venerdì 8 marzo 2013

Recensione di "L'innocenza del peccato" di Liliana Marchesi + Intervista all'autrice



Euro 2,99 (ebook) – 14,00 (cartaceo)
TRAMA
Kathleen è cresciuta alla Casa degli Angeli, un orfanotrofio di Parigi, affrontando la solitudine con l’aiuto di Giselle, sua inseparabile amica. Mancano solo tre giorni al suo diciottesimo compleanno, data in cui dovrà abbandonare per sempre l’istituto e cominciare a cavarsela da sola, ma il mondo soprannaturale al quale appartiene non può più aspettare. Rapita, o forse salvata da Seth, verrà condotta al cospetto Lilith, potente Edena che farà di tutto per spingerla ad uccidere Evangeline... soprattutto omettere che si tratti di sua madre!



VOTO
Il romanzo di oggi è il secondo volume della Trilogia del peccato, saga paranormal di Liliana Marchesi, il cui primo libro (L’origine del peccato – la mia recensione QUI) si era meritato ben 4 gufi.
Come vedete qui sopra, questa volta abbiamo ½ gufo in meno del precedente, ma state tranquilli: il romanzo è altrettanto valido del primo.
All’inizio de L’innocenza del peccato c’è un radicale cambio di scena rispetto al libro che lo precede: personaggi nuovi, ambientazione nuova e nuova storia… ma non ci si mette molto a rendersi conto che la nuova storia altro non è che il secondo filo della matassa creata dall’autrice. Tra le vicende dei due romanzi c’è un salto temporale di tre anni, periodo in cui Evangeline (la protagonista dell’Origine del peccato) e Nimue (un Jinn che a suo tempo le salvò la vita) hanno tentato di rintracciare la figlia di lei.
La biblioteca nazionale
 di Parigi
La protagonista di questo secondo capitolo è appunto la figlia di Evangeline, Kathleen, che, cresciuta in un orfanatrofio parigino dal giorno della nascita, ora all’alba dei 18 anni si appresta a prendere la propria strada nel mondo… peccato che non potrà decidere la direzione da prendere! L’arrivo dell’affascinante, ma poco gentile Seth segnerà la fine della normalità e l’inizio di un percorso lungo e sofferto verso le sue vere origini, di cui fino a quel momento non aveva saputo nulla.
La maggior parte degli eventi riguarda queste due new entry e i personaggi che si muovono intorno a loro, tra cui la malvagia Lilith, edena che desidera solo la morte di Evangeline e che ha dei piani ben precisi su Kath.
Alcuni capitoli sono comunque dedicati ad Evangeline, alla sua ricerca e al suo progressivo avvicinarsi al suo obiettivo.
Entrambi i percorsi della narrazione, che si svolgono parallelamente, aiutano il lettore a fare luce su svariati dettagli che erano rimasti in sospeso nel primo titolo, malgrado Evangeline ancora non abbia recuperato completamente la memoria dei fatti che hanno portato lei e gli altri edeni ad essere scacciati dal giardino dell’Eden.
Cimitero di Montmartre
Anche in questo secondo capitolo non mancano l’azione e il sentimento nelle giuste dosi; la varietà di luoghi e personaggi che animano il mondo creato da Liliana Marchesi rende i suoi romanzi decisamente dinamici e imprevedibili… non so mai cosa aspettarmi dalla pagina successiva e dall’evoluzione della storia e questo è sicuramente un grande punto a suo favore: non troverete nulla di scontato in questi suoi lavori. Inoltre questa autrice ha la capacità di creare immagini estremamente efficaci (due esempi nelle citazioni che ho scelto per voi!), talmente vivide da far provare al lettore le emozioni dei personaggi coinvolti… quella che mi ha maggiormente colpita e che mi sono riletta più volte è la scena in cui fa prendere vita alla famosa statua di Amore e Psiche che si trova al Louvre, rivestendo il freddo marmo di emozioni profondamente umane.
Le gambe della donna si rannicchiarono verso il suo amane che, con il braccio, rinfrancò la presa attorno al corpo di lei. Lentamente la testa della mortale si lasciò andare all’indietro, dove la mano dell’angelo l’accolse con delicatezza. Nei loro occhi bianchi, apparentemente privi di espressione, riluceva la spiritualità di un sentimento etereo, in grado di sovrastare ogni cosa. Il dolore, la disperazione, il desiderio e la passione che bruciavano in quei pochi centimetri che ancora separavano le loro labbra, erano così intensi che avrebbero potuto incendiare il paradiso. E quando le loro bocche di unirono in un bacio, atteso e agognato da chissà quanto tempo, un nodo al petto mi impedì di respirare.
La galleria degli specchi
di Versailles

Quello che in assoluto ho preferito è l’ambientazione: Parigi!!! È una città che amo tantissimo e mi sembrava di muovermi con i personaggi del libro per le sue vie e nei luoghi che tempo fa visitai personalmente.
La storia che l’autrice sta ricostruendo un mattoncino per volta, sia quella passata che quella presente è davvero molto bella e originale e a questo punto non vedo l’ora di scoprire cosa ci ha riservato per il gran finale, perché sono convinta che le sorprese non sono finite.


