giovedì 30 agosto 2012

Recensione Apocalisse Z di Manel Loureiro

Editore Nord
Pagine 415
Euro 16,60
TRAMA:
Ha trent'anni. È un avvocato. Vive in una cittadina della Galizia, in Spagna. Come tutti, apprende la notizia dalla televisione: in una piccola repubblica del Caucaso, un gruppo di guerriglieri ha preso d'assalto una base militare russa. Un "normale" atto terroristico in una delle zone più turbolente e instabili del pianeta? Così sembra. Ben presto, però, s'insinua il sospetto che sia successo qualcosa di più grave. Qualcosa che non può essere controllato. Un'esplosione atomica? Un virus? Tra lo sconcerto generale, la Russia annuncia la chiusura delle proprie frontiere e, nel giro di pochi giorni, tutti i Paesi dell'Unione Europea fanno lo stesso. Poi intere città vengono isolate e messe in quarantena. Poi entra in vigore la legge marziale. Ma è tutto inutile. Ormai niente è più come prima. Non c'è elettricità, manca l'acqua potabile, la benzina è finita, gli scaffali dei negozi sono vuoti. Nessun uomo gira per le strade. Perché chi lo fa non è più un uomo. È diventato uno zombie. Ha trent'anni. È un avvocato. Vive in una cittadina della Galizia, in Spagna. E forse è l'unico sopravvissuto all'Apocalisse Z...

