giovedì 28 marzo 2013

Recensione di "Delirium" di Lauren Oliver

Editore Piemme Freeway
Pagine 482
Euro 9,90
(i dati sono relativi alla nuova edizione uscita in occasione della pubblicazione del seguito, Chaos)
TRAMA:
Nel futuro in cui vive Lena, l'amore è una malattia, causa presunta di guerre, follia e ribellione. È per questo che gli scienziati sottopongono tutti coloro che compiono diciotto anni a un'operazione che li priva della possibilità di innamorarsi. Lena non vede l'ora di essere "curata", smettendo così di temere di ammalarsi e cominciare la vita serena che è stata decisa per lei. Ma mancano novantacinque giorni all'operazione e, mentre viene sottoposta a tutti gli esami necessari, a Lena capita l'impensabile. Si infetta: si innamora di Alex. E questo sentimento è come ritornare a vivere, in una società di automi che non conosce passione, ma nemmeno affetto e comprensione, Lena scoprirà l'importanza di scegliere chi si vuole diventare e con chi si vuole passare il resto della propria vita...

VOTO:
 

Da dove cominciare? Dopo tutte le stelline che sono state assegnate a questo romanzo da quando è uscito, ero assolutamente certa di rimanerne delusa perché le mie aspettative non erano alte, ma incommensurabili! Invece guardate un po’ i gufetti sorridenti qui sopra… tutti riuniti per premiare questo libro indimenticabile!!!
Ho aspettato un pochino tra la fine della lettura e la stesura della recensione per vedere se riuscivo a riordinare tutti i pensieri che mi venivano in mente tipo fiume in piena… ma non è servito a molto: a distanza di due giorni sono ancora in balia delle onde emozionali lasciatemi da Delirium, che mi ha travolta completamente, sommersa e lasciata senza parole (o meglio con troppe parole!).
COVER 1° EDIZIONE
Cercherò di andare con ordine, almeno per quei pochi che ancora non lo hanno letto. Io ho aspettato fino ad ora per avventurarmi in questa trilogia distopica per non dover attendere il seguito per secoli, così ora mi resta solo da acquistare il secondo per rituffarmi nel mondo creato dall’autrice (e speriamo che la conclusione non si faccia aspettare all’infinito!).
L’ambientazione del romanzo è, come ogni buon distopico, temporalmente situata in un futuro non meglio identificato, mentre la collocazione fisica è in una Portland leggermente diversa da quella di oggi.
Come sempre in questo genere letterario, le persone che stanno al potere si arrogano il diritto di gestire le vite delle persone comuni, del popolo, controllandone tutti gli aspetti controllabili… ma quello che distingue il mondo di Delirium è che ad un certo punto della storia dell’uomo, l’amore (il sentimento più bello che sia mai esistito… e non mi riferisco solo a quello tra un uomo e una donna, ma anche tra genitori e figli, tra fratelli e sorelle, tra amici!) è stato dichiarato una malattia mortale, foriero di follia, insoddisfazione, allucinazioni e morte!
“Le malattie più pericolose sono quelle che ci fanno credere di stare bene”
Dopo avergli affibbiato l’inquietante nome di Delirium Amoris Nervosum, è stata ovviamente ricercata e purtroppo trovata una cura, una procedura che a me ricorda tanto una sorta di lobotomia, da cui le persone “rinascono” private da qualunque sentimento dannoso… degli automi che condurranno le loro vite nella convinzione di essere finalmente fuori pericolo, senza rendersi conto di aver completamente rinunciato a se stessi.
Tutti gli aspetti della vita degli abitanti di questa città sono gestiti da altri: c’è la Biblioteca Autorizzata di Musica e Cinema (BAMC) e la Biblioteca dei Libri Autorizzati (BLA) in cui rientrano tutte le creazioni non pericolose a cui la gente può accedere; la poesia e le favole si sono perse nel passato perché istigano all’amore e ai sentimenti altruistici; infine c’è il Manuale di Sicurezza, Salute e Soddisfazione che è una raccolta di informazioni e consigli per chi vuole vivere senza la minaccia del Delirium. Questo volume che tutti leggono fin dalle scuole, viene chiamato in gergo “libro di SSSH”… quale nome più azzeccato! In fondo chi l’ha scritto voleva solo che le persone seguissero le indicazioni e stessero zitte, senza ribellarsi.
Ovviamente anche i matrimoni non avvengono per sentimento (visto che non ne esiste) e, al raggiungimento del 18° anno, quando è prevista anche la cura, si riceve un elenco di persone adatte e tipo test a crocette, si sceglie con chi passare il resto della vita… mi si ghiacciano le mani al solo pensiero!!!
