Editore Piemme Freeway
Pagine 317
Euro 17,00
TRAMA: Nel mondo di Lena l'amore è bollato come delirium, una terribile malattia che va estirpata da ogni ragazzo. Lena non vede l'ora di ricevere la cura, perché ha paura di innamorarsi, ma proprio il giorno dell'esame conosce Alex, un ragazzo bellissimo e ribelle. L'amore tra Lena e Alex cresce ogni giorno di più, fino a che i due innamorati non decidono di scappare nelle Terre Selvagge. Ma purtroppo i piani non vanno come previsto... Lena si ritrova sola, senza Alex, che è rimasto dall'altra parte della rete, e senza la vita che conosceva. Vuole dimenticare quello che è successo, perché ricordare fa troppo male. Adesso è il tempo di farsi nuovi amici ed è il tempo di unirsi alla ribellione: contro chi vuole estirpare la possibilità di amare dal cuore di tutti gli uomini e contro chi le ha portato via Alex...
VOTO:
INCIPIT:
Alex e io siamo sdraiati uno accanto all’altra su una coperta, nel giardino sul retro del numero 37 di Brooks Street. Gli alberi sembrano più grandi e più scuri del solito. Le foglie sono quasi nere e si intrecciano così fitte da nascondere il cielo.
«Forse non era la giornata migliore per fare un pic-nic» dice Alex e in quel momento mi rendo conto che non abbiamo mangiato niente di tutto il cibo che abbiamo portato. C’è un cesto ai piedi della coperta, pieno di frutta mezza marcia, che brulica di minuscole formiche nere.
«Perché no?» gli domando. Siamo sdraiati sulla schiena e fissiamo la rete di foglie che ci sovrasta, compatta come un muro.
«Perché sta nevicando.» Alex ride. E di nuovo mi rendo conto che ha ragione: sta nevicando, grossi fiocchi color cenere ci turbinano intorno. È anche un freddo cane. Il fiato mi esce a nuvolette e mi schiaccio contro di lui, cercando di scaldarmi.
RECENSIONE:
(ATTENZIONE – Spoiler per chi non ha letto il primo romanzo della saga!!!)
Finalmente sono di nuovo completamente assorbita da questa fantastica trilogia!
È passato ormai un anno da quando lessi Delirium e me ne innamorai perdutamente e ora che finalmente anche l’epilogo è stato pubblicato, ho comprato l’intera trilogia in blocco (la prima lettura è stata in ebook).
Sarò malata, ma non ho potuto resistere alla tentazione di rileggere anche Delirium, per poterlo tenere tra le mani e sfogliare come non ho fatto la prima volta, per scoprire se avrebbe avuto ancora lo stesso effetto sul mio cuore, se avrebbe esercitato lo stesso fascino ipnotico… ho bisogno di dirvelo?!? Ovviamente non ho cambiato parere, con l’aggiunta del fatto che non avendo fretta di scoprire cosa sarebbe successo perché lo sapevo già, ho potuto dare maggiore attenzione ai dettagli: non avete idea di quanti me ne ero persa per strada in questo anno. È sempre scioccante scoprire quanto si perde di una storia, anche se la si è amata dalla prima all’ultima pagina… è per questo che vorrei avere più tempo per rileggere, ma chi lo trova mai?!
Comunque, giunta per la seconda volta alla fine di Delirium con il cuore in gola… ho potuto vivere l’emozione nuova di chiudere il libro e aprire Chaos, il seguito che desideravo leggere da tanto.
Come potete vedere dai gufi, questo secondo romanzo non mi ha catturata come il primo perché alcune decisioni dell’autrice non mi hanno totalmente convinta. Ma vediamo di andare con ordine.
Ci ritroviamo sempre nel futuro distopico creato nel primo libro, con la sola differenza che questa volta gli orizzonti si ampliano, creando un quadro ancora più completo dello sconvolgente mondo in cui si muove la protagonista, Lena.
