Editore Corbaccio
Pagine 323
Euro 16,40
TRAMA: Porte con maniglie a forma di lucertola che si spalancano su luoghi misteriosi, statue che parlano, una bambinaia impazzita che si aggira con una scure in mano… I sogni di Liv Silver, quindici anni, negli ultimi tempi sono piuttosto agitati. Soprattutto quello in cui si ritrova di notte in un cimitero a spiare quattro ragazzi impegnati in un inquietante rituale esoterico. E questi tipi hanno un legame con la vita vera di Liv, perché Grayson e i suoi amici sono reali: frequentano la stessa scuola, da quando Liv si è trasferita a Londra. Anzi, per dirla tutta, Grayson è il figlio del nuovo compagno della mamma di Liv, praticamente un fratellastro. Meno male che sono tutti abbastanza simpatici. Ma la cosa inquietante – persino più inquietante di un cimitero di notte – è che loro sanno delle cose su Liv che lei non ha mai rivelato, cose che accadono solo nei suoi sogni. Come ciò possa avvenire resta un mistero, esattamente il genere di mistero davanti al quale Liv non sa resistere…
VOTO:
INCIPIT:
Il cane annusava la mia valigia. Per essere un cane antidroga era un esemplare incredibilmente morbidoso, forse un Hovawart. Io stavo per accarezzarlo dietro le orecchie quando digrignò i denti e abbaiò in tono minaccioso. Poi tornò a spingere energicamente il naso contro la valigia. Il poliziotto sembrava sorpreso almeno quanto me, spostò due volte lo sguardo dal cane a me, poi prese la valigia e concluse: “Bene, vediamo un po’ che cosa ha fiutato la nostra Amber”.
Fantastico. Ero sul suolo britannico da meno di mezz’ora ed ero già sospettata di traffico di droga.
RECENSIONE:
Ok! Ora ditemi che tenete nascosto il seguito da qualche parte, solo per farmi dispetto… VI PREGO!!!
Ehm, scusate… ora provo a tornare in me…
Oggi vi voglio parlare del primo libro della Trilogia dei sogni di Kerstin Gier. Di questa autrice io avevo letto prima d’ora soltanto il chic-lit In verità è meglio mentire, che mi era piaciuto abbastanza. Ma il nome di questa scrittrice è sicuramente più famoso per la sua Trilogia delle gemme (Red, Blue, Green) a cui io non mi sono mai avvicinata: l’ho sempre adocchiata a distanza senza mai decidermi a cederle, perché i viaggi nel tempo non sono proprio la mia passione.
Questa volta però non ho esitato e ho detto sì al primo sguardo – anzi in realtà ancora prima di vedere il libro in libreria – perché l’argomento centrale sono i sogni ed è una cosa che mi affascina tantissimo.
Ho già letto due versioni di opinioni (ormai la mia è diventata una mania ^^): c’è chi proprio non ha sopportato questo romanzo e chi invece lo ha adorato. Provate a indovinare da che parte sta la sottoscritta?? Troppo facile, visti i quattro gufi cicciotti che capeggiano qui sopra.
Dopo aver letto una recensione critica che ha trovato difetti di ogni genere a Silver ho tentato di guardarlo con occhio più obiettivo… ma non c’è verso, questo libro mi ha irreparabilmente rapita. Per carità, di certo non è perfetto altrimenti avrebbe ottenuto un voto ancora più alto, ma le mancanze che ho riscontrato non sono state sufficientemente importanti ai miei occhi per rovinare il risultato finale.
Immagino vogliate sapere qualcosa di più preciso…
Silver narra la storia di Olivia – detta Liv – un’adolescente con una famiglia un tantino fuori dal normale: Liv e la sua sorellina Mia hanno viaggiato in lungo e in largo per il mondo al seguito dei genitori separati, un padre poco presente e una madre che insegna in ogni università che gli viene proposta nel corso degli anni. Il risultato è che le due ragazze, sballottate avanti e indietro, si ritrovano obbligate ad adeguarsi, senza poter mai stringere vere amicizie per non dover poi dire addio, senza una dimora fissa che possa essere definita “casa, dolce casa”, senza abitudini che possano durare più di una stagione.
