mercoledì 30 gennaio 2013

Wednesday's Books #4

Wednesday’s Books è la rubrica nata dall’unione di due rubriche create da MizB di Should Be Reading, ossia Teaser Tuesdays e WWW…Wednesdays. Viene postata settimanalmente di mercoledì e conterrà un estratto del libro che sto leggendo, liberamente scelto da me, e le risposte a tre domande :
1. Cosa stai leggendo?
2. Cosa hai appena finito di leggere?
3. Che libro/i leggerai dopo?

Partiamo innanzitutto con le risposte:

1. Sto attualmente leggendo Il cerchio di Mats Strandberg e Sara B. Elfgren e L’ospite di Stephenie Meyer
2. Ho appena finito Il domani che verrà di John Marsden, Il portatore di fuoco di David Clement-Davies e A scuola con portamento di Antonella Sgueglia
3. Dopo leggerò Luna di Francesca Verginella e Delirium di Lauren Oliver

 


Dal libro che ho finito giusto oggi pomeriggio ho scelto il seguente teaser:

So solo una cosa: dobbiamo restare uniti. Non voglio ritrovarmi qui sola, come l’Eremita, perché questo sarebbe davvero l’Inferno. Gli esseri umani infliggono a se stessi e agli altri tali atrocità che, mi dice a volte la ragione, devono essere cattivi. Ma il mio cuore non è ancora convinto.
Spero soltanto di riuscire a sopravvivere
- Il domani che verrà -

E voi con che letture vi cimentate?
Anche per questa settimana ho terminato.
Passo e chiudo J

Recensione di "A scuola con portamento" di Antonella Sgueglia + Intervista all'autrice


Editore Amazon
Euro 0,89
Pagine 114
Formato ebook
TRAMA:
“A scuola con portamento” è un romanzo per ragazze che narra le vicende di un’adolescente, Cristina, alle prese con un momento alquanto delicato della sua vita. I suoi genitori sono separati e lei vive con la madre.
Cri è una mixed race, nata da madre italiana e padre haitiano; il colore della sua pelle è scuro e non sa come valorizzarsi, essendo tanto diversa dalla madre. Non solo, le ragazze più popolari della scuola la prendono in giro e Cri non sa come ribellarsi. Ha soltanto un’amica, Gio, ma non le basta.
Per caso, nota che un’agenzia di moda della sua città è alla ricerca di nuovi volti e decide, accompagnata dalla madre, di partecipare. Superata la selezione, Cri frequenta un corso di portamento, trucco, posa fotografica e bon ton che rappresenta l’inizio del suo cambiamento. Da ragazza insicura e timida riesce ad esternare il suo mondo interiore.
Nel libro diversi capitoli sono dedicati a delle sessioni formative sulle quattro materie del corso; in questo modo la lettrice può imparare tutto ciò che c’è da sapere sull’argomento e cimentarsi insieme alla protagonista nei vari esercizi. Per tanto, questo ebook è rivolto non solo a coloro che sognano di diventare indossatrici ma soprattutto a chiunque desideri sentirsi meglio con se stessa.
Un romanzo-manuale dedicato al mondo della moda e degli adolescenti, con i loro problemi e la difficoltà nell’aprirsi anche con chi li ama.

VOTO:

