martedì 14 maggio 2013

Intervista a DEAN LUCAS, autore di Aegyptiaca

Ciao a tutti! Questa settimana per iniziare la settimana del blog ho preparato per voi una bella intervista all’autore Dean Lucas, autore del bellissimo romanzo Aegyptiaca che vi ho recensito non molto tempo fa (QUI). Neanche farlo apposta, l’intervista capita a fagiolo per festeggiare e complimentarmi con l’autore per l’ingresso della sua opera nella Top100 dei libri più venduti di IBS!

Ma vediamo di conoscere un po’ meglio questo autore.

Ciao Dean!
Benvenuto nel mio angolino libresco, sono davvero contenta di poterti ospitare. Sei pronto a rispondere a qualche domandina? Ti avverto che saranno un po’ perché ho molte curiosità da soddisfare!
1. Iniziamo dalla tipica domanda per rompere il ghiaccio! Oltre ad essere l’autore di Aegyptiaca, chi è Dean Lucas?
Un ragazzo che fin da giovane giocava con una penna e la fantasia. Scrivere e disegnare era la mia passione fin da bambino! La mia prima opera, infatti, è stata una striscia di fumetti con protagonista una buffa gattona. Crescendo, non ho perso queste passioni (gatti compresi!), ma ne ho aggiunte molte altre: purtroppo il tempo non mi basta mai!
2. Il tuo nome d’arte da dove deriva? E come mai secondo te, molti autori italiani scelgono di firmare le loro opere con un nome che suona più straniero che nostrano?
Nel mio caso si è trattato di una richiesta dell’editore. All’inizio ero un po’ dubbioso, poi ho pensato a come “inglesizzare” il mio nome e cognome. In meno di un minuto sono diventato Dean Lucas: breve e orecchiabile, cosa dite? Inoltre richiama protagonisti nel mondo del cinema che amo molto.
Ammetto che suona bene ^^
3. Parlando di Aegyptiaca, come è nata la storia che hai scritto?
Fin da piccolo ero affascinato dalla mitologia, da quella greca a quella egizia. Tuttavia, c’è voluta una vacanza a Las Vegas e l’atmosfera estremamente “creativa” che si respira in quella città per darmi l’idea di unire questa passione alla trama di un romanzo. Suppongo che l’albergo a forma di piramide con vista Sfinge possa avere leggermente influito!
4. La trama è molto complessa, con numerose storie che si intrecciano. Da profana, sembra un lavoro difficoltoso, quindi vorrei chiederti: mentre scrivevi ti sei avvalso di mille appunti e promemoria o nella tua testa era tutto perfettamente chiaro?
L’idea di intrecciare più sottotrame è sempre stato un mio “pallino” fin da quando, molti anni fa, ho letto “I Simulacri” di Philip K. Dick. In principio avevo chiaro solo l’inizio e la fine, così ho scritto le sottotrame di Gavri’el, di Tary, di Matunde e di Qayin in documenti separati, e poi le ho unite solo quando avevo la necessaria visione di insieme. Un lavoro impegnativo ma sfidante. In fondo scrivere è un po’ una sfida con me stesso.
5. Quanto tempo ti ha richiesto, terminare la prima stesura del romanzo? E soprattutto quanto credi ci metterai a scrivere il seguito (questa domanda è assolutamente interessata XD)?
Due anni e mezzo. No, aspetta! E’ il tempo che mi ha richiesto la prima stesura, comprendendo anche ricerche e rifacimenti vari. Man mano che andavo avanti, infatti, sentivo di padroneggiare sempre meglio le tecniche della cosiddetta “buona narrativa”, così mi è capitato di dover quasi riscrivere daccapo interi capitoli che avevo scritto all’inizio. Sembrerà strano, ma a parte alcuni tentativi adolescenziali, Aegy è il mio primo vero romanzo. Per il secondo spero di finire in circa un anno, più i tempi tecnici per la pubblicazione: l’obiettivo è il 2014!
Oddio quanto tempo mi farai penare!! Ma sono convinta che ne varrà la pena.
6. La casa editrice con cui hai pubblicato non l’avevo mai sentita, quindi immagino sia una piccola realtà. Come sei arrivato a pubblicare con loro? È stata la prima a cui avevi presentato il romanzo?
Ritengo di essere stato molto fortunato a trovare relativamente presto (meno di tre mesi dopo aver terminato il libro) un editore che credesse in me e in una storia fantasy declinata in modo così particolare. Alcuni editori cui avevo proposto il libro prima di Mamma Editori hanno preferito rispondere: “per quanto senza dubbio interessante, il romanzo non è pienamente rientrante nei generi da noi trattati.”  In effetti Aegyptiaca non segue affatto le mode del momento. Sarà un bene o un male? :-)
Secondo il mio modesto parere, è sicuramente un bene: seguire troppo la moda del momento rischia di farti finire in un calderone di romanzi che spesso si assomigliano tra loro.
7. Tornando ad Aegy: qual è il tuo personaggio preferito?
