sabato 14 giugno 2014

Recensione "Lacrima Nera" di Reika Kell

Editore Selfpublished
Pagine 461
Euro 1,02
TRAMA: Cassie non sente la vita scorrerle dentro. Non avverte emozioni e tutto le sembra inutile e incolore. C’è solo una cosa che può liberarla da quella insopportabile apatia: il suicidio.
Quando affonda la lametta nelle vene dei polsi, Cassie è lucida e decisa.
Ma qualcosa non va esattamente come aveva previsto.
Cassie si ritrova intrappolata in un altro mondo a lei sconosciuto, dal quale sembra impossibile scappare. Sesho è un villaggio di un pianeta lontano, con persone strane, ostili. Tutti sembrano temerla, come se fosse una “nemica”, e lei é sempre più confusa. Cosa le è accaduto dopo essersi tagliata le vene? Perché quella donna bizzarra, la capo-villaggio, vuole a tutti i costi che Cassie rimanga lì con loro? E perché Yaren, quel bellissimo ragazzo biondo che le fa da Guida, le infonde un senso di strana e piacevole fiducia?
Come se non bastasse, qualcuno inizia a perseguitarla. Chi si cela dietro quel mantello nero e quei due occhi viola che trasudano negatività, ma dai quali Cassie si sente terribilmente attratta?
Un pericolo inquietante minaccia la pace del villaggio, sotto due lune piene che presagiscono morte e distruzione.  I Cacciatori promettono di liberare i Seshoiani dal male che incombe e Cassie deve rassegnarsi: tornare indietro, alla sua vita normale sulla Terra, non è più possibile.
Tradimenti, inganni, segreti inconfessabili, amicizia, amore, passione. Sono tutti ingredienti di un cocktail pericoloso e letale, un romanzo che vi lascerà senza fiato.
Lacrima Nera. Cosa faresti se scoprissi che la tua anima nasconde un segreto?
VOTO:

INCIPIT:
Questa lettera è per i miei genitori, per Mary, e per i miei due fantastici e insostituibili amici, Anne e Jeremy.
Vi scrivo per spiegarvi le ragioni che mi hanno portata a questo, che mi hanno portata a farvi così tanto male.
Non è giusto andarmene senza neanche lasciarvi un pezzo di me, un pezzo della mia anima.
La decisione di togliermi la vita, di abbandonare questo mondo, non è una decisione sofferta. Sono inspiegabilmente serena all’idea di lasciare tutto, davvero.
Voi siete stati fantastici, non osate neanche per un singolo istante abbandonarvi a immaginari e futili sensi di colpa.
Quando una persona sente il bisogno di andare via, nessuno è mai realmente responsabile. E’ una scelta profondamente individuale, che proviene solo dagli abissi della sua anima tormentata.
Ma la mia anima non è tormentata. La mia anima è solo spenta.
Troppe volte ho provato la sensazione di non esserci realmente, di non far parte di nulla, di non appartenere a questa vita.
Vivevo, ma andavo avanti per inerzia e il mio cuore non sorrideva.
Io non sorridevo.
RECENSIONE:
Che difficoltà questa recensione… non so spiegarmi il perché, ma sono ormai giorni e giorni che ho finito la lettura di Lacrima Nera e ancora non mi decido a scriverne.
Forse perché anche mentre leggevo il romanzo i miei sentimenti erano contrastanti… non perché il romanzo sia brutto, anzi tutt’altro, è solo che temo sia arrivato il momento di staccare un po’ dal genere fantasy. Vi capita mai di leggere una valanga di titoli di un determinato genere e poi ritrovarvi a non esserne più soddisfatti? Ecco a me è successo questo. Nell’ultimo anno ho perso il conto dei fantasy che ho letto – considerando anche che non era mai stato prima uno dei generi in cima alla mia lista – e accumulandone così tanti, ora forse non riesco più ad entusiasmarmi. È ora di cambiare direzione. Infatti il mio rapporto di alti e bassi con Lacrima Nera deriva solo da questo motivo, perché non riuscivo mai a raccogliere la voglia di proseguire la lettura (infatti ci ho messo più del solito!), ma mentre lo leggevo mi rendevo conto che è davvero un bel romanzo, quindi voglio provare a dirvi qualcosa che vi faccia incuriosire.
Se vi siete soffermati a leggere la trama, vi sarete già accorti che si tratta di una storia che parte in modo davvero originale: un suicidio che invece di porre fine alla vita della protagonista (cosa che avrebbe reso il libro davvero cortissimo XD), la spedisce in un altro mondo dove si ritroverà a vivere una vita totalmente diversa da quella che aveva sulla Terra, circondata da estranei e con la possibilità di fare una seria analisi di se stessa e di ciò che l’ha portata a fare una scelta discutibile.
L’idea di partenza è proprio quella che mi ha attirato verso questo romanzo, ma mi tocca ammettere che il tentato suicidio di Cassie è stato per me il problema più grosso di questa lettura: la ragazza ha tutto, una bella famiglia, degli amici che le vogliono bene e un futuro già spianato! Insomma una ragazza che ci si aspetterebbe non abbia troppi motivi per lamentarsi. Ma il suo cuore è spento, Cassie è incapace di amare e nemmeno crede nell’amore e questo suo “handicap” la conduce a quell’apatia sofferente che le farà decidere di togliersi la vita… e chissenefrega-se-finchè-c’è-vita-c’è-speranza-meglio-morire-subito-e-tagliare-la-testa-al-toro! No, dico, ma brava!!! Il suo vittimismo mi ha irritato terribilmente e me l’ha resa antipatica fin dalle prime pagine… cosa a cui purtroppo non sono riuscita a rimediare nemmeno in seguito, malgrado tutti i passi in avanti che ho visto fare alla protagonista nel corso della storia.
Probabilmente se Cassie avesse avuto problemi più seri, una vita infelice o dolori gravi da affrontare, sarei riuscita a provare una maggiore empatia nei suoi confronti, ma in questo modo non ci sono proprio riuscita, soprattutto perché ci vogliono un buon numero di pagine prima che lei smetta di comportarsi da aspirante suicida.
Ma il romanzo ovviamente non si incentra su lei soltanto, perché l’autrice ha popolato il mondo di Sesho di molti altri personaggi, alcuni decisamente interessanti e intriganti, e di molte storie personali da scoprire pagina dopo pagina, che contribuiscono a rendere la lettura particolarmente affascinante. Nessun personaggio compare a caso, tutti prima o dopo hanno un ruolo nella narrazione e più l’epilogo si avvicina più le rivelazioni si fanno scioccanti.
Lo strano mondo creato da Reika Kell è un mondo dove la magia non è utopia, ma fa parte della vita reale così come i demoni, esseri spietati che amano cibarsi di anime, contro cui combattono dei guerrieri il cui destino è segnato già dalla più tenera età.