Lena che si è lasciata contagiare dal Delirium, dall’amore per Alex, la malattia più letale che possa esistere… e che per amore ha perso tutto ciò che in effetti amava. Avevamo lasciato Lena alla fine del primo libro, mentre fuggiva da Portland, una fuga disperata per evitare la cura che le avrebbe tolto ogni sentimento umano dal cuore e dall’anima e soprattutto che le avrebbe strappato ogni possibilità di una vita con Alex. Ma proprio questa fuga la separerà da lui, nel modo più brutale possibile: lui non è riuscito a scavalcare i confini della città e a raggiungere le Terre Selvagge al di là della recinzione; lui si è sacrificato per permettere a lei di mettersi in salvo. Questo era il momento più bello e terribile di Delirium, quello in cui ci si rendeva conto che si doveva aspettare il seguito per scoprire cosa sarebbe successo a questa meravigliosa coppia di innamorati.
Ecco il primo difetto che ho trovato in Chaos: l’assenza di Alex!! Certo tutto faceva pensare che lui fosse morto, la stessa Lena ne è convinta… ma chi ci ha creduto davvero?!? Io no di certo. Ero sicura che la Oliver non potesse aver eliminato un personaggio tanto bello e importante e ho atteso per pagine e pagine di vederlo comparire o almeno di scoprire cosa gli fosse successo davvero.
La storia invece ruota tutta intorno a Lena: questa volta è lei la protagonista assoluta; nemmeno la sua amica Hana che ho tanto amato e odiato, e che era stata comunque una presenza fondamentale nella prima parte della storia, fa la minima comparsa nel romanzo… tristezza!
Bisogna dire che il motivo è anche presto detto: l’azione cambia decisamente location e siamo molto lontani dalla Portland da cui Lena è partita e soprattutto dalla realtà a cui era abituata. Nelle Terre Selvagge le persone sono vere, “non curate” e piene di sentimenti: amore, odio, rabbia, desiderio di vendetta, sogni… insomma tutto ciò che possa farle sentire il più vicine possibili ai lettori.
Questo ha dato ovviamente all’autrice la possibilità di introdurre molti nuovi personaggi, più o meno approfonditi a seconda del caso e dell’importanza che rivestiranno nella storia e che creeranno un contesto molto diverso da quello a cui ci aveva abituati in precedenza… stravolgendo – almeno per quanto mi riguarda – anche la visione che ci si era creati delle terre prive della cura contro il Delirium.
Ho trovato molto bella la divisione temporale che la Oliver ha fatto: i capitoli si alternano tra Adesso e Prima. Nell’adesso Lena è entrata attivamente a far parte della Resistenza e si trova di nuovo in una città regolamentare a fingere di seguire le regole e a recitare la parte di una “zombie” ossia di una ragazza che è già stata curata e che quindi è immune ai “contagi” emozionali. Il prima invece mostra al lettore tutto ciò che Lena ha dovuto affrontare quando ha voltato le spalle ad Alex ed è corsa via. Il suo percorso e la sua risalita sono stati lunghi e dolorosi, persino la voglia di vivere la abbandona per un po’, ma come era inevitabile ad un certo punto si troverà ad un bivio e dovrà decidere: vivere o morire? La scelta è obbligata, altrimenti tutto ciò che è stato sacrificato sarebbe stato inutile, uno spreco.
Il prima è la parte che più mi ha conquistata e coinvolta, mostrandomi la vita degli Invalidi e come, vivere al di fuori dal controllo delle città, significhi lottare ogni giorno per sopravvivere. Ma c’è anche una guerra che cova sotto le macerie: chi si è opposto alle leggi e alla cura non vive più nell’ombra e anche le autorità dall’altra parte stanno iniziando a cercare sistemi per sterminare tutti quelli che non possono controllare.
La vita che Lena si trova ad affrontare, le scelte e le azioni che è costretta a fare sono lontane anni luce dal sogno che credeva di realizzare con la sua fuga… in alcuni momenti viene persino da chiedersi se la cura sia davvero così sbagliata come si pensava; a volte il miraggio di una vita serena e pacifica è allettante… ma solo per poco tempo perché dove il cuore non palpita più davanti a nulla, non esiste una vita degna di questo nome!
Nel presente della storia fa la sua comparsa un nuovo personaggio maschile, Julian, nientemeno che il figlio del presidente della ALD (America Libera dal Delirium… nome che da solo vi spiega di cosa si tratta), il movimento che cerca di legalizzare la cura anche sui minori di 18 anni per ridurre il rischio del contagio, anche a costo di sacrificare delle vite nelle procedure fallite.