Come poterne scegliere uno? Sono tutti “figli” miei, persino la crudele Lilith. Ho riso, ho pianto, ho partecipato a imprese eroiche e ho sofferto insieme a ognuno di loro. Eppure, la dea di Giza, la “mia” Sfinge, è il personaggio che adoro di più… spero di non esserne persino innamorato ;-) Lei è divinamente perfetta, eppure, fino alla fine, umanamente imperfetta. Invece del processo di formazione e di crescita tipica degli eroi fantasy, la Sfinge subisce in un certo senso un processo opposto: è una dea, ma imparerà a essere donna. Come tutti i protagonisti di Aegy, lo farà attraverso la sofferenza e il sacrificio: capirà che le lacrime non sono una liquida parvenza di fragilità, ma l’anima e il cuore di una donna capace di amare e di soffrire.
8. Anch’io sono davvero indecisa perché tutti in un modo o nell’altro mi hanno conquistata, ma la Sfinge è la Sfinge! Ti sei ispirato a qualcuno o qualcosa per crearla?
Per il carattere capriccioso, fiero e vanitoso mi sono ispirato nientemeno che… alle divinità dell’antica Grecia. Per le sue straordinarie abilità in battaglia ho tratto ispirazione da vari personaggi, dall’Achille di Troy alla Neytiri di Avatar. Senza dimenticare le Mord-sith di Terry Goodkind, feroci e sanguinarie: la Sfinge spesso potrebbe risolvere gli scontri usando i poteri soprannaturali dei Figli del Cielo, ma preferisce invece la lama affilata di una spada.
9. Ci sei anche tu, o meglio un personaggio che ti assomiglia particolarmente, nel romanzo? Se sì, in cosa ti somiglia?
Per la verità non ho inserito richiami autobiografici in personaggi specifici, ma probabilmente qualcosa di me traspare in molti dialoghi. Se dovessi però scegliere di interpretarne uno, allora direi Sargon: ferocemente determinato nel raggiungere i propri obiettivi, duro quando gli eventi lo richiedono, ma generoso e sensibile in altri momenti.
10. L’idea del nano Babu, così bizzarro e diverso da tutti gli altri protagonisti, come ti è venuta?
Da un amico virtuale cui avevo inviato in lettura la prima metà del romanzo. “Qui ci vuole un tocco di ironia o di comicità.” Dopo qualche giorno trascorso a rimuginare su varie possibilità, ho infine avuto l’idea di Babu. Credo di averlo persino sottovalutato, poiché dai commenti che mi arrivano sono in tanti ad amarlo. A tutte queste persone mi sento in dovere di dare una rassicurazione: Babu, con le sue improbabili perle di saggezza e le sue manine avide, sarà protagonista in tutta la saga! Questo è proprio uno dei casi in cui l’autore decide di dare maggior spazio a uno dei suoi personaggi, adeguando il seguito di una storia ai desideri dei lettori.
Mi fa molto piacere saperlo: Babu è fastidiosamente adorabile… o adorabilmente fastidioso XD
11. Tutta la mitologia e il folklore egiziano contenuti nell’opera sono davvero interessanti! Hai svolto accurate ricerche appositamente o sei sempre stato appassionato dell’antico Egitto?
L’Antico Egitto e le leggende – realistiche o fantasy – intorno alla sua civiltà mi hanno sempre affascinato, ad esempio Stargate è tra i miei film preferiti in assoluto. Tuttavia, il lavoro di ricerca si è rivelato davvero impegnativo: se dovessi quantificarlo, l’unità di misura sarebbe espressa in giorni e non in ore! Ho raccolto le informazioni sulla vita dell’epoca, i costumi e le usanze dai libri di Manetone fino ai testi storici moderni, e solo dopo mi sono concesso le necessarie licenze poetiche per esigenze narrative. Internet è stata poi una fonte inesauribile. Il khopesch a lama ricurva usato dall’esercito egizio, l’involto ripieno di sciroppo chiamato baklawa, e tante altre decine di parole prese dall’antichità le ho trovate anche curiosando sul web.
12. Hai sempre sognato di diventare uno scrittore?
Era il mio sogno fin da bambino, sebbene condiviso con l’aspirazione a diventare regista cinematografico: racconti e “corti” erano la mia passione, mentre le amiche erano le mie muse e le mie attrici!
13. La prima volta che hai avuto tra le mani una copia stampata di Aegy cosa hai provato?
È stata una bellissima emozione superata solo dal momento in cui ho presentato Aegy in libreria, poiché mentre la prima è la gioia solitaria dell’autore che realizza il sogno di essere pubblicato, la seconda è la gioia che ho condiviso con oltre sessanta persone. Uno dei giorni più belli di cui ho ricordo.
14. Come avrai avuto modo di leggere nella mia recensione, il tuo romanzo mi ha emozionata e commossa tantissimo e immagino di non essere la sola ad avertelo detto: cosa prova uno scrittore nel momento in cui si rende conto di aver creato qualcosa in grado di suscitare una vasta gamma di sentimenti in chi lo legge? Hai mai avuto dubbi in principio sul valore della tua opera?
La tua recensione, proprio perché trasudava entusiasmo e passione in ogni riga, mi ha quasi commosso! In effetti, non sei la sola ad avermi detto che ha provato questi sentimenti leggendo Aegy. Ti confesserò che è la stessa cosa che ho provato io quando lo scrivevo: durante la stesura del romanzo mi è capitato spesso di immedesimarmi a tal punto nei vari personaggi da provare le loro stesse sensazioni.
Come autore esordiente all’inizio di dubbi ne ho avuti tanti! Poi, le prime opinioni dei lettori che lo leggevano in anteprima, e gli elogi dell’autrice Cecilia Randall, mi hanno aiutato ad avere fiducia in me stesso.
