Rieccomi a spolverare una lettura di quasi dieci anni fa per la rubrica Dusty Readings. Volevo inserirne una un po’ più spesso, ma ultimamente si sono accumulate un sacco di nuove letture interessanti e diventa difficile accantonarle in nome di un vecchia! Però dopo due romanzi deludenti ho pensato che fosse il momento giusto per andare a colpo sicuro.
I ricordi ormai “polverosi” quanto il libro stesso, non mentivano e sono stracontenta di aver riletto questo titolo.
Per questo secondo appuntamento mi sono buttata su:
LA NOTTE ETERNA DEL CONIGLIO di Giacomo Gardumi
Editore Marsilio
Pagine 415
Euro 9,50
(la mia edizione è quella dell'euroclub)
TRAMA:
Un’inaspettata apocalisse nucleare spazza via la razza umana e trasforma la terra in un pianeta morto. Sopravvivono quattro piccoli nuclei familiari di San Francisco, sigillati dentro altrettanti minirifugi antiatomici provvidamente scavati nel prato dietro casa. I superstiti, completamente isolati gli uni dagli altri, possono comunicare tra loro in video grazie a un trasmettitore satellitare e per una manciata di giorni sembra che la vita, anche in quelle condizioni limite, possa continuare quasi normalmente. Improvvisamente gli occupanti di uno dei rifugi cominciano a udire degli strani rumori, dei colpi battuti contro la pesante porta blindata che li separa dall’esterno, come se qualcuno stesse “bussando” per poter entrare, nonostante la telecamera con cui scrutano la superficie riveli loro chiaramente che nessuno si è mai avvicinato. Nel volgere di poche ore gli avvenimenti misteriosi si moltiplicano, finché un inimmaginabile “coniglio” rosa penetra nel rifugio e compie un orrendo massacro. Terrorizzati, confusi, prigionieri di quelle stesse mura che li proteggono dall’atmosfera radioattiva all’esterno, gli altri membri del gruppo si rendono presto conto che il “coniglio” è solo all’inizio della sua missione di morte. E che capire chi hanno di fronte, il significato dei suoi ossessivi, apparentemente insensati rituali, e soprattutto il modo in cui riesce a penetrare in quelle bolle d’aria a tenuta stagna rappresenta per loro l’unica possibilità di salvezza…
Questo fu il primo romanzo dell’autore di origini milanesi, Giacomo Gardumi (mi risulta che in seguito ne abbia scritti soltanto altri due: “L’eredità di Bric” e “Il volto della peccatrice” che però non conosco)
Il romanzo è scritto con la maestria degna di un re del thriller e per una volta il mio “essere prevenuta” verso gli scrittori nostrani non ha trovato nulla a cui aggrapparsi J
Avevo letto questo romanzo per la prima volta, tantissimi anni fa quindi i dettagli si erano persi nelle decine e decine di letture che lo hanno seguito, ma le sensazioni vissute e il “grosso” della storia erano rimasti ben impressi nella mia memoria… tanto da avermi fatto desiderare di rispolverare questo libro.
Con soddisfazione posso affermare che, malgrado sapessi già le soluzioni degli enigmi, l’autore è riuscito ancora una volta a tenermi imprigionata nelle pagine di questa storia: ogni volta che il tempo a disposizione per la lettura terminava, chiudevo il libro con frustrazione e con il desiderio di riprenderlo in mano il prima possibile.
Come annuncia la trama, il panorama è quello del post nucleare. Una nuova guerra mondiale fa capolino nelle prime pagine, finché le potenze coinvolte non decidono di schiacciare i bottoni e per tutti coloro che in quel momento si trovavano in superficie c’è stato poco da fare per salvarsi: il mondo è morto, piante, animali e la stragrande maggioranza delle persone sono andate ad aumentare la quantità di cenere grigia che in poche ore ricopre ogni cosa. Ma questo scenario non è dominante per il lettore, perché il mondo ristretto in cui si muovono i personaggi è solo quello di quattro rifugi antiatomici meticolosamente equipaggiati per garantire la sopravvivenza degli abitanti per un lungo periodo di tempo… ma di certo non poteva filare tutto liscio!
Presto arriverà la minaccia di una morte oscura, un assassino brutale vestito da coniglio rosa, che proprio per l’innocenza della sua apparenza è ancora più raccapricciante per la brutalità di cui è capace, per il quale nemmeno le porte a tenuta stagna dei rifugi sembrano essere un ostacolo. L’idea del coniglio può sembrare ridicola (lo ammetto la prima volta che ho letto la trama ho pensato che sarebbe stato una gran cavolata!), ma presto smette di essere buffa per diventare prima inquietante (un po’ come quello di Donnie Darko) e infine terrificante.
I rifugi possono comunicare tra loro in video tramite un collegamento satellitare, ma i contatti devono essere autorizzati da entrambe le parti … e non sempre succede, e molto velocemente la frustrante mancanza di risposta diventa terrore di quello che può essere accaduto dall’altra parte.