Anche oggi ho preparato per voi la recensione di un romanzo italiano di un’autrice esordiente, accompagnata da una piccola intervista alla simpaticissima e gentilissima autrice Antonella Sgueglia. Ma prima di parlare di lei, parliamo del suo romanzo.
A scuola con portamento è una lettura dedicata alle ragazze più giovani ed è un insolito mix tra romanzo e manuale. Il libro parla di Cristina, 14 anni, una ragazzina di razza mista che non ha un bel rapporto con sé stessa: non si piace, si vede brutta e goffa anche a causa degli sberleffi delle famigerate oche bionde e belle che non mancano mai in questo genere di racconto, e mal convive con il colore della sua pelle non proprio bianca e i suoi capelli crespi, eredità del padre haitiano.
La vicenda narra del suo difficile percorso per conquistare la fiducia in se stessi necessaria ad affrontare la vita di ogni giorno, smettendo di paragonarsi a persone che si ritengono erroneamente esempi da imitare (e che nel novanta per cento dei casi sono peggiori degli altri!), imparando a valorizzare le proprie qualità.
Praticamente è la favola del brutto anatroccolo che un giorno finalmente si accorge di essere un bel cigno ed è narrata con toni leggeri ed un linguaggio semplice e diretto che ben si confanno alla fascia di età a cui è dedicato questo titolo.
Il romanzo è infarcito di svariati consigli per chi si affaccia incerto al burrascoso mondo degli adolescenti… alla fine si sa, crescere non è mai un lavoro facile, non lo è mai stato e mai lo sarà, quindi l’autrice ha deciso di inserire qui e là suggerimenti importanti per non farsi sopraffare dalle insicurezze. Ma non è tutto: la parte del romanzo che più assomiglia ad un manuale (senza però diventare noiosa o professionale, ma rimanendo perfettamente amalgamata nella narrazione) è quella dedicata al corso che Cristina vince all’agenzia di moda You Fashion. Il lettore segue con la protagonista lezioni di portamento, di sfilate, di pose fotografiche e di trucco e se alcune cose le ho trovate interessanti persino io che ho passato i 30 anni da un po’, non posso che pensare a quanto piaceranno a delle giovani future donne. Infine la zia di Cristina che ha un salone da parrucchiera sarà un’utile fonte di notizie sulla cura di pelle e capelli.
Questo romanzo mi ha fatto sorridere, ripensando a quando anch’io ero una ragazzina goffa e insicura e sono certa che mi sarebbe piaciuto moltissimo leggere un libro come questo. È una lettura scorrevole e simpatica che, camuffandola tra le regole per valorizzare il proprio aspetto esteriore (che ha la sua importanza perché è il primo che mostri alle persone con cui ti relazioni), sottolinea un verità da non dimenticare: essere belli fuori, non significa essere belli anche dentro ed è quest’ultimo l’aspetto che ti rende una persona migliore… per usare un paragone libresco, un libro con una bella copertina e scarabocchi inutili all’interno, rimane giusto bello da guardare, ma si dimentica anche in fretta.
L’unico appunto che posso fare su questo titolo è che l’autrice me lo ha segnalato per ragazze dai 10 ai 16 anni ma io ridurrei di un anno o due la fascia d’età (anche la minima, perché no)… le sedicenni di oggi sono forse troppo avanti per apprezzare a pieno questo romanzo e poi quella è una fase in cui non sempre si accettano volentieri consigli.
Quindi ora, prima di lasciarvi in compagnia di Antonella, non mi resta che consigliare questo romanzo ad un pubblico principalmente femminile: se siete giovani è perfetto per voi, se lo siete un po’ meno ma avete una sorellina o una figlia perché non lo leggete insieme, potete sempre aggiungere anche qualche consiglio vostro, e se non siete giovani ma vi ho incuriosito comunque passerete comunque qualche ora piacevole.

