mercoledì 31 ottobre 2012

BUON HALLOWEEN!


E CON QUESTA INVASIONE DI ZUCCHE AUGURO A TUTTI VOI FOLLOWERS UNA BUONA NOTTE DELLE STREGHE!
Io sono ancora a casa con l'influenza, ma i miei programmi prevedevano comunque divano e tv: quindi buon divertimento a chi come me festeggia in privato e a chi invece va a fare baldoria magari in maschera!


Spiriti Potenti, Vi invochiamo
Vegliate su Noi che stanotte balliamo
Volti alla luna, Alta la fronte
Danzano le streghe di Gabry Ponte

WWW... Wednesdays #13

Rieccoci con l’appuntamento settimanale (come dice il nome ovviamente sempre di Mercoledì) con questa rubrica, creata da MizB del blog Should Be Reading. Come funziona questa rubrica? Semplicemente rispondendo a 3 domande:

1. What are you currently reading? (Cosa stai leggendo?)
2. What did you recently finish reading? (Quale libro hai finito di recente?)
3. What do you think you’ll read next?(Quale libro sarà la tua prossima lettura?)

Tutti possono commentare o rispondere a loro volta alle domande.
Le mie risposte di questa settimana sono:
1.   WHAT ARE YOU CURRENTLY READING? Black Moon – Chiedi alla luna di Keri Arthur e Una casa perfetta di Ben H. Winters
2.   WHAT DID YOU RECENTLY FINISH READING? Gli zombie non piangono di Rusty Fischer (QUI la mia recensione) e Kayla 6982 di Karen Sandler (QUI la mia recensione)
3.   WHAT DO YOU THINK YOU’LL READ NEXT? Bella domanda! Credo proprio Starters di Lissa Price o La colonia sommersa di Kat Falls


E voi? Quali le vostre letture questa settimana?
A presto J

martedì 30 ottobre 2012

Teaser Tuesdays #10

Anche l’appuntamento fisso del Martedì (come quello del Mercoledì) è stato creato da MizB di Should Be Reading.

Le regole di questa simpatica rubrica sono semplicissime:
Prendere il libro che state leggendo
Aprirlo a caso in una pagina
Scrivere un estratto di quella pagina (facendo attenzione a non spoilerare)
Terminare aggiungendo titolo e autore

Io per scelta aprirò il libro solo nelle pagine precedenti il segnalibro… per non incappare in rivelazioni importanti e rovinarmi la lettura, tranne in caso di libri in cui un brano particolare ha colpito la mia attenzione.

Questa settimana sono alle prese con:

Black Moon – Chiedi alla luna di Keri Arthur, ultimo capitolo di questa famosa saga, e l’estratto di oggi è proprio l’incipit del libro, che mi è piaciuto molto.
“Come si fa a dire addio ad un amico?
Come si fa a dirgli che ti dispiace di non essergli stata accanto, di non essere stata abbastanza forte, e che avresti dovuto uccidere quel bastardo quando ne avevi l’opportunità? Come si fa a dire queste cose a chi non le può più sentire?
E come si fa a superare il dolore quando il suo corpo non è altro che ricordi nel vento, e la sua anima ha ormai lasciato questa vita?
Non è possibile. Io non potrei farlo.”




Che dite vi ispira? E i vostri teaser quali sono?
A presto J

Recensione di Kayla 6982 di Karen Sandler

Editore Giunti Y
Pagine 304
Euro 12,00
TRAMA:
Il pianeta Loka è stato colonizzato da un'élite di terrestri facoltosi e spregiudicati, gli unici superstiti di una Terra ormai inabitabile. Fra loro ci sono scienziati senza scrupoli che hanno creato una sub-razza di schiavi da sfruttare biecamente. Sono androidi senzienti costituiti da genoma umano e circuiti elettrici, e occupano il posto più infimo della società nel sistema di caste gerarchiche di Loka. Ma queste creature hanno un cuore, un'etica e una volontà. Sono quasi umani e, forse, troppo umani. Questa è la storia di una di loro, la quindicenne Kayla 6982 che, con l'aiuto dell'amica Mishalla, si lancia in una pericolosa avventura per scoprire le terribili verità che si nascondono dietro al mostruoso piano degli umani. Una trama sorprendente in cui si intrecciano umiliazioni, razzismo, coraggio e lealtà, ma in cui trova posto anche l'amore. Sul polveroso pianeta Loka, illuminato da due pallidi soli, sboccia la storia proibita fra un umano di alto rango, nipote di un vecchio scienziato illuminato, e la giovane Kayla.

