mercoledì 5 giugno 2013

Recensione "Vernice Fresca" di Antonio Grassi

Editore Libreria Dornetti
Pagine 489
Euro 17,00
TRAMA: Un fantasma aleggia sulla Terra: lo spettro della contaminazione biologica. La responsabilità della scienza è chiamata in causa. Se infatti la scienza promette di regalarci utili e strepitose scoperte, è dai potenti della politica e dell'economia che deriva la scelta di una ricerca indirizzata al benessere di tutti, oppure alla catastrofe. Nel libro la scienza in questione è la biotecnologia, promossa dall’immaginaria LgB (Life is good Bioresearch), "Moloch padano" di proprietà dei fratelli Tito, Lucio ed Elsa Zanica. A scatenare una sequela di eventi drammatici è la notizia di un presunto incidente di laboratorio occorso alla LgB con conseguente dispersione nell’aria di un virus altamente patogeno. La notizia viene diffusa dal gruppo ambientalista Gst (Gruppo salvaguardia territorio) e dal periodico La Tribuna, quotidiano del borgo a cinquanta chilometri da Milano, fotocopia di Crema, dove risiede il protagonista Duilio Cattaneo, uomo delle operazioni più delicate della LgB. L'intreccio della vicenda, ambientata nell'oggi, presto si rivela più intricato di un dedalo e più pericoloso del salto da un aereo senza paracadute; la trama si dipana grazie all'intervento di attori le cui vite si scontrano e si minacciano vicendevolmente. I personaggi del romanzo aggrediscono il lettore con l'ambiguità del loro essere reali, con tutte le ambizioni di potere, sesso, denaro, forse amore, e con gli scheletri nell'armadio caratteristici di un'umanità corrotta da più di un peccato originale e ansiosa di non essere risucchiata nell'oblio. Il tradimento arriva da chi ci sta molto vicino e l'omicidio è decretato da chi sta molto in alto.

VOTO OGGETTIVO:

VOTO SOGGETTIVO:


Rieccomi alle prese con un’altra recensione difficile da scrivere… infatti ho terminato questo libro da più di una settimana! Ammetto che questo romanzo mi ha causato anche non poche difficoltà di lettura, tanto che in più di un’occasione sono stata tentata di abbandonarlo. Quello che maggiormente mi ha frenata dal farlo è stato il fatto che il libro mi era stato spedito dall’autore, dopo che mi aveva chiesto se potesse interessarmi: io avevo risposto prontamente di sì, dopo averne letto il primo capitolo, alcuni dettagli e visionato il booktrailer (quindi non a scatola chiusa!)… rendendomi conto troppo tardi che non rientrava nei miei generi di lettura :’(
Prima di tutto voglio chiedere scusa ad Antonio Grassi per aver frainteso il tipo di romanzo che andavo ad affrontare… e per la prima volta ho deciso di dare due voti a questo titolo: uno solo ed esclusivamente riguardante il mio indice di gradimento che purtroppo ha attirato soltanto due gufetti frustrati; e uno cercando di guardare con occhio critico questa opera che è sicuramente di tutto riguardo!
Il libro di Antonio Grassi è davvero imponente e non è certo una “lettura da ombrellone” perché necessita di un’ingente dose di concentrazione da parte del lettore, sia per la complessità della narrazione, sia per lo stile dell’autore stesso.
Grassi descrive qualsiasi luogo, cosa o persona con una dovizia di particolari talmente pignola da risultare in alcuni momenti addirittura maniacale. Liste di parole, sostantivi e aggettivi si rincorrono nelle frasi legati/separati soltanto dalle virgole… e quando queste non sono sufficienti (o quando l’autore vuole dare quell’istante in più per riflettere su un determinato dettaglio), anche dai punti. In fondo alla recensione vi ho riportato alcuni teaser che rappresentano un chiaro esempio. Il problema che ho riscontrato con questo stile è che l’abbondanza di frasi così prolisse, nonché l’utilizzo di un linguaggio particolarmente forbito, più volte mi ha fatto perdere il filo del discorso.
Questo stile permea tutte le pagine e viene applicato in qualunque contesto, rendendo la lunghezza del romanzo doppia di quanto avrebbe potuto essere, se si fosse concentrato principalmente sui fatti. Credo però che questo sia uno dei tratti distintivi e sicuramente originali del romanzo: Grassi non lascia nulla all’immaginazione, quasi voglia essere sicuro che il lettore veda esattamente quello che c’è nella sua testa.
Inizialmente sono rimasta affascinata da questo stile che non avevo mai incontrato prima e che di certo ha la sua efficacia: le immagini sono talmente vivide che sembra di guardare un filmato, anzi delle fotografie perché molti dettagli nella pellicola in movimento passano inosservati. Molto probabilmente avrei continuato ad esserne incuriosita e stupita fino alla fine, se fossi stata completamente immersa nella storia.
Vedo di spiegarmi meglio!
Io sono stata tratta in inganno da un booktrailer fatto ad arte, dai ritmi accesi, nonché dalla prospettiva della guerra batteriologica con tutte le sue conseguenze. Mi aspettavo un romanzo adrenalinico, pieno di azione e suspence, dai ritmi sempre più serrati, e che togliesse il fiato… e mi fermo qui, perché non avrei potuto essere più fuori strada. Vernice Fresca è un romanzo che offre molti spunti di riflessione sulla nostra società, sull’avanzare della ricerca scientifica, in particolare quella genetica, e su dove il progresso possa portare l’umanità: tanti pensieri, tanti se, tanti forse, tante ipotesi che potrebbero diventare realtà in ogni momento, con la conseguente inquietudine che ne deriva. In questo senso ho trovato l’opera molto efficace. Purtroppo è  l’azione che manca. I fatti, gli eventi e le rivelazioni scottanti e scioccanti non vengono mai vissute dal lettore in diretta, ma soltanto attraverso i dialoghi dei personaggi e i loro pensieri, attenuandone in parte lo sconvolgimento che ne deriva.
Parlando appunto dei personaggi, quelli coinvolti nella storia sono tantissimi, ciascuno con la propria storia e soprattutto ciascuno con i propri segreti: nessuno è mai realmente solo quello che appare!
Vernice Fresca è una storia di avidità e potere, in cui la fame di soldi e di successo rischia di offuscare le conseguenze di scelte e azioni effettuate per puro interesse personale… chiunque è sacrificabile per raggiungere un obiettivo, una sorta di “il fine giustifica i mezzi”.
C’è anche un ampio sfondo politico, sia attuale che passato (ed è stato buffo leggerne, in quanto si parla dell’Italia e dei nostri politici e delle tendenze del nostro Paese ieri e oggi… peccato che io in materia di politica sia una capra totale! Ammetto con un po’ di vergogna, che la politica è uno degli argomenti che meno mi attira e di cui mi disinteresso quasi totalmente… quindi le varie implicazioni del romanzo mi hanno reso la lettura ancora più complessa).
Quindi riassumiamo: storia, politica e pensieri profondi, bilanciati da troppa poca azione, fanno di questo romanzo un titolo che non avrei mai scelto di leggere… mi spiace davvero non poter scrivere una recensione entusiastica, ma nessuno apprezza libri fuori dalle proprie corde e per quanto io mi definisca una lettrice onnivora, ci sono comunque alcune eccezioni.
Come dicevo all’inizio ho cercato di osservarlo anche con sguardo oggettivo e ritengo che l’opera di Antonio Grassi sia davvero ben curata, complessa e articolata. L’intreccio è vasto e poliedrico, e coinvolge quanti più personaggi possibili in una rete di rapporti non sempre prevedibili e trasparenti, che danno origine ad un “caos” di sospetti, a cui l’autore dà abilmente ordine prima dell’epilogo. Gli eventi riportati sono fittizi, ma totalmente verosimili se applicati alla nostra attuale realtà e persino l’epilogo è talmente credibile da far venire al lettore un grosso dubbio: non è che l’autore sa qualcosa che noi ignoriamo?
L’ambientazione è l’unico elemento che mi ha tenuta legata per tutto il romanzo: le vicende si svolgono al nord, vicino alle zone dove sono nata e cresciuta e, malgrado il paesino teatro degli eventi sia inventato, vengono citati e mostrati scorci di Lodi, Cremona, Milano, ecc. che non possono non risultarmi famigliari.
Quindi alla luce di quanto vi ho detto, ora potete fare le vostre valutazioni e decidere se avete voglia di leggere questo titolo. Non sono un critico letterario e nemmeno voglio provarci, ma so riconoscere un romanzo ben fatto quando lo vedo anche se è su una lunghezza d’onda completamente diversa dalla mia. Quindi se avete voglia di concentrarvi su una storia estremamente contemporanea e originale, dovreste proprio prendere in considerazione questo libro… che, malgrado lo scarso feeling, è riuscito a lasciarmi con un preoccupante quesito: noi gente comune di quante cose siamo realmente all’oscuro?!?
E con questo passo e chiudo :)