Mentre fisso lo schermo del computer cercando di decidere da dove partire con questa recensione… ho deciso di iniziare con le informazioni generali.
Il romanzo di cui vi parlerò in questo post è il primo di una “sfortunata” trilogia (avevate dubbi?!?), scritta da un autore spagnolo che è anche avvocato, esattamente come il protagonista del libro. Il termine sfortunata si riferisce al fatto che la casa editrice Nord, che ha portato nelle librerie italiane i primi due libri della saga (il secondo “Apocalisse Z – I giorni oscuri” è già sullo scaffale che  aspetta solo di essere letto!), ha comunicato poco tempo fa la triste notizia di aver sospeso la pubblicazione del terzo, in quanto non ha avuto il riscontro che si aspettava: io capisco che loro avranno dei budget da rispettare, ma le centinaia (di certo non parliamo di decine!) di lettori che aspettano di scoprire l’epilogo devono per forza farsi un corso di spagnolo e leggere l’originale? Mi auguro che cambino idea e lo pubblichino almeno in e-book, perché già so che se non succede mi prenderò l’edizione spagnola e ci metterò vent’anni a leggerla!!!
Ma torniamo al libro. Ovviamente ci troviamo davanti ad un romanzo in cui si narra dell’apocalisse: la razza umana viene portata sull’orlo dell’estinzione dagli zombie! Fin qui, direte, niente di originale: virus liberato da dei laboratori di ricerca, incontrollabile, supercontagioso e ovviamente letale, in grado di far tornare gli infetti dalla morte spinti solo dalla fame di carne viva… tutto già visto. Ma è lo sviluppo delle solite idee trite e ritrite a distinguere i libri (o film in alcuni casi) buoni, da quelli scarsi, e il libro di Loureiro appartiene sicuramente alla prima categoria.
La narrazione parte sotto forma di post pubblicati dal protagonista sul suo blog, quando la vita ancora scorre normale e trapelano solo notizie sporadiche dal telegiornale di un attacco ad una base militare Russa che a tutto fanno pensare, fuorché alla fine del mondo. La presa di coscienza del fatto che qualcosa non va’ come deve è molto graduale: si continuano a fare le cose di tutti i giorni, a lavorare, a fare la spesa, ad andare a trovare la famiglia, a dare da mangiare al gatto… finché i notiziari non cominciano a parlare sempre più spesso della situazione difficile intorno a quella base militare, di un virus che è sfuggito e che sta contagiando molte persone senza essere ancora stato individuato, di interventi militari e sanitari da varie parti del mondo. E ancora le persone continuano a vivere più o meno come sempre, ma le preoccupazioni e le misure di sicurezza aumentano esponenzialmente col passare delle ore: quando iniziano ad essere chiusi i confini, le stazioni e gli aeroporti… significa che le cose stanno andando fuori controllo.
Il nostro protagonista ci informa praticamente giorno per giorno sugli aggiornamenti ed è presto chiaro che le autorità, probabilmente col nobile intento di arginare il panico, non raccontano tutto quello che le persone dovrebbero sapere: niente di più facile di immaginarsi un simile scenario nella vita reale, dove alla popolazione viene dato sapere solo il minimo indispensabile… in situazioni di emergenza così gravi la completa consapevolezza avrebbe forse permesso di salvare tantissime vite!
In poche settimane il mondo si ritrova sull’orlo del baratro e il lettore vive tutto attraverso le parole del “blogger” che si ritrova barricato in casa con scorte di viveri e il suo amico felino Locullo come unica compagnia.
Ma se continuo su questa strada finisco con rivelarvi dettagli della storia che è giusto leggere pagina per pagina, quindi cambio rotta, allontanandomi dalla trama.
Il libro è narrato in prima persona attraverso il blog all’inizio e un diario cartaceo in seguito (ovviamente sarebbe stato assurdo pretendere che internet sopravvivesse alla fine del mondo!): ammetto che l’idea che, nel bel mezzo di tutto ciò che tocca vivere al nostro sopravvissuto, lui abbia la costanza di tenere un diario è credibile più o meno come i ragazzi della strega di Blair che fuggono per i boschi impugnando una telecamera anche nei momenti di maggior panico… ma non per questo l’idea risulta meno efficace.
Una scelta decisamente bizzarra dell’autore è il fatto che il protagonista non abbia un nome: che voi ci crediate o meno, mi sono accorta di questo particolare solo quando ho aperto il file della recensione… per 415 pagine il personaggio tramite cui ho vissuto l’apocalisse non ha avuto un nome e la cosa non ha rivestito nessuna importanza, perché se fosse stata una donna le avrei dato il mio. Mi spiego: la narrazione è talmente efficace, realistica e coinvolgente che mentre le parole mi scorrevano davanti agli occhi ero totalmente nella testa del narratore, tanto che quando chiudevo il libro mi stupivo a ritrovarmi ad esempio sul mio divano e non asserragliata in una concessionaria d’auto con zombie urlanti all’esterno… quindi l’assenza del nome non si nota perché non c’è tempo per simili futili dettagli.
Il progredire degli eventi è assolutamente realistico: l’incredulità iniziale, la paura e le false speranze di essere salvati (l’esercito che dovrebbe proteggerci è composto da uomini… e come i civili sono destinati a soccombere alle orde fameliche!), la consapevolezza di dover cercare una via di fuga, la solitudine… e la tentazione di arrendersi davanti a tutti gli orrori incontrati sulla strada verso una salvezza che altro non è che un’utopia, sono tutte cose che, nel malaugurato caso si verificasse una simile pandemia, ciascuno di noi proverebbe: ovviamente nel fortunato (?) caso che si sopravviva!
Il senso di angoscia pervade ogni pagina… quando il protagonista trova un rifugio provvisorio, più o meno sicuro, il problema diventa andarsene perché i non-morti sono attirati da qualsiasi segno di vita (soprattutto rumori) come le api dal miele.
I sentimenti romantici non trovano spazio in questo panorama di distruzione, quindi il romanzo è una lunga ed estenuante lotta per rimanere in vita (potrebbe esserci qualcosa in più nel secondo volume, ma è solo una sensazione) e per non perdere l’unico compagno di disavventura che il nostro avvocato trentenne ha incontrato sulla sua strada.
Come spesso accade in questo genere di lettura i vivi possono diventare anche più pericolosi dei morti: chissà perché gli scrittori di horror post-apocalittici hanno tutti la convinzione che l’homo sapiens è talmente ignorante che anche sull’orlo dell’estinzione è pronto ad uccidere i propri simili per il suo tornaconto… e chissà perché questa visione pessimistica risulta così credibile!
Come sempre quando un libro mi conquista (l’avevate capito, no?!), divento un fiume in piena, quindi per evitare di scrivere a mia volta un romanzo, voglio dire che Manel Loureiro è riuscito a stupirmi: la letteratura “zombie” sta prendendo piuttosto piede negli ultimi tempi, quindi il rischio è di ritrovarsi per le mani romanzi-fotocopia scontati e prevedibili. Invece Apocalisse Z è riuscito ad impressionarmi e, cosa più importante, a convincermi col realismo di tutto l’insieme, dallo svolgimento dei fatti a livello mondiale alle varie reazioni del singolo personaggio.
Il romanzo com’era prevedibile non ha una vera fine, solo il barlume tremolante di una speranza per il futuro dei protagonisti… il mio timore è che il secondo libro non riuscirà ad essere all’altezza delle aspettative.
Il libro è davvero crudo e di sicuro non lo consiglierei a lettori impressionabili, perché alcune immagini degli zombie sono agghiaccianti e l’autore non ci risparmia i dettagli più macabri nemmeno quando si tratta di bambini: tanto sangue, tanta morte e tanta angoscia (che a volte rischia di trasformarsi in panico) non sono sicuramente destinati ad un pubblico molto sensibile.
Per mitigare questa immagine di perfezione che sto dando metto in rilievo anche un paio di difetti. Primo la continua ripetizione di certi aggettivi per descrivere situazioni o eventi: non so se sia il traduttore o lo scrittore stesso ad avere la passione per il termine “dantesco” come similitudine di infernale… fatto sta che questo aggettivo viene ripetuto ad oltranza. Secondo… cavoli non mi viene in mente nient’altro!! Bè, almeno ci ho provato!
Ma vediamo di concludere: il libro merita quasi il voto massimo… non mi sento di dargli 5 gufetti pieni solo perché non è un libro per tutti, ma chi ha la “passione zombie” come me lo deve proprio leggere… anzi mi piacerebbe sapere da chi l’ha già letto cosa ne pensa!
A presto J