INTERVISTA AD ANTONELLA SGUEGLIA
È giunto il momento di passare la parola all’autrice. Ciao Antonella. Benvenuta a “I Libri di Lo”.
Grazie a te Lo di ospitarmi, per me è un onore.
Prima di tutto volevo ringraziarti per avermi fatto leggere questa tua opera e ora volevo farti qualche domanda.
La prima che mi viene sempre in mente è “chi è Antonella Sgueglia?”
Antonella è una ragazza solare, di 27 anni, sposata con un uomo eccezionale. Lavora da 8 anni come traduttrice di lingua inglese conservando una passione per la scrittura che soltanto da un anno ha deciso di esternare al mondo. Mi piace leggere, adoro cucinare, sono abbastanza brava soprattutto in dolci e pizze e amo la musica pop. La mia autrice preferita è Susanna Tamaro perché possiede uno stile talmente incisivo che non permette di dimenticare un suo lavoro, mai, nemmeno dopo anni. Antonella è una donna vulnerabile, generosa ma determinata e se qualcuno intende ferirla o attaccare i propri cari, riesce a tirar fuori un’energia sorprendente.
Hai sempre saputo di voler diventare scrittrice?
Ho sempre desiderato diventare una scrittrice. Sin da bambina mi divertivo a creare storie, scrivere poesie e testi di canzoni che tenevo per me perché rappresentava il mio rifugio. Ho sempre letto, soprattutto romanzi di narrativa femminile e storie autobiografiche. Mi sorprende come un libro possa trasportarti in un mondo lontano dal tuo ma allo stesso tempo trarre una morale che ti accompagna per il resto della tua vita. È questo ciò che provo a realizzare attraverso i miei lavori, quello che altri autori hanno fatto per me ossia liberare me stessa dalle ansie e dalle preoccupazioni quotidiane, ascoltando un’altra voce e seguire il suo cammino. Un bel modo di viaggiare con l’anima e col cuore, pur restando comodamente seduti sul divano o a letto.
L’idea di un libro dedicato alle giovanissime come ti è venuta?
Ho scritto un romanzo per le giovanissime per avvicinarmi al loro mondo. Sentivo la necessità di comunicare un messaggio positivo ad una fascia d’età in cui le insicurezze prevalgono sulle certezze e si ha paura di aprirsi, di confidarsi anche alla propria madre perché considerata un insieme di regole e costrizioni. Ecco, nel mio libro provo a spiegare, attraverso la voce dei personaggi, che confidarsi fa bene ed è importante per credere in se stessi e, di conseguenza, vivere con maggior serenità. Provengo da una famiglia in cui l’affetto reciproco è stata la forza per combattere le catastrofi e non riesco ad immaginare come avrei fatto senza il loro sostegno costante. La famiglia è importante come le vere amiche, che si contano sulle dita di una mano perché non ti giudicheranno mai e ti seguiranno sempre qualsiasi cosa tu faccia, non conta se sei bella e importante, importa ciò che sei in realtà, senza maschere fasulle.
Il personaggio di Cristina è ispirato a qualcuno che conosci nella realtà?
In un certo senso sì perché Cristina incarna l’adolescente comune con le sue perplessità. Nel libro ho provato a sfumare diverse personalità in modo da arrivare a tutte le ragazze, altrimenti sarebbe stato un messaggio per poche giovani. Di certo, vi sono elementi in comune tra Antonella adolescente e Cristina, come la timidezza, la moda e l’affetto della madre ma devo ammettere di riconoscermi maggiormente in Gio, la migliore amica di Cristina, ribelle e dolce al contempo, capace di amare appassionatamente e in un attimo allontanarti per sempre dal suo mondo per non soffrire. Sono costantemente circondata da ragazze e bambine e mi rendo conto che anche se la tecnologia e la moda avanzano sempre più – e quindi le vediamo con ipad e trucco a 11 anni – i sentimenti e le emozioni restano sempre delicate in questa fascia d’età.
