mercoledì 28 novembre 2012

Recensione di "Un amore di angelo" di Federica Bosco

Editore Newton & Compton
Pagine 384
Euro 9,90
TRAMA:
«Libera di danzare senza schemi e regole ferree, libera di studiare con chi volevo senza più obbedire ai canoni rigidissimi delle scuole prestigiose o ai capricci di insegnanti frustrati, libera di esprimere me stessa». Mia ha avuto l’occasione che attendeva da sempre: un’audizione alla Royal Ballet School. Ma quando si è trovata su quel palco, quando ha capito che la possibilità di entrare in quella scuola era a portata di mano, ha sentito di non voler rinunciare alla libertà di danzare senza regole, vincoli, costrizioni. Accanto a lei, anche nelle decisioni più difficili, c’è sempre stata la voce di Patrick, eterea presenza che non la lascia mai. Dopo il suo “no” alla Royal, per Mia può iniziare una nuova vita: lei e Nina, superate finalmente tutte le incomprensioni che le avevano divise, decidono di trasferirsi a Londra. Mia trova una scuola d’arte che la entusiasma, la Brit, mentre Nina prova a frequentare un corso di giornalismo. Ma Londra non è solo divertimento e cambiamenti: le due amiche dovranno anche affrontare la difficile gravidanza di Nina. A sostenerle, come sempre, ci sarà l’incorporea figura di Patrick. Finché un giorno…

Sono infine giunta al termine di questa trilogia e devo confermare quello che avevo detto nella recensione del primo volume: Federica Bosco è entrata a far parte della rosa dei miei autori preferiti.
Badate, nemmeno questo capitolo della saga è all’altezza del primo (non è così facile ottenere 5 gufi da me!!), ma è stato comunque un libro da cui faticavo a staccarmi: mi capitava di essere in altre faccende affaccendata e ritrovarmi a pensare ai personaggi della storia e desiderare di trovare almeno cinque minuti per riprendere in mano le avventure di Mia.
Così come il primo e il secondo volume erano completamente diversi tra loro, anche questo ultimo capitolo si differenzia completamente dai precedenti. I personaggi sono sempre gli stessi, ma gli spazi dedicati a ciascuno di loro varia da un titolo all’altro, in modo che alla fine sembra di conoscerli tutti quanti di persona. Ma ovviamente ci sono anche new entry che sono riuscite a movimentare ulteriormente la trama. Quest’ultimo episodio è incentrato soprattutto su Mia (bhè, mi pare ovvio, lei è la protagonista), Nina (la sua migliore amica, persa e poi ritrovata alla fine del secondo titolo) e Betty (ricordate? L’amica della madre di Mia, la sensitiva!) e la loro nuova vita a Londra.
Ho ritrovato la mamma e Paul, meno presenti ma capaci di emozionare come mai prima d’ora, e ho potuto scoprire nuovi aspetti dell’assente e “grigio” padre di Mia. Purtroppo molto meno spazio è lasciato al mio personaggio preferito, nonna Olga, che torna ad essere solo una voce al telefono, ma che riuscirà comunque a stupire e commuovere. Anche Patrick, per quanto sempre presente, comparirà molto meno spesso e i suoi dialoghi con Mia sono decisamente meno numerosi che nel secondo libro, in cui le sue parole non mancavano mai… Mia inizia a camminare con le sue gambe e la sua vita è terribilmente impegnata tra i problemi personali e la nuova scuola (la Brit… cosa avrei dato per studiare in una scuola come quella!) e per quanto Pat rimanga la sua “forza” e il suo più grande amore, si comincia ad intravedere quello che il destino riserva a questa ragazza dai mille volti. Mille volti perché a volte non si capisce bene come Mia possa parlare e comportarsi da giovane donna piena di forza di volontà un minuto e quello dopo reagire come una bambina capricciosa insopportabile: ci sono state pagine in cui avrei voluto poter saltare dentro il libro e prenderla a schiaffi fino a gonfiarla! Ma come sempre, prima di reagire e trovare in sé il buon senso, deve far  andare la lingua a sproposito con tutti quelli che la circondano, ferendo gratuitamente quelli che non le vogliono altro che bene…
Anche questa volta farà 4 passi avanti seguiti da 3 indietro… per poi iniziare a correre nella giusta direzione! E forse è proprio questa sua evoluzione da “gambero” a renderla così speciale e vera: quanti di noi hanno dovuto sbagliare prima di capire quale fosse la cosa giusta? Certo lei a volte esagera, ma ormai le volevo troppo bene per abbandonarla.
Questa è sicuramente una saga che mi ha appassionata intensamente: lacrime disperate, sospiri, rabbia, risate e sorrisi di sollievo, indignazione, salti di gioia e ancora commozione… tutte cose che quest’autrice è riuscita a regalarmi nel corso di questi tre libri! Poi che un capitolo mi sia piaciuto più di un altro non conta, quello che davvero importa è il risultato finale. Mentre leggevo mi sembrava di essere sempre con Mia e di far parte della sua famiglia e dei suoi amici e, ora che sono giunta alla fine, non riesco a non sentire la mancanza di tutti loro: per assurdo quello che rende più veri i personaggi della Bosco è la lunga lista dei loro difetti assolutamente umani… nessuno di loro è davvero perfetto, neanche l’idealizzato Patrick, e questo li rende candidati ideali per essere la madre, l’amica o la figlia di tutti noi!
Sto cercando di rimanere sul vago perché non voglio assolutamente anticipare nessuna sorpresa a chi non ha ancora letto questo libro o l’intera trilogia, ma vi assicuro che è difficilissimo.
Non posso evitare di consigliare questa lettura a tutte le anime romantiche e, perché no, agli amanti della danza (io non sono una ballerina, ma ho adorato il percorso di Mia nel ballo, i suoi studi e i suoi sforzi… non so cosa darei per vederla ballare davvero fuori dalla mia testa!)
Qualcuno potrebbe sottolineare che l’epilogo è stato banale e prevedibile (in effetti non è successo niente che non mi aspettassi), ma quello che voglio chiedere io è “c’era forse una conclusione differente, che potesse essere altrettanto credibile?”.
Aspettata o meno, la fine mi ha nuovamente commossa e fatta sorridere quindi nel mio modesto parere questa trilogia è assolutamente riuscitissima e nel suo insieme non esito ad assegnargli il voto massimo. Nello specifico, “Un amore di angelo” si prende solo 4 gufi (meno del primo e più del secondo), ma sono davvero contenta di aver letto questi tre libri uno di fila all’altro come se fossero uno solo, perché non ho rischiato che le sensazioni si affievolissero con l’attesa dei seguiti e forse questo è uno dei motivi che mi hanno fatto apprezzare questa serie così tanto.
Voi l’avete letto? Cosa ne pensate?
Anche per oggi ho terminato, quindi passo e chiudo J

Trilogia dell’angelo di Federica Bosco:
1.     Innamorata di un angelo (qui la mia recensione)
2.     Il mio angelo segreto (qui la mia recensione)
3.      Un amore di angelo

VOTO:

QUESTA RECENSIONE PARTECIPA
AL 2° GIRONE DELLA HOGWARTS READING CHALLENGE DEL BLOG READING IS BELIEVING

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