscere approfonditamente la nonna di Mia, che nel libro precedete era stata solo una voce al telefono (terribilmente autoritaria, ma da lontano): credo sia stata il personaggio che ho adorato di più. Una donna con più attributi di un uomo, impossibile da piegare, con un carattere forte e prevaricatore, capace di far salire il sangue al cervello, ma con un grande cuore, corazzato, ma grande! Mia non ha potuto fare a meno di stimarla e amarla e io con lei (speriamo di ritrovarla anche nel prossimo capitolo della serie!).
Buona parte del romanzo si svolge a Firenze e nuovi personaggi faranno il loro ingresso, i migliori sono sicuramente Sunil (il domestico della nonna) e il maestro della scuola di ballo di Firenza (ex ballerino rumeno che riuscirà a convincere Mia a ricominciare a ballare). Ho adorato questa seconda parte del romanzo e ne succedono di tutti i colori… l’unica cosa che non sempre ho gradito sono stati i dialoghi tra Mia e Pat: c’è un momento in cui lui diventa fastidioso, infantile e immaturo contrariamente all’immagine che l’autrice ci aveva disegnato di lui, mentre in un'altra Mia fa una tragedia di gelosia per eventi del passato di lui… ecco avrei evitato entrambi gli episodi.
Dopo la parte di Firenze, inizia la terza e ultima parte del romanzo, in cui Mia torna a casa con la madre e si ritrova a dover affrontare la valanga di ricordi col rischio di distruggere tutti i progressi fatti fino a quel momento: ma senza rendersene conto, nel frattempo è diventata più forte e mai e poi mai rinuncerebbe a vivere per quanto possa essere difficile. Il momento più straziante è quando se lei se la prende con York (il suo cane) per la morte di Pat… è stato terribile!. In questa parte ritroviamo i vecchi personaggi del primo libro: la mamma, Betty, Paul, Carl e soprattutto Nina, con cui i rapporti non si sono mai riallacciati, tutti cambiati a modo loro dagli eventi accaduti.
Anche questa parte è stata bella, gli sforzi di Mia per riprendere in mano la propria vita a 360° sono fantastici ed è bello vedere quanto sia maturata rispetto al primo libro: ho adorato l’evoluzione del suo rapporto con sua mamma e il suo modo di affrontare persone e difficoltà; più si avvicinava la fine più mi ritrovavo a spronarla e a fare il tifo per lei.
Gli eventi raccontati sono innumerevoli: tutto si disfa, situazioni, rapporti personali tra i vari personaggi, prima di ricostruirsi… come accade nella vita reale niente rimane immutato nel tempo, ogni cosa e persona cambia ed evolve ed è stato piacevole scoprire che destino avesse riservato l’autrice per ogni personaggio.
Giunta alla fine di questo volume mi sono esaltata come non mai, se avessi potuto avrei abbracciato Mia fino a farle scricchiolare le ossa per l’entusiasmo che mi ha fatto provare! Niente lacrime questa volta, solo un grande sorriso e la voglia incontenibile di tuffarmi subito nell’ultimo capitolo della serie, cosa che farò già da domani.
Ho parlato poco del ruolo di Patrick che è stato una presenza costante e fondamentale per tutto il libro, ma a costo di rischiare di rovinare il romanticismo del libro un dubbio continua a frullarmi in testa: questo angelo custode onnipresente è davvero tornato dall’aldilà per guidare Mia o è solo l’unico modo che la mente di lei ha trovato per riuscire a reagire al dolore che l’aveva bloccata? Patrick e i dialoghi con lui sono reali o è solo Mia che parla con sé stessa? In entrambi i casi il romanzo è ben riuscito, ma sono l’unica ad essersi posta questa domanda?
Per concludere, lo stile della Bosco rimane immutato, sempre scorrevole, e personaggi partoriti dalla sua penna sono tutti incredibili. Purtroppo le pecche di cui ho già parlato in merito di questo secondo capitolo, gli fanno meritare solo tre gufi, ma non certo un voto negativo! Devo anche ammettere che Il mio angelo segreto mi ha dato l’impressione di essere un romanzo di transizione, quella fase di passaggio tra l’innocenza dell’infanzia e l’età adulta, una sorta di ponte tra il primo volume e l’ultimo, che sono convinta che riserverà tantissime sorprese e novità. Quindi un romanzo che non può mancare tra le letture di chi ha già imparato a volere bene a Mia… e se non la conoscete ancora vi consiglio di iniziare questa serie così originale, che veramente mi sta coinvolgendo.
E con questo dovrei aver davvero terminato, quindi passo e chiudo J