VOTO:
e ½


IMPORTANTE: per chi come me vuole scoprire come finirà l’apocalisse Z, ho scoperto che su Facebook è stata creata una pagina che si chiama VOGLIAMO L’IRA DEI GIUSTI IN ITALIA, per tentare di convincere la casa editrice Nord a pubblicare anche l’ultimo capitolo della saga. Ci sono già più di 300 adesioni e I Libri di Lo ovviamente è tra questi… se vi va aggregatevi! Più siamo, più c’è la possibilità di avere un riscontro.

mercoledì 29 agosto 2012

WWW... Wednesdays #4


Rieccoci con l’appuntamento settimanale (come dice il nome ovviamente sempre di Mercoledì) con questa rubrica, creata da MizB del blog Should Be Reading. Come funziona questa rubrica? Semplicemente rispondendo a 3 domande:

1. What are you currently reading? (Cosa stai leggendo?)
2. What did you recently finish reading? (Quale libro hai finito di recente?)
3. What do you think you’ll read next?(Quale libro sarà la tua prossima lettura?)

Tutti possono commentare o rispondere a loro volta alle domande.
Le mie risposte di questa settimana sono:
1.   WHAT ARE YOU CURRENTLY READING? Il rifugio dei cuori solitari di Lucy Dillon (settimana scorsa l’ho scavalcato con un libro di zombie… la trama mi ispirava moltissimo, ma mi frenava un pochino la lunghezza!)
2.   WHAT DID YOU RECENTLY FINISH READING? Apocalisse Z di Manuel Loureiro
3.   WHAT DO YOU THINK YOU’LL READ NEXT? Sono molto indecisa tra tre libri che ho nell’armadio da secoli in attesa delle mie attenzioni: la disputa è tra Radiant Shadow di Melissa Marr, Resa dei conti mortale di Charlaine Harris e L’odore della notte di Jeanienne Frost… avete consigli da darmi in merito??

E voi con cosa vi cimentate questa settimana?
Alla prossima J

martedì 28 agosto 2012

Teaser Tuesdays #1

Durante il mese di agosto mi sono venute svariate idee per il blog, quindi nel prossimo periodo ci saranno alcune novità che mi auguro potranno piacervi. Tanto per cominciare eccomi ad inaugurare un’altra nuova rubrica a scadenza settimanale: ogni Martedì posterò questo nuovo appuntamento che, come quello del Mercoledì, è stato creato da MizB di Should Be Reading 


Le regole di questa simpatica rubrica sono semplicissime:
Prendere il libro che state leggendo
Aprirlo a caso in una pagina
Scrivere un estratto di quella pagina (facendo attenzione a non spoilerare)
Terminare aggiungendo titolo e autore

Io per scelta aprirò il libro solo nelle pagine precedenti il segnalibro… per non incappare in rivelazioni importanti e rovinarmi la lettura.

Questa settimana sono alle prese con  APOCALISSE Z di Manuel Loureiro di cui vi posterò la recensione a giorni e il teaser che ho scelto, a pagina 131 è il seguente:

“Migliaia di cartacce, sacchetti e rifiuti che svolazzavano per le vie abbandonate. Non una sola luce accesa, semafori morti, lampioni spenti o rotti. Il vento sibilava nelle strade deserte di una città morta. L’immagine del nulla. L’immagine della devastazione. L’immagine dell’apocalisse.”




