mercoledì 15 maggio 2013

Recensione "Beautiful Malice" di Rebecca James

Editore Einaudi
Pagine 296
Euro 17,50
TRAMA
L'omicidio e lo stupro di sua sorella Rachel, figlia modello, ha distrutto la famiglia di Katherine. Katherine, 17 anni, si trasferisce a Sidney da una zia, per sfuggire al senso di colpa (lei era presente e si è salvata), all'invadenza dei giornalisti e cercare di ricostruirsi una vita normale, nell'anonimato. Ma quando Alice, la ragazza più bella e affascinante della scuola, invita proprio lei alla sua festa di compleanno, la sua energia contagiosa irrompe nella vita di Katherine, le restituisce la spensieratezza della sua età e la riscatta dal suo drammatico segreto. Alice diventa la sua migliore amica. All'inizio è generosa, comprensiva, trascinante. Poi si rivela sempre più egoista, persino crudele: sembra intenzionata a far soffrire chiunque la circondi. E non accetta che nessuno la metta da parte, tanto meno Katherine. Non solo perché le vuole bene. C'è qualcos'altro che vuole da lei. Anche Alice nasconde un terribile segreto.


VOTO:

Il titolo di cui vi voglio parlare oggi nel 2010 è stato romanzo di esordio di Rebecca James, autrice australiana di cui fino ad ora non avevo letto nulla… adesso però posso dire che se dovessi imbattermi in futuro nel suo nome su un libro, lo leggerei di sicuro!
Sono andata a sbirciare su Goodreads le opinioni e ho notato che è un romanzo che si odia o si ama: passa da recensioni ad una stellina che lo marchiano come banale e scontato, a recensioni a cinque stelle… mi intrigano troppo i libri che riescono a suscitare emozioni così opposte nei lettori ^^
Io, come potete intuire dai gufi, appartengo alla schiera degli “I loved it”. Per carità, il romanzo non è perfetto, ma sinceramente il mio coinvolgimento è stato talmente immediato e totale, da non aver avuto il tempo di trovare difetti degni di nota. L’unica critica che posso fare all’autrice è che nel suo quadro di vita adolescenziale ha un po’ esagerato nel dipingere le figure genitoriali come quasi totalmente assenti.
Beautiful Malice è una storia di perdita e sensi di colpa, di cambiamento e rinascita, di amore e di amicizia… ma soprattutto è una storia di follia e crudeltà.
“ … da un pezzo non credo più che esista il modo giusto di elaborare un lutto. C’è solo un pesantissimo, merdosissimo fardello di dolore da trascinarsi dietro, un carico permanente e spaventoso, e parlarne non elimina né lo alleggerisce. Rachel ha avuto la morte più atroce che si possa immaginare. Le parole sono inutili, di fronte a questa verità nuda e cruda. Rachel è morta. Se n’è andata per sempre e noi non vedremo mai più il suo viso, non sentiremo mai più la sua musica. Rachel è morta.”
La protagonista si chiama Katherine e, come si evince dalla trama, la sua vita si è fermata quando la sorellina minore Rachel è stata assassinata, in una malaugurata notte di sbagli e sfortunate casualità. Katherine da quel giorno è diventata una persona diversa: dalla ragazzina viziata con la passione per le feste, si ritrova a vestire i panni di un’adolescente anonima e silenziosa che vuole solo passare inosservata. Dopo la disgrazia, incapace di condividere il dolore della perdita con i genitori (non solo per causa sua), ha scelto di andare a vivere dalla zia (altra figura adulta a cui si fa solo qualche cenno, ma che in realtà è costantemente assente!), cambiando città. Nome nuovo, scuola nuova e nuovo zoppicante tentativo di andare avanti… ma i sensi di colpa ti trovano e ti riconoscono dovunque e comunque, per quanti sforzi tu possa fare, perché la loro dimora è la tua anima e Katherine se ne renderà presto conto. Per tutto il romanzo la morte di Rachel sarà una presenza silenziosa e, quando sembra che si stia allontanando, tornerà di nuovo a tormentare il cuore di Katherine con più forza di prima.
Una luce di speranza nella vita di Katherine viene portata dalla bella ed estroversa Alice, che in poco tempo conquista la fiducia della protagonista e la strappa fuori dal suo guscio. Un’amicizia che nasce con la rapidità e l’entusiasmo di un colpo di fulmine; improvvisa e inattesa come un fulmine a ciel sereno… ma quando si parla di fulmini si rischia anche di rimanere folgorati!
È stato molto bello seguire Katherine mentre ricomincia ad avere una vita normale, affezionandosi ad Alice e a Robbie (lo pseudo – ragazzo di Alice), e a diventare il terzo moschettiere di questo trio così affiatato… all’apparenza!
Ma se fosse tutto qui il libro non sarebbe niente di che… però, mentre Katherine risale l’erto pendio della disperazione, tra le righe trasuda qualcosa che non mette per niente allegria, ma che mette anzi in allarme. Sotto le immagini raccontate emerge qualcosa di non meglio definito che fa venire voglia di gridare a Katherine “Attenta!!! Vai con i piedi di piombo!!”. Nell’aria aleggia quel disagio che ti dice che c’è qualcosa di sbagliato e cominci a trattenere il fiato sempre più a fondo, in attesa che l’idillio scoppi tra le mani di Katherine come una bomba. E quando succede, perché è ovvio che succede, tutto acquisterà un aspetto e un significato diverso.