Dopo aver sospeso per un paio di giorni la lettura di questo libro a favore di un altro, stamattina, trattenuta a letto dalle prime conseguenze del  drastico calo di temperatura avvenuto nel fine settimana (raffreddore, mal di gola, male alle ossa, ecc. ecc. ecc.), ho potuto finire questo strano distopico.
Kayla 6982 è una via di mezzo tra un distopico e uno sci-fi. Il titolo deriva dal nome della protagonista che altro non è che un NGM (Non-umano Geneticamente Modificato), ossia un essere creato in laboratorio mischiando DNA umano e animale, destinato a servire gli umani che popolano il pianeta Loka. La razza umana, drasticamente ridotta, è stata costretta ad abbandonare la Terra anni e anni prima, dopo averla resa inabitabile… ma come sempre i superstiti non si sono uniti in nome della solidarietà, ma hanno pensato bene di dividersi in rigide caste dettate dalle ricchezze degli uni e degli altri, creando infine degli schiavi da poter sfruttare al pari delle bestie.
Ma il lettore fin dalle prime pagine si rende conto che Kayla e con lei tutti gli NGM sono tutt’altro che animali: sono persone come ciascuno di noi, con sogni nel cassetto (irrealizzabili nel  loro caso), desideri e sentimenti… peccato che coloro che si arrogano il diritto di gestire la loro vita, credano di appartenere ad una razza superiore! Terribile è il fatto che i creatori degli NGM li segnino in faccia con un tatuaggio distintivo al momento della loro creazione, in modo che nessuno possa dubitare della loro natura fin dal primo sguardo.
La vita di Kayla cambierà drasticamente il giorno della sua Investitura (ossia quando il sistema le assegnerà il lavoro che dovrà svolgere per il resto dei suoi giorni!): il suo destino è di andare a servire un anziano Puro (la casta al di sopra di tutte) di nome Zul… quello che Kayla non sa è che i suoi compiti saranno ben diversi da quello che lei si aspetta. Qui scoprirà che non tutti i puri considerano gli NGM come bestie, ma che alcuni, rari come mosche bianche, li trattano da pari… come esseri umani.
Da quel momento gli eventi si ingarbuglieranno sempre più e cominceranno a venire a galla verità di cui quasi nessuno è a conoscenza e che stravolgeranno tutto ciò in cui Kayla ha creduto fino a quel momento.
Kayla non è protagonista indiscussa di questo romanzo: parallelamente alla sua storia, si svilupperà anche quella della sua migliore amica Mishalla, che il sistema ha destinato ad un orfanatrofio, finché le loro strade non torneranno ad incrociarsi.
È davvero difficile parlare di questo libro senza spoilerare perché ogni vicenda nasconde degli indizi o delle rivelazioni importanti che io personalmente non avrei voluto sapere in anticipo e che quindi non voglio rischiare di svelarvi.
Il romanzo della Sandler assegna i ruoli principali alle due ragazze NGM, ma accanto a loro si muovono anche figure maschili molto interessanti e indispensabili per l’avanzamento della storia: sicuramente Devak ed Eoghan in primis, ma fondamentale sarà anche il vecchio Zul.
Tra intrighi, giochi di potere e scoperte sconcertanti, troveranno posto anche i sentimenti romantici: essere NGM significa non poter nemmeno toccare umani appartenenti a qualsiasi casta (siano essi Puri o Impuri), quindi qualsiasi genere di rapporto è severamente vietato… ma si sa, l’amore è una delle forze più potenti nell’universo e trova sempre il modo di sbocciare anche nelle situazioni più avverse!
Ovviamente a Kayla e Devak è dedicato più spazio in quanto lei è la prima protagonista, ma io devo ammettere di aver trovato più genuina e credibile la storia di Mishalla ed Eoghan.
