venerdì 13 dicembre 2013

Recensione "Epidemia Zombie" di Z.A. Recht

Editore Multiplayer.it
Pagine 377
Euro 14,90
TRAMA: La fine del mondo ha inizio con un virus, un’epidemia senza precedenti nella storia dell’umanità. Gli infetti cadono in preda alla febbre e al delirio, mostrano una tragica inclinazione ai comportamenti violenti e vanno incontro a un tasso di mortalità del cento per cento. È la morte, ma non la fine. Le vittime risorgono dall’oltretomba e tornano a camminare sulla terra. Per contenere la diffusione dei morti viventi viene allestita una gigantesca operazione militare, ma il piano fallisce e la piaga si espande fino ad assumere le proporzioni di una vera pandemia. Di colpo, la vita torna a concentrarsi sulle necessità primarie. Svaniscono le insignificanti preoccupazioni del quotidiano. Scompaiono i rassicuranti agi di un sistema civilizzato. Non resta che aggrapparsi a una singola legge della natura: vivere o morire. Uccidere o essere uccisi. In un remoto angolo di mondo, un generale temprato da innumerevoli battaglie osserva ciò che resta dei suoi uomini: una giovane dottoressa, un fotografo di lungo corso, un impulsivo soldato semplice e una dozzina di profughi. Tutti sotto la sua responsabilità, a migliaia di chilometri da casa. Intanto, negli Stati Uniti, un colonnello dell’esercito scopre gli oscuri segreti legati al virus Morningstar e chiede aiuto a un noto giornalista per rendere pubbliche le informazioni…

VOTO:
 

INCIPIT:
AVVIO INTERCETTAZIONE
Da: Anna Demilio
A: Francis Sherman
Data: 2/09/206 – 10:24:32
Oggetto: Re: Consigli di carattere epidemiologico in relazione a nuove scoperte / fenomeni in corso / contesti rurali
Le prime fasi dei ogni fenomeno epidemiologico, così come i sintomi iniziali delle nuove malattie, sono particolarmente difficili da individuare.
I focolai primari compaiono in regioni remote, vicini al punto di germinazione del virus o del batterio patogeno. Le morti sono in numero ridotto, come scarse le misure di prevenzione. pochi casi isolati non valgono il tempo e le risorse dei CDC o dell’USAMRIID, dal momento che quasi tutte le epidemie di questo genere finiscono per estinguersi autonomamente nell’arco di una settimana o due.
RECENSIONE:
Ooooh!! Finalmente!! Questo sì che è un romanzo sugli zombie come dico io!
Ammetto di essermi lanciata nell’acquisto di questo libro senza nemmeno premurarmi di leggere la trama, entusiasmata dall’arrivo in Italia di una nuova trilogia zombie e attirata dalla cover – cosa abbastanza rara per questo genere, perché a parte la saga di Justin Cronin che mostra cover intriganti, gli altri romanzi zombeschi di solito sono presentati da copertine orrende (ad esempio la Delos, che ha ottimo gusto in fatto di autori da pubblicare nella collana Odissea Zombie, ha un gusto altrettanto pessimo per quanto riguarda le immagini!).
La cover di questo libro invece è quasi total white, “macchiata” soltanto dal rosso cupo di quelle che non so bene se sono vene o terminazioni nervose. Fatto sta che ho fissato ripetutamente questa cover mentre avevo il libro in mano e ogni volta avevo l’impressione che il virus si stesse facendo strada verso di me.
Già, perché ovviamente come ogni buona zombie story che si rispetti, anche qui abbiamo un virus che porta l’umanità sull’orlo dell’estinzione, virus che dà anche il nome alla saga stessa: Morningstar Saga (certo che chiamare “Stella del mattino” un virus letale al milione per cento è quasi buffo… quasi!).
Quello che non vi ho ancora detto è il brivido di terrore assoluto che ho provato quando, prima di iniziare la lettura ho letto trama e dati sull’autore, scoprendo che non solo il protagonista è un generale dell’esercito, ma che anche l’autore ha fatto addestramento militare in Carolina… mi sono detta “Oddio no! Un altro L.J. Bourne e un altro mattone da leggere”. Presa dallo sconforto, quasi ho rinunciato a leggere questo titolo, ma ora posso dire di essere stra-contenta di non averlo fatto perché mi sarei persa decisamente il miglior libro zombie di questo 2013!! E questo soprattutto a riprova del fatto che anche all’Esercito può essere dato uno spessore e mille sfaccettature, a patto che dietro ci sia un autore con del talento.
Chiusa questa piccola parentesi (se non avete capito a cosa mi riferivo, vuol dire che non avete letto le recensioni dei volumi 2 e 3 di Diario di un sopravvissuto agli zombie di Bourne), torniamo a parlare del romanzo in oggetto di recensione: Epidemia Zombie!
Se come me amate questo genere, segnatevi questo titolo perché l’ho trovato assolutamente grandioso: adrenalina allo stato puro e una costante sensazione di inquietudine anche nei momenti di calma apparente sono gli elementi principali che mi impedivano di lasciare il libro anche a notte fonda, quando ogni minimo scricchiolio mi faceva sobbalzare. Sono rimasta talmente coinvolta dalla lettura che ho sognato zombie per due notti di fila e sono ben pochi i titoli che vantano questo privilegio (cioè non fraintendete, non è che adoro avere incubi… ma se un romanzo me ne causa, vuol dire che è proprio ben fatto!!).
La narrazione segue l’epidemia del Morningstar dall’inizio, quasi dal paziente zero, con pochi casi inizialmente “inspiegabili” circoscritti a una piccola area dell’Africa… area che diventerà sempre più grande fino a travalicare anche i confini dell’Oceano. La disgrazia che va via via ingigantendosi vede protagonisti tantissimi personaggi, militari e civili, che si troveranno a fare fronte comune per cercare di arginare il fenomeno. Ma il virus che cercano di combattere è il peggiore che l’uomo si sia mai trovato ad affrontare e a nulla varranno tutti gli sforzi fatti per contenere i danni. Ma volete sapere il particolare che più mi è piaciuto? Che il Morningstar non trasforma gli uomini in non morti: li trasforma in “furiosi”, ossia infetti preda di una furia omicida, il cui unico scopo è trasmettere lo stesso virus a più persone possibile. Solo quando si uccide un furioso questo riprende vita come “barcollante” (il vero e proprio non morto) perché il virus continua a far funzionare le terminazioni nervose. Figo vero? Così i sopravvissuti dovranno fronteggiare due minacce, quella viva e quella morta, entrambe letali e inarrestabili, a meno di non distruggere il cervello. So che la soluzione può non sembrare originale… ma è da quando sono nati gli zombie, che questo è il metodo più sicuro di farli fuori e quindi era giusto fosse così anche sta volta.
Devo confessarvi che i “furiosi” mi hanno inevitabilmente fatto pensare al film inglese 28 giorni dopo - che è precedente alla stesura del romanzo – in cui è un virus della rabbia particolarmente aggressivo a decimare la popolazione mondiale… ma se anche l’autore avesse preso spunto da lì è riuscito a far propria l’idea con una trama ben articolata, originale e coinvolgente.