15. Critiche ne hai ricevute? Se sì, come hai reagito?
Fin dall’inizio ho fatto leggere Aegy a persone conosciute sul web, in modo da avere giudizi sinceri e imparziali. Da subito, oltre agli elogi, le critiche costruttive non sono mancate. Ho quindi deciso di modificare la parte iniziale dopo alcune osservazioni che condividevo, lavorando per un paio di mesi prima di appagare il palato fine dei miei “beta-reader.” Oggi queste persone compaiono nei ringraziamenti!
16. Ti piacerebbe se un giorno facessero un film di Aegy? E in quel caso a chi affideresti i ruoli principali?… Sì lo so, oggi sono cattivella! Dai, almeno un paio di nomi, please *sbatte le ciglia come Bambi*
Il sogno irraggiungibile sarebbe anche solo una fiction, visto le dimensioni del romanzo e la trama complessa! Con alcune “fans” ci siamo divertiti a fare il casting del libro, e indovinate chi è stata votata all’unanimità per il ruolo della Sfinge? Un aiutino: è stata la protagonista di Transformer... C’è stato abbastanza consenso su Tary / Kristin Kreuk, Sargon / Antonio Banderas e Delphi / Rachel Weisz, mentre il ruolo più dibattuto è stato quello di Qayin: alto, biondo, scolpito come una statua greca e “tatuato” coi segni degli dei: per ora l’ha spuntata l’attore che impersona Thor in Avengers. Avete altre proposte? Chi lo desidera può esprimere il proprio parere o votare su http://deanlucas.com/personaggi-libro/, dove è illustrato tutto il cast!
Ovviamente sono corsa a sbirciare il link. ADORO Megan Fox e ci sono rimasta un sacco male quando non l’hanno messa nel 3° film di Trasformer. Ce la vedo benissimo nel ruolo della Sfinge, soprattutto nella foto che hai scelto. Non sono convinta al 100% su Antonio Banderas, ma forse è solo perché ultimamente lo vedo solo nella pubblicità del Mulino Bianco nei panni del mugnaio o_O! Però un’alternativa potrebbe essere Russel Crowe (Il Gladiatore).
17. E quale colonna sonora ci vedresti bene?
Dire Walk like an egyptian delle Bangles è troppo scontato? Per certe scene, e in particolare per quelle più epiche, non disdegnerei gli splendidi componimenti epici di Howard Shore che mi fanno sognare nel film del Signore degli Anelli.
Con le musiche di Shore sarebbe un successo assicurato!
18. Puoi farci qualche anticipazione sul seguito? Hai già in mente la maggior parte di quello che scriverai o creerai la storia mano a mano che procedi nel lavoro?
Per il secondo libro, Pyramisia, ho già messo nero su bianco una sinossi molto dettagliata. Anche qui ci saranno più storie che s’intrecciano e tutti gli ingredienti che sono piaciuti nel primo libro. Saranno presenti i protagonisti di Aegy e alcuni di loro avranno un ruolo decisamente più importante: ad esempio il misterioso Qayin e due Delicate in particolare, Misha e Shani. Completamente nuovi saranno i “cattivi”, spietati tanto da fare impallidire Lilith e Anubi, e dal passato leggendario e illustre.
Basta! Basta! Altrimenti mi fai morire di curiosità :D
19. E ora prima di lasciarti andare qualche domanda su di te: come quasi ogni scrittore, sei anche un lettore? Se sì, quali generi preferisci?
Certo, leggo moltissimo, anche se ultimamente a causa dei molti impegni sul lavoro ho dovuto limitare il piacere di leggere. Amo il fantasy ma non solo, quando ero giovanissimo ero molto attratto dalla fantascienza. Ho letto quasi tutti i libri di Philip K. Dick che è tuttora uno degli autori che preferisco in assoluto.
20. Tre aggettivi con cui ti descriveresti?
Sognatore, determinato, aegyptico :)
21. Progetti per il futuro e sogni nel cassetto?
Dopo la trilogia relativa alla saga egiziana, mi piacerebbe continuare con alcuni dei suoi protagonisti, ambientando però un’altra saga nell’antichità… magari in Grecia questa volta!
Il mio sogno nel cassetto, invece, è trasformare in un romanzo vero e proprio la fanfiction - un fantasy medievale - che ha dato inizio alla mia storia come autore. Oltre ovviamente a sposare la Sfinge, s’intende.
22. Direi che ho già abusato fin troppo della tua pazienza, quindi sarà il caso di dirigerci verso i saluti. Prima di salutarci, hai un consiglio da dare a chi vorrebbe scrivere e/o pubblicare un suo romanzo?
Innanzitutto documentarsi sulle regole della buona narrativa attraverso manuali di scrittura, blog e articoli in rete. Poi leggere i migliori, cercando di trovare conferma di questi schemi nei loro libri, magari trovandone di nuovi e valutando che non esistono regole inflessibili, ma nemmeno eccezioni che diventano la regola. Fate leggere il vostro manoscritto agli sconosciuti e non agli amici: questi ultimi difficilmente saranno severi e vi aiuteranno a crescere. Solo quando avete letto e riletto il vostro romanzo fino a convincervi che non possa più essere migliorato, allora inviatelo agli editori. Se non siete assolutamente convinti voi che sia una storia da non perdere, perché dovrebbero esserne convinti gli editori?

