mercoledì 26 giugno 2013

Recensione "La bambina senza cuore" di Emanuela Valentini

Editore Speechless Books
Pagine 295
Euro Gratuito
TRAMA:
Whisperwood, 1890. Lola, dodici anni, si risveglia nella buca di neve in cui è stata sepolta. Non ricorda nulla. Sul suo petto una ferita aperta, testimone di un gesto efferato. Whisperwood, 1990. La vita di Nathan, quattordici anni, cambia la sera in cui decide di infrangere il coprifuoco che vige a Whisperwood. L’incontro con Lola, la pallida fanciulla che abita in un cimitero in rovina con un angelo di marmo, un gargoyle e un poeta dall’animo inquieto, sconvolgerà la sua esistenza per sempre. Un viaggio a ritroso nelle pieghe del tempo. Un’antica maledizione. Un tortuoso percorso verso la verità.

VOTO:

INCIPIT:
Whisperwood, 16 febbraio 1890
Nella luce cupa del pomeriggio l’elegante landau avanzava scricchiolando
sul sentiero ghiacciato. Le due capote a mantici apribili
erano tirate all’indietro. Dentro l’abitacolo, adagiata sulla tappezzeria
di velluto, c’era la bara. Tra le poche persone che seguivano il cocchio
a piedi, nessuno alzava lo sguardo da terra; le gambe procedevano lente
e a fatica, i corpi rabbrividivano tra i castelli di brina del bosco.
Il feretro, se così poteva essere definito, non aveva la forma classica dei
cofani funebri. Non era decorato da fregi e ricami, non era intagliato,
non possedeva maniglie di ottone, simboli religiosi, ribattini di bronzo.
Era una semplice scatola, realizzata in fretta da Rufus, il vecchio falegname,
con tavole di castagno profumate.
RECENSIONE:
In questo periodo sto davvero andando a rilento rispetto al mio solito con le letture, ma le tre settimane che mi ha occupato questo titolo sono state causate soltanto dalle tappe del GDL organizzato da Denise di Reading is Believing, perché questo romanzo si lascia leggere molto più velocemente.
Di “La bambina senza cuore” ho letto pareri di ogni genere, da elogi adoranti (la maggior parte, in verità) a critiche appassionate. Io, come si può vedere dal voto, mi colloco nel mezzo: non ho trovato nessun difetto che mi abbia resa indigesta l’opera di Emanuela Valentini, ma non me ne sono nemmeno follemente innamorata. È stata una lettura piacevole e appassionante che sono felicissima di aver fatto, ma lo stile dell’autrice non mi ha conquistata al 100%.
Ma vediamo di andare con ordine.
Premetto che questo romanzo era nato come un primo esperimento verso una nuova frontiera della lettura in digitale, ma io di questo non avrò modo di parlarvi perché, avendo letto la storia su un semplice ereader in bianco e nero con solo le funzioni minime e indispensabili, non ho potuto apprezzare il “di più” che forse altri lettori ci avranno trovato. Quindi i miei pensieri riguarderanno solo ed esclusivamente il romanzo.
Gli eventi narrati vedono come protagonisti Ethan, figlio del sindaco della cittadina di Whisperwood, e Lola, bambina morta un secolo prima e che da allora vaga né viva, né morta nel vecchio cimitero. Intorno a loro si dipanano le storie di altri personaggi, presenti e passati, in un caleidoscopio di segreti che presto o tardi porteranno tutti il lettore nella stessa direzione. Non avete capito nulla? Bene, perché il mio scopo non era certo chiarirvi quello che succede nel corso del romanzo: la parte migliore è macinare una pagina dopo l’altra con la curiosità di scoprire la verità su ogni dubbio che l’autrice fa sorgere, cercando di ricomporre un puzzle fatto di indizi e rivelazioni che riusciranno alla fine a dare vita ad un quadro completo. Infatti La bambina senza cuore è un romanzo autoconclusivo (evvivaaa! Scusate l’entusiasmo, ma a volte credo si siano estinti) e nessuna questione verrà lasciata in sospeso.
Oltre ai personaggi “reali” ho avuto modo di conoscere anche il fantasma di un Poeta, un gargoyle vivente che si comporta come un cagnolone affettuoso e la statua in pietra di un angelo che parla e cammina: questi sono gli amici che hanno fatto compagnia a Lola nei suoi cento anni di non vita e sono anche quelli che più di tutti hanno conquistato la mia simpatia… ho trovato l’idea davvero carina e originale, soprattutto per il modo in cui l’autrice se li è immaginati.
Certo, al primo posto della mia classifica di gradimento c’è Lola, vittima innocente della crudeltà dell’uomo e condannata a vagare giorno dopo giorno, senza ricordare nemmeno perché si è svegliata in un cimitero. Anche Nathan è un personaggio affascinante: al principio non è altro che il classico ragazzino che pensa solo a passare il tempo con gli amici (malgrado si porti comunque nel cuore il peso della morte della madre), ma nel corso degli eventi e delle scoperte che è costretto a fare subirà un’enorme crescita… gli toccherà venire a patti con verità difficili e prendere decisioni che cambieranno la sua prospettiva su tutto quanto conosceva – o credeva di conoscere - fino a quel momento.

