sabato 11 gennaio 2014

Recensione "La lista dei desideri dimenticati" di Robin Gold

Editore Garzanti
Pagine 299
Euro 9,90
TRAMA: Ricordi i tuoi sogni di bambina? Clare da piccola ha scritto una lista per ricordarli tutti. "Nuotare con i delfini, trovare una cura per gli attacchi di cuore, diventare insegnante, avere un cane, imparare il codice Morse, sposarsi e avere dei bambini..." Una lista dimenticata che Clare credeva di aver perso, ma che adesso stringe tra le mani per la prima volta dopo anni. Gliel'ha spedita la sua maestra delle elementari, è stata lei a custodirla per tutto questo tempo. Adesso che Clare ha perso tutto, quei piccoli sogni sono l'unica ancora a cui aggrapparsi anche se sembrano impossibili da realizzare. Eppure sono l'unico modo per farle ritornare il sorriso. Clare decide impulsivamente di realizzare tutti i suoi desideri di bambina, uno dopo l'altro, perché dentro di sé sa che è l'unico modo per guarire le ferite del suo cuore. Molti sogni sembrano irrealizzabili o semplicemente infattibili. Come può rimpiazzare il vaso rotto della madre del suo vecchio amico Lincoln, se si è trasferito con la sua famiglia da più di vent'anni e non ne ha più saputo nulla? Per non parlare dello sposarsi e dell'avere figli: dopo tutto quello che è successo, è impensabile. Ma a ogni traguardo raggiunto Clare scopre un pezzo in più della vera se stessa. E in una girandola di imprevisti e incontri inaspettati, capisce anche che cercare la donna che avrebbe voluto essere da piccola potrebbe riservarle dolci sorprese...
VOTO:

INCIPIT:
Clara guardò la scatola rettangolare avvolta in carta da regalo che teneva fra le mani e fece un largo sorriso. “ Un regalo?” Chiese al fidanzato. “Per me? Ma perché? Non capisco…” Non era il suo compleanno e nemmeno Natale. Diamine, non era nemmeno la festa della bandiera americana!
“Cosa significa ma perché?” Appena tornato a casa dopo una lunga giornata di lavoro e con ancora il cappotto indosso, Sebastian si chinò verso di lei per darle un bacio, che Clara ricambiò con trasporto.
“Perché mi fai un regalo?” ripeté Clara, riconoscendo nel lucido fiocco argentato un dettaglio caratteristico delle confezioni regalo di Ivy, il suo negozio preferito di Boston
Sebastian si strinse nelle spalle e i suoi occhi castani ammiccarono mentre la guardava. “Perché sì.”
RECENSIONE:
Buongiorno e buon sabato follower!
Finalmente riesco a scrivere una recensione… yuppieee! Dopo oltre dieci giorni dall’inizio dell’anno ho terminato la mia prima lettura del 2014. Ad essere onesti la prima è un’altra, ma avanzare con il primo libro scelto quest’anno stava diventando un’impresa titanica, così  ho deciso di accantonarlo qualche giorno a favore di una storia più piacevole e leggera.
Quindi eccoci qui a parlare di La lista dei desideri dimenticati.
Ho avuto un rapporto altalenante con questo romanzo, soprattutto con la sua protagonista. Il primo shock l’ho avuto quando ho scoperto che, mentre la trama sul retro del libro mi aveva suggerito una storia carina e leggera, le vicende narrate hanno origine da uno dei dolori più grandi che si possano immaginare: la perdita della persona amata, quella che consideravi la tua anima gemella, che muore alle porte del tanto sognato matrimonio in un incidente d’auto… nessun preavviso, nessuna possibilità di prepararsi… bam! Una frazione di secondo e tutto il tuo mondo, i tuoi sogni, le tue certezze e speranze finiscono in mille pezzettini… e con essi anche la tua anima.
Questo è quello che deve affrontare Clara, la protagonista, e ammetto che se lo avessi saputo prima, non avrei iniziato la lettura con tanta ingenua soavità. Già perché un lutto non è mai qualcosa di leggero da affrontare e non oso immaginare cosa si possa provare a perdere così la persona che ami di più al mondo… e mi auguro di non scoprirlo mai!
Clara come prevedibile esce distrutta da questa esperienza, l’ombra della donna che era, la voglia di vivere completamente svanita e un dolore costante che le lacera il cuore. Qui arriviamo ad un punto dolente del libro: la protagonista si rinchiude in se stessa, rifiutando e a volte maltrattando le persone che la amano e che farebbero qualunque cosa per aiutarla, tra cui la madre e il fratello, nonché la migliore amica. Come dicevo prima, non ho idea di cosa si provi in una situazione simile e nemmeno di come si reagisca a un dolore così inimmaginabile… ma quello che io mi chiedo è se questo comportamento è regolamentato ufficialmente da qualche parte, perché questo è se non sbaglio il terzo libro che leggo in cui viene affrontata questa tematica e in tutte e tre il “sopravvissuto” si comporta nello stesso preciso identico modo! Che fantasia… Il fatto è che l’autrice mette a fianco di Clara una madre che ha affrontato il suo stesso percorso, ma con un atteggiamento meno distruttivo, più positivo e di sicura ispirazione (e potrei citare almeno un altro titolo in cui succede la stessa cosa). Vorrei sapere perché non è mai la protagonista quella che trova il coraggio di reagire diversamente, evitando comportamenti lesionisti e quell’apatia che crea intorno al personaggio tabula rasa, prima che un passettino per volta cominci l’ardua risalita verso la vita.