Ma la parte romantica non è l’unica e nemmeno la principale: molto più spazio è dedicato al modo in cui vivono  gli NGM (il trattamento riservato loro è stato fonte di rabbia e indignazione dall’inizio alla fine) e agli sforzi di pochi personaggi  che si muovono nell’ombra per restituire ai Non-umani il loro diritto di umanità (ecco la luce in fondo al tunnel che deve portare un po’ di speranza in questo genere letterario).
Il mondo creato dalla Sandler è sicuramente innovativo, ma l’umanità che lo domina è sempre la solita avida, egoista razza senza scrupoli che finisce accecata dal proprio desiderio di potere arrivando a calpestare chiunque si metta sul suo cammino… possibile che dobbiamo fare sempre questa magra figura?! Però è anche vero che viene naturale accettare questo immaginario perché anche nel nostro mondo ancora terrestre vediamo ogni giorno quanto la sete di potere e controllo spinga gli uomini ad essere crudeli ed abietti verso i propri simili, soprattutto quando più deboli.
Quindi il pianeta Loka e la sua struttura sono sicuramente credibili… una cosa che ho trovato meno credibile e che in alcuni momenti mi è risultata anche leggermente fastidiosa è l’introduzione di questo nuovo vocabolario Lokkiano, che usa termini ignoti per descrivere oggetti normali (ad esempio casacche e pantaloni che diventano korta e chera… credo!): spesso nei distopici viene creato un “dizionario” inventato per indicare oggetti che appartengono a quel mondo, generalmente oggetti che nel nostro mondo non ci sono (un esempio tipico sono i termini coniati da Scott Westerfield nella trilogia di Beauty, QUI  la mia recensione) o tuttalpiù nuovi aggettivi, visto capita anche nella vita reale che nuove parole facciano il loro ingresso nella lingua parlata per poi radicarsi nelle abitudini di ciascuno.  Ma quello che io mi chiedo è: perché un paio di pantaloni deve diventare un paio di chera?  Ci sto a scervellarmi per capire a che strano oggetto innovativo si riferisce un termine che non esiste… ma dovermi concentrare per individuare dei semplici pantaloni, mi sembra eccessivo. Questi sono solo due esempi del vocabolario creato dall’autrice (erano presenti ancora nelle ultime due pagine quindi mi sono saltati all’occhio per primi!), ma ci sono numerose altre parole che a volte distraggono inutilmente l’attenzione dalla narrazione e che quindi mi sono sembrate superflue.
A parte il lessico, comunque la storia è stata ben strutturata e giunta infine all’epilogo delle vicende ho provato un po’ di malinconia perché non tutto è andato come speravo per i personaggi e, malgrado il barlume di speranza con cui l’autrice ci congeda, resta comunque la certezza che molto tempo debba passare prima che anni di ingiustizie trovino riscatto.
Nel corso della recensione vi sarete resi conto che sono svariate le emozione suscitate in me da questo romanzo. Purtroppo, per motivi non completamente chiari nemmeno a me, non sono riuscita a sentirmi del tutto coinvolta nella vicenda e quando per due giorni ho lasciato Kayla e i suoi compagni di avventure sul comodino, non ho sentito la mancanza del pianeta Loka neanche una volta, come invece spesso mi  è accaduto con altri romanzi (visto che l’ho nominato più in alto, nel periodo in cui leggevo Beauty, quando gli impegni quotidiani mi portavano lontana dalle pagine, spesso il pensiero correva a Tally e compagnia bella col desiderio di reimmergermi nel loro mondo).
A fronte di ciò non mi sento di dare un mega voto a questo romanzo, lo consiglio sicuramente a tutti perché è originale e di certo diverso dalle solite letture, quindi merita una possibilità… ma da parte mia ottiene solo 3 gufetti. Forse mi aspettavo di più ed è questa la causa della mia tiepida reazione… mi auguro che per voi sia fonte di maggiore entusiasmo perché ha tutte le carte in regola per stupire.
Se l’avete già letto o lo state leggendo, fatemi sapere cosa ne pensate.
Io per ora ho finito, quindi passo e chiudo J
VOTO:


QUESTA RECENSIONE PARTECIPA ALLA HOGWARTS READING CHALLENGE DEL BLOG READING IS BELIEVING

Recensione di "Gli zombi non piangono" di Rusty Fischer

Editore Giunti
Pagine 363
Euro 12,00
TRAMA:
Maddy Swift è una studentessa un po' imbranata, che frequenta il liceo della tranquilla cittadina di Barracuda Bay e ha una cotta per il nuovo ragazzo della scuola. Quando Stamp la invita ad una festa, la sua vita è destinata a cambiare per sempre.
Piove a dirotto e Maddy, tutta agghindata, esce di nascosto dal padre. Dopo essersi persa diverse volte, finalmente intravede le luci della festa e viene colpita in pieno da un fulmine. Appena si risveglia, si ritrova con la faccia in una pozzanghera, stordita e completamente inzaccherata. Ma il fango è l'ultimo dei suoi problemi: è quel buco fumante nel cranio, il cuore che non batte più e i polmoni che non funzionano a farle sorgere qualche sospetto... Una volta a casa, dopo una rapida ricerca in rete, scopre con raccapriccio di essersi trasformata in una delle creature che più la spaventano: una morta vivente.  Gli zombi non piangono, ma fanno ridere tantissimo.

Ecco un libro che ha atteso poco in lista desideri, prima di tutto perché ne ho sentito parlare in svariati siti ed ero molto curiosa, inoltre è il titolo di cui la Giunti chiedeva la recensione per l’assegnazione dei nuovi posti da ambassador… sistema che non mi ha entusiasmato, motivo per cui ho rinunciato a partecipare. Ma a parte questo sono corsa ad acquistare questo titolo non appena disponibile nella mia libreria di fiducia (mi avranno odiato perché sono passata ogni mattina della settimana, finché venerdì finalmente era sugli scaffali!).
Ovviamente mi sono buttata subito nella lettura, tralasciando momentaneamente il romanzo che avevo già iniziato, e in due soli giorni scarsi l’avevo già finito.
È stato una lettura inaspettatamente piacevole e scorrevole. Premetto di partire un po’ prevenuta con i romanzi sugli zombi fuori dalle righe… ma questo è riuscito a parlare di non-morti senza includere nessuna virulenta apocalisse, a meno che la fine del mondo non sia essere invitata al ballo di fine anno dal ragazzo più figo della scuola e non poter accettare!
Scherzi a parte: la protagonista di questa insolita zombie-story si chiama Maddy ed è un’adolescente, ma non di quelle popolari piene di amici, tutt’altro! La nostra sventurata eroina è una ragazzina modesta, che vive nell’ombra della sua migliore amica Hazel (che invece ama le luci della ribalta e che a parer mio è anche un po’ carogna!) da quando sono bambine e che ama trascorrere il tempo libero in casa sul divano a guardare film, invece che partecipando a rumorose feste, e andando al cimitero a ricalcare lapidi con un foglio e un carboncino… in conclusione non la tipica adolescente a cui siamo abituati!
L’unica volta in vita sua che decide di trasgredire alle regole imposte dal padre, dopo essere stata invitata ad una festa dal nuovo arrivato nella scuola, finisce folgorata da un fulmine e si risveglia… morta.
La parte migliore del romanzo è appunto quella in cui Maddy si rende conto di non essere più propriamente viva (grazie ad un sito internet che è stato davvero una gran trovata!) e, con l’aiuto di altri suoi due compagni di scuola che hanno smesso di vivere da un bel po’ di tempo, impara cosa significa essere uno zombie nel mondo dei “normali”. L’ironia e l’originalità la fanno da padrone in questa parte del libro ed è uno spasso vedere come una ragazza, che fino al giorno prima ha tentato solo di passare inosservata, si ritrova ad affrontare quello che sembra il peggiore incubo possibile senza mai perdere la testa.
L’impresa più ardua al principio è proprio non far capire a chi la circonda che tutto è cambiato: gli zombie di Fischer non sono bestie marcescenti che vagano barcollanti alla ricerca di carne fresca, ma “persone” molto pallide e molto fredde che possono tranquillamente mischiarsi alla gente in un centro commerciale!
In seguito la narrazione assumerà tinte più horror. Da buon romanzo sui morti viventi, non poteva certo essere tutto rose e fiori, quindi c’è anche una parte in cui si rischia davvero un’apocalisse. E sì, perché purtroppo gli zombie non sono tutti bravi e buoni come Chloe e Dane, che aiutano Maddy a venire a patti con la sua nuova condizione e che mangiano cervello animale comprato in macelleria: esistono anche gli Zerker, morti viventi che uccidono le proprie vittime per prenderne la materia grigia. Ovviamente i due compagni di scuola più inquietanti di tutta Barracuda Bay, Schelettro e Dahlia, appartengono a questa categoria e presto sarà guerra aperta tra le due fazioni, solo che gli Zerker non si fanno scrupoli a fare strage di innocenti per colpire il proprio bersaglio.
Stamp, il ragazzo che ha invitato Maddy ad uscire la sera in cui lei è stata vittima del “colpo di fulmine” (XD scusate il gioco di parole… ma il doppio senso era indispensabile), avrà un ruolo piuttosto importante fino alla fine, anche perché è la prima volta che qualcuno dedica alla protagonista questo genere di attenzioni ed è frustrante che accada proprio quando lei non può più accettarle. Ma non crediate che la parte romantica avrà un ruolo predominante… niente scenette da far cariare i denti o frasi sdolcinate che mal si amalgamano al contesto: c’è il momento dei sentimenti,  ma con il giusto tempismo e il giusto spazio… non era un romanzo che poteva spendere metà delle pagine su una storia d’amore, altrimenti sarebbe stato un fallimento!
Ho trovato “Gli zombi non piangono” un buon libro. I personaggi sono ben riusciti e molti hanno riservato delle sorprese. La prima parte di narrazione mi ha divertita e mi ha fatta sorridere, mostrandomi un lato dei morti viventi sicuramente inedito (per quanto come sempre quando sono così simili ai vivi, non posso non notare una somiglianza vampirica!)… non mi era mai capitato di trovare simpatici gli zombie, ma Rusty Fischer ci è riuscito. Nella seconda metà del libro, in cui le cose si fanno più serie, ci sono non pochi colpi di scena e perdite (in termine di persone) che non mi aspettavo minimamente, in quanto la leggerezza della prima parte non mi aveva preparato alle tragedie che sarebbero seguite. Per assurdo, ho apprezzato di più la prima parte proprio perché talmente fuori dai soliti schemi che da sola si sarebbe meritata 4 gufetti. La seconda invece, cercando di uniformarsi alle aspettative di ogni fan-non-morto, merita al massimo 3 gufi perché non mi ha convinta fino in fondo. Quindi il voto finale sarà una giusta via di mezzo.
La cosa che per una volta mi ha entusiasmata è scoprire che ci sarà un seguito ( Zombies Don’t Forgive, è previsto per aprile 2013), perché la fine del tutto inattesa mi ha lasciata un po’ con l’amaro in bocca e con una domanda in sospeso: e adesso come sarà la vita di Maddy?
Il tono di questo romanzo è assolutamente “young” quindi mi sento di consigliarlo a tutti quelli che hanno voglia di una storia adatta all’ormai vicinissima notte di Halloween… non preoccupatevi, se  non amate gli horror a tinte forti, qui non ci sono scene che possano tenervi svegli la notte!
E con questo direi che è tutto.
Passo e chiudo J