La Gier ci presenta Liv e Mia mentre atterrano all’aeroporto di Londra, dove per la prima volta si azzardano a sognare di mettere radici. Qui troveranno la madre già fidanzata con un londinese, che a sua volta ha due figli gemelli – Grayson e Florence – che stravolgerà i loro piani di una confortevole casetta in campagna.
Liv mi è piaciuta fin dal principio per il suo sarcasmo e la pungente ironia e soprattutto per i suoi occhiali da nerd :D
Scherzi a parte, il tono dell’autrice è frizzante e giovanile; le parole scorrono sotto gli occhi senza nessuna fatica e in un battito di ciglia mi sono ritrovata a metà libro, senza quasi rendermene conto.
L’idea di base che da vita alla storia come dicevo all’inizio sono i sogni. Una volta insediatasi a Londra, Liv scoprirà di potersi muovere nei sogni con altri ragazzi della sua scuola, tra cui il futuro fratellastro Grayson. Quest’ultimo e i suoi tre più intimi amici sono il classico quartetto di figoni della scuola, quelli che fanno sospirare ogni ragazzina che incontrano e morire d’invidia ogni essere di sesso maschile… Cosa ci azzecca la giovane nerd con il gruppo di Dei mancati? Apparentemente nulla, almeno finché una notte Liv si ritroverà con Grayson in un sogno alquanto bizzarro, che segnerà l’inizio di una strana avventura… sogno che scoprirà poi essere stato sognato da tutti i ragazzi contemporaneamente, quasi il loro fosse un viaggio extracorporeo.
Da quel momento Liv tornerà spesso nel corridoio dei sogni mentre dorme: questo è uno dei dettagli che mi piacciono di più, un lungo corridoio pieno di porte di colore e tipologia differenti, e ogni porta racchiude i sogni di una persona diversa. Entrare nei sogni di un altro significa anche poter scoprire le sue paure, le sue debolezze e i suoi desideri più profondi, per questo non si possono semplicemente aprire le porte a piacimento, ma… e no, non ho intenzione di svelarvelo io! Dovete scoprirlo da soli se e quando leggerete il romanzo. Io vi dico solo che ho adorato questa trovata dell’autrice.
Nella storia creata da Kerstin Gier ci sono anche dei lati oscuri: si parla di un demone che è stato evocato e che ora detta le regole di un gioco pericoloso… esisterà davvero o sarà solo suggestione? Liv di fronte a questa possibilità è proprio come sarei stata io al suo posto, scettica fino a prova contraria.
In tutto ciò non può ovviamente mancare la parte romance: provate a immaginare quanto possa essere romantico passeggiare mano nella mano nel mondo dei sogni con un ragazzo bellissimo che vi fa battere il cuore… certo soprassedendo sulla frustrazione dovuta al fatto che poi nella vita reale lo stesso ragazzo quasi vi ignora. Il bello arriva quando sogno e realtà cominciano a combaciare e Henry – questo il nome del principe azzurro di turno – inizia a sbilanciarsi anche di giorno. La storia d’amore è tenera e tipicamente adolescenziale (Liv ha quindici anni e, cosa ben più importante, li dimostra tutti… cosa che non sempre succede nei romanzi), senza promesse di amore eterno o altri dettagli eclatanti e *squillino le trombe* senza triangolo alcuno (evvaiii!!): immaginate solo due liceali e il ballo della scuola.
Mi è piaciuta la delicatezza del rapporto tra Liv e Henry, un sentimento che nasce a piccoli timidi passi nei sogni, per poi affermarsi nella vita reale; il bello da paura e l’anonima ragazzina… almeno fino a quando lei non toglie i grossi occhiali da nerd che vi dicevo al principio della recensione, svelando una tipina tutt’altro che scialba: magie della narrativa :D
Comunque la cosa che più mi ha coinvolta è stata proprio la dimensione dei sogni, il mistero del perché Liv e compagnia bella possano incontrarsi nel mondo onirico e influenzarlo a loro piacimento. Mistero che state pur tranquilli che non vi svelo io qui e ora, anche perché nemmeno l’autrice l’ha ancora fatto.