VOTO:

QUESTA RECENSIONE PARTECIPA AL 2° GIRONE DELLA HOGWARTS READING CHALLENGE DEL BLOG READING IS BELIEVING


martedì 13 novembre 2012

Recensione di "Innamrorata di un angelo" di Federica Bosco

Editore Newton & Compton
Pagine 320
Euro 12,90
TRAMA:
Una mattina ti svegli e sei un'adolescente. Così, senza un avvertimento, dall'oggi al domani, ti svegli nel corpo di una sconosciuta che si vede in sovrappeso, odia tutti, si veste solo di nero e ha pensieri suicidi l'84% del tempo. E io non facevo eccezione». Questa è Mia, sedici anni, ribelle, ironica, determinata, sempre pronta ad affrontare con tenacia le incertezze della sua età: scuola, compagni, genitori separati, e un rapporto burrascoso con la madre single che la adora, ma è una vera frana in fatto di uomini. Mia insegue da sempre un grande e irrinunciabile sogno: entrare alla Royal Ballet School di Londra, la scuola di danza più prestigiosa al mondo, dove le selezioni sono durissime e il costo della retta è troppo alto per una madre sola. A complicare la sua vita c'è l'amore intenso e segreto per Patrick, il fratello della sua migliore amica, un ragazzo così incantevole e unico da sembrare un angelo, che però la considera una sorella minore. La passione per la danza e quella per Patrick sono talmente forti e indissolubili che Mia non sarebbe mai in grado di rinunciare a una delle due. Fino a quando il destino, inevitabile e sfrontato, la metterà davanti a una delle più dolorose e difficili scelte della sua vita. Federica Bosco racconta, con travolgente e sottile ironia, una straordinaria, delicata e commovente favola moderna, intrecciando, con lo stile che la distingue, il reale al sorprendente e all'inaspettato.