VOTO:


QUESTA RECENSIONE PARTECIPA
ALLA HALLOWING READING CHALLENGE DEL BLOG STORIE DENTRO STORIE

E ALLA HOGWARTS READING CHALLENGE DEL BLOG READING IS BELIEVING

domenica 28 ottobre 2012

From Cover To Cover #8

From Cover To Cover è la rubrica a scadenza settimanale (postata di domenica) che ho ideato per soddisfare il mio amore per l’arte delle copertine di libri.

Questa è una “puntata” un po’ diversa dal solito!
Per questo appuntamento ho deciso di non proporre cover di libri che per ora da noi non hanno fatto la loro comparsa. Spulciando qua e la mi sono capitate tra le mani svariate versioni di una trilogia che molti di voi conosceranno (e a chi non la conosce consiglio di leggerla… il binomio lupi e amore mi è piaciuto tantissimo): SHIVER di Maggie Stiefvater, edita in Italia tra il 2009 e il 2011 da Rizzoli e così composta

 Shiver: Grace e Sam non si sono mai parlati, ma da sempre si prendono cura l'una dell'altro. Non si conoscono, eppure lei rischierebbe la vita per lui, e lui per lei. Perché Grace, fin da piccola, sorveglia i lupi che vivono nel bosco dietro casa sua, e in particolare uno dotato di magnetici occhi gialli, che negli anni è diventato il suo lupo. E perché Sam da quando era un bambino vive una doppia vita: lupo d'inverno, umano d'estate. Il caldo gli regala pochi preziosissimi mesi da essere umano prima che il freddo trasformi di nuovo. Grace e Sam ancora non si conoscono, ma tutto è destinato a cambiare: un ragazzo è stato ucciso, proprio dai lupi, e nella piccola città in cui vive Grace monta il panico, e si scatena la caccia al branco. Grace corre nel bosco per salvare il suo lupo e trova un ragazzo solo, ferito, smarrito, con due magnetici occhi gialli. Non ha dubbi su chi sia, né su ciò che deve fare. Perché Grace e Sam da sempre si prendono cura l'una dell'altro, e adesso hanno una sola, breve stagione per stare insieme prima che gelo torni e si porti via Sam un'altra volta. Forse per sempre.
 Deeper (all’origine Linger): L’arrivo dell’inverno non fa più paura a Grace e Sam: Grace ha trovato l’antidoto che impedisce a Sam di trasformarsi in lupo e lui può restare umano. Dopo tanti anni passati a guardarsi da lontano, lui nel bosco insieme al branco e lei ossessionata dai lupi, i due ragazzi sono finalmente liberi di vivere il loro amore. Ora tutto dovrebbe essere più semplice, ma le cose a Mercy Falls prendono una strana piega. Nel branco, nuovi arrivati si scontrano con i membri più anziani e Sam è costretto, suo malgrado, ad affrontare i vecchi compagni. Intanto Grace sente risvegliarsi il suo animo di lupo. E questa volta, pur di non vederla morire, sarà Sam a prendere una decisione dolorosa e necessaria, che finirà per allontanarlo dal suo grande amore.
 Forever: E' arrivata una nuova primavera a Mercy falls. Grace, che per sopravvivere ha dovuto cedere al suo animo di lupo, continua a mutare forma. Sam, saldo nella sua pelle di umano, la cerca. Perché la ama e conosce il dolore della metamorfosi. Quando nel bosco viene trovato il cadavere di una ragazza la situazione precipita: il branco è in pericolo, Grace è in pericolo e Sam deve tentare di salvarli, deve salvare Grace a qualunque costo...









