giovedì 6 giugno 2013

Recensione "The Hunt" di Andrew Fukuda


Editore Il castoro
Pagine 336
Euro 14,90
Genere distopico/vampiri
TRAMA:
Non sudare. Non ridere. Non attirare l’attenzione. E soprattutto, qualunque cosa succeda, non innamorarti di una di Loro. Gene è diverso da tutti quelli che lo circondano. Non è in grado di correre come un fulmine, la luce del sole non lo ferisce, non ha un insaziabile desiderio di sangue. Gene è umano, e conosce le regole. La verità deve rimanere segreta. E’ l’unico modo per rimanere vivi in un mondo notturno – un mondo in cui gli umani sono considerati una prelibatezza e vengono cacciati senza tregua. Quando Gene è fra i prescelti che parteciperanno alla grande Caccia degli ultimi umani sopravvissuti, la sua vita di regole comincia a sgretolarsi. Ora che Gene ha finalmente trovato qualcosa per cui combattere, il suo desiderio di sopravvivere è più forte che mai. Quale tributo sarà costretto a pagare?


VOTO:

INCIPIT:
“Una volta eravamo di più. Ne sono certo. Non abbastanza da riempire uno stadio, forse neppure un cinema, ma sicuramente più di quanti siamo oggi. La verità è che non credo rimanga nessuno. A parte me. Succede , quando sei una prelibatezza. Quando ti vogliono a tutti i costi. Finisce che ti estingui.”

Dopo essermi presa un paio di giorni per decidere se assegnare a questo titolo 3 gufi o 4, alla fine come vedete sopra ho optato per il voto più alto… perché ancora oggi la mia mente non si è liberata dal mondo distopico trovato in questo titolo! Ovviamente la lettura mi è piaciuta molto, anche se in alcuni momenti ho trovato la narrazione un po’ troppo statica, motivo che mi aveva fatto tentennare sul giudizio finale.
Questo romanzo è di sicuro uno dei più originali degli ultimi anni, per quanto riguarda i vampiri: basta creature della notte romantiche, tormentate e vegetariane! Con The Hunt si torna alle origini, ritrovando vampiri assetati di sangue, che vestono i panni di mostri talmente letali da aver portato il genere umano sull’orlo dell’estinzione.
Al lettore non è dato sapere quando e come i vampiri abbiano raggiunto questo predominio (e sinceramente non so nemmeno se l’arcano verrà svelato nei due successivi volumi della trilogia), ma la creazione di Fukuda è talmente dettagliata e ben studiata, da poter soprassedere su questo particolare … anzi, ammetto di aver presto dimenticato la curiosità in merito che avevo all’inizio del libro!


