martedì 15 luglio 2014

SegnaLo #114 - Tronchi Cavi di Diego Gambini

Oggi ho anche una segnalazione made in Italy da farvi. Questa volta si tratta di un libro di poesie perché so che molte delle lettrici del blog sono appassionate del genere e a me piace accontentare un po’ tutti :D
Il titolo che vi presento oggi è in vendita presso la Feltrinelli e in tutti gli app store nazionali e internazionali; è disponibile anche la versione ebook sui vari ebook store: Amazon, Apple, LaFeltrinelli, Ibs, Kobo inMondadori e tanti altri ad un prezzo davvero conveniente.

TRONCHI CAVI
Di Diego Gambini
Editore Selfpublished
Pagine 140
Euro 9,00 (cartaceo) – 0,99 (ebook)
TRAMA: Tronchi cavi è la prima raccolta di poesie di Diego Gambini, nato a Pesaro il 13/02/1986. Qui sono riportati scritti composti tra il 2004 e il 2009. Essi rispecchiano un periodo della sua vita.

Potete leggere le prime pagine della raccolta cliccando QUI.

Qui sotto vi cito la recensione dell’autore Salvatore Romano, che ha assegnato a quest’opera 4 stelline:
“Di solito intravedo nei titoli, l'originalità dei versi che seguono, e ne pregusto il sapore. Di solito questa, per me, è una scienza esatta che mi conforta e non mi delude. Anche in questo caso, il titolo del libro mi ha incuriosito e sono caduto volentieri in questa dolce trappola. Diego Gambini ha la poesia che gli tumulta dentro e l'inchiostro gli scorre in maniera superba sulle pagine della vita. Poesie belle, fresche, senza inutili orpelli né frasi fatte. Immagini che arricchiscono il lettore. "Nel nostro male profondo/risento altre voci passate/e la domanda vien detta/prima di essere pensata,/cosa è mai questo tumulto?/Sembra quasi l'eco d'ali spezzate,/avendo io stesso la sensazione di intravedere un angelo tra le montagne." O anche "Gli anziani siedono accanto alla morte/nel parlarvi non vi è male/: questi versi ti prendono per mano e ti conducono lungo la stessa strada del poeta, e ti fanno vedere nitidamente, le stesse cose che ha visto lui; gli stessi sapori che ha assaporato. La poesia di Diego Gambini, mi sembra, sia fatta come una cronaca abbellita, anzi, sublimata dalla potenza del verso. Egli si serve di un bar, un tavolino, una lavagna, delle prostitute ed altra umanità, tutte poste e collocate in una dimensione poetica. Io, nel leggere queste poesie, mi sono arricchito. Complimenti all'autore.”


Passo e chiudo :)

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