E voi cosa state leggendo?
A presto J

lunedì 27 agosto 2012

Recensione di "Sai tenere un segreto?" di Sophie Kinsella

Editore Oscar Mondadori
Pagine 322
Euro 9,50
TRAMA:
Emma è una ragazza come tante altre. Una vita senza grandi scosse, un lavoro da assistente marketing in un’importante multinazionale, un fidanzato simpatico. Ma, come tutte, sogna una vita diversa, e soprattutto ha i suoi piccoli segreti. O almeno li aveva… fino a quando, nel suo primo viaggio di lavoro, si trova ad affrontare un volo molto turbolento e in preda a un incontrollabile nervosismo, racconta tutto di sé – ma proprio tutto – al vicino di posto: un americano che ascolta divertito i suoi segreti più intimi. Tanto, in fondo, lui chi è, se non un perfetto sconosciuto?
Il mattino seguente Emma, ormai dimentica della brutta esperienza, si reca in ufficio pronta ad accogliere assieme ai colleghi il famoso fondatore della società per la quale lavora, in visita alla filiale inglese. Quando lui finalmente fa la sua apparizione, Emma si accorge con orrore che si tratta dello sconosciuto incontrato in aereo al quale ha confidato tutto di sé!
Lui saprà tenere il segreto


Dopo una serie di letture a base di vampiri, mannari e chi più ne ha più ne metta, avevo proprio bisogno di “cambiare aria” e nessuno meglio di Sophie Kinsella poteva portare una ventata di allegria!
Avevo sentito parlare di questa autrice per molto tempo, prima di scoprirla personalmente: chissà perché ho sempre pensato che le commedie non fossero il mio genere. Poi un paio di anni fa sono entrata in libreria con solo due spiccioli nel portafoglio e la voglia di comprare un libro… quelli della Kinsella in versione Oscar Mondadori sono davvero convenienti, quindi mi sono detta “perché no?”.
Il titolo che mi ero portata alla cassa era “La regina della casa” che mi ha permesso di scoprire questo genere letterario e aggiungerlo ai miei preferiti (perché non ne avevo già abbastanza!), portandomi poi all’intera saga di “I love Shopping”.
A parte questa piccola introduzione autobiografica, devo dire che anche questa volta Sophie Kinsella non mi ha delusa: una protagonista completamente strampalata e maldestra all’inverosimile, situazioni assurde, buon umore assicurato e tanta tanta umanità.
Devo ammettere che nella prima parte del libro leggevo un po’ con il naso storto, perché Emma mi ha ricordato troppo Rebecca Bloomwood: incapace di dire la verità, anche quando mentire è del tutto inutile.
Ma mano a mano che proseguivo col romanzo le differenze tra le due si evidenziavano sempre più.
Emma è una bugiarda cronica perché è in questo modo che combatte le proprie insicurezze: fa di tutto per compiacere le persone che la circondano, convinta che se dicesse realmente ciò che pensa le persone non la apprezzerebbero più, primi tra tutti il suo perfetto (?!?) fidanzato e la sua migliore amica.
Ma questa mancanza di autostima ha un origine ben precisa: da quando era bambina e la cugina, rimasta orfana, è andata a vivere con lei, i genitori di Emma non hanno fatto che paragonare le due ragazze, ripetendole fino alla nausea che avrebbe dovuto prendere esempio da Kerry (la suddetta cugina), se voleva aver successo nella vita. Infatti ogni volta che Emma deve partecipare ad una riunione di famiglia sembra debba andare al patibolo: una tortura fatta di battutine sarcastiche e commenti, divertenti per tutti tranne che per lei, da parte di tutta la famiglia. L’unico parente a cui non avrei dato fuoco è il tenero nonno “mangia barrette energetiche”.
Niente di più ovvio quindi che nel corso di un volo aereo particolarmente turbolento, la paura di morire faccia crollare la diga di anni di bugie e porti Emma a confidare ogni più piccolo segreto ad un perfetto estraneo, Jack… che purtroppo si rivelerà essere niente meno che il co-fondatore della società in cui lei lavora.
Da qui sarà tutto un susseguirsi di episodi a volte esilaranti, a volte irritanti, ma sempre nell’ inconfondibile stile “Kinsella”.
Non mancheranno momenti di esaltazione: per chi ha letto il libro dico solo “pic-nic aziendale con le famiglie” (così chi deve leggerlo non avrà nessuna sorpresa rovinata!)… avrei voluto saltare dentro nel libro e abbracciare Emma, o meglio ancora Jack.
MI PIACE MOLTO LA
COVER ORIGINALE...
Più della nostra!
E poi è dato il dovuto spazio ai sentimenti con realismo e sensibilità: non solo l’amore uomo-donna (che comunque ha la parte più importante), ma anche l’amicizia e il legame figli-genitori… L’autrice con la sua storia ci insegna che nei rapporti veri e importanti della vita, bisogna avere il coraggio di dire la verità e di mostrarsi per quelli che si è realmente.
Le eroine di questa autrice sono sempre talmente assurde da risultare irresistibili: anche in questo caso, malgrado spesso Emma cerchi di fare la cosa giusta, riesce sempre a complicarsi ulteriormente la vita! Non si può non provare empatia nei suoi confronti: mi sono ritrovata a “ringhiare” (mentalmente è ovvio, altrimenti mi prendete per pazza!) dalla rabbia per le ingiustizie, a sorridere per la sua ingenuità, ad esultare per le sue piccole rivincite e a trattenere il fiato quando tutto precipita.
Insomma malgrado l’inizio dubbioso è stata una lettura in discesa, ma nel senso buono del termine: più mi addentravo nella storia, più difficile diventava richiudere il libro… venerdì ho letto fino alle 4 del mattino, talmente immersa del libro, da non rendermi conto del tempo che passava nel mondo reale!
Anche questo fa di un libro un buon libro: la sua capacità di invertire la forza di gravità, tenendoti incollata alle sue pagine come il ferro su una calamita.
Quindi agli estimatori/estimatrici del genere non posso che consigliarlo: voto 4/5 solo per la difficoltà trovata nelle prime pagine, ma di sicuro una commedia da non perdere!