Persino le stelle si erano spente, lasciando sola la luna. Lei che cela la sua bellezza sotto a quei crateri irregolari, ferite troppo profonde perché si possano rimarginare. Lei che ogni notte lotta per illuminare un cielo infinitamente buio. Lei che sarà costretta per l’eternità a venerare il suo sole splendente, aspettando con ansia il giorno in cui per qualche secondo lo potrà sfiorare, senza però riuscire a toccarlo veramente. Lei che resterà sempre così com’è: sola. Proprio come me.

Spesso accade che in una trilogia il libro centrale sia una sorta di ponte tra il primo e l’ultimo, un romanzo di transizione. In questa saga invece, il secondo volume è un vero e proprio romanzo, che per quanto dipendente dalla macrostoria, costituisce un qualcosa di autonomo, con un suo inizio e una sua fine (per quanto non definitiva).
Tornando al ½ gufo di voto che manca rispetto a L’origine del peccato è dovuto solo al fatto che la coppia Evangeline e Mael mi ha emozionata maggiormente rispetto a Kath e Seth… infatti devo dire di aver sentito molto la mancanza di Mael, ma sono certa che avrà ancora un ruolo molto importante prima della fine. Anche questa volta le ultime pagine mi hanno lasciata a bocca aperta… ed è bastata nuovamente una parola, per farmi rivalutare tutto quello che avevo letto fin lì. L’unica differenza è che ora dovrò portare pazienza fino alla pubblicazione dell’ultimo libro :’(
In conclusione questa saga continua a stupire e coinvolgere e, se ancora non l’avete fatto, vi consiglio di leggerla perché non vi deluderà.
Ora, se siete arrivati fin qui, continuate a leggere perché ho avuto il piacere di fare una piccola intervista a Liliana Marchesi e ovviamente ci tengo a condividere con voi le sue risposte:

PICCOLA INTERVISTA ALL’AUTRICE

Ciao Liliana! È con immenso piacere che ti do il benvenuto sul mio blog.
Ciao Lo, il piacere è tutto mio!
La prima domanda di rito, quella che uso sempre per scogliere il ghiaccio, è personale. Chi è Liliana Marchesi? Hai voglia di parlarci un po’ di te?
Ogni tanto me lo chiedo anche io. Bè, Liliana Marchesi è una donna con una bambina ancora dentro, nel senso che affronto con la massima serietà gli impegni che prendo  e le responsabilità che derivano dall’essere mamma e moglie, senza però dimenticare che la vita deve essere vissuta con la freschezza e la leggerezza che caratterizzano i bambini. Mi reputo una persona molto determinata, che lotta con tutte le proprie forze per realizzare i propri sogni, ma allo stesso tempo sono una fanciulla sensibile che soffre per le sofferenze altrui e per il fatto di non poter far molto per risolvere i gravi problemi che affliggono la nostra società.
Come autrice, immagino sarai anche una lettrice. Qual è il primo libro che hai letto? E il tuo preferito?
Il primo libro che ho letto... mmm, mi pare che fosse un libro pieno di fiabe, ma sono passati troppi anni per ricordarne il titolo. E il mio preferito... ce ne sono troppi non puoi chiedermi di sceglierne uno solo. Ho amato molto la saga di Fallen di Lauren Kate, L’angelo caduto di Becca Fitzpatrick, Warm Bodies di Isaac Marion e tanti altri.
Eheheh! Vedo che leggiamo lo stesso genere di libri! Quando hai capito di voler scrivere romanzi?
Il mio rapporto con la scrittura credo che si potrebbe paragonare al classico amore tra un lui e una lei che sono cresciuti insieme, che tutti hanno sempre visto come una coppia da quanto fosse evidente il loro amore... ad eccezione dei diretti interessati. Insomma, io ho sempre amato scrivere, ma non me ne sono mai resa conto. Poi un bel giorno ho iniziato a scrivere un racconto perché volevo partecipare ad un concorso, e non sono più riuscita a fermarmi, dando vita ad Harmattan, il mio romanzo d’esordio.
Ho appena letto e recensito i primi due volumi della Trilogia del peccato. Ho notato che hai la “cattiva” abitudine di terminare i tuoi libri con un colpo di scena, quindi dimmi un po’… quanto dovremo aspettare per leggere l’epilogo? Ci puoi anticipare qualcosa? E soprattutto avrò il piacere di rivedere Mael tra i personaggi (mi è mancato terribilmente nel secondo libro XD)?
Noto con piacere che Mael continua a fare strage di cuori. Hai ragione, ho davvero la cattiva abitudine di mescolare le carte in tavola e di sorprendere il lettore con un sacco di colpi di scena... chiedo scusa ma, non riesco a farne a meno. Se c’è una cosa che mi guasta la lettura di un libro o la visione di un film, è quando ciò che viene dopo è scontato, perciò cerco di rendere i miei romanzi imprevedibili . Il terzo capitolo della Trilogia, L’ultimo respiro per la redenzione, dovrebbe uscire intorno a Settembre, ma anche qui potrei stupirvi con dei colpi di scena ^_^ Qualche anticipazione? Vediamo... bè, posso dirvi che questo capitolo finale sarà tosto. Tutti i nodi verranno al pettine, scopriremo quali scheletri si nascondono nell’armadio di chi e... non posso dirvi altro. Comunque Mael ci sarà, tranquilla :)
Menomale!
A cosa o a chi ti sei ispirata per la storia e i personaggi  di questa trilogia?
A dire la verità non mi sono ispirata a nessuno in particolare. Ho la fortuna di avere una fervida immaginazione e le storie, i personaggi, gli intrecci e le situazioni nascono con estrema facilità nella mia mente.
Il secondo volume si svolge a Parigi, città che personalmente amo con tutto il cuore. La tua è stata una scelta casuale o Parigi ha qualche significato particolare per te? Ci sei stata personalmente?
Sì, qualche anno fa sono stata a Parigi, ma non l’ho scelta perché abbia un significato particolare. Come ogni dettaglio del romanzo è come se la località si fosse scelta da sola. E’ come se fossero tanti piccoli pezzi di puzzle disposti su un tavolo, io non devo far altro che girarli e guardare il disegno.
Alla fine di “L’innocenza del peccato” ho visto i libri che ancora non hai pubblicato, ma che avremo il piacere di vedere in futuro: “Lacrime di cera” e “L’abisso di anime”. Due cover che mi hanno colpito (in particolare la seconda) e due titoli che punzecchiano insistentemente la mia curiosità. Ci puoi dire qualcosa di questi due lavori?
Lacrime di cera mi tormenta da mesi ormai. Vuole essere scritto e c’è mancato poco che interrompesse la stesura del terzo capitolo della Trilogia. Saranno due romanzi autoconclusivi, molto diversi fra loro e da quelli che ho già scritto. Mi dispiace deluderti ma per ora non dirò nulla ;)
Cattivissima te XD
Chi sceglie le copertine dei tuoi romanzi (a me piacciono tantissimo)? Ci pensi da sola o ti affidi ad altri?
Per la copertina di Harmattan mi aiutato un’artista molto brava che ha capito subito cosa volevo, mentre le altre le ho realizzate da sola con l’aiuto di Photoshop. Mi piace molto lavorare con le immagini, creare copertine, booktrailer e di tanto in tanto stravolgere il mio sito.
Ma lasciando perdere le tue opere. Ho un’ultima domanda per te: hai un sogno nel cassetto?
Ho una cassettiera piena di sogni! (ma non sono tutti per me). Direi che il mio sogno più grande è quello di poter garantire un futuro a mio figlio, cosa che mi piacerebbe fare realizzando un altro piccolo sogno, ovvero rendere la mia passione per la scrittura una vera e propria professione a tempo pieno. Sarebbe davvero bello.
Bè, ti faccio tanti auguri di cuore di realizzare questo sogno… Dicono che chi ben comincia è a metà dell’opera, quindi tu sei sulla buona strada!
Con questo ti ringrazio per la tua disponibilità e mi auguro di poterti avere nuovamente ospite in futuro.
Cara Lo sono io che ti ringrazio per avermi ospitata. E’ stata una chiacchierata davvero piacevole e spero di tornare presto a trovarti! Un caro saluto a te e ai tuoi followers!
E con questo per oggi è tutto, quindi passo e chiudo :)

4 commenti:

  1. Devo dire che Mael non mi ha convinto del tutto io preferisco Adam :p

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    1. Tutto il contrario di me... Buffo come due persone davanti allo stesso libro abbiano reazioni opposte :-)

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