Tutte le nozioni contenute nel libro provengono da una tua passione per il mondo delle sfilate o le hai cercate apposta per il romanzo?
Sono felice di poter asserire che le nozioni contenute nel libro sono frutto di anni di studio e partecipazione al mondo della moda. Io stessa a sedici anni mi diplomai all’agenzia di moda della mia città, la Free Models Agency di Napoli e fu estremamente importante per rendermi maggiormente sicura in un ambente in cui muovevo da poco i miei primi passi e applicavo quei consigli anche nella vita quotidiana. Avere un buon portamento, sapersi truccare e gli altri suggerimenti sono costruttivi e utili per ogni ragazza. Tuttavia, il messaggio che cerco di infondere alla ragazze è di assorbire questi suggerimenti solo per vivere meglio con se stesse ed affrontare a testa alta e con maggior punteggio le cosiddette “arpie”, ossia le ragazze più popolari. Credere nelle proprie potenzialità è fondamentale per non lasciarci abbattere dalle cattiverie gratuite e dalle difficoltà quotidiane. Ognuna di noi deve trovare in sé la forza per farcela e combattere. 
So che in primavera è prevista la pubblicazione di un tuo nuovo romanzo “Dove osano le farfalle”, il titolo è molto bello. Puoi anticiparci di cosa parlerà questo libro?
Certamente, Lo. È un romanzo di narrativa femminile, quindi rivolto ad un pubblico di età maggiore. È una storia d’amore che affronta un tema molto delicato, che non posso svelare, raccontato con leggerezza e humour per far sorridere il lettore o la lettrice. In ogni mio libro cerco di non appesantire il racconto e aspiro all’immedesimazione del lettore nel protagonista o nei personaggi secondari. Ecco perché nei miei lavori delineo identità varie tra loro per far sì che le persone si abbandonino ad una storia che può sembrare reale, tanto vera da confrontarsi in prima persona. Mi piacerebbe avere il tuo parere anche su quest’altra opera appena mi daranno il consenso di poterla diffondere, se sei d’accordo.
Wow! Sarà un grande piacere per me! Hai già qualcos’altro in cantiere?
Sì, c’è un altro lavoro di cui non posso accennare il titolo che è attualmente in valutazione da diverse case editrici. È un’opera a cui ho lavorato di più ed è diversa da tutte le altre per impostazione. È un romanzo di narrativa femminile e la protagonista è una dolce e sensibile ragazza che dovrà affrontare dolori molto forti per la sua età e proverà a rialzarsi con forza e determinazione.
C’è un genere letterario in particolare con cui ti piacerebbe cimentarti in futuro come autrice? 
Sì, il genere fantasy. È un po’ che ci rifletto ma reputo sia ancora presto. Ho molto da regalare alla narrativa ma, di certo, non appena la mia mente farà scattare lo stesso “via” che ha guidato la mia mano per gli altri romanzi, mi impegnerò a pieno. È un genere per me nuovo ma con molte potenzialità e sfaccettature da approfondire.
Propositi per il futuro?
Continuerò il mio lavoro di traduttrice di lingua inglese che fa parte della mia vita da 8 anni ed è stata la mia prima passione concretizzata. Proseguo nella promozione dei miei lavori e tenterò di ritagliarmi uno spazio per isolarmi e scrivere una nuova storia, perché fin quando parli dei tuoi personaggi realizzati risulta estremamente arduo crearne di nuovi ed io non amo la ripetizione, i cosiddetti “copia e incolla”. Voglio distinguermi plasmando opere di valore. E per riuscirci ho bisogno di estrema concentrazione.
E con questo siamo pronte a salutarci, ti ringrazio tantissimo per averci regalato un po’ del tuo tempo e ti faccio un grande in bocca al lupo.
Crepi, carissima Lo. Mi auguro di risentirci e di ricevere nuovamente l’onore di essere tua ospite. Un bacio a tutti i tuoi lettori.