VOTO:

venerdì 24 agosto 2012

Wish List #10

Visto che agosto non è ancora finito e con esso nemmeno il mio fioretto di acquisti… mi dedico alla lista dei desideri. Per questa edizione abbiamo due new entry  zombie segnalatemi da Sophie del blog Laumes' Journey E un seguito che non vedo l’ora di agguantare!
RESIDENT EVIL - RETRIBUTION di John Shirley
Editore Multiplayer.it
Euro 15,00
TRAMA:
Il T-virus mortale della società farmaceutica Umbrella Corporation continua a devastare la Terra, trasformando la popolazione mondiale in legioni di zombie affamati di carne umana. Alice, l’unica e ultima speranza per la razza umana, si risveglia all’interno della struttura segreta della Umbrella e svolgendo indagini approfondite, scopre alcuni segreti del suo misterioso passato. Senza un rifugio sicuro, Alice continua a cercare i responsabili dell’epidemia; un inseguimento che la condurrà da Tokyo a New York, Washington D.C. e Mosca, un viaggio che culminerà con una sconcertante rivelazione che la costringerà a rimettere in discussione tutte le sue certezze. Con l’aiuto di nuovi alleati e vecchi amici, Alice dovrà combattere per sopravvivere abbastanza a lungo da sfuggire ad un mondo sull’orlo dell’oblio.
Uscita: Settembre 2012
Dovrebbe uscire in contemporanea con il film da cui è stato tratto: non sono una fan dei libri tratti dai film (preferisco il contrario) perché solitamente mancano di spessore creativo e finiscono con essere la trasposizione della sceneggiatura, quindi non sono ancora sicura se lo acquisterò… prima mi vedo il film!
Un punto a sua favore è che il riadattamento letterario è stato affidato ad uno scrittore di fantascienza cyberpunk, noto per aver steso la sceneggiatura dell’impareggiabile film “Il Corvo”.

CROSSED – LA FUGA di Ally Condie
Editore Fazi
Pagine 400
Euro 14,00
TRAMA:
Le regole sono diverse al di fuori della Società. Inseguendo un futuro incerto, Cassia si fa strada tra le Provincie Esterne alla ricerca di Ky - portato dalla Società verso una  morte certa - solo per scoprire che è fuggito nel grande e pericoloso Canyon. In questa frontiera selvaggia vi sono i barlumi di una vita diversa e la coinvolgente promessa di una ribellione. Ma mentre Cassia sacrifica ogni cosa per ricongiungersi a Ky, alcune interessanti sorprese di Xander potrebbero cambiare il gioco ancora una volta.
Uscita: Ottobre 2012
Secondo volume della trilogia distopica che vede protagonisti  Cassia e Ky in un mondo in cui nulla è lasciato al caso. Se non conoscete la saga potete curiosare  la mia recensione del primo capitolo della saga, Matched – La scelta che , per quanto non sia il primo tra i distopici che preferisco, aveva lasciate aperte un sacco di domande a cui mi auguro troveremo risposta in questo seguito.