Katherine, accecata dall’affetto e dall’amicizia, non riuscirà a mettere subito a fuoco la realtà dei fatti e cercherà di giustificare Alice fino al giorno in cui sarà umanamente impossibile.
Più la situazione precipitava, più mi rendevo conto che il peggio doveva ancora accadere. Ero talmente presa dalla storia che non riuscivo ad abbandonare il libro e domenica notte ho letto fino a tardi perché volevo sapere, dovevo capire e scoprire, avevo bisogno di vedere il finale prima di mettermi a dormire.
Ogni volta che Alice faceva qualcosa di sbagliato (e nel suo caso sbagliato è sinonimo di indicibilmente crudele!), mi dicevo “non ci credo! Sta scherzando”. Ma in questo romanzo non c’è proprio nulla da ridere e ogni attimo di gioia avrà un prezzo altissimo, soprattutto per Katherine.
I personaggi, quantomeno i più importanti, sono ben caratterizzati, ma i riflettori sono puntati principalmente su Katherine e Alice. La prima non è di certo un’eroina dotata di qualità ineguagliabili: è solo una diciassettenne fragile e vulnerabile che cerca di convivere come può col rimorso (perché pensa di essere la causa della morte di sua sorella) e il vuoto lasciato dalla giovane Rachel. Non è perfetta e indimenticabile, ma solo una ragazza come chiunque potrebbe conoscerne: umana, ingenua e fiduciosa, malgrado le esperienze vissute, in cerca solo di qualcuno che le voglia bene.
Alice è l’esatto opposto: bella con la consapevolezza di esserlo, esuberante, piena di voglia di vivere, ma con una nota stonata… come un bel quadro con una sbavatura di colore. Già, perché Alice è anche egoista, egocentrica e inarrestabile. Anche lei, come Katherine, ha una storia triste nascosta nel passato, che l’ha fatta diventare com’è, ma lei affronta tutti i fastidi e gli ostacoli con un’alzata di spalle e vive la vita come una forza della natura, un uragano che travolge tutto ciò che incontra, finendo col distruggerlo.
Con i due personaggi femminili c’è anche Robbie, il ragazzo/non-ragazzo di Alice; un bravo ragazzo intelligente, gentile e comprensivo reso cieco e ottuso dai sentimenti che prova per lei.
Per assurdo le due figure che ho maggiormente apprezzato sono i personaggi di Philippa e Mick che hanno un ruolo fondamentale per l’evolversi dei fatti e resteranno a loro volta invischiati nella instabilità mentale di Alice… ma non vi dico di più perché mi toccherebbe spoilerare e lo detesto XD
I personaggi sono tutti giovani, adolescenti o poco più, perché gli adulti (come vi dicevo all’inizio) sono solo delle ombre nella storia: genitori e parenti assenteisti, presi dalla propria vita,  dai propri dolori e dai propri problemi al punto da lasciare completamente allo sbando i figli… la libertà assurda di cui godono un po’ tutti quanti nel romanzo è poco credibile: quante adolescenti conoscete che vivono da sole? Questo è l’unico motivo per cui ho rischiato di togliere mezzo gufetto alla recensione, anche se alla fine ho deciso di lasciarglielo perchè ne merita proprio quattro ^^
La narrazione è in prima persona, e i sentimenti e i pensieri che emergono sono quelli di Katherine. L’autrice è però passata alla seconda persona in alcuni momenti di particolare pathos, rendendo il ritmo più incalzante… il lettore capisce che il peggio sta arrivando, ma non può smettere di leggere! Perché in quel frangente è come se Katherine si sporgesse dalle pagine stampate e ti fissasse negli occhi, parlando direttamente con te. Vi riporto un esempio, ovviamente tagliato per rendere l’idea, senza lasciare spoiler:
“Senti dei passi alle tue spalle -  un tic tic acuto di tacchi sul cemento – ma non ci fai quasi caso… glielo senti nella voce, lenta e accurata, che è sbronza. Si china su di te… Lui ti tira via, stringendoti forte le mano… Accelerate il passo, senza voltarvi. Tu non rispondi…”
La storia di Katherine è suddivisa in tre periodi della sua vita che si alternano nel romanzo, creando a volte un breve disorientamento in chi legge: c’è il presente, con cui inizia proprio il libro, in cui la Katherine che racconta è più matura e consapevole, ed è questo il tempo del dopo-Alice; poi c’è il passato che racconta l’evolversi della deleteria amicizia con Alice e che è quello che occupa la maggior parte della narrazione; infine c’è il passato ancora più lontano, quello della notte in cui Katherine ha perso sua sorella.
Il presente è quello che contribuisce a mettere tutte le pulci nell’orecchio, mentre il passato più lontano racconta un po’ per volta l’orrore dell’esperienza dolorosa vissuta dalla protagonista e la nascita dei sensi di colpa così profondamente radicati. Questi salti temporali hanno reso la lettura ancora più coinvolgente e completa.
Quindi che dirvi? Questa è un romanzo che consiglio sicuramente, anche col rischio che apparteniate alla schiera di chi non l’ha trovato per niente bello! Sicuramente non è un romanzo per chi cerca allegria e leggerezza: la facciata è anche spensierata, ma nasconde l’oscurità che si annida nel cuore delle persona “sbagliate”, quelle con un’anima deforme che si riflette in una mente instabile e pericolosa!

