Editore Newton & Compton
Pagine 315
Euro 9,90
TRAMA: Natale è il periodo dell'anno in cui bisogna essere felici... ma Eve non ha mai amato le feste. Tutti i suoi sogni, i suoi desideri e le sue illusioni sono sempre stati disattesi. Eppure, quest'anno il destino sembra avere in serbo per lei qualcosa di davvero speciale. Sotto l'albero, Eve trova, infatti, l'unica cosa che non si sarebbe mai aspettata di ricevere: una vecchia zia le ha lasciato in eredità un parco di divertimenti dedicato al Natale. Ma le disposizioni testamentarie sono molto chiare: Eve dovrà dirigerlo con l'aiuto di un affascinante e misterioso socio d'affari, un uomo che risponde al nome di Jacques Glace. Ma chi è questo Jacques e com'è che la zia Evelyn l'ha incluso nelle sue ultime volontà? E perché Eve è costretta a dividere con lui la bizzarra eredità? Nonostante i tanti dubbi, la ragazza non rinuncia a questa nuova sfida: Winterworld sarà un grande successo. Riuscirà Jacques a farle amare di nuovo il Natale e a sciogliere il ghiaccio che tiene prigioniero il suo cuore?
VOTO:
INCIPIT:
Eve sedeva pazientemente nella comoda sala d’attesa dello studio legale Firkin, Mead & Mead, mentre la pioggia colpiva i vetri delle finestre come se stesse cercando di fare irruzione per condividere un po’ di calore. L’inverno era arrivato in anticipo sulla scia di un’estate instabile, cacciando via il povero autunno che era comparso e svanito in meno di due settimane.
La giornata rifletteva alla perfezione l’umore di Eve: fredda e triste, come la ragione per la quale si trovava in quell’ufficio.
La sua adorata prozia era morta e le aveva lasciato qualcosa. Il vecchio medaglione che portava sempre, forse. Quello che Eve avrebbe voluto vederle ancora attorno al collo.
RECENSIONE:
Finalmente in questi giorni sono riuscita a leggere il terzo romanzo natalizio di Newton & Compton che tanto desideravo. Sì, lo so, sono un tantino in ritardo… ma il Natale me lo porto nel cuore tutto l’anno, quindi che importa se è già passato anche San Valentino?
Questa romantica e originale favola è riuscita a riportarmi indietro a dicembre e quasi mi aspettavo di alzare gli occhi dal libro e trovare il mondo coperto da un soffice strato di candida neve appena caduta (per quanto il vero Natale di quest’anno sia stato più bagnato che bianco!).
Sdolcinato? Oh sì! Tanto quanto speravo che fosse.
Romantico? Incredibilmente e totalmente! Adatto ad un cuore sognatore come il mio che non si lascia “pietrificare” da nessuna delusione.
Prevedibile? Beh, che altro poteva essere?! Senza lieto fine non sarebbe una commedia romance, ma la strada per arrivarci non è niente male.
Milly Johnson ha dato vita ad una protagonista che odia il Natale come nessuno mai: un’infanzia infelice e la prematura perdita dell’uomo che ama hanno trasformato Eve in una donna di successo che vive solo per il suo lavoro e per impedire che si spenga la fiamma della candela che tiene sulla finestra del soggiorno: finchè la fiamma arde il suo perduto amore le sarà accanto.
Ma non c’è posto per altri sentimenti nel cuore di Eve, imprigionato in una gabbia di ricordi che non torneranno più!
Povera, povera Eve… povero tesoro…
OMMIODDIO quanto l’ho detestata per gran parte del libro! Presuntuosa, irritante, priva di senso dell’umorismo e aspirante assassina dello spirito del Natale… con me non poteva avere feeling! Io che aspetto la mezzanotte del 30 novembre per tirare fuori le decorazioni e travolgere la casa di “natalità” e che penso che il 7 gennaio arrivi sempre troppo in fretta. Io avrei adorato la zia Evelyn, che purtroppo muore prima dell’inizio del romanzo, ma che ho potuto conoscere attraverso i ricordi degli altri e soprattutto attraverso l’eredità che lascia. La cara zietta che – cito – “…aveva trovato la cura definitiva per quella tristezza che la assaliva ogni volta che doveva smontare le decorazioni di Natale: aveva semplicemente deciso di non farlo, di lasciarle lì per tutto l’anno. Non le importava che la gente dicesse che era impazzita: da allora era sempre stata di ottimo umore.”
