mercoledì 19 giugno 2013

Recensione "Di me diranno che ho ucciso un angelo" di Gisella Laterza

Editore Rizzoli
Pagine 240
Euro 9,90 (ebook) – 15,00 (cartaceo)
TRAMA: È quasi l’alba.
Aurora, di ritorno da una festa, sta per addormentarsi sul tram che la porta a casa. Forse è stanca e stordita, forse sta solo fantasticando, ma lo sconosciuto che all’improvviso le rivolge la parola ha un fascino così misterioso da non sembrare umano. In un’atmosfera sospesa tra sogno e realtà, Aurora ascolta la sua storia. La storia di un angelo caduto sulla terra per amore di una demone, deciso a compiere un lungo viaggio alla scoperta dei sentimenti umani per divenire mortale. Un’avventura che forse non è soltanto una fiaba, perché raccontare una storia – e ascoltarla – è il primo passo per farla diventare reale.


VOTO:
INCIPIT
È dolce pensare che questo viaggio sarà breve.
Il pensiero si confonde, si offusca e svanisce come uno sbuffo di fumo aurora barcolla verso un posto a caso al centro del tram, un sedile qualsiasi in cui sprofondare il più in fretta possibile, prima di rotolarci sopra, almeno.
Ci arriva, si siede di botto. In un attimo il mondo comincia a girare. Aurora chiude gli occhi. Il mondo gira più veloce. Troppo alcool, troppa noia. Ed è troppo tardi. O troppo presto, a seconda dei punti di vista. Quando i tram della notte cominciano a diventare i tram del mattino è difficile capire se è presto o tardi, medita.
Ma poco importa. Ciò che conta è essere riuscita da sola a prendere il tram per tornare a casa. Un viaggio breve, grazie al cielo, così non si addormenterà prima della sua fermata.


Dopo aver recensito un romanzo sugli zombie, non mi è facile tornare nello stato d’animo adatto a questo titolo.
Forse non sarà la recensione più lunga che ho scritto, ma non mi soffermerò molto sulla trama e i personaggi perché per me è stato bellissimo scoprirli una parola alla volta: quello che più mi ha colpito di questo libro sono le emozioni che mi ha suscitato, le sensazioni che mi ha trasmesso e le cose su cui mi ha fatto riflettere, quindi cercherò principalmente di trasmettervi tutto ciò.
Questo romanzo è un made in Italy che parla di angeli, angeli caduti e demoni… ma scordatevi le storie che abbiamo incontrato fino ad oggi. Nel libro di Gisella Laterza non incontrerete angeli scacciati dal paradiso, rivisitati in qualche salsa più o meno originale: il suo angelo caduto è soltanto uno ed è caduto per scelta, attirato sulla terra dalla forza più potente dell’universo… l’amore. L’unico problema è che il suo amore potrebbe rivelarsi impossibile perché è impensabile che un angelo completamente puro e perfetto e una demone totalmente imperfetta possano stare insieme… oppure sì?
Questa è la domanda a cui l’autrice va cercando risposta in questa favola moderna, una fiaba fuori dal tempo delicata come la piuma di un angelo, in cui Gisella conduce il lettore in un viaggio attraverso l’animo umano con una sensibilità che non pensavo di trovare.
Il romanzo è molto particolare, direi fuori dalle righe. Sicuramente non è niente che mi fossi aspettata.
Di me diranno che ho ucciso un angelo è una storia fatta di tante storie, ciascuna delle quali avrà qualcosa da insegnare sia al lettore, sia all’angelo in cerca della sua umanità.
Principalmente la narrazione si svolge su un tram sospeso nel tempo, in cui l’angelo e la giovane Aurora, con il cuore deluso e l’animo amareggiato dalle prime esperienze sentimentali, si incontrano quasi per caso: tutto ciò che il lettore si troverà davanti saranno principalmente i ricordi dell’angelo dal momento che è caduto sulla terra e le reazioni emotive che il racconto di questi susciteranno nella protagonista… l’angelo vuole diventare completamente umano e cerca una spiegazione a tutte le emozioni, le scelte e i comportamenti delle persone che ha incontrato sul suo cammino e soprattutto vuole capire perché per l’uomo vivere sia così importante, malgrado le sofferenze che a volte la vita stessa gli infligge.
Questo romanzo è una lettura molto riflessiva e profonda; è il racconto di come un nuovo inizio debba per forza nascere dalla fine di qualcos’altro, di quanta bellezza e di quanto dolore ci possano essere nel corso della stessa vita e soprattutto di quanto valga la pena combattere per i momenti di gioia… magari potrebbero non durare, ma niente potrà mai cancellare quello che ci hanno regalato e, se anche non ci fosse nient’altro, questo sarebbe un motivo sufficiente per vivere.
Infine, questo libro è anche e soprattutto una storia d’amore, un amore capace di travalicare confini impossibili da immaginare, quell’amore per cui si è disposti a tutto pur di stare con chi ci ha rubato irreparabilmente il cuore, quell’amore che a volte fa soffrire così tanto da rischiare di morirne.
I sentimenti disegnati a tratti leggeri e gentili dall’autrice con le sue parole, sono i più potenti e profondi che si possa immaginare e sono rimasta piacevolmente stupita da quanto questo romanzo mi abbia portata fuori dal mondo, rilasciandomi solo una volta giunta all’epilogo, commossa e toccata nel profondo.
Un esordio di tutto rispetto che spicca per la sua originalità e delicatezza; un racconto scritto con il cuore e che si apre la strada verso il cuore del lettore.
Se avete un animo romantico e sensibile, questo romanzo saprà sicuramente conquistarvi.
C’è una citazione che mi sono segnata, che più di tante parole che io possa cercare, descrive quello che il romanzo di Gisella Laterza rappresenta e mi sembrava carino terminare questa recensione proprio con le sue parole:
Ci sono storie che finiscono anche se sono state belle. Ci sono storie che finiscono proprio perché sono state belle. Ci sono storie che è meglio dimenticare, e altre che ci portiamo addosso. Ci sono storie che ricordiamo piangendo, perché ogni storia è unica e irripetibile
E ora è proprio tutto, quindi passo e chiudo :)

4 commenti:

  1. Ma che bella recensione! Mi hai fatto venire davvero voglia di leggerlo.

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  2. proprio una bella recensione Lo :-)
    vorrei proprio leggerlo questo romanzo...

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  3. lo devo leggere molto presto e non vedo l'ora *_*

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