E con questo anche per oggi è tutto.
Passo e chiudo

martedì 29 gennaio 2013

Recensione di "Il Lamento di Euridice" di Luana Semprini + Intervista all'autrice

Editore UteLibri
Euro 3,49 l’ebook – 9,00 il cartaceo
TRAMA:
" Anche loro mi trattavano con freddezza. Avrebbero voluto che parlassi, che raccontassi quello che mi era successo la scorsa estate, ma nei loro occhi non vidi lo stesso disprezzo che albergava in quelli di Jane. Lei era stata la mia migliore amica e io le avevo nascosto un pezzo della mia vita. Non era così un anno fa, quando incominciò tutto. Quando io e il mio allora affiatato gruppo di amici decidemmo di trascorrere qualche settimana in montagna, a casa di Daniel. Sembrava il posto ideale per noi, un piccolo paese perduto tra gli Appennini marchigiani, non troppo lontano dalla nostra città. Cosa c’era di meglio di una bella vacanza tra amici subito dopo la maturità? La nostra vacanza così idealizzata si rivelò un terribile sbaglio per me. Per noi. Non sarei mai dovuta andare lassù. Non avrei mai dovuto incontrarlo."

Oggi vi voglio parlare di un romanzo che vi ho presentato pochi giorni fa: si tratta di un paranormal romance edito da una scrittrice italiana, Luana Semprini.
Il libro in questione si ispira al mito di Orfeo ed Euridice ed è stato molto interessante conoscere questa storia… non mi vergogno ad ammettere che, a parte i loro nomi, non sapevo nulla di questa copia di innamorati e del triste destino che ha segnato il loro amore, relegando la bella ninfa nell’Ade prematuramente: quando Orfeo va negli inferi per riportarla a casa con sé, non resiste alla tentazione di voltarsi a guardarla (non voltarsi era l’unica condizione impostagli per poterla condurre fuori dal regno dei morti) e la perde definitivamente. Un mito bello e triste.
Luana Semprini ha avuto l’originale idea di riportare in vita i due mitici personaggi, di cui è palesemente intuibile la disperazione dopo un’eternità di separazione, trasformandoli in due fantasmi che cercano di riunirsi attraverso due adolescenti che vivono nel presente.
Erika e Malco sono tormentati dagli spiriti di Euridice e Orfeo che altro non vogliono che rendere fine al loro tormento dopo secoli di sofferenza … il problema è che i due protagonisti non si conoscono e di certo non sono innamorati, almeno al momento del loro inquietante incontro. Dico inquietante perché Malco convive con lo spirito da quando è bambino, senza possibilità di sfuggirgli se non quella di trovare la sua Euridice. La sua vita è stata triste e solitaria, creduto da tutti e soprattutto dai genitori “fuori di testa”… e in effetti ad un primo sguardo è proprio l’impressione che dà sia al lettore, sia alla povera Erika. Lei dal canto suo ha condotto una vita assolutamente normale finché non decide di partire per una vacanza con i suoi amici per festeggiare la maturità (esperienza solitamente felice e indimenticabile che ho vissuto anch’io … senza per fortuna guadagnare nessun fantasma!): la meta è il piccolo paesino di Villalba dove Daniel (uno dei suoi compagni di viaggio) ha una casa. Sarà l’inizio della fine per Erika (fine della normalità quantomeno) perché durante una visita in un cimitero sconsacrato immerso nei boschi farà il suo primo fatale incontro con lo spirito di Euridice e da quel momento non potrà più liberarsene: per farlo deve accettare l’aiuto di Malco, anche se è l’ultima cosa che vuole.
Ma con questo vi sto già svelando fin troppo e io voglio lasciarvi il piacere di scoprire la storia da soli.
L’ambientazione del libro è circoscritta al piccolo paesino marchigiano, in particolar modo alla casa e soprattutto ai boschi che la circondano ed è molto suggestiva, ideale ai fini della storia.
La  narrazione ruota principalmente intorno ad Erika e Malco, lasciando agli altri personaggi un ruolo quasi marginale, ma non ci troviamo davanti ad una storia d’amore come quelle che ci si potrebbe aspettare: il loro rapporto è più amore e odio, perché sono gli spiriti a guidarli uno verso l’altra e spesso le scene che li vedono insieme sono tanto intrise di passione, quanto inquietanti. Se dovessi dare un colore a questa copia di personaggi non sarebbe di sicuro il rosa e probabilmente nemmeno il rosso: se chiudo gli occhi vedo il nero, profondo e spaventoso ma punteggiato da mille riflessi luminosi, come il cielo stellato.
Sono riuscita ad incuriosirvi? La storia è molto originale e la narrazione è scorrevole e fluida… e volete sapere una cosa? L’epilogo mi ha lasciata proprio a bocca aperta.
Ma come sempre, sapete che io vi parlo anche dei difetti che riscontro in ciò che leggo e il difetto principale che ho trovato ne Il lamento di Euridice è la lunghezza: poco più di un centinaio di pagine e una manciata di ore di lettura. Non vuole essere una critica all’autrice, ma quando trovo una storia che mi conquista vorrei sempre approfondire ogni dettaglio e i romanzi così “rapidi” mi lasciano sempre il desiderio sapere di più (desiderio che probabilmente verrà esaudito, ma dovete continuare a leggere per scoprire il perché). Luana Semprini dal canto suo è riuscita a racchiudere in così poco spazio una vasta gamma di emozioni e sensazioni: la spensieratezza dell’adolescenza, il dolore della perdita, sofferenze e tormenti di origine antica, la difficoltà di affrontare i cambiamenti e di crescere all’improvviso, la passione e l’amore, quello eterno e quello neonato, il tutto senza confondere il lettore.
Quindi non mi resta che consigliare la lettura di questo romanzo a tutti e a nessuno in particolare, perché è un titolo che può essere letto con piacere da chiunque, giovane o vecchio, maschio o femmina, che cerchi un sogno o un incubo.
Ma prima di salutarvi ho voluto rivolgere qualche domanda all’autrice per permettervi di conoscerla meglio, perciò dopo i gufetti continuate a leggere.

VOTO:

INTERVISTA A LUANA SEMPRINI

Lo: Ciao Luana e benvenuta sul mio blog. Hai voglia di par
larci un po’ di te?

Luana: Ciao Lorenza, grazie a te per  l’ospitalità!
Questa domanda mi mette sempre un po’ alle strette, non so bene perché. Potrei dirti come credo mi vedano gli altri, una persona tranquilla, pacata, a modo. In verità dentro di me credo di avere molta passione che esprimo nella mia scrittura e nella mie storie.
Credo a volte, per citare una canzone famosa, che mi venga meglio scrivere che vivere.

Lo: Quando ha i capito di voler diventare una scrittric
e?

Luana: Penso di averlo sempre desiderato, visto che ho iniziato a scrivere fin da piccolina. Però in realtà una volta volevo fare la veterinaria, poi la giornalista (ah ah), credo che la consapevolezza “forte” mi sia venuta in questi ultimi anni.