Qual è la sua eredità? Quello per cui farei carte false… niente meno che un meraviglioso parco a tema natalizio. Prima che possa essere operativo mancano ancora tanti lavori, ma zia Evelyn ha già pensato a tutto prima di morire perché sapeva perfettamente cosa voleva.
Per fortuna lascia Winterworld alla nipote anti-natalizia Eve e ad un socio che nessuno della famiglia ha mai visto o conosciuto, tale Jaques Glace, un uomo con le mani grandi come badili e profondi occhi blu, ma soprattutto con un eccellente spirito natalizio che saprà contrastare le idee di Eve… lasciata da sola avrebbe completamente disatteso le ultime volontà dell’anziana zia!
Secondo voi i due possono andare d’accordo? Ovviamente no e non sarà certo per colpa di lui.
Aspetta entrambi un lungo cammino, costellato di accesi battibecchi, ma anche di rivelazioni ed esperienze importanti.
Neanche il cuore più corazzato può resistere quando si trova immerso per 24 ore al giorno nel Natale, la magia prima o poi inizia a crepare l’armatura che lo riveste e a filtrare all’interno, silenziosa e inesorabile… che meraviglia!
Credo che più di metà del mio voto sia nato proprio dall’ambientazione di questo romanzo: quel parco a tema meraviglioso che prende forma e vita sotto gli occhi stupiti del lettore pagina dopo pagina, con profumi e atmosfere che scaldano l’anima e che fanno desiderare solo di essere lì. La giostra, il recinto delle renne, la grotta di Babbo Natale… sono solo esempi; tutto è vivido e bellissimo. E poi vogliamo parlare della cappella per i matrimoni? Quella che Eve farà di tutto per cancellare dai progetti perché “chi mai vorrebbe sposarsi in un parco a tema”? io adorerei sposarmi in un posto simile e scommetto che non sono la sola.
E poi ci sono i due protagonisti a rendere più frizzante l’ambiente: l’antipatia di lei (che comunque è solo una facciata costruita ad arte!) compensata dalla solarità e dalla bellezza di lui, e parlo di bellezza interiore, non solo fisica. Due bei personaggi che fanno non poche scintille prima di riuscire ad accendere una piccola fiamma!
E intorno a loro altre figure più o meno caratterizzate e altre storie, come quella di Pav e Violet che si occupano della gelateria del parco e che sono fantastici.
Mi rendo conto da sola che questo romanzo non è e non sarà mai un’opera intramontabile, ma non è forse vero che la bellezza sta negli occhi di chi guarda? Ecco, i miei occhi forse si sono lasciati accecare dalle luci natalizie di questo libro che mi ha coccolata con quello spirito natalizio che già mi mancava così tanto e che mi ha fatto sospirare e sorridere e sognare.
Giunta all’ultima parola del libro non sapevo se ridere o piangere, così ho finito per fare entrambe le cose contemporaneamente.
Forse essere troppo emotivi è visto da alcuni come un difetto o una debolezza, ma io ho un gran bel rapporto con il mio cuore “mollaccione” a cui basta poco per sciogliersi. Quindi questa lettura è stata le mia bellissima evasione per un weekend e l’unico rammarico è di averla finita troppo presto.
Non sto a dirvi che consiglio questo titolo a tutti, perché è scontato… ma se siete allergici al Natale o allo “zucchero” forse dovreste pensarci due volte per non rischiare uno shock anafilattico XD.
Merry Xmas… ehm, scusate… intendevo passo e chiudo :)
oh mi sembra tanto carino questo libro *w* lo aggiungo alla mia WL!
RispondiEliminaCarinissimo fidati ^^
Eliminasi chiama come me ahahaha e mia zia si chiama Evelyn <3 :)
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