Le nostre cover mi sono sempre piaciute molto per i “graffi” reali sulla copertina… anzi in realtà proprio questa particolarità mi ha attirato verso Shiver la prima volta che l’ho visto sullo scaffale della libreria, quando ancora non ne avevo sentito parlare, spingendomi a leggere la trama: per fortuna direi, perché è un libro che ho davvero adorato! I seguiti non erano all’altezza del primo (come spesso accade), ma come non leggerli per scoprire l’esito del tormentato amore di Sam e Grace?
Non riuscendo a decidere quali cover postarvi questa puntata della rubrica è ricca di immagini… ben 12. Quindi vi presento le cover originali (che mi piacciono molto), quelle originali in paperback (che mi piacciono quanto le prime), quelle francesi (che sono quelle che trovo più d’impatto) e quelle tedesche (che per quanto tenere mi ricordano un po’ troppo i libri di fiabe per bambini).
Ma andiamo con ordine:
ORIGINALI

PAPERBACK ORIGINALI

FRANCESI

TEDESCHE



E voi conoscete questa saga? Quale versione delle cover preferite?
Passo e chiudo J

Weekly Summary #9

Weekly Summary è la rubrica dal blog ispirata dalla rubrica Clock Rewinders On A Book Binge (ideata dai blog On a Book Bender   e 25 Hour Books), ma che io in realtà ho trovato sul sito Storie Dentro Storie
La rubrica verrà postata ogni Sabato (salvo imprevisti) ed è, come dice il titolo, un RIASSUNTO SETTIMANALE di quello che è successo sul mio blog e nella blogsfera. A questo,  senza uno schema fisso, si possono aggiungere new entry nella mia libreria, citazioni, film visti o canzoni sentite… insomma qualunque cosa che abbia influenzato la settimana appena trascorsa!
Dopo un’altra settimana pesante tra lavoro e corso serale, sono di nuovo qui, un po’ in ritardo sulla tabella di marcia a segnalarvi il riassunto dei giorni scorsi.
SUL BLOG I LIBRI DI LO:
Questa settimana sul blog ho pubblicato:
·         due nuove cover molto dark tutte per voi nella rubrica From Cover To Cover #7;
·         un estratto di Kayla 6982 in Teaser Tuersdays #9;
·         le mie letture della settimana nella rubrica del mercoledì WWW… Wednesdays #12;
·         per quanto riguarda invece le recensioni ne trovate due: una da 4 gufi sulla rilettura di “La notte eterna del coniglio” di Giacomo Gardumi e una da 3 gufi su “The Gap” di Michele Gaffe.
ALTROVE NELLA BLOGSFERA:
Per quel poco che sono riuscita a girovagare in rete, vi segnalo:
·         la 6° edzione di “Regalo libro a sorpresa” pubblicata da Follettina76 del blog Tra le righe e oltre;
·         la partenza del Giftaway di Halloween sul blog di Matteo, Storie dentro Storie;
·         un articolo di Elisa del blog Ignis Fatuus sulla trilogia delle gemme di Kerstin Gier che mi ha fatto rivalutare questa saga, finora ignorata;
·         Glinda del blog Atelier dei Libri ha proposto una petizione per portare in Italia i libri di Julie Kagawa, autrice che non conoscevo, ma che sembra moooolto promettente: io ho firmato e voi?
·         Saya di Vivere in un libro ha pubblicato un post dedicato alla nuova ricerca di collaboratori di Giunti Y e non ho potuto non essere d’accordo con lei.
·         Infine Federica del blog Sangue d’Inchiostro ha scritto un bellissimo articolo su Halloween a Londra.
NEW ENTRY:
Questa settimana i nuovi arrivati tra i libri di Lo sono un cartaceo e due e book:
FILM VISTO E ADORATO:


Domenica scorsa mi sono rivista tutto di un fiato Rose Red di Stephen King: adoro quel film, malgrado gli effetti speciali non siano dei migliori, le atmosfere che riesce a creare sono davvero degne  del re dell’horror… per Halloween è un’ottima compagnia XD


C’È ALTRO?
Il blog ha ricevuto nuovamente il Premio Simplicity e il premio Dardos per cui devo ringraziare Clary del blog Booktime e Susanna di Un libro per due amiche.
Inoltre ho scoperto un articolo molto interessante e illuminante sui “Troll” (quelli che si aggirano on line!), di cui non ero a conoscenza… ho aggiunto un banner col collegamento in fondo alla pagina se siete interessati!
E per questa settimana è tutto.
Scusate il ritardo e a presto J

venerdì 26 ottobre 2012

SONDAGGIO!

Oggi non è la mia giornata: dopo essermi accorta di aver pubblicato una recensione incompleta ho anche notato che i risultati del sondaggio in corso si sono azzerati -__-
Non ho idea di quando o come sia successo, ma visto che più della metà di voi followers aveva già votato, vi chiedo: AVETE VOGLIA DI RIVOTARE?
Grazie e a presto ^__^

Recensione di The Gap di Michele Jaffe



CHIEDO SCUSA AI FOLLOWER CHE HANNO LETTO QUESTA RECENSIONE STAMATTINA: mancava un pezzo consistente alla fine... così imparo a pubblicare post alle 5.30 del mattino con un occhio aperto e uno chiuso! PERDONOOOO :)

Editore Fanucci
Pagine 368
Euro 16,00
TRAMA:
Quando Jane si trasferisce a Newark, la nuova scuola le sembra una meraviglia: fa subito amicizia con le due ragazze più in vista dell’istituto, Kate e Langley, entrambe ricchissime e bellissime. Il trio diventa inseparabile e il loro tempo trascorre senza preoccupazioni tra la scelta di un abito e i commenti sui ragazzi. Una notte, però, Jane viene scaraventata da un’auto in corsa e finisce priva di sensi in un cespuglio di rose. Quando si risveglia in ospedale, non ricorda nulla di quanto è accaduto e il suo corpo è completamente paralizzato; inoltre riceve strani regali da un ammiratore che rimane nell’ombra e una serie di telefonate minacciose. Tutte le persone che le stanno attorno sono convinte che Jane abbia delle allucinazioni causate dai medicinali, ma un po’ alla volta lei riesce a mettere insieme i pezzi e a ricostruire la sera dell’incidente.
Jane sarà costretta a ricredersi sull’onestà delle persone che riteneva amiche, ma in compenso, la permanenza in ospedale porterà nella sua vita una nuova e inaspettata conoscenza davvero interessante…