Lo: Il libro più bello che hai letto?

Luana: Credo di poter affermare “Il Signore degli Anelli” , ma anche “Il conte di Montecristo”.

Lo: “Il Signore degli Anelli” è anche una delle mie letture preferite.
Come è nato “Il lamento di Euridice”? Sei un’appassionata di miti greci?


Luana: Quando ero piccola i miti greci mi affascinavano come poche cose. Avete presente Xena? Ecco io ero una fan sfegata! Inoltre mi piacevano molto i libri che trattavano di miti, quindi sì, sono un’appassionata.
“Il lamento di Euridice” però, è nato principalmente da un fatto realmente accaduto. Qualche anno fa mi sono trovata a fare una scampagnata nelle montagn
e vicino a casa (io abito in provincia di Rimini, dunque mi riferisco agli appennini) in cui un amico possiede una vecchia casa in un piccolo paesino. Questo è stato l’inizio di tutto perché affianco alla casa c’è un bosco che sale verso una collina. Abbiamo attraversato questo bosco e ci siamo trovati nel mezzo della strada un piccolo cimitero sconsacrato con lapidi risalenti all’ottocento.
Non ho mai potuto dimenticare questo episodio che ha sedimentato finché non è nato “Il lamento di Euridice”.

Lo: Hehehe! Mi suona famigliare! Credi che darai un seguito alle vicende di Erika e Malco?

Luana: Certamente, anzi, il seguito l’ho già scritto da qualche mese. Questi protagonisti mi sono entrati nel cuore, le emozioni che mi donano mentre li “scrivo” sono indescrivibili.


Lo: So che questo non è il tuo unico romanzo. La saga di Cristina di Morval, di cui finora hai pubblicato i primi due volumi, è una trilogia o sono previsti altri libri?

Luana: Sì esattamente. Cristina di Morval nasce come trilogia, difatti sto scrivendo il terzo volume ora.
Ho in mente di creare un prequel… ma è ancora t
utto da vedere.

Lo: Tra le tue creazioni qual è la tua preferita e perché?

Luana: Ummmm, ne avrei tre di favorite! Sono praticamente allo stesso livello quindi, se permetti, te le dico tutte.
Sicuramente Cristina di Morval perché   l’adoro e spero di somigliare più io a lei che lei a me;
Poi “il lamento”, per i motivi che ho scritto sopra; ed infine una storia inedita, un fantasy classico al quale tengo davvero tanto.

Lo: Hai già qualche novità in fase di stesura? Se sì, ci puoi dare qualche indiscrezione in merito?


Luana: Come ho già detto sto scrivendo il terzo volume di Cristina, inoltre ho un fantasy romance in cantiere. Però proprio stamattina mi è venuta un’altra idea… ahahah

Lo: Dopo le tue esperienze con l’autopubblicazione, continuerai su questa strada o preferisci strade più tradizionali? Come ti sei trovata?

Luana: Con l’autopubblicazione mi sono trovata benissimo e sono soddisfatta. Penso che sia una strada che ha la stessa identica dignità delle altre. In ogni caso, però, ho in mente di tentare ancora la strada tradizionale in futuro (già lo sto facendo con la Utelibri, editore de “Il lamento”).

Lo: Hai qualche consiglio da dare a chi vuole avvicinarsi a questo mondo?


Luana: Ci vuole molta fortuna, molta esperienza (che si fa giorno per giorno)… pazienza perché la strada è in salita ma se è veramente quello che uno desidera veramente è tutto così eccezionale che del resto non importa.

Lo: E con questo ti ringrazio per la tua disponibilità e ti faccio tanti auguri per il futuro.

E a questo punto cari followers, passo e chiudo :)


domenica 27 gennaio 2013

From Cover To Cover #21


From Cover To Cover è la rubrica a scadenza settimanale (postata di domenica) che ho ideato per soddisfare il mio amore per l’arte delle copertine di libri.