Questo autore mi ha piacevolmente stupita con la sua versione vampirica: fisicamente uguali agli uomini (se non fosse per le zanne, l’assenza di peli e di odori corporali, la letale sensibilità alla luce del sole e la forza smisurata – manco fosse poco!), le creature che ho incontrato in questo romanzo non assomigliano a nessun vampiro che ho incontrato finora. I vampiri conducono la “nostra” vita, lavorano, studiano, fanno sport e hanno una vita sociale decisamente “umana”, soltanto che fanno tutto questo di notte e dormono di giorno… come è ovvio che sia. Però hanno un che di animalesco e non mi riferisco alla smodata fame di sangue che li rende disgustosi alle ore dei pasti e che li fa sbavare come cani rabbiosi al solo pensiero del raro sangue umano. I loro gesti, il dormire appesi al soffitto come pipistrelli, gli scatti della testa e la mimica corporale che usano per comunicare agli altri i propri stati d’animo sono più simili a quelli di qualche animale non meglio identificato … quindi sopravvivere tra loro significa non solo cercare di non svelare la propria natura di essere umano, ma anche imparare il loro linguaggio fisico!
Il protagonista del romanzo è appunto un sopravvissuto. Per quanto adolescente, è un esperto nel mimetizzarsi in piena vista tra i mostri, fingendosi uno di loro… l’importante è non perdere mai la concentrazione, non distrarsi mai, perché un vampiro non ride, non piange, non suda, non trema e tutta una lunga serie di NON che non bisogna mai scordare nemmeno per un attimo, altrimenti quell’attimo diventerà l’ultimo! Gene, questo il suo nome, è cresciuto in un mondo già dominato dai vampiri e con le rigide direttive del padre ha imparato talmente bene a fingersi un vampiro, che facevo fatica persino io a distinguerlo ^^ Poco credibile? Assolutamente no! Non so se qualcuno di voi ha mai sentito parlare di  Shaun Ellis, ma quest’uomo ha vissuto per mesi insieme ad un branco di lupi imparando a comunicare con loro come se fosse lui stesso un lupo e il branco lo trattava come tale (anzi il libro che lo stesso Ellis ha scritto su questa esperienza è una delle letture che vorrei fare da tempo!). Quindi se un essere umano può mischiarsi ai lupi perché non dovrebbe poterlo fare anche con i vampiri? Certo la vita non è per niente facile e ogni giorno il rischio di essere scoperto rende ogni azione o parola un azzardo, ma è anche toccante notare una sorta di crisi di identità del protagonista che, pur non dimenticando mai chi è, si ritrova spesso a desiderare di essere “normale”, uguale alla maggioranza della popolazione mondiale … originale e molto verosimile questo punto di vista distorto della normalità! Io sono un essere umano quindi per me Gene è l’unico normale in un mondo di mostri, ma se provo a mettermi nei suoi panni, giorno dopo giorno a fingere, anch’io inizierei a considerarmi “diversa”.
Nella prima parte del libro l’autore ci illustra la vita quotidiana di Gene, che frequenta il liceo della sua città come qualsiasi altro adolescente, e tutti i sistemi che usa per camuffarsi! Intanto ci presenta anche una sua compagna di classe, ovviamente vampira, per cui lui ha una cotta inconfessabile da sempre e che sembra nutrire un particolare interesse per lui… il suo nome è Ashley June e avrete modo di approfondire la sua conoscenza nel corso del libro.
Premettendo che gli uomini non vengono chiamati così da tantissimo tempo, ma sono stati ribattezzati Eminidi, il romanzo entra nel vivo proprio quando il governatore indice una nuova caccia agli eminidi, manifestazione che non si teneva da almeno un decennio a causa dell’ipotetica estinzione delle prede! Ma gli eminidi non sono tutti morti: vengono allevati in cattività dai vampiri! Notate la bizzarria della cosa? Già per arrivare fin qui, l’autore deve aver sguinzagliato una buona dose di inventiva e la sua fantasia non farà che continuare a stupirmi fino alla fine.
Poteva forse il protagonista non essere estratto a sorte per entrare nella squadra dei cacciatori?? Ovviamente no, altrimenti il libro sarebbe finito dopo 30 pagine ^^
Sarà qui, nella tana del leone, a stretto contatto con gli altri cacciatori ed un numero imprecisato di vampiri facenti parte del personale dell’istituto di Eminidologia (dove i cacciatori saranno indottrinati e addestrati alla caccia per 5 notti), che il giovane sopravvissuto rischierà davvero grosso. Da qui in poi il ritmo del romanzo aumenta mano a mano che si avvicina la notte della caccia, con un’accelerazione graduale verso la folle corsa degli ultimi capitoli che lascia con il fiato sospeso.
La cosa che più mi ha conquistato di questo romanzo, più ancora della storia – che ha comunque il suo bel potenziale – è come Andrew Fukuda sia riuscito a creare un mondo “capovolto” rendendo tutto estremamente credibile: più particolari scoprivo più mi dicevo “funziona”, “è credibile”, “potrebbe essere”! Ha pensato proprio a tutto per il suo mondo distopico (tranne ovviamente alla nascita!) riuscendo a stupirmi ad ogni pagina, quando credevo non ci fosse più nulla da sapere. Scordatevi i non morti che dormono nelle bare e che si rifugiano nei castelli e nelle cripte, perché i vampiri di Fukuda sono all’avanguardia su molte cose e annoverano tra le loro schiere anche scienziati e studiosi di tutto rispetto: molto efficace vederli studiare la nostra specie e fare congetture – assurdamente errate - sui nostri comportamenti, esattamente come noi li facciamo sulle altre specie animali.
L’unico dettaglio (piuttosto insignificante, ma voglio fare la pignola!!) che ho trovato stonato, nella musica perfettamente accordata di The Hunt,  riguarda l’utilizzo dell’aggettivo “umano”: se noi siamo considerati al pari di bestie e i vampiri si credono il top del top … perché mai dovrebbero usare la parola umano in termini positivi? Perché dovrebbero dire “un trattamento più umano?” invece, che ne so, di “meno brutale”? Mi resta comunque il dubbio che sia un problema emerso nella traduzione italiana!
A parte questo, che non è certo un elemento che ha influenzato il mio giudizio, il motivo per cui sono rimasta un po’ incerta sul voto (oltre la lentezza di alcune parti -  molto interessanti, ma quasi prive di azione) è l’atteggiamento di Gene nei confronti degli altri eminidi: invece di esultare per non essere l’ultimo uomo sulla faccia della terra, li considera alla stregua di selvaggi, incapaci di parlare e leggere e comunicare … per buona parte del libro è convinto di essere superiore e migliore di loro, solo perché lui è “civilizzato”! So che questa scelta dell’autore è in linea con tutto ciò che precede questo atteggiamento del personaggio, ma non ho potuto evitare di sentir diminuire la mia simpatia nei suoi confronti, sostituita per un buon numero di pagine da un senso di fastidio. Ora posso immaginare che questo fosse il gradino di partenza del suo percorso verso una nuova consapevolezza di sé (che di certo non ha completato nel primo volume).
Devo dire che nel romanzo ci sono svariate rivelazioni scioccanti nel corso della narrazione che mi hanno lasciato a bocca aperta e alcune le ho particolarmente apprezzate … ma non posso dirvele altrimenti spoilererei a manetta! Posso dirvi, giusto per incuriosirvi di più, che la compagna di scuola di Gene di cui vi ho accennato prima, avrà un ruolo piuttosto determinante nell’evolversi della storia e ho adorato la parte che l’autore le ha assegnato … in realtà più di quella del protagonista ^^
Ma vedo che inizio a dilungarmi! Quindi tirando le somme: volete sapere se vi consiglio questa lettura? Certamente sì: originale, condita con un pizzico di sano splatter vampiresco, inquietante e angosciante sempre di più man mano che si avvicina la fine; fine che mi ha lasciato con la mascella a penzoloni e la domanda pressante “quando esce il seguito??”. Ormai ai finali che istillano il desiderio di leggere il seguito immediatamente ci siamo abituati, ma la tattica continua a funzionare a meraviglia. Perciò se cercate una lettura sui vampiri totalmente diversa da quelle a cui ci ha abituato l’editoria del post-Bella&Edward, questo romanzo fa proprio al caso vostro. E se avete ancora qualche dubbio potete leggere i primi due capitoli QUI.
E ora passo e chiudo :)