Eccoci alla fine di un nuovo romanzo. The Gap era entrato nella mia wish list più di un anno fa, dopo che ne avevo letto la trama su internet… da allora era stato sorpassato di volta in volta da altri romanzi finché l’arrivo dell’e-reader non mi ha fatto decidere di comprarlo. Ovviamente non mi sono premurata di rileggere la trama, fiduciosa della mia scelta di metterlo in lista desideri, quindi ho pensato erroneamente dalla copertina che si trattasse di un romanzo sulle fate! Non prendetemi in giro!!!
Capirete il mio stupore quando mi sono resa conto che di tutt’altro genere si trattava.
La protagonista Jane è un’adolescente come tante, che desidera solo essere accettata e ci riesce stringendo amicizia con due ragazze stra-popolari incontrate nel bagno della sua nuova scuola: più volte la sentiremo dire di avere “tantissimi” amici… ma si sa, nella vita reale gli amici veri sono pochi e nel corso del romanzo anche Jane dovrà sbattere la faccia contro questa verità.
La nostra “eroina” si ritrova in un letto d’ospedale praticamente paralizzata, dopo essere stata investita da un’auto, senza ricordare minimamente come fosse arrivata su quella strada, né tanto mento cosa fosse successo dopo il suo arrivo alla festa che rappresenta il suo ultimo ricordo.
La popolare “principessina” dovrà presto fare i conti con la sensazione che qualcuno, quella fatidica sera dell’incidente, volesse ucciderla e che lo stesso qualcuno non si sia ancora arreso… purtroppo le sue paranoie saranno viste sia dal personale ospedaliero, sia dalla sua stessa famiglia solo come conseguenze delle cure a cui è sottoposta… la frustrazione che prende vita da questa situazione è altamente contagiosa anche per chi si trova al di qua delle pagine!
Jane sarà quindi da sola ad affrontare i ricordi che riaffiorano a goccia a goccia, con una lentezza esasperante anche per il lettore: fin dall’inizio è chiaro che qualcosa non va’ e ogni dettaglio che riaffiora alla sua coscienza rappresenta la tessera di un puzzle che è tutto fuorché prevedibile… quindi ogni volta ho avuto la snervante sensazione di fare due passi avanti e uno indietro, perché per ogni banco di nebbia che evapora, le domande senza risposta aumentano.
Quindi sicuramente è molto ben riuscito il sistema con cui l’autrice tiene viva la curiosità di chi legge, spronandolo ad andare sempre più avanti per dipanare la matassa degli eventi.
Nel corso del romanzo, per quanto all’inizio la protagonista non mi piacesse tantissimo perché sembrava priva di personalità in modo deprimente, ho sviluppato una sorta di empatia con Jane: chi da adolescente, almeno una volta nella vita, non ha fatto qualcosa per essere uguale agli altri e per “far parte del gruppo”? L’unico problema è che Jane ha esasperato talmente tanto questo desiderio di attenzioni da perdere se stessa per strada pur di assecondare chi la circonda: le sue due migliori amiche Kate e Langley da una parte, il suo “strafigo” (a detta di lei! Io lo chiamerei strast…zo!) ragazzo Daniel dall’altra. L’unica persona con cui ha il coraggio di entrare in conflitto apertamente è la madre che a volte sembra davvero una madre terribile.
Ho trovato anche molto carini due dei tre personaggi “ospedalieri” ricorrenti: l’infermiera Loretta e l’inserviente Pete che avrà anche un ruolo molto importante… mentre lo psicologo è odioso!
Tutti questi rapporti interpersonali e altri ancora  (nel libro si conoscono davvero tante persone, che rendono lo scenario a volte un po’ ingarbugliato e forse era proprio l’impressione che la Gaffe voleva dare) si presenteranno inizialmente in un modo per poi cambiare, evolvere o implodere: non voglio essere banale, ma la morale evidente di questo romanzo è “non è tutto oro quello che luccica e viceversa”!
Come stile di mi ha ricordato un pochino “7 – il numero maledetto”, lettura che avevo apprezzato.
I personaggi avrebbero forse potuto essere approfonditi un po’ di più, ma devo dire che questa lettura mi scorreva sotto gli occhi come acqua tra le dita: in alcuni momenti diventava un po’ lenta o confusa (si intrecciano in modo intricato il presente, il passato recente e il passato lontano… e a volte devi fermarti a riflettere su quale periodo stai “vivendo”), ma ho trovato i segreti celati tra le righe decisamente avvincenti e fino alla fine non sono riuscita a capire se Jane fosse pazza o se davvero qualcuno volesse farla fuori e soprattutto chi! Quindi l’attesa del colpo di scena e delle rivelazioni finali è stata ben alimentata dall’autrice, che ha saputo gestire questo thriller fino alla fine senza scadere mai nel banale o prevedibile.
Non è ovviamente un romanzo da 4/5 gufetti, ma i suoi 3 pennuti se li merita perché una volta girata l’ultima pagina (virtuale nel mio caso!) mi sono sentita soddisfatta e questa è la cosa più importante.
Mi sento di consigliare questo titolo un po’ a chiunque, soprattutto a chi cerca un po’ di intrighi: si legge velocemente forse proprio perché è destinato ad una fascia di età pari a quella dei personaggi… ma io vi dirò: non si smette mai di essere abbastanza young per leggere questo genere!
Visto che il romanzo è già uscito da un po’, alcuni di voi lo hanno magari letto: nel caso fatemi sapere cosa ne avete pensato… mi piace confrontare le opinioni.
E anche per oggi passo e chiudo J

VOTO:


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