giovedì 25 luglio 2013

Conclusione Giftaway di Dryadem

Eccomiiiii! Qui è Lo che vi scrive. La mezzanotte del 24 di luglio è passata ormai da un po’ e la sottoscritta, in collaborazione con Marie Albes, autrice di Dryadem, è lieta di annunciarvi che i vincitori del giftaway sono stati scelti ^^
Ringraziamo sentitamente tutti quelli che hanno partecipato e un complimento sincero a tutti quanti… la fantasia l’avete davvero usata e siete stati molto bravi. Purtroppo sapevate fin dall’inizio che le copie disponibili di Dryadem erano soltanto due – una cartacea e una digitale – ma l’autrice  ha deciso di mandare un pensierino anche a chi non si è guadagnato uno dei due primi posti: un segnalibro di Dryadem e una stampa autografata di una delle immagini del romanzo, immagine che potete scegliere personalmente a questo link.
Come è già capitato in passato preferisco non fare i nomi dei fortunati (soprattutto perché ancora non mi è chiaro se sia la regola per questo genere di eventi o solo una scelta personale degli organizzatori), ma vi metto i commenti che hanno vinto con una piccola motivazione che ne giustifica la scelta… due di voi sicuramente riconosceranno le proprie parole!
Ovviamente ciascuno di voi riceverà presto – se non l’ha già ricevuta – da parte mia con la comunicazione via mail del regalo assegnatogli.
Ancora grazie a tutti per aver partecipato da parte mia e di Marie, ma soprattutto mi raccomando: fateci sapere se Dryadem vi è piaciuto ^^
Ecco quindi i commenti che più ci hanno colpite:
1° POSTO – meritevole della copia cartacea del romanzo
Vorrei leggere Dryadem perché ne ho avuto un piccolo assaggio sul sito ilmiolibro e il carattere di Ayres somiglia molto al mio. Sono curiosa di sapere quale sia l'evento che l'ha resa tale e come si evolve l'amore tra lei e James.
Mi sono immaginata la scena dell'incontro tra Ayres e James su una spiaggia simile a quelle di Tybee Island. Sulla spiaggia, con i raggi di luna che lambiscono le acque, si svolge una di quelle feste estive, magari con un pontile illuminato dalle fiaccole. Ayres è lì, in un angolo, a fare la cameriera al bar, una piccola capanna con i ramoscelli di legno del tetto sporgenti e gli scaffali pieni di bibite colorate. È persa tra i suoi pensieri, con la testa un po' bassa, concentrata solo sui bicchieri e sul loro contenuto. Soffia un leggero venticello caldo umido, le palme un po' sparse agitano i loro rami scuri, mentre il mare canta, calmo. Sulla destra, in fondo, si staglia un faro che illumina a intermittenza l'oceano. Ad ovest, gli ultimi raggi di sole colorano di viola l'orizzonte, mentre il sole ha ormai abbandonato il cielo. C'è odore di salsedine e di malinconia nell'aria, forse di qualcosa che non è mai accaduto e di quella voglia che qualcosa di fondamentale accada. Gli scogli grigi, immersi tra fili d'erba accarezzati dal vento, si macchiano del bianco della spuma. E d'un tratto, tra i ragazzi che ballano tra i fumi dell'alcool, ecco il ragazzo dei sogni di Ayres: il tenebroso James, accompagnato dalla canzone dei Placebo, avanza come un'ombra emersa dalle acque.
La storia si sposta poi nei ricordi di James ad Anchorage, dove mi sono immaginata una casetta in legno, di grandezza media, con un comignolo fumante. Fuori sulla veranda, c'è un dondolo e degli scacciapensieri simili a quelli indiani mossi dal vento, che producono quel bel tintinnio. L'abitazione si affaccia su uno spiazzo erboso, circondato da un boschetto di altissimi abeti e querce. Vi è odore di resina e la neve si sta sciogliendo. Ogni tanto si sente un tonfo attutito dei piccoli mucchietti di neve che cadono dai rami, andandosi a depositare sul bel manto candido, ora non molto spesso. Poco lontano un ruscello ha ripreso a scorrere tra i ghiacci. All'orizzonte si stagliano le catene montuose, con i ghiacciai eterni che luccicano ai raggi del tramonto color indaco. La temperatura è fredda, ma nell'aria vi sono carezze di sole che la intiepidiscono. Non molto lontano, dopo aver percorso una strada tortuosa e abbastanza buia, si vedono tracce di contemporaneità, con palazzi e grattacieli che lanciano i loro riflessi nel mare di cristallo.
Non so come continui il romanzo, ma immagino un'ambientazione più fantasy nel viaggio verso l'Alaska, più distaccata dalla realtà. Credo che ci sia un bosco, dove una Driade può sentirsi a proprio agio… una radura, dove gli alberi non sono immobili, ma sono vivi. Le loro foglie colorate, gialle, arancioni, verdi, vorticano, spinte dal vento, e si ricompongono a formare le compagne di Ayres, le altre Ninfe arboree. Il sottobosco è formato di felci, piccoli ciclamini fucsia, e anche belle di notte che emanano quel loro magico profumo quando è sera. I raggi del sole trafiggono le chiome degli altissimi alberi come spade; i tronchi sono ricoperti di muschio e di edera. Tuttavia regna sempre la penombra, mentre personaggi fantastici camminano cauti su quel manto vellutato di foglie, in un mondo parallelo invisibile ad occhi umani.
Tra i monti aguzzi che si perdono tra le nuvole, si nasconde un grande lago dalle acque profonde e scure nel cui centro si erge un'isoletta che ospita le rovine di quello che un tempo doveva essere un castello. La torre è pericolante, il tetto è crollato, ma i rilievi e i gargoyle denotano ancora lo splendore passato. Il cancello è semiaperto. All'interno sono cresciuti dei rovi che ricoprono statue e fontane, e profumatissime rose che conducono verso il ritratto di una giovane Driade, ferma nell'atto di trasformarsi, un po' come la Dafne del Bernini.