ANGELI E ZOMBIE di Alden Bell
Editore Delos (Odissea Zombie)
Pagine 240
Euro 14,90
TRAMA:
(traduzione a cura della stessa Sophie che mi ha segnalato questo libro)
Gli zombie hanno infestato un'America ormai distrutta. Una ragazza di nome Temple è in fuga. Tormentata dal suo passato e inseguita da un killer, Temple è circondata da morte e pericolo...
Per 25 anni, la civiltà è sopravvissuta organizzandosi in miserabili enclavi, guardandosi dalla piaga della morte.
Temple vaga per questi paesaggi desolati, badando a se stessa e guardandosi dai demoni che le attanagliano il cuore. Non riesce a ricordarsi i tempi precedenti all'arrivo degli zombie, ma rammenta il fratellino a cui badava fino alla tragedia che ha cambiato tutto, e che l'ha messa sulla strada di un epico viaggio verso la redenzione...
Uscita: Novembre 2012
La data di uscita non è ancora sicura, quindi vi aggiornerò in una successiva edizione della rubrica quando avrò scovato anche la cover italiana (per ora vi posto quella originale, in cui come si può notare il titolo è "leggermente" diverso… solita libera interpretazione dei nostri connazionali!): ma era un libro troppo “goloso” per non iniziare a segnalarvelo XD

E anche per questa volta è tutto: avete trovato qualcosa di interessante tra queste uscite?
A presto J

Doppia mini recensione per Black Moon di Keri Arthur volumi 7 e 8

Black Moon – Desiderio di sangue di Keri Arthur

Editore Newton & Compton – Collana Vertigo
Pagine 283
Euro 9,90
TRAMA:
Riley Jenson, giovane guardiano del Dipartimento Razze Diverse di Melbourne, è sempre alle prese con gli assassini più spietati. Ancora una volta una scia di sangue sta sconvolgendo la città: diverse donne sono morte, vittime di un rituale inspiegabile e misterioso, e la stessa sorte è toccata ad altrettanti vampiri, uccisi in maniera cruenta ed efferata. Due serie di crimini che non sembrano in relazione fra loro, ma che forse sono opera della stessa mano omicida… La coraggiosa Riley procede con le indagini, aggiungendo un tassello alla volta al complicato mosaico, ma nel frattempo la luna piena comincia ad avvolgere la città con la sua luce magica e sensuale, impedendole di tenere a freno i suoi istinti. Soprattutto se un uomo sexy e pericoloso, il cacciatore di taglie Kye Murphy, riappare improvvisamente nella vita di Riley…
Ed eccomi alla fine del penultimo volume in mio possesso di questa avvincente saga. Anche questa volta la Guardiana Riley è alle prese con due serie di omicidi parte di uno stesso intricatissimo caso: stra-violenza e pericoli mortali non mancano, mentre il rapporto di Riley e Quinn comincia a crescere nella giusta direzione. Ma c’è anche l’arrivo in città (anzi il ritorno, perché era già comparso nel 5° volume come guardia del corpo di Patrin) di Kye, il licantropo che crea non pochi problemi al lavoro e agli ormoni di Riley fino al colpo di scena finale. Il personaggio di Kye e le reazioni ingiustificate di Riley nei suoi confronti (per quanto il tutto avrà un senso alla fine del volume) mi hanno talmente indispettita da non far meritare un voto alto come i precedenti a questo capitolo della storia: non so ancora dove vuole andare a parare Keri Arthur, ma se è quello che penso non sono sicura che mi piacerà! Questo è il problema che spesso si riscontra nelle saghe lunghe come Black Moon: per riempire una decina di romanzi, l’autore/autrice deve pur inventarsi qualcosa per movimentare la trama… solo che non sempre tutti i lettori ne escono soddisfatti! Tengo le dita incrociate per il prossimo…
VOTO:


Black Moon – L’ombra del cuore di Keri Arthur
Editore Newton & Compton – Collana Vertigo
Pagine 268
Euro 12,90
TRAMA:
Il guardiano del Dipartimento Razze Diverse, Riley Jenson, sa bene cosa può accadere quando la notte scatena gli istinti più feroci. Il caso su cui questa volta è chiamata a indagare, tuttavia, è più inquietante e intricato del solito: in uno dei locali trendy della città, luogo di incontro tra umani e vampiri, sono avvenuti brutali omicidi. Le vittime sono state orribilmente decapitate e il colpevole non ha lasciato traccia… mentre Riley si lancia a capofitto in questa nuova indagine, un altro mistero colora di sangue le notti di Melbourne: alcune donne vengono ritrovate uccise, senza che sul loro corpo appaia alcun segno di violenza. Le due serie di crimini non sembrano in relazione fra di loro, ma forse sono opera della stessa mano omicida. Come se non bastasse, Riley deve vedersela anche con due agguerriti amanti: Key Murphy, il lupo mannaro che accende il suo sangue, e Quinn, l’elegante vampiro che ha più di mille anni di esperienza nel sedurre le donne ed esaudire i loro più inconfessabili desideri…
Adesso non mi resta che aspettare l’uscita del capitolo conclusivo (Moon Sworn)!
Dopo sei libri letti uno dopo l’altro, sentirò sicuramente la mancanza di Riley, Rohan, Quinn, Liander e di tutti gli altri che ruotano attorno alle loro vicende: mi rattrista un po’ pensare che il prossimo incontro con loro sarà l’ultimo, perché ciascun personaggio a modo suo ha conquistato il mio affetto (e per questo bisogna ringraziare la Arthur) e sarà come salutare dei vecchi amici. In questo volume c’è anche una grave perdita alla fine e mi spiace molto perdere questo adorabile personaggio (di cui non faccio il nome per evitare spoiler)… mi sono chiesta se l’autrice non potesse evitarlo, ma Riley aveva bisogno di una spinta per reagire alla situazione. Questa volta mi riesce difficile rispettare la mini-recensione che mi ero prefissata, perché avrei davvero tanto da dire su questo 8° capitolo, ma vedrò di dirvi solo le cose essenziali.
Devo ammettere che per la maggior parte del romanzo ho temuto di non riuscire a dare neanche un voto 3 al libro, perché ho avuto la sensazione di un ritorno alle origini e il personaggio di Kye era talmente indisponente da farmi venir voglia di lanciare il libro fuori dalla finestra… ma è da leggere fino alla fine perché è negli ultimi capitoli che si capisce dove Keri Arthur volesse portare gli eventi e il colpo di scena mi ha lasciata letteralmente a bocca aperta. Letta l’ultima parola dell’ultimo capitolo ho esultato, con la voglia di avere già tra le mani il seguito… per fortuna mi ero completamente sbagliata sul futuro dei personaggi e a questo punto mi auguro solo che l’autrice dia vita ad un finale esplosivo. Magari può risultare strano il voto finale che ho deciso di dare a questo volume dopo aver faticato ad arrivare alla fine, ma le emozioni che mi ha lasciato una volta chiuso valgono tutti i gufetti che ho deciso di assegnargli: amo gli autori che dopo 8 libri riescono ancora a stupire!

VOTO:

A questo punto prima di salutare questa saga per un po’, ci vuole un ripassino dei volumi già pubblicati.
Saga Black Moon:
1.     L’alba del vampiro
2.     I peccati del vampiro
3.     La tentazione del vampiro
4.     Il gioco del vampiro
5.     L’abbraccio della notte
6.     Un bacio prima di morire
7.     Desiderio di sangue
8.     L’ombra del cuore
(I primi 3 volumi sono stati anche pubblicati in un volume unico)
Una cosa che ho molto apprezzato di questa saga è stata la scelta delle cover: è vero che la farfalla proprio non ci azzecca per niente con tutta la storia (a meno che non volesse essere una rappresentazione della sessualità di Riley o_O), ma le copertine tutte di colori diversi con una diversa farfalla abbinata al colore di sfondo mi sono piaciute dal primo volume. Ormai di colori ne sono passati parecchi e la mia curiosità è: di che colore sarà l’ultimo capitolo? A me piacerebbe molto a sfondo nero con una bella farfalla bianca e a voi?
A presto J




mercoledì 22 agosto 2012

WWW Wednesdays #3

Nuovo ’appuntamento settimanale (come dice il nome ovviamente sempre di Mercoledì) con questa rubrica, creata da MizB del blog Should Be Reading. Come funziona questa rubrica? Semplicemente rispondendo a 3 domande:

1. What are you currently reading? (Cosa stai leggendo?)
2. What did you recently finish reading? (Quale libro hai finito di recente?)
3. What do you think you’ll read next?(Quale libro sarà la tua prossima lettura?)

Tutti possono commentare o rispondere a loro volta alle domande.
Le mie risposte di questa settimana sono:
1.   WHAT ARE YOU CURRENTLY READING? Sai tenere un segreto? Di Sophie Kinsella (avevo bisogno di un cambiamento drastico di genere per separarmi dal mondo di Black Moon)
2.   WHAT DID YOU RECENTLY FINISH READING? Black Moon – L’ombra del cuore di Keri Arthur (che conclude il mio ciclo di letture per le vacanze) di cui pubblicherò a breve la recensione.
3.   WHAT DO YOU THINK YOU’LL READ NEXT? Il rifugio dei cuori solitari di Lucy Dillon (ma non sono sicura al 100%... dipenderà dall’umore)

E voi con cosa vi cimentate questa volta?
Alla prossima J

Gioco: malattie letterarie

Anche questa settimana sono qui a proporvi un altro giochino che ha a che fare coi libri… e anche sta volta l’ho scoperto sul blog Happy Red Book di Lady Debora, che è sempre piena di sorprese!
Questa volta, come dice il titolo, bisogna abbinare un libro ad ogni malattia elencata: quindi diamo inizio alle danze.
Anche oggi ho scelto un immagine da abbinare al giochino (purtroppo non ne ho trovata una con dei libri che mi piacesse) e subito dopo le mie risposte.
1) Diabete - Un libro troppo, troppo dolce:  vediamo un po’… ho letto tanti libri dolci, ma i più dolci in assoluto sono quelli di Nicholas Sparks, quindi scelgo  Le pagine della nostra vita” che è anche il romanzo che mi ha fatto scoprire questo fantastico autore.
2) Varicella - Un libro che hai letto una volta e non rileggeresti mai più: La guerra degli orchi – I figli del lupo” di Stan Nicholls, primo volume di una trilogia: reduce dalla prima fortunata trilogia “Orchi” dello stesso autore credevo di andare sul sicuro… invece raramente ho trovato un libro da detestare così tanto!
3) Influenza - Un libro che si diffonde come un virus: assolutamente la saga di Harry Potter di J. K. Rowling, senza dubbi.
4) Malattia ricorrente - Un libro che rileggi spesso o ogni anno: purtroppo nessuno a causa dei continui nuovi acquisti (dovrei impormi un mese all’anno di rileggere i libri che amo di più: magari ne faccio il progetto per la prossima estate), ma se metto il condizionale alla domanda, ogni anno rileggerei  L’ospite e la saga di Twilight di Stephenie Meyer volevo dire Harry Potter, ma vorrei evitare gli insulti, visto che lo nomino spesso!
5) Insonnia - Un libro che ti ha tenuto sveglio: premetto che è un libro che avrei potuto mettere anche alla malattia n. 2 ed è “Lasciami entrare” di John Ajvide Lindqvist . Io sono abituata a molti horror, ma in questo ho trovato immagini raccapriccianti che mi hanno fatto avere gli incubi per due o tre notti (certo non era insonnia per la smania di continuare a leggerlo!)
6) Amnesia - Un libro che hai letto, ma di cui hai dimenticato tutto o quasi: L’ombra del torturatore” di Gene Wolfe, primo di una lunghissima saga e unico nella mia libreria… non mi ricordo nemmeno la trama, quindi di certo non mi aveva colpita!
7) Asma - Un libro che ti ha tolto il fiato: per citarne uno letto quest’anno “Il primo giorno” di Rihannon Frater. Visto che immagino che la domanda possa essere interpretata in vari modi, ho scelto questo zombie-horror, che per un sacco di pagine mi ha tenuta con il fiato sospeso!
8) Malnutrizione - Un libro povero di contenuti: a caldo non mi veniva in mente nulla, ma spulciando nella mia libreria mi è venuto alla mano “Parainsonnia” di Charlie Huston, che voleva forse sfruttare la scia nascente dei distopici, ma che mi ha lasciata vuota e indifferente come una rivista di pettegolezzi (solo più annoiata).
9) Mal di mare - un libro che ti ha portato in un altro mondo: qui ci stava proprio Harry Potter, ma visto che mi annoio da sola, vi voglio stupire con “Abarat” di Clive Barker, primo libro di un’originale, ma sfortunata pentalogia  fantasy che si è fermata al 2° volume (lo stesso autore ha fatto trascorrere 7 anni per la pubblicazione del 3° in America)  :-/

E adesso, se vi va, è il vostro turno di giocare!
Alla prossima J