Le bolle di salvezza che proteggono i personaggi dall’inverno post-nucleare diventano le loro prigioni, da cui non possono scappare e dove possono solo sperare che la morte vestita da coniglio non decida di entrare.
L’emozione più realistica che Gardumi è riuscito a ricreare è stata la claustrofobia: questi rifugi che non sembrano più così sicuri quando si insinua il dubbio che la morte potrebbe arrivare da ogni lato, dal soffitto, dal pavimento, dalle pareti… in alcuni momenti della narrazione, in cui l’autore ci fa precipitare nella mente della protagonista principale invasa dal panico, mi sono ritrovata letteralmente a trattenere il respiro per la sensazione soffocante che saliva dalle pagine.
Ma diamo uno sguardo a questi moderni “10 piccoli indiani”: a protagonista, nonché voce narrante è Jane che si ritroverà prigioniera con il padre (con cui non è mai andata d’accordo!) e con l’idraulico cinese nel primo rifugio.
Nel secondo ci saranno Mark, il marito di Jane, col proprio padre Eric… solo l’idea di ritrovarsi separati per chissà quanto tempo (parlo di Mark e Jane) è angosciante, se poi ci aggiungiamo il non sapere se del mondo esterno è rimasto qualcosa, vi lascio immaginare!
Nei restanti due rifugi vediamo Nancy (il cui marito non ha trovato riparo al momento delle detonazioni) con i suoi due figli piccoli e le sue frequenti crisi isteriche da una parte e un’eccentrica coppia di anziani (i Cregan) dall’altra.
L’autore ha creato quattro microcosmi completamente diversi tra loro, ma legati dallo stesso destino; le tecnologie e le dotazioni dei rifugi sono state ideate in modo che anche un lettore poco “tecnologico” non avesse dubbi sul funzionamento di ciò che permette una parvenza di normalità ai personaggi rendendo il tutto più credibile; la protagonista è una persona normale con i suoi momenti di debolezza, le sue crisi improvvise di nervi o di panico e le sue faticose risalite, tutte perfettamente realistiche se relazionate allo stress in cui viene sottoposta… e il “mostro” che domina tutto come una grossa ciliegina su una torta ormai sciolta è un’opera d’arte! Sto facendo in modo di non spoiler are minimamente perché basterebbe un indizio a rovinarvi la sorpresa del colpo di scena finale… che la prima volta mi ha lasciata con la bocca spalancata (O), mentre la seconda mi ha permesso di analizzare più approfonditamente i dettagli fin dal principio. Avete mai visto il film “Il sesto senso”(badate che non c’entra proprio niente?): guardi il film la prima volta e quando scopri la verità ti viene il dubbio che qualcosa in realtà non torna… poi la seconda volta (che sai già come sono le cose) lo riguardi con uno sguardo diverso e ti rendi conto che è proprio un capolavoro… ecco questo libro ha avuto più o meno lo stesso effetto!
E Giacomo Gardumi non tralascia niente… giunti all’epilogo ha una spiegazione per tutte le cose apparentemente inspiegabili che sono successe e si può giusto fare un inchino alla sua mente contorta!
Quindi, visto che ormai avrete capito che sono entusiasta di questo romanzo, non mi resta che consigliarvelo caldamente, visto che non è un fuori catalogo come la precedente Dusty Reading, anzi su IBS ho visto che è disponibile anche in ebook.
Alla prossima lettura polverosa J
VOTO:
QUESTA RECENSIONE PARTECIPA
Che trama assurda! Mi hai incuriosito davvero tanto, devo recuperarlo! Grazie Lorenza :D
RispondiEliminaE' sempre un piacere :)
EliminaSono incappata in questo libro proprio qualche giorno fa su anobii e ti dirò la trama mi aveva incuriosita ma come dici anche tu nella trama, il coniglio rosa mi aveva lasciata un pò perplessa. Dopo la tua recensione però finisce dritto dritto in wish list! :)
RispondiEliminaBuone letture
E si il coniglio trae in inganno XD
EliminaBuone letture anche a te!
Questo libro mi perseguitò abbastanza quando uscì. Lo vedevo ovunque! E quando mi arrivò a casa la rivista dell'Euroclub... ahhhh che tentazione!!! Però presi altro alla fine e da allora ho il rimorso per non averlo letto, per essermi forse fatta influenzare dal nome italiano. Per fortuna si è sempre in tempo per rimediare!
RispondiEliminaPensa che io invece all'epoca l'ho preso solo perchè in quel trimestre non c'era nient'altro che mi piacesse all'euroclub... menomale ^__^
EliminaE' la seconda volta nel giro di pochi mesi che sento parlare, sempre molto positivamente, di questo libro... che dici, segno del destino? ;)
RispondiEliminaComunque sia, mi ispira molto e penso proprio che prima o poi lo leggerò!
Come avrai capito a me è piaciuto molto, quindi te lo consiglio caldamente :)
EliminaDieci anni fa?!? Wow!
RispondiEliminaE sì! Anche se non mi sembravano così tanti a pensarci o_O
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