Marie Albes ha così espresso il suo parere: “La frase che mi ha incantata e che collego molto al modo di pensare di Ayres è stata questa:
"C'è odore di salsedine e di malinconia nell'aria, forse di qualcosa che non è mai accaduto e di quella voglia che qualcosa di fondamentale accada."
Poi il richiamo alla salsedine mi ricorda molto il Maine, la terra da cui inizia tutto.
Anche l'idea di descrivere la casa di James l'ho trovata molto originale e mi è piaciuta tantissimo.
Io personalmente di questa descrizione ho adorato il vorticare delle foglie colorate che vanno a formare le Ninfe arboree… originalissima.

2° POSTO – meritevole della copia digitale del romanzo
Prima di tutto vorrei molto leggere questo romanzo perché sono rimasta affascinata dalla copertina e dai suoi colori vivi, evocativi. Inoltre la trama ha un qualche cosa che tocca le mie corde interne e mi incuriosisce non poco. I due personaggi principali così come vengono presentati sembrano poter bucare il cuore del lettore.
Per quanto riguarda la location, non è certo facile senza conoscere bene i personaggi, la loro storia e le situazioni che possono vivere, ma, non so perché, mi viene in mente un sotterraneo dall'ampia volta, buio, umido, dove il ticchettio dell'acqua che gocciola sulla roccia dura e aspra fa da sottofondo a un silenzio gorgogliante. L'ambiente si apre in una specie di immensa sala da cui partono come dei cunicoli oscuri che portano in altre direzioni, una sorta di labirinto sotto terra, dove solo la luce di torce da' un barlume di chiarore. Una sensazione di freddo e presagio permea l'ambiente, una sensazione di profondo disagio, ma anche di necessità.
Mi immagino la ricerca di un qualche cosa, la paura di perdersi in quel labirinto e in sé stessi.

Di questo secondo commento Marie ha detto: “Quello che invece mi ha catturato di questa descrizione è l'originalità dell'ambientazione in sé. Quello di Patrizia è un ambiente completamente diverso rispetto a tutti gli altri e in un certo modo lei è riuscita a guardare al "futuro" senza aver neanche letto Dryadem. Non mi pronuncio oltre :)”
A parte la curiosità che Marie è riuscita a suscitarmi, anch’io sono rimasta colpita dall’ambientazione completamente diversa da tutte le altre e da qualsiasi cosa possa essere evocata dalla trama. Visto che la fantasia era protagonista indiscussa di questo giftaway, ritengo che questo commento meritasse il suo premio.

Se queste non sono le vostre parole allora riceverete il “premio di consolazione”, sperando di farvi cosa gradita. Ancora complimenti alle vincitrici e mi auguro vi faccia anche piacere sapere che non ci sono stati battibecchi per l’assegnazione dei posti… i vostri commenti hanno colpito sia me che Marie.
E con questo passo e chiudo :)

3 commenti: