mercoledì 4 dicembre 2013

Recensione "Lithium" di Chiara Bianca D'Oria e Marika Cavalletto

Editore Narcissus Selfpublished
Pagine 321
Euro 1,99
Formato digitale
TRAMA: Il Destino regola inevitabilmente le nostre vite, intrecciandole, sovrapponendole e poi strappandole senza pietà. Questa è la storia di Mya e Chrissie, due ragazze che lasciano l'Italia per studiare all'estero, due ragazze che scappano da un passato impossibile da dimenticare. Fuggono, si nascondono, ma il Destino le travolge ancora, rinchiudendole in una realtà da incubo, una realtà dove i mostri sono reali e non solo ricordi insistenti. Un Dark Fantasy che lega le vite di diverse persone alla ricerca della loro strada, in un mondo irreale, governato da un'entità incurante. Perché il Destino ci ama e ci odia con la stessa intensità, ma a noi, povere pedine del suo folle piano, l'odio sembra prevalere.
VOTO:


INCIPIT:
…So che non troverai mai queste pagine ingiallite dal tempo, contenenti le mie memorie, i ricordi di una vita che nulla ha significato se non dal giorno in cui Dio ti ha fatta apparire ai miei occhi; dal giorno in cui una profezia mi ha permesso di conoscere il significato e il valore del mio gesto.
        Ho finalmente trovato il coraggio di pensare liberamente a te, di ammettere questo mio sentimento e di sperare d’aiutarti ancora, ancora per un’ultima volta, nella battaglia più importante della tua vita. La certezza di conservare questo tuo segreto fino alla fine mi da la forza di abbandonare questa vita, mi da la forza di abbandonarti, rendendoti libera di continuare il tuo viaggio…
        25 Luglio 1357
RECENSIONE:
Nel caso ve lo stiate chiedendo, non sono impazzita e il voto che vedete sopra non è un errore di pubblicazione. I due gufi e ½ sbarrati da una linea rossa rappresentano il voto che ho pensato di dare a questo romanzo per quasi tutta la durata della lettura, col solito dispiacere di non riuscire a raggiungere la sufficienza. Poi verso la fine ho iniziato a nutrire dei dubbi, semplicemente perché mi sono resa conto che la mia mente tornava ai personaggi di Lithium anche mentre ero al lavoro. Così ho deciso di aspettare a scrivere la recensione e di lasciar sedimentare la storia e le impressioni che ne avevo ricavato.
I tre gufi non sono certo un voto di incoraggiamento per le due autrici italianissime che hanno creato quest’opera, ma la mia vera opinione a freddo, perché a distanza di una settimana dalla fine del libro ancora non sono riuscita a separarmi del tutto da Mya, Chrissie e compagnia bella (anzi, se non fosse per alcuni dettagli che vi illustrerò tra poco, il voto sarebbe stato ancora di almeno mezzo gufo in più!)
Come ho già avuto occasione di dirvi, sono particolarmente incuriosita dai lavori scritti a quattro mani, in più questo aveva una trama che mi attirava, tanto che Lithium è stato uno dei pochi titoli che ho accettato di leggere, dopo il proposito di non allungare la TBR SegnaLo (vedi linguetta in alto sotto l’immagine di presentazione del blog) prima di aver smaltito gli arretrati.
Direi che sto praticamente partendo dalla fine, quindi vediamo di riavvolgere il nastro e spiegarvi la mia difficoltà nel giudicare Lithium.
Rewind… play!
Lithium è la storia di due amiche, Mya e Chrissie, estremamente diverse tra loro sia fisicamente che di carattere - quasi due opposti che inevitabilmente si attraggono e si compensano – che si troveranno invischiate in qualcosa di più grande di loro: il giorno in cui scopriranno che gli esseri umani non sono l’unica specie a camminare sulla terra e che i mostri delle favole, come vampiri e licantropi, sono reali, le loro vite non saranno più le stesse. Per quanto si possano sforzare di continuare a vivere le loro giornate come sempre, il loro destino è ormai segnato… soprattutto quando entrambe scopriranno che i loro cuori battono per due ragazzi che sono già dentro fino al collo nell’eterna lotta tra vamp e lican.
In realtà questa non è che un’infinitesimale parte della storia che Chiara e Marika hanno ideato. La trama è molto articolata tanto da attraversare i secoli e le due autrici narrano fatti del passato e del presente, con l’intento di spiegare come si è arrivati agli eventi odierni che coinvolgono le due protagoniste, spiegando al lettore anche i retroscena. C’è veramente tanto da scoprire: una amore impossibile tra una vampira e un licantropo, un erede mezzosangue protagonista di una profezia, l’immancabile cattivo di turno disposto a tutto pur di raggiungere i propri scopi e infine una cacciatrice di vampiri e un cacciatore di licantropi. Già perché, malgrado entrambi si ritrovino ad affrontare ambedue le specie, la cacciatrice è sempre una ragazza e il cacciatore è sempre un ragazzo: non sto a spiegarvi come avviene il passaggio di poteri da un cacciatore al suo successore, altrimenti inizio a spoilerare un po’ troppo, ma vi dico solo che le vicende entrano nel vivo quando una delle due protagoniste si ritroverà proprio a rivestire questo ruolo per caso… vi sto incuriosendo?? Bene, visto che era il mio scopo.
Queste due fantasiose autrici raccontano anche della nascita dei licantropi, decisamente originale rispetto a quelle lette finora, e dell’ atavico odio che contrappone queste due razze che per centinaia d’anni sono scomparse dal nostro mondo, tanto che solo pochissimi sono ancora al corrente della loro esistenza.
E con questo mi fermo! Insomma avrete capito che di carne al fuoco ce n’è parecchia e molte cose le ho trovate decisamente ben pensate e originali… ma so che state aspettando il famigerato “MA”. Infatti c’è un motivo ben preciso se ho avuto difficoltà a portare avanti questa lettura e soprattutto a darle un voto. Premetto che si tratta, come la maggior parte delle volte di motivazioni totalmente soggettive, perché il romanzo è tutto fuorché brutto o sconsigliabile… dovete solo essere pronti allo stile con cui Chiara e Marika hanno deciso di narrare la loro storia.
Io per quanto mi sia sforzata non sono riuscita ad entrare in sintonia con le scelte narrative delle autrici e spesso mi sono trovata disorientata e confusa, tanto da dover tornare indietro di qualche riga o pagina per raccapezzarmi.
La narrazione rimbalza tra il passato e il presente, alternando eventi e soprattutto personaggi completamente separati tra loro (non che i salti nel passato non siano annunciati… c’è sempre una data che fa da guida all’inizio del capitolo riguardante anni lontani), ma non è tanto questo ad essere fuorviante, bensì i salti temporali all’interno dello stesso capitolo. Magari si inizia con il momento attuale e poi il personaggio che racconta, rivive momenti passati… è vero che questi sono in corsivo, ma lo smarrimento provato  da me mentre leggevo era sottolineato in grassetto – non so se mi spiego! Anche perché al lettore vengono raccontate davvero tantissime cose e nella prima metà del libro ben poche hanno senso, non avendo ancora scoperto i dettagli fondamentali: diciamo che è una sorta di viaggio al contrario… si parte dalla fine senza sapere assolutamente nulla, per poi risalire a ritroso mano a mano fino al momento in cui tutto diventa chiaro. Oltretutto mi è capitato di trovare anche cambiamenti di scena e momento , senza salti temporali degni di nota (diciamo magari qualche ora per fare un esempio), privi di qualsiasi separazione gli uni dagli altri: del tipo in questa riga sono qui e ora e quella dopo sono altrove fra mezza giornata… e la mia espressione immancabilmente diventava così  ?_?
Inoltre – e ammetto che questo è quello che più di tutto ho considerato difetto - ogni brano si apre con un nome che indica al lettore attraverso gli occhi di chi vivrà le pagine successive. In questo modo le autrici narrano in prima persona i fatti che coinvolgono i vari personaggi, passando dall’uno all’altra di volta in volta ed ho trovato questo sistema davvero difficile da gestire. Generalmente sono una fan della “prima persona” perché mi aiuta ad immedesimarmi con il personaggio e a vivere ancora più in simbiosi con lui/lei. Anche nel caso di due punti di vista contrapposti  apprezzo questa scelta… ma qui parliamo di tanti personaggi che raccontano dal loro punto di vista e passare da uno all’altro mi rendeva ogni volta difficile ricordarmi attraverso gli occhi di chi stavo guardando il mondo immaginario di Lithium!! Devo dire che in questo caso una narrazione in terza persona avrebbe reso più scorrevole e meno difficoltosa la lettura. In più, ricollegandomi al primo difetto, con questa scelta ci si ritrova spesso a rileggere due volte la stessa scena da due punti di vista separati.
Infine, non me ne vogliano le autrici, ma sull’argomento cacciatrice di vampiri ho trovato molti dettagli che mi hanno fatto pensare a Buffy (pensavate che non l’avrei nominata?!? Illusi!! Ma in realtà anche nel libro viene nominata da uno dei personaggi) e che mi sono sembrati un po’ troppo di derivazione buffyana… certo questo è forse un problema solo mio che “convivo” con il Buffyverse da quasi quindici anni, quindi mi riesce difficile non notare delle similitudini, anche dove magari non erano intenzionali ^^
Come ultima cosa ho avuto non poca difficoltà a farmi entrare in simpatia i due personaggi maschili, vanitosi, egocentrici e strafottenti… che hanno più volte intrattenuto con Mya e Chrissie scambi di battute che ho trovato irritanti al punto di voler saltar dentro le pagine e dargliele di santa ragione a tutti quanti.
Detto questo però, voglio fare un pochino marcia indietro… altrimenti penserete che la recensione è tutta negativa. Già, perché nonostante questi difetti che non mi hanno aiutata a godermi la lettura come avrei voluto, Lithium ha lasciato un ricordo estremamente vivido che a distanza di giorni mi fa ripensare a momenti particolari del libro, rivivendo alcune scene e sentendo la mancanza di alcuni personaggi in particolare (la mia preferita in assoluto è Mya, ma devo dire che anche lo spesso odioso William si è aperto un varco nel mio cuore!)… quindi significa che, malgrado lo stile narrativo non mi fosse congeniale, la storia è riuscita comunque ad arrivare a toccare le corde giuste del mio animo da lettrice!
Come già vi dicevo all’inizio, ho trovato molta originalità in quest’opera e credo che queste “quattro mani” abbiano un buon potenziale… probabilmente si tratta solo di aggiustare un po’ il tiro. Tant’è che non ho dubbi sul fatto che continuerò a leggere le vicende di Mya e Co. – vi ho detto che si tratta del primo volume di una quadrilogia? – anche perché Lithium finisce praticamente sul più bello e non posso certo rimanere con il dubbio di sapere come si concluderanno tutte le storie narrate.
Come?! Non avete capito da dove arriva il titolo del romanzo?! Per forza, perché io non ve l’ho detto: diciamo solo che c’è un bizzarro negozio che porta questo stesso nome, ma soprattutto che il litio ha un ruolo molto importante e che è una delle trovate di questo libro che trovo geniale.
A questo punto mi sembra di avervi detto proprio tutto e non mi resta che un piccolo spazio per i consigli: so che ho rischiato di demotivarvi  spiegandovi i punti che io ho trovato negativi, ma mi sento comunque di consigliarvi Lithium se apprezzate le storie dark romance… vamp/lica, cacciatori, amori tormentati e la giusta dose di azione fanno per voi? E allora segnatevi questo titolo.
Passo e chiudo :)

6 commenti:

  1. Recensione dettagliatissima e assai affascinante, Lo, proprio come piacciono a me! :) Mmm... Il libro un po' mi incuriosisce, e un po' mi "spaventa" XD: in realtà sono affascinata dall'idea che le due autrici hanno avuto, di provare a raccontare ciascun capitolo secondo un punto di vista diverso (mi era saltato in testa di fare un esperimento del genere, tempo fa, ma il risultato, nel mio caso, non era stato affatto soddisfacente: vorrei provare a vedere se il problema era stato tutto mio, come credo, o se davvero l'espediente è difficilissimo da far funzionare su carta...) Le eventuali somiglianze con Buffy non mi dispiacerebbero affatto: a patto, certo, di non darmi lì'impressione di una possibile "scopiazzatura"! ;D

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    1. Grazie per i complimenti.!!
      Non parlerei di scopiazzature, solo di riconoscibili fonti d'ispirazione che sono certa apprezzeresti... Sarei curiosa di sapere il tuo parere sul romanzo ;-)

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  2. Un peccato vedere che non ti è piaciuto molto..
    Io ho questo libro tra le letture che devo effettuare. Spero che mi piacerà!

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    1. Il problema è che il libro mi è piaciuto, ma lo stile mi ha creato qualche difficoltà... Però so che ad altri invece è piaciuto e tu potresti essere tra loro ^^

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  3. Ho avuto lo stesso problema, lo stile e la terminologia non mi hanno convinta, ma la trama c'è ed è ricca. Riconosco il potenziale delle autrici che sicuramente hanno buone mani e buone idee. Bella recensione :)

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    1. Grazie! Menomale che trovo altri con pareri simili ai miei... A volte penso che col numero di romanzi che trituro ogni anno, sto diventando troppo pignola ; D

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