Editore Il
Castoro
Pagine 367
Euro
15,90
TRAMA:
In un mondo violento e crudele dominato dai vampiri, Gene e Sissy hanno
scoperto di possedere la chiave per uscire dall’orrore: l’antidoto in grado di
ri-trasformare quelle creature assetate di sangue in esseri umani. Ma la strada
per la salvezza è irta di pericoli: il treno su cui viaggiano insieme ai pochi
amici rimasti è diretto verso la metropoli e il Palazzo del Governante, il
cuore stesso del male. Ora più che mai, una sola cosa è importante: se vogliono
salvare coloro che amano e creare per tutti una vita migliore, Gene e Sissy
devono restare uniti, costi quello che costi. Peccato che nella lotta per la
sopravvivenza Gene dovrà fare i conti anche con Ashley June – il suo primo
amore... e la sua più micidiale nemica.
VOTO:
INCIPIT:
Il treno arriva in piano giorno. Il sole, alto nel
cielo, brucia il deserto del suo biancore accecante. Solo il nero filamento
disegnato dall’ombra del convoglio in movimento macchia questa landa riarsa. Il
treno rallenta, la fila dei vagoni che sferraglia come farebbero gli anelli
metallici di una catena trascinata. Nessuno dei passeggeri – e sono tanti e
sono inquieti e sono in piedi, con la schiena rigida e gli occhi pieni di paura
– emette un suono.
RECENSIONE:
Con il titolo di cui vi voglio
parlare oggi, si conclude la trilogia
vampiro-distopica del mitico Andrew Fukuda.
Perché mitico? Perché raramente
mi è capitato di incappare in un autore
capace di scrivere una trilogia in grado di mantenere lo stesso elevato livello
per tre libri. Di solito si parte con un inizio esplosivo, si riscontra un
cedimento nel volume centrale e se va bene c’è una nuova impennata col finale
(questo quantomeno nella mia esperienza personale).
La saga di Fukuda invece ha
avuto un inizio ottimo che si era guadagnato 4 gufi e un seguito a cui ho
assegnato addirittura mezzo gufo in più del primo. Potete immaginare quanto
temessi di incappare in una delusione profonda con l’epilogo.
Invece questo autore si è riconfermato una mente geniale e ha dato vita ad un
capitolo conclusivo davvero strabiliante.
Come nel passaggio dal primo al
secondo libro, anche questa volta l’azione riprende esattamente da dove si era
interrotta, proprio come se la storia fosse narrata in un unico grosso volume. Facile
quindi riprendere di nuovo il filo del discorso e soprattutto ricordare tutte
le domande a cui si voleva trovare risposta.
Entrerò nei dettagli ancora
meno di quanto sono solita fare, perché essendo il libro conclusivo della saga
non vorrei rovinare qualche sorpresa a chi sta ancora decidendo se
intraprendere questo viaggio o oppure no… se ci siete, cosa state
aspettando?!?! Approfittatene, visto che contrariamente a tanti altri
sfortunati casi, questi tre libri
sono approdati tutti in Italia anche in tempi relativamente brevi e raccontano davvero una storia originale,
imprevedibile e ineguagliabile!
I protagonisti delle vicende
sono sempre Gene e Sissy che dovranno affrontare prove sempre più dure e
pericolose, sopportando dolori inimmaginabili sia a livello fisico che emotivo.
In più però ci sarà un altro punto di vista con il ritorno del personaggio che
più mi è piaciuto in questa serie: Ashley June, che aveva avuto una parte bella
e importante in The Hunt, che ha
fatto solo da comparsa in The Prey,
pur rivestendo un ruolo determinante e che in questo round finale rende il
lettore partecipe di alcuni suoi ricordi da bambina che riveleranno molte cose
che ancora non si erano scoperte. In più avrà una parte fondamentale nello
svolgimento della storia… e mi sto già sbilanciando troppo ;D
Come nel volume precedente, ci
saranno degli addii e nessuno di essi sarà facile o felice, ma sarebbe stato
poco credibile il contrario in un mondo dove ogni minuto si lotta per la
propria vita.