È ufficiale: devo piantarla di snobbare gli autori e le autrici italiane, lasciandoli sempre in fondo alla wish list per dare precedenza ai romanzi stranieri. Di sicuro Federica Bosco d’ora in poi salterà in cima alle mie liste desideri, senza nemmeno premurarmi di leggere la trama dei suoi romanzi!
Che emozione! Che amore spassionato per questo romanzo e la sua autrice! E il tutto dopo aver trascurato questa trilogia, malgrado i numerosi pareri positivi: mi sarei mangiata le mani.
Un sentimento di feeling con questo libro mi si è creato fin dalle prime: poche parole e già avevo intuito che Mia, la protagonista mi avrebbe assolutamente appassionata.
Adesso che sono arrivata alla fine sono così piena di sensazioni che faccio fin fatica a mettere insieme la recensione, perché vorrei dire un sacco di cose e non so se riuscirò a trasmettervi ciò che questo impareggiabile romanzo mi ha regalato.
Ci troviamo davanti ad uno young adult: solita protagonista adolescente, soliti tormenti tipici dell’età, errori e litigate a casa e fuori, sogni, amore… non manca niente alla tradizionale ricetta. Ma questa volta c’è un ingrediente segreto (che tanto segreto non è) rappresentato dal talento di questa autrice che personalmente ho scoperto solo ora (mannaggia!!!). La Bosco ha creato una protagonista assolutamente esilarante: mi sono ritrovata a ridere apertamente alle battute che Mia pronuncia nel corso della narrazione; spesso ho sorriso nei romanzi divertenti, ma finora solo la Kinsella era riuscita a farmi ridere tanto da attirare sguardi allibiti anche da mio marito! Mia è incredibile, cocciuta, sarcastica per la maggior parte del tempo, sia quando parla con gli altri, sia quando riflette tra sé e sé, a volte fastidiosa ed egoista! Si rifiuta categoricamente di crescere perché sta bene come sta… ma il tempo non fa sconti a nessuno e suo malgrado dovrà affrontare i passi necessari ad andare avanti: l’amore e le decisioni difficili, i cambiamenti e i compromessi!
Il rapporto di Mia con sua madre mi ha riportata alla mia adolescenza, quando ogni scusa era buona per litigare e punzecchiarsi, come se una mattina ci si sveglia e ci si rende conto di non parlare più la stessa lingua, rendendo impossibile  comunicare in qualsiasi modo! Quante volte mi sono detta che la mia mamma era la numero uno e poi dalla bocca mi usciva tutto il contrario. E anche negli anni successivi, quando ho iniziato a diventare donna, quante volte mi sono dispiaciuta di tutto l’amaro che mia madre ha sicuramente dovuto ingoiare durante i miei scompensi ormonali e umorali dai 14 ai 19 anni: Mia è un esempio lampante di questo tipo di comportamento, di un periodo in cui si è solo capaci di sputare sentenze senza aver ancora accumulato l’esperienza di vita necessaria … il problema è che lei ogni volta si ritrova a soffrire per le conseguenze delle sue parole, ma a volte non basta chiedere scusa (cosa che lei fa spessissimo).
E poi l’amore, l’amore che a 15 anni sembra tutto il mondo, quello che si pensa durerà per sempre, anche se succede solo in rari casi, per Mia è solo nel suo cuore per buona parte del libro, perché lei è innamorata di Patrick, il fratello maggiore della sua amica Nina, che è di  ben 3 anni e 5 mesi più vecchio e che avendola vista crescere la considera come un’altra sorellina! Ma nella vita tutto cambia ed evolve e arriverà anche il momento in cui Pat si renderà conto che Mia non è più una bambina, ma una giovane donna piena di talento e di belle qualità.
Perché Mia lo è davvero: una bravissima ballerina che sogna solo di ballare su un vero palcoscenico dopo aver studiato alla Royal Accademy di Londra (scuola che la sua mamma purtroppo non può permettersi), con tanti sentimenti nel cuore e dolcissima, malgrado non sia capace di controllare la sua boccaccia che la mette sempre in posizioni piuttosto scomode.
Ma tornando a Pat, questo ragazzo che sta frequentando l’accademia militare, talmente perfetto da risultare inverosimile sia a Mia che al lettore, talmente buono, simpatico ed altruista che tutti non possono evitare di volergli bene… bhè, incredibile davvero, ma ci sono cascata anch’io! È adorabile il modo in cui si avvicina a Mia e il modo in cui le parla, quando comincia a non considerarla più come una sorella.