Quando Clara trova la famosa lista di desideri che da il titolo al libro, sono passati mesi dalla sua terribile perdita, ma nulla di quello che ha tentato fino a quel momento è riuscita a scuoterla dal suo torpore. Saranno proprio i desideri irrealizzati di quando era soltanto una bimba a darle un primo vero motivo per svegliarsi ogni mattina.
Come prevedibile il percorso non è certo fatto di rose e fiori, ma costellato di cadute e passi indietro… solo che ad un certo punto diventa anche irritante vedere quanto questa ragazza rifiuti le possibilità che la vita le pone davanti. In tutti i momenti in cui lei lascia che il passato riprenda il sopravvento sulle sue azioni avrei voluto infilarla in lavatrice e avviare una bella centrifuga a mille giri!
Di contro quando la protagonista comincia a mostrare sprazzi di vitalità, sempre più frequenti man mano che depenna voci dalla sua lista, il libro si fa via via più bello. Quindi praticamente il mio rapporto di amore/odio con questo romanzo andava di pari passo con gli alti e bassi di Clara.
Come potete vedere alla fine il voto non è stato per niente negativo, perché comunque è un libro molto carino. Magari non eccelle per originalità, perché arrivati ad un certo punto diventa inevitabile capire dove andrà a parare la storia, ma è comunque è un romanzo pieno di speranze e di buoni propositi, di momenti teneri e divertenti, di emozioni genuine. E poi, a riprova del fatto che niente come un libro è in grado di stupirci anche quando non ce lo aspettiamo, letta l’ultima riga mi sono ritrovata con gli occhi lucidi e un sorrisone stupido sulla faccia… cosa chiedere di più?
Quindi assolutamente lo consiglio – sempre che abbiate voglia di seguire Clara nei suoi up and down – perché fa venire voglia di pensare a tutti i sogni che sono finiti chiusi e dimenticati in un cassetto e soprattutto fa desiderare di riaprire quel cassetto per realizzarli o almeno per tentarci.
Posso svelarvi un segreto? Quando ho chiuso il libro ho fatto una mia lista dei desideri, i 10 desideri da realizzare prima di morire (mi sono presa un tempo mooolto lungo, perché sta volta ho puntato in alto) e mi piace pensare che anch’io come Clara riuscirò a tirare qualche bella riga rossa su questo elenco.
Passo e chiudo :)

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