Un thriller psicologico che racconta di come sbagli innocenti o semplicemente la buonafede possano a volte portare a stravolgere una o più esistenze nel giro di un attimo… quella frazione di secondo in cui hai scelto di fare o non fare qualcosa, è quella che influenza tutto il tuo futuro. Una storia che porta a riflettere su quanto sia difficile capire di chi fidarsi realmente nella vita, perchè tante volte chi ci circonda indossa solo una maschera e non si può capire il vero volto che nasconde finchè questa non cade... da qui tutte le delusioni che capita di vivere e che la maggior parte delle volte vengono date da chi prima si era conquistato il nostro cuore!
Un romanzo capace di incatenare alle sue pagine per il senso di trepidazione e angosciante attesa che mette addosso, per la curiosità morbosa che spinge a voler scoprire fin dove una ragazzina instabile può spingersi, per la vana speranza che la protagonista capisca quello che il lettore ha già chiaro in testa prima che sia troppo tardi; un romanzo che mi ha emozionata e turbata, rimanendo con me anche quando lo lasciavo sul tavolo… ecco, questo è quello che ho trovato in Beautiful Malice.
Bello, bello, bello!
E prima di salutarvi un grazie enorme a Lucrezia di Il libro che pulsa, che mi ha permesso di conoscere questo titolo con la sua recensione… avevi ragione su tutto cara!
Passo e chiudo :)

2 commenti:

  1. Questo libro m'incuriosisce tantissimo! Mi sa che passerò in libreria oggi per vedere se ce l'hanno :)

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    1. Non so se in libreria riesci a trovarlo (nella mia ovviamente non l'avevano), ma sui book store on line c'è sicuro ^^

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