Malgrado i personaggi siano molti, Recht è riuscito a renderli tutti indimenticabili: il generale che guida le operazioni è un uomo davvero con gli attributi ed è circondato da un manipolo di uomini (e da una ragazza) che sapranno farsi valere in svariate situazioni spinosi, guadagnandosi la stima di compagni e lettori.
Come vedete della storia vi sto raccontando ben poco, anche perché fare un riassunto di tutto quello che succede sarebbe impossibile. Da parte mia non riuscivo proprio a tirare il fiato: le scene in cui compaiono le orde di zombie (o furiosi che dir si voglia) sono da cardiopalma e mi ritrovavo ad agitarmi sul divano incapace di stare ferma: una parte di me avrebbe voluto saltare dentro le pagine e avvisarli dei pericoli o aiutarli a scamparla!! L’altra parte d'altronde era ben contenta di essere al sicuro sul divano di casa mia ^^
Anche perché dovete prepararvi ad assistere a tante morti quante sono prevedibili in una delle peggiori apocalissi zombie mai vista… e a dire addio con rammarico anche a personaggi che si erano conquistati la vostra simpatia.
La minaccia costante dell’infezione pervade ogni pagina, così come la cover, perché basta una svista stupida per ritrovarsi fregati e non rendersene neanche conto, col risultato di mettere a repentaglio la vita di tutti quelli che ti circondano.
Il ritmo della narrazione è decisamente ottimo e mai un solo istante ho avuto l’impressione che l’autore stesse facendo melina inutilmente. Un romanzo tutto da leggere dalla prima all’ultima riga!
All’inizio vi ho accennato al background militare dell’autore che traspare ampiamente nel corso del romanzo, ma la cosa che più mi è piaciuta sono le nozioni che Z.A. Recht ha inserito nella storia senza far sentire il lettore un ignorante in materia: perfetto anche qui.
Bello, bello e ancora bello. E ora non vedo già l’ora che arrivi il seguito – dal titolo Tuono e Cenere – che dovrebbe essere già disponibile da gennaio, seguito poi ad aprile dal titolo conclusivo della trilogia (Sopravvissuti).
Che dirvi ancora? Leggetelo e fatemi sapere se trovate il mio entusiasmo giustificato!
Passo e chiudo :)

L’AUTORE:
Zachary Allan Recht è stato uno scrittore americano. Nato nel 1983, perde la vita in un incidente stradale nel 2009 a soli 26 anni. Iniziò a scrivere di zombie nel 2006 con il suo primo romanzo Epidemia Zombie. Il sequel, Tuono e Cenere, fu pubblicato nel 2008 e il terzo e ultimo libro della trilogia Sopravvissti è stato completato da Thom Brannan nel gennaio 2011.
Nella sua formazione letteraria risulta fondamentale l’esperienza avuta nell’esercito statunitense. Completò l’addestramento militare nel campo di Fort Jackson, in Carolina del Sud, diplomandosi come primo caposquadra e primeggiando nel tiro di precisione.

8 commenti:

  1. *_* mi ero appostata qui dietro l'angolo ad aspettare questa recensione!! E ora... che dire... lo vogliooooooooo!

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    1. Sapevo che questo era un libro per te! Te lo consiglio caldamente ^^

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    1. Un'altra fan delle zombie stories? Questa è proprio bella!

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  3. Bella la graficaaaa Lo!!! è bellissima *__*
    Zombie Zombie Zombie!!
    Dalla tua recensione questo libro mi sta attirando un sacco!
    Non ne avevo mai sentito parlare, ma lo segno!!!

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    1. Grazie... la neve da sola mi sembrava troppo poco natalizia!
      Io avevo già addocchiato la saga in lingua originale, quindi mi sono tuffata a pesce quando è arrivata in Italia... segna, segna, che ne vale la pena ^^

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  4. Così bello?! Wow... Evvivaaaaa!! Non posso perdermelo assolutamente!! *___*

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    1. Mi sembrava strano non avessi curiosato questa recensione! ^^ Leggilo, Leggilo, ti piacerà

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