È lui l’angelo del titolo, almeno in questo primo volume della trilogia: un angelo in carne ed ossa, un angelo custode che vive tra noi sulla terra, incapace di non correre in soccorso delle persone che ama o che hanno bisogno, un sogno per qualunque ragazza e soprattutto per Mia, che mai avrebbe sperato che lui potesse anche solo degnarla di uno sguardo, figuriamoci di amarla!
È un amore dolce, delicato e romantico, senza diventare melenso!
Lui è una presenza velata, una voce al telefono che sprona Mia a reagire nei momenti più difficili! E di difficoltà la nostra piccola eroina dovrà affrontarne davvero tante, accompagnate da tanti dubbi e purtroppo da molte bugie che Mia racconterà nell’incapacità di affrontare alcune scomode verità: ma pagherà sempre il conto per tutti i suoi sotterfugi, e ogni volta sarà una nuova lezione da imparare.
ATTENZIONE SPOILER SUL FINALE (non leggete questa parte prima del libro!) - Purtroppo niente l’aveva preparata al dolore più grande e nemmeno a me! Niente al mondo può preparare nessuna persona al dolore di una perdita improvvisa… Un momento ridi, sorridi, gioisci, ami, vivi, mentre il momento successivo tutto il tuo mondo, i tuoi sogni e le tue speranze hanno preso il volo come un soffione nel vento insieme alla vita della persona che rendeva speciale la tua esistenza! Questo è l’ultima prova che Mia deve affrontare all’improvviso e sarà l’unica impossibile da superare, il colpo di grazia che spezzerà la piccola promessa della danza. Ragazzi quanto piangere! Non ero minimamente preparata ad accompagnare Mia in questo dolore, eppure avrei dovuto aspettarmi qualcosa del genere, ma non riuscivo davvero a frenare le lacrime. Il dolore e lo smarrimento descritti dall’autrice sono così genuini e reali, da uscire dalle pagine e travolgere il lettore come un fiume in piena. Io mi sono trovata col viso bagnato e lo sguardo offuscato a guardare Mia spegnersi e la sua voglia di vivere evaporare: tutto ciò che fino al minuto prima era sembrato di importanza vitale, affoga in questo dolore straziante lasciando solo uno sguardo fisso al vuoto e una domanda sospesa nell’aria… “Perché vivo ancora?”. Il drammatico e inevitabile epilogo arriva con l’improvvisa illuminazione di Mia: se il suo angelo custode non è più su questa terra, per riabbracciarlo dovrà raggiungerlo lei ovunque lui sia. È in questo momento che il vero angelo, quello impalpabile e inafferrabile, da le prime avvisaglie della sua presenza. Ed è nelle ultime due frasi del romanzo che senti il bisogno irresistibile di avere già in mano il seguito: questo è l’unico motivo per cui sono stata contenta di non aver considerato prima questa trilogia, perché il secondo è già lì pronto per essere iniziato e non sto più nella pelle. –FINE SPOILER
Ero certa di trovarmi davanti ad un’altra serie nello stile di “Baciata da un angelo” di Elizabeth Chandler (che mi era comunque piaciuta), ma questo romanzo era su un altro livello! Non voglio avere aspettative esagerate per i seguiti, perché difficilmente un primo volume così perfetto, riesce a mantenere la stessa qualità nei seguiti (un esempio simile è la trilogia di Shiver di Maggie Stiefvater), ma non vedo proprio l’ora di scoprire cosa ne sarà di Mia e di tutti i fantastici personaggi che la circondano. Perché malgrado lei sia la protagonista indiscussa intorno a lei gravitano tanti personaggi bellissimi, da sua madre al nuovo compagno di lei Paul (il gigante buono che riesce a conquistare Mia, malgrado l’iniziale malfidenza), a Betty l’amica di famiglia cartomante, e Nina l’amica-sorella inseparabile fin dall’infanzia, che le ha voltato le spalle.
Ma adesso immagino che starete iniziando a sbadigliare a causa della mia sbrodolata su questo romanzo! Ci sarebbero ancora mille cose che vorrei scrivere, ma finirei con il riscrivere il romanzo con i miei commenti (del tipo “guarda il film con il commento del regista”!), quindi è giusto che metta un freno al mio entusiasmo e arrivi al dunque. Non ho bisogno di dirvi che consiglio questa lettura a tutti tuttissimi, soprattutto a chi ama i romanzi che riguardano la vita di un’adolescente.
Come ormai sa chi ha letto le mie recensioni, io sono molto tirchia per quanto riguarda l’assegnazione del voto massimo, soprattutto se il libro da giudicare è un capitolo di una serie… ma stà volta non ho nessun dubbio in merito: 5 grassi gufi soddisfatti per Federica Bosco e il suo “Innamorata di un angelo”!
E ora passo e chiudo J

VOTO:

QUESTA RECENSIONE PARTECIPA AL 2° GIRONE DELLA HOGWARTS READING CHALLENGE DEL BLOG READING IS BELIEVING