THE HUNT TRILOGY
1. The Hunt
2. The Prey (previsto per fine 2013 in Italia!!!)
3. The Trap ( previsto per novembre 2013 in lingua)

5 commenti:

  1. Cavolo: devo assolutamente riprenderlo!
    L'avevo stoppato, come ti avevo detto, per i capitoli troppo lunghi! Adesso, però, ho iniziato un altro bel thriller - Un'amicizia pericolosa - ed è slittato di nuovo. Faccio sempre così! xD

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  2. Bellissima recensione, mi hai convinto ancora di più su questo libro!!! *__*

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  3. @ Mik malgrado i capitoli lunghi è un libro da leggere, riprendilo prma o poi. Un'amicizia pericolosa mi invuriosisce parecchio ^^
    @ Mary Grazie. Mi auguro piaccia anche a te :-)

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  4. Uh, son proprio contenta di leggere che ti è piaciuto: la trama mi ispira tantissimo, lo vorrei davvero comprare... anzi, probabilmente l'avrei già fatto, se solo fosse uscito in versione ebook!! :((( I vampiri anti-Edward sono decisamente il mio genere, c'è poco da fare XD... spero solo che il protagonista riesca a farmi simpatia nonostante la sua lieve "arroganza" nei confronti degli altri suoi simili, perché altrimenti so già che non riuscirò a gustarmi la lettura come vorrei! XD

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    1. Vedo che anche tu sei per i vampiro che mettono paura :-D Qui ci sono di sicuro. Mi auguro che l'arroganza di Gene nn ti sia di ostacolo ^^ Sarei proprio curiosa di leggere il tuo parere... Speriamo tu riesca a leggerlo presto!

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