Ecco, questo è il posto in cui Lena, la protagonista è nata e cresciuta! Attendendo con ansia il giorno in cui sarà sottoposta alla procedura (a cui non manca molto), con il terrore di essere contagiata dal Delirium, ha passato quasi tutta la sua vita senza mai trasgredire alle regole. Anche perché la madre si è suicidata quando lei aveva 4 anni proprio a causa del Delirium.
“Ho sempre saputo che sarebbe successo. Tutti quelli di cui ti fidi, tutti quelli su cui pensi di poter contare, prima o poi ti deluderanno. Quando vengono lasciate a se stesse, le persone mentono e ti nascondono dei segreti e cambiano e spariscono, alcune dietro una faccia o una personalità diversa, altre dietro una densa nebbia mattutina, oltre una scogliera. Ecco perché la cura è così importante. Ecco perché ne abbiamo bisogno.”
All’inizio del romanzo vediamo una ragazza che vive con la paura di fare la fine della madre, convinta al 1000 per cento che la cura sia l’unica via possibile per una vita serena e tutto quello che viene insegnato fin da piccoli sul Delirium rende quasi sensato crederci davvero… peccato che il lettore sappia tutto ciò che la procedura toglie alle persone: la cura cancella tutti i validi motivi per vivere, lottare, piangere, soffrire e gioire… toglie l’umanità! Il peggio è che nessuno (o quasi) se ne rende conto… quando Lena ripensa ai primi anni della sua infanzia, nei suoi ricordi vedevo una madre che sembrava tanto la mia: una donna solare, che cantava, ballava, rideva e coccolava le sue bambine… una madre guidata dall’amore incondizionato per le figlie, amore ritenuto dannoso da una società che ha fatto di tutto per rubarglielo! Immaginate come debba essere terribile crescere con genitori che non ti amano, ma ti accudiscono solo perché è loro dovere? Per carità, anche nella realtà esistono situazioni del genere o anche peggiori, ma sono eccezioni terribili, non la normalità!!
Una delle scene che più mi ha raggelata, che più di tante altre mi ha dimostrato quanto terribile fosse la realtà creata dalla Oliver, riguarda un cane, il cane dei vicini di Lena: il povero fedele quattrozampe è stato bastonato a morte nel corso di una ispezione a sorpresa nel quartiere e i padroni indifferenti lo hanno lasciato a morire sul marciapiede senza nemmeno voltarsi… se fosse stato il mio adorato amico peloso, mi sarei presa le mazzate al posto suo e avrei ucciso qualsiasi cosa si fosse messa tra me e lui!
“Una delle cose più strane a proposito della vita è che continua ad andare avanti, cieca e inconsapevole, anche mentre il tuo mondo personale, la piccola sfera privata che ti sei ritagliato, si sta distorcendo e trasformando, disintegrando addirittura.”
Tutto per Lena inizierà a cambiare, quando nella sua vita entrerà Alex, che poco per volta le farà aprire gli occhi, le mostrerà che esiste anche una vita diversa da quella in cui lei ha sempre sperato, le rivelerà che si può vivere anche senza la cura e che si può vivere davvero… e la farà ammalare di Delirium.
“Preferirei morire a modo mio che vivere a modo loro.
Preferirei morire amando Alex che vivere senza di lui”
La resistenza che Lena opporrà ai cambiamenti è toccante e commovente: non si può voltare le spalle a tutto ciò che ci è stato insegnato fin dalla nascita dalla sera alla mattina; non si può convincersi di punto in bianco che quella che credevi la minaccia peggiore al mondo, sia in realtà la cosa più bella che possa capitare. La presa di coscienza sarà lenta e difficile, ma inevitabile.
  “E’ talmente strano come funziona la vita, desideri qualcosa e aspetti e aspetti e ti sembra che ci stia mettendo secoli ad arrivare. Poi succede ed è tutto finito e non vorresti far altro che accoccolarti di nuovo nel momento esatto prima che tutto cambiasse”
Mi rendo conto che di questo passo finirò con lo scrivere un poema su questo romanzo! Vi ho già detto tante cose e ancora non vi ho parlato delle  meravigliose e proibite Terre Selvagge che si trovano fuori dai confini sicuri della città e in cui vivono gli Invalidi (ossia coloro che sono fuggiti, rifiutando la cura), né delle terrificanti Cripte in cui vengono rinchiusi coloro che trasgrediscono alle leggi, e nemmeno vi ho parlato di Hana, la migliore amica di Lena, uno dei personaggi più belli di quest’opera! Per parlarvi di tutto quello che mi ha colpita in questo libro, dovrei fare una recensione a puntate quindi vedrò di riassumere.
Lauren Oliver è assolutamente un’autrice straordinaria: ha creato un mondo distopico talmente dettagliato da poter essere reale, ma la vera magia di questo libro non è tanto l’ambientazione, quanto i sentimenti che emergono, quelli che ci sono  e quelli che mancano. Nel corso della narrazione ci sono tantissimi momenti che fanno riflettere, sospirare e commuovere: il primo bacio di