Oltre ai due ragazzini, c’è Rosie Maud che ha conquistato il mio affetto: questo personaggio nel presente è una vecchia asociale e ultracentenaria, ma era bambina all’epoca della morte di Lola; lei è il collegamento tra ieri e oggi, ma soprattutto è la prova vivente dell’ignoranza della gente, che tende a emarginare quello che non conosce o capisce, e di come l’odio e l’infelicità, se coltivati, possano originare solo altrettanti sentimenti negativi.
Il personaggio più detestabile è il padre di Nathan, il classico esempio di adulto ottuso che crede sempre di sapere quale sia la cosa migliore da fare per sé e per gli altri, incapace di ricredersi nemmeno davanti all’evidenza dei fatti, talmente bloccato nei suoi atteggiamenti e nelle sue scelte da non vedere le vie alternative che si trova davanti.
So che forse mi sto dilungando un po’ troppo sui personaggi, ma non voglio addentrarmi nella trama perché rischierei di dire più del necessario.
La bambina senza cuore è sicuramente un romanzo molto diverso dai generi che siamo abituati ad incontrare più frequentemente: è una favola dark che si svolge ai tempo nostri, ma è ambientata in un luogo che sembra fermo nel tempo a oltre un secolo fa, rendendo difficile distinguere le due epoche in cui si svolgono le vicende. Questa scelta è stata di certo voluta, perché lo sperduto paesino teatro degli eventi, Whisperwood, è come se fosse rimasto congelato nel momento in cui la disgrazia e la violenza hanno infestato la sua aria, condannandolo ad una maledizione che gli impedisce di “voltare pagina” e guardare al futuro. Le atmosfere sono buie, cupe e molto d’impatto e i personaggi originali e bizzarri, ciascuno a modo suo.
L’originalità è proprio l’ingrediente principale dell’opera di Emanuela Valentini, ma per quanto la storia sia irreale e non minimamente verosimile (quale fiaba lo è?!? Se fosse verosimile, smetterebbe di essere una fiaba!!), nascosti tra le righe ci sono tanti spunti di riflessione su fatti e sentimenti che ciascuno di noi potrebbe incontrare nella vita: l’ereditarietà delle colpe, la difficoltà di accettare e provocare cambiamenti, la forza dell’amore in tutte le sue forme, la negatività di segreti mantenuti ad ogni costo, e altro ancora. La bambina senza cuore, non è solo un siparietto noir, ma è uno scritto pieno di sentimenti buoni e cattivi; è una sorta di incubo ad occhi aperti che però non mette paura, non toglie il sonno, ma porta un po’ di tenerezza e commozione al cuore.
Sicuramente un romanzo che consiglio di leggere a tutti i tipi di lettori.
Quello che mi ha frenato dall’assegnare a Lola e Co. i 4 gufi pieni è, come anticipavo all’inizio, lo stile dell’autrice marcatamente poetico. Il linguaggio arcaico utilizzato, con termini che trovano scarso uso nella parlata odierna è assolutamente coerente con le ambientazioni e il genere “fiabesco” della storia: parole dal suono antico e vetusto sembrano la scelta più ovvia, rendendo ancora più marcata quella sensazione di “sospeso nel tempo” che ho provato mentre leggevo. Quello che mi ha fatto più volte stortare il naso (stile Vita da Strega, per capirci) è l’eccessiva “poeticità” – termine che non sapevo esistesse fino ad un minuto fa! – delle descrizioni e delle espressioni. Questa scelta aulica, che inizialmente dava un che di musicale alle frasi, con l’avanzare della lettura ha iniziato a suonarmi troppo ridondante, distogliendo in parte la mia attenzione dagli eventi narrati: persino l’arrivo della nebbia può diventare complesso, cosa che spesso mi ha costretto a tornare indietro per rileggere alcune parti. Premetto che io, innamorata da sempre di Stephen King, non sono una lettrice “anti-descrizioni accurate”, ma in questo caso non si trattava di accuratezza quanto di giri di parole che, soprattutto nei momenti di maggior tensione narrativa e di pathos, ho trovato eccessivi. Ovviamente questa “critica” è da imputare al mio gusto personale, nonché al fatto che in questo periodo sono alla ricerca di letture semplici e scorrevoli.
Comunque a parte questa piccola pecca, il libro vale davvero la pena di essere letto e, vista la fantasia di Emanuela Valentini, mi è venuta anche una gran voglia di scoprire l’altro titolo già pubblicato dall’autrice con GeMS (Ophelia e le officine del tempo), cosa che farò non appena troverò il tempo.
Prima di salutarvi, volevo spendere solo due parole per la cover: ASSOLUTAMENTE BELLISSIMA! La rappresentazione di Lola è talmente perfetta da sembrare fotografica, ma anche senza aver letto il romanzo rimane una cover piena di fascino.
E ora tocca a voi: avete già letto questo romanzo? Vi è piaciuto? Se non lo avete ancora conosciuto, ma vi ho fatto venire voglia di leggerlo potete scaricarlo gratuitamente QUI.
E con questo direi che è tutto, quindi passo e chiudo :)