Non voglio entrare troppo nei dettagli perché personalmente una delle cose che più mi hanno conquistato è stata la graduale scoperta delle usanze di Sesho, delle sue bellezze e dei pericoli che la minacciano da tempo immemore.
Una cosa che non poteva mancare in questo titolo è la parte dedicata alla storia d’amore. Visto che la protagonista perde la voglia di vivere proprio per mancanza d’amore, non poteva che essere questo sentimento a fargliela ritrovare. E che amore! Un personaggio maschile dagli occhi viola che farebbe capitolare anche il cuore più arido!!!
In realtà i personaggi maschili sono due – non è che vi eravate illusi che potesse mancare il triangolo amoroso, vero?! – ma solo uno dei due mi ha rubato il cuore e, per quanto inizialmente la mia preferenza sembrasse la scelta più azzardata, ogni pagina non ha fatto che confermare il mio “innamoramento” letterario. Curiosi? Volete capirci qualcosa in più?? Peccato, io ho le labbra cucite. Sappiate solo che non avrete a che fare con una storia d’amore tutta smancerie e uccellini che cantano, ma con una di quelle che richiedono decisioni molto difficili, prima fra tutte se viverla o rinunciarci!!
Ci sarebbero una miriade di cose di cui potrei parlarvi e in verità non saprei davvero quale scegliere. Il problema è che ogni dettaglio che vorrei aggiungere a questa recensione sarebbe una scoperta in meno che potrete fare voi leggendo Lacrima Nera, quindi preferisco continuare a rimanere sul vago.
Il romanzo di Reika Kell è un’opera molto ricca su tutti i fronti e ho riscontrato tantissime trovate originali che rendono il suo libro una voce che riesce ad emergere in un coro di fantasy che tendono ad assomigliarsi (e da cui di solito mi tengo alla larga!).
Lo stile dell’autrice è ben curato e scorrevole. Tutto quello che viene introdotto nella storia, anche quello che in alcuni momenti ho temuto non venisse spiegato, trova il suo perché prima dell’epilogo.
L’ultima parte del libro è quella che, malgrado la mia recente sensazione “basta fantasy per un po’” è riuscita a risvegliare quella passione che temevo non avrei provato. Arrivata ad un certo punto, fantasy o non fantasy, mi sono ritrovata talmente presa dagli eventi, da farmi una maratona delle ultime 80/100 pagine senza tirare il fiato… per arrivare a scoprire con stupore che se avessi dato a Cassie il beneficio del dubbio fin dall’inizio, probabilmente avrei avuto con lei un rapporto più solidale.
Quindi nel caso che come me vi ritroviate titubanti nei confronti della protagonista, datemi retta, non siate troppo rigidi nel giudicarla fin da subito come ho fatto io, che una volta finito il libro avrei voluto rileggerlo con occhi diversi.
Nelle ultimissime pagine, quando credevo che il grosso fosse stato svelato, ho potuto nuovamente stupirmi, scoprendo che l’idea originale da cui tutto era partito… in realtà era ancora più complessa e ben studiata di quanto avessi pensato.
Per concludere: un’autrice e un romanzo che sono riusciti a sorprendermi, persino nell’epilogo… uno di quei finali che avrei voluto potesse essere diverso, ma che a malincuore ho dovuto ammettere che era perfetto così.
Non fermatevi al mio voto personalissimo – che rappresenta soltanto le mie iniziali difficoltà di lettura, dovute a motivi che esulano dalla qualità del libro – perché Lacrima Nera oggettivamente merita almeno una stellina (pardon, gufetto!) in più delle tre che gli ho assegnato io e sono certa che è un romanzo che gli amanti del genere non potranno che apprezzare tantissimo.

Passo e chiudo :)

2 commenti:

  1. Anche io ho letto questo libro e devo dire che condivido molto la tua recensione, almeno per quanto riguarda gli aspetti positivi che ne hai colto. Reika Kell è una brava scrittrice e il suo romanzo avvincente e appassionante, scritto molto bene. Sinceramente però non ho trovato Cassie così antipatica. La sua scelta iniziale è discutibile ma non credo che il volersi togliere la vita sia sempre e solo dovuto all'avere qualche problema. Qui la protagonista ha male nell'anima e nemmeno lei sa spiegarselo, si sente solo spenta. E purtroppo credo che questa sia una situazione che al giorno d'oggi non sia poi così difficile da trovare. Comunque il perché di questa situazione di Cassie si scopre alla fine ed è un bel colpo di scena. Reika ha cretao davvero una bella storia.

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    1. In effetti le rivelazioni finali mi hanno lasciato letteralmente di sasso... ancora non ero riuscita a capire cosa si nascondeva dietro al "viaggio" della protagonista :D

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