I
vampiri continuano con la loro escalation di terrificante bestialità e
raggiungono il loro apice in The Trap. Tornano ad
avere un ruolo preponderante nella narrazione, dopo essere stati latitanti per
buona parte del secondo libro, e la loro
presenza darà vita a scene di estrema violenza. Se in precedenza mi erano
sembrati inarrestabili quando erano in pochi, provate a pensare ad un’orda di
migliaia di individui che si muove in simultanea guidati solo dalla sete di
sangue… i brividi sono assicurati e anche quel po’ di orrore e disgusto che l’autore suscita consapevolmente in chi sta
leggendo.
L’ingrediente principale di
questo epilogo è l’adrenalina: in
alcuni momenti stringevo così forte il libro tra le mani da farmi sbiancare le
nocche, per la tensione suscitatami da ciò che leggevo, anzi di più, da ciò che
stavo vivendo con i protagonisti quasi fossi dentro di loro!
Le sensazioni descritte sono
sempre così vivide e accurate che ci si ritrova a tenere il fiato se lo fa il
protagonista e a spalancare gli occhi cercando di vedere nel buio più assoluto,
anche se noi in realtà siamo comodamente spaparanzati sul divano (comodamente è
un parolone, vista la tensione instillata dal romanzo!!).
Ma lo stile di Fukuda mi era
ormai famigliare, quindi non è questo il dettaglio che più mi ha colpita.
È
la storia il vero gioiello di questa saga, una storia che non è mai come appare: ogni volta che
vi arrischierete a pensare di aver capito tutto, di sapere tutto quello che vi
serve, di aver scoperto le risposte a tutte le vostre domande… l’autore
rimesterà il calderone delle informazioni e vi lascerà a bocca spalancata!
Il top delle rivelazioni
scioccanti? Nientemeno che gli eventi che hanno portato il mondo che noi
conosciamo ad essere dominio assoluto dei vampiri, con gli uomini costretti a
vivere in cattività, a nascondersi in luoghi sperduti o a morire in dieci
secondi in caso vengano “fiutati”. La genesi di questo mondo distopico, che
avevo lamentato mancare completamente nel primo libro, aveva trovato la sua
soddisfacente spiegazione nel capitolo centrale della serie… e io mi immagino
Fukuda che sghignazza mentre scrive e tra sé e sé pensa a quanto siamo illusi a
credere di aver fatto una grande scoperta!
Illusa, ecco cos’ero! Mai avrei pensato che questo arguto
costruttore di storie pazzesche avesse tratto in inganno i suoi lettori per poi
destabilizzarli completamente con altre nuove e incredibili verità! Verità che
oltretutto mi hanno entusiasmata ancora di più delle precedenti.
Un sistema davvero efficace per
stupire e rinnovare in continuazione l’interesse di chi legge (non che ci siano
stati momenti in cui il mio interesse abbia vacillato… anzi era un problema
anche dover mettere giù il libro per mangiare e dormire!!).
Insomma un romanzo da leggere
tutto d’un fiato per scoprire cosa Fukuda ha architettato per l’epilogo.
Ben
scritto, ottimamente progettato e affascinante sotto ogni aspetto, consiglio
caldamente la lettura di questo titolo: se ancora non avete preso in
considerazione questa saga non avete idea di cosa vi state perdendo. Se invece
avete letto i primi due capitoli della serie, The Trap lo divorerete avidamente, in stile vampiro affamato ^^
Come sempre sapete che mi piace
spiegarvi perché il libro si è fermato con il voto a mezzo gufo dal massimo. Presto
detto: sarà che io sono un pochino fuori di testa, ma la scelta finale che l’autore
ha fatto fare al suo personaggio principale, non è stata quella che speravo. Sono
stata convinta fino all’ultimo della piega che avrebbe preso la situazione;
Fukuda aveva osato oltre ogni dire fino a lì e pensavo che avrebbe continuato
ad andare contro corrente. Ma ad un certo punto ha imboccato la strada più
prevedibile, prendendomi – di nuovo!!! – in contropiede.
Il finale resta comunque molto
bello così e probabilmente è giusto anche che le cose siano andate in quel modo
– ma mi sentite? Sembra quasi io parli di eventi realmente accaduti… - ma mi è
rimasta quella punta fastidiosa di delusione, che mi ha impedito di dargli 5
gufi.
DA
NON PERDERE ASSOLUTAMENTE!!!
Passo e chiudo :)
TRILOGIA THE HUNT:
(cliccando
sui primi due titoli, trovate le mie recensioni)
THE TRAP
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