Teaser 1:
Astronave misteriosa atterrata nella Padania, la LgB era stazione di partenza per altri mondi, centro di raccolta per esploratori e pionieri, omaggio al domani, inchino alla tecnologia e all’architettura. Era business e occupazione, scienza, filosofia, globalizzazione. Memento e sfida. Contaminazione e integrazione. Zona di transito per alieni. Antinomia tra realtà e sogno. Era il potere.

Teaser 2:
Glaciale nelle schermaglie dialettiche, intavolava discussioni infinite su argomenti marginali, non dirimenti scelte esistenziali, ma neanche futili. Indigesta ai colleghi per le sue posizioni autonome dall’ordine professionale e per il gusto di mortificare gli avversari, era definita saccente, intellettuale, parolaia, gattopardesca.

Teaser 3:
Sulla scrivania in lega metallica e cristallo, monitor ultrasottile, tastiera, mouse senza fili, telecomando per la televisione, portapenne postmoderno, due cellulari e notebook chiuso. Estraneo, venuto dal passato, un faldone: un intruso.

4 commenti:

  1. Ciao Lorenza bella recensione molto sincera e oggettiva!^^ Anche io ho letto il romanzo di Antonio Grassi e a me è piaciuto molto però ammetto che è un romanzo molto complesso che affronta temi difficili e attuali. Anche io ho registrato la prolissità delle descrizioni che in certi momenti può risultare pesante, però come dicevi è un romanzo di tutto riguardo soprattutto per i temi affrontati.
    Un abbraccio!

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    1. Grazie per il complimento... temevo di non riuscire ad esprimere come si deve quello che volevo dire ;P

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  2. CIAO LORENZA!!
    sto leggendo anche io il libro. è innegabile che non sia un libro semplice, certo le tematiche affrontante sono senza dubbio attuali e l'autore non è uno sprovveduto.... però capisco il tuo punto di vista!! ho voluto leggere il tuo pensiero anche se sono a metà...., quindi ancora devo formulare un'opinione completa!!!! :=)

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    1. Sono curiosa di scoprire il tuo pensiero alla fine della lettura ^^

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