Grazie col cuore per la tua disponibilità: è sempre un piacere approfondire la conoscenza con un autore… vi rende più reali :D
Da parte mia aspetto con trepidazione il seguito di Aegy e mi auguro che sarà anche una nuova occasione per ospitarti tra I Libri di Lo.
Grazie a te per avermi ospitato, e per il sorriso contagioso che ha illuminato le domande e le risposte in questa lunga intervista! :)

E con questo ragazzi è giunto il momento di salutare il nostro aegyptico ospite e come sempre mi resta solo una cosa da fare:
passo e chiudo :)

8 commenti:

  1. Davvero simpatica e amichevole questa intervista :)

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  2. Bellissima e divertente!
    L.

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  3. Che bella intervista! Ho sempre avuto gli stessi sogni dell'autore ^^ Sembra un libro stupendo, sono sempre più curiosa *-*

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  4. Ho riletto con attenzione l'intervista e mi piace davvero in ogni suo dettaglio.
    Hai davanti a te una carriera da intervistatrice, lo sai?
    ;-)
    Dean

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    1. Potrei valutare l'idea... mi diverto un sacco a fare domande! Si sa, la curiosità è donna XD

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  5. sì un'intervista spontanea, sincera da entrambe le parti, insomma quella che vorrebero leggere tutti i lettori con il loro autore preferito, complimenti a entrambi!!!

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  6. Bellissima recensione :)
    il libro è finito in lista :)

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  7. Grazie grazie grazie! Mi emozionate ^^
    Sono proprio contenta che l'intervista vi sia piaciuta e il merito va anche a Dean che si è prestato alla mia curiosità senza lamentarsi.

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