Anche questa settimana la rubrica è dedicata all’autrice Karice Bolton, sta’ volta con un’altra serie: The Watchers Trilogy, di cui è previsto nel 2013 un altro romanzo che rappresenterà il prequel.
Le cover di questa serie mi hanno davvero affascinata per i colori (o meglio per la loro assenza) e per le immagini: soprattutto il primo volume continuerei a guardarlo con la neve, le farfalle luminose e la ragazza fatata di schiena… fa venire voglia di seguirla per vederle il volto! Sono tutte e tre d’impatto. Cataclysm mi piace tantissimo per lo sguardo lontano della ragazza con le mani legate, accucciata di fianco ad un gargoyle. Delle tre la copertina che mi ha colpito meno forse è Legions, ma il temporale torrenziale è molto d’impatto, soprattutto grazie alla ragazza che si offre alla pioggia non so bene se con rassegnazione o sollievo (le lunghe maniche della veste mi ricordano in maniera inquietante una camicia di forza).

1. Awakening (Settembre 2011)
TRADUZIONE DELLA TRAMA:
Sola nell’innevato e remote villaggio di Whistler, Ana cerca di costruirsi una nuova vita da quando ha perso i genitori. Con un comodo condominio, un bulldog dalla faccia dolce e un lavoro serale che le lascia le giornate libere, la vita scivola in una grande routine. Se solo potesse scrollarsi di dosso il senso di colpa per non ricordarsi nulla dei suoi genitori e scacciare i terrori notturni che la affliggono in ogni sogno…
Seguendo un capriccio, Ana esce con Athen, un ragazzo che ha incontrato al Grizzly Pub: l’unico problema è che lei sente di conoscerlo già.
Entro 48 ore dall’incontro con Athen e la sua famiglia, il mondo di Ana implode. Lei si innamora di Athen velocemente e prima che se ne renda conto, una vita passata comincia a riemergere. Tanto la rivelazione appare elettrizzante in un primo momento, tanto lei combatte contro l’agghiacciante notizia che Athen arriva dall’inferno. Presto Ana inizia a combattere sebbene i suoi poteri soprannaturali si stiano svelando lentamente e realizza che gli incubi che sta facendo potrebbero essere premonizioni e non semplici sogni. Spetterà a lei distinguere tra i fatti e la finzione prima che sia troppo tardi e il suo nuovo amore Athen la segue nel suo stesso destino, sospeso tra i due mondi.
Voto Goodreads: 4

2. Legions (Dicembre 2011)
TRADUZIONE DELLA TRAMA:
Mentre la magica stagione delle vacanze va in frantumi con un pomeriggio di orrore, diventa chiaro che le Legioni hanno iniziato ad emergere nel mondo e Ana fa del suo meglio per rimanere forte malgrado pensi che il suo mondo sia stato distrutto. Spetta ad Ana trovare la forza dentro di lei e non cadere vittima del lato oscuro, mentre inizia la sua caccia per reclamare quello che le appartiene di diritto. Comprendendo che le visioni di Ana non sono sufficienti a proteggerla, la sua famiglia inizia il suo addestramento, subito prima che lei dicenti un bersaglio un’altra volta. Le Legioni non si arrenderanno finche non avranno quello che vogliono e hanno chiarito che i mortali non saranno risparmiati, lasciando ad Ana poco tempo per capire a cosa i demoni stanno mirando.
Mentre Ana divide il suo tempo tra dare la caccia al proprio destino e imparando come combattere i demoni, scopre qualcosa del proprio passato che potrebbe cambiare il motivo per cui sta lottando.
Gli indizi continuano a svelarsi sotto forma di lettere ingiallite da parte di Athen che lei trova sepolte all’interno di una dimora Tudor; e il suo futuro è segnalato da una singola rosa bianca lasciata solo per lei per darle la forza di perseverare. Ana è determinate a non perdere la fede nel fatto che ce la farà ancora una volta.
Voto Goodreads: 4



3. Cataclysm (Aprile 2012)
TRADUZIONE DELLA TRAMA:
Quando diventa ovvio che il lato oscuro non si fermerà davanti a nulla pur di controllare il mondo dei mortali, Ana si trova di fronte ad una decisione che potrebbe determinare il destino degli Angeli Caduti di ogni luogo. Determinata a non usare i mortali come pedine, Ana fa del suo meglio per prepararsi alle battaglie future mentre protegge le anime innocenti di tutto il mondo. Mentre il pericolo incombe ad ogni passo, Ana capisce che coloro che credeva vittime potrebbero essere ora i predatori, e ci vorrà un esercito come mai prima d’ora per impedire alla malvagità di spargersi in tutto il mondo.
Voto Goodreads: 4





Anche questa serie della Bolton non sembra male… chissà se la tradurranno anche in Italia.
Vi ispirano questi romanzi? E le cover vi piacciono?
Passo e chiudo J