Julian è un personaggio molto bello e si ritroverà accanto alla protagonista in una situazione pericolosa e molto più complessa di quanto sembri inizialmente… e sarà inevitabile che il Delirium – altamente contagioso!! – arrivi anche a lui. Julian mi è piaciuto tantissimo, ma la piega che l’autrice ha dato al suo rapporto con Lena, per quanto mi abbia emozionata più volte, mi faceva sentire ancora di più la mancanza di Alex… sì, lo so, sono di parte :(
Fatto sta che anch’io a poco a poco mi sono lasciata coinvolgere, anche perché i due ragazzi insieme devono affrontare non poche difficoltà, rischiando anche la vita in più di un’occasione.
Forse sta volta mi sono lasciata andare troppo ai dettagli sulla trama, ma per quanto possa sembrare che vi abbia svelato eccessivi dettagli, fidatevi che ne avrete ancora a vagonate da scoprire: le vere sorprese le potete conoscere solo leggendo il romanzo.
Come in ogni suo libro, la Oliver mi ha catturata nella sua prosa, nel mondo che ha creato e nelle vicende dei suoi personaggi, con uno stile che scorre rapido come un fiume in piena, senza lasciare mai spazio alla noia. Ci sono più scene d’azione che nel primo libro, ma anche tanti bei dialoghi e molti momenti pieni di pathos. Anche sta volta gli spunti per riflettere sono innumerevoli e più si scopre del mondo di Lena, più viene da chiedersi se sarebbe davvero possibile arrivare ad una simile realtà e soprattutto da che parte vorresti stare! Io di certo non ho dubbi: a costo di rischiare la vita ogni giorno, un mondo senza amore sarebbe un mondo in cui non vorrei vivere… accettare la cura e le sue conseguenze sarebbe vivere solo a metà, voi cosa ne dite?
Di sicuro, malgrado lo stupore e il coinvolgimento emotivo di Delirium siano risultati in questo secondo volume decisamente mitigati, Chaos è un romanzo che consiglio agli amanti dei distopici: certo c’è ancora molto altro da scoprire sulla società e sugli outsiders ( ve lo dico per certo, perché mentre scrivo sono già a metà del terzo libro!), ma il mondo distopico creato da Lauren Oliver è davvero ben pensato, organizzato in ogni dettaglio… l’autrice non lascia nulla al caso o all’immaginazione del lettore, ma crea pagina dopo pagina un quadro dettagliato e affascinante, terribile a volte, ma comunque affascinante. E in più tutti i personaggi che inserisce in questo contesto sono particolari e intriganti, nel bene e nel male e alcuni lasceranno di sicuro il segno.
Altro bellissimo romanzo – non perfetto quanto il primo, ma non mi aspettavo certo che lo fosse! – da leggere tutto d’un fiato e presto vi parlerò anche dell’epilogo.
Ma prima di chiudere vi voglio dire qual è stato il difetto più grosso e fastidioso che ho riscontrato in Chaos… volete saperlo?? Anche la Oliver ci è cascata! Ha ceduto al fascino del triangolo amoroso, ormai trito e ritrito… e quando l’ho capito sono rimasta decisamente contrariata: ma possibile???!! Forse speravo troppo, pensando che lei non ne avrebbe creato uno, ma invece l’ha fatto e una punta di delusione è stata inevitabile: sono proprio curiosa di scoprire se almeno riuscirà a dargli una direzione originale!
Ma vogliamo parlare della cover due secondi? Le immagini scelte per la versione italiana di questa saga non mi piacciono per niente, ma spulciando in giro ho notato che anche altrove non eccelle per presentazione estetica :( Ve ne mostro qualcuna proprio in questo post e salverei giusto quella con la ragazza contro il sole. E poi sarebbe curioso capire perché solo nel nostro Paese hanno deciso di cambiare il titolo originale del romanzo… Mah!
E con questo è proprio tutto: voi lo avete già letto? Cosa ne pensate?
Passo e chiudo :)
TRILOGIA DELIRIUM:
1 - DELIRIUM (QUI la mia recensione)
1.5 – IL VELENO SULLE LABBRA (QUI la recensione) breve spin-off
2 - CHAOS
3 - REQUIEM
Nessun commento:
Posta un commento