CITAZIONI:
Quante forze agivano sulla città, sulle loro vite? Quante volontà inaccessibili muovevano i fili delle loro esistenze? E Lola? In che modo c’entrava, lei, nel delirio in cui si sentiva coinvolto? … La danza delle certezze pareva aver cambiato i suoi passi e a Whisperwood la vita non era più vita e la morte non era più morte.

Il suo passato è macchiato di sangue innocente. Certe cose non scompaiono, restano impresse sul tessuto del mondo e tornano. Tornano a esigere tributi pesantissimi

5 commenti:

  1. Appena finito (ieri) e recensito! Concordo anche io che sia un libro splendido e che merita di essere letto..."Ophelia e le officine del tempo" sai se è in vendita e se si..su tutte le piattaforme????

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    1. Intanto un grazie a Lorenza per la bella recensione.
      @Sorairo: Ophelia è su Amazon e ogni altra piattaforma. :)

      ema

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    2. Ciao Emanuela! Grazie per essere passata e anche dell'informazione su Ophelia ^^

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  2. Gli ho dato il tuo stesso voto :)
    Mi è piaciuto, sì, ma anche io - mi sa per motivi diversi però - non me ne sono innamorata.
    Come te sono molto curiosa riguardo a Ophelia!

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  3. Davvero interessante la tua recensione Lo, ho anche io tra i libri in lettura questo romanzo... sono molto curiosa ^^

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