Ecco uno dei punti “dolenti” del romanzo: mentre la storia avanza, le domande si accumulano e a nessuna di esse viene data una risposta concreta… cosa con ogni probabilità avverrà nei prossimi due libri.
Mi auguro che i seguiti arrivino presto perché mi è davvero spiaciuto dovermi separare da questo romanzo: pensate che l’ho finito ieri mattina prima di andare al lavoro e ne ero talmente presa che alla sera, non appena ho avuto tempo, l’ho ripreso di nuovo in mano con la voglia di leggerlo, prima di ricordarmi che ormai avevo già girato l’ultima pagina *tristezza immensa*.
I personaggi avrebbero potuto essere un tantino più approfonditi perché a parte Liv degli altri si scopre forse troppo poco. Ma è stata la dinamica di gruppo ad affascinarmi: che siano tutti completamente diversi tra loro salta presto all’occhio, eppure c’è questo legame speciale – rafforzato dai segreti condivisi - che tiene insieme il gruppo.
Una cosa che non mi sarei aspettata di trovare nel libro era un colpo di scena che mi spiazzasse completamente: mi ero convinta che la Gier fosse quasi prevedibile, ma proprio per questo forse non ho fatto attenzione come dovevo. C’è uno dei personaggi che per tutto il libro ero certa di aver capito e che alla fine fa un volta faccia pauroso… inganna tutti quelli che lo circondano e ha ingannato me più di tutti! Era un po’ che non mi facevo prendere per il naso così e ammetto che è stato anche piacevole.
Insomma io in Silver ho trovato tutto ciò che mi piace: momenti divertenti, mistero, romanticismo, personaggi piacevoli e perché no anche tutta una serie di cliché tipici della storie adolescenziali. E infine ciliegina sulla torta vogliamo nominarla la blogger dall’identità segreta che sa tutto di tutti – alunni e professori e parenti – della scuola Frognal Academy? Secrecy è il suo nome e sono troppo curiosa di scoprire chi si nasconde dietro questa viperella informatica (che mi sta pure simpatica, visto che tanto non spara a zero su di me XD).
Ma ora direi che è il caso di arrivare ad una conclusione… magari voi finirete nella fazione anti-Gier, ma voglio correre questo rischio e consigliare questo romanzo perché io l’ho trovato davvero entusiasmante. Se cercate un polpettone impegnato e serioso di certo non fa al caso vostro, ma se vi piacciono i romanzi originali, dal tono giovanile e leggero, spiritosi e intriganti, vi direi di provare la Gier e il suo Silver… io mi sono lasciata conquistare completamente e voi?
E ora se tra voi qualcuno l’ha letto ditemi la vostra, sono impaziente di sapere cosa ne pensate.
Prima di salutarvi un’ultima parola sulla cover: strepitosa!
E ora vado a nanna... chissà che non riesca anch'io a trovare la porta verde per accedere al corridoio onirico della Gier.
Passo e chiudo :)
l'ho regalato a mia sorella e lei è letteralmente impazzita per quel libro, mi ha imposto di leggerlo ma è da Gennaio praticamente che mi fissa dal comodino hahaha
RispondiEliminaMitica sorella... Segui il suo consiglio ;-)
EliminaAnche io ho adorato questo librooo 5 fiorellini *_* speriamo che non ci facciano soffrire troppo e pubblichino subito il continuo sigh sigh ç_ç
RispondiEliminaIncrociamo le dita... Io vorrei averlo già qui! Sarà una luuuunga attesa :'(
EliminaD'accordo su tutto sìsì. Mi è piaciuto proprio, ma spero che il seguito ci stupisca :)
RispondiEliminaIo ho letto la trilogia delle gemme prima di leggere silver (ho amato tutti questi libri, lo stile della Gier è frizzante al punto giusto) e ho una paura folle che mi deluda nello scontro finale e nell'epilogo come è successo con Green. Spero tanto che abbia imparato a scrivere i finali!! Finger crossed
RispondiEliminaSperiamo... Io non ho ancora recuperato la trilogia delle gemme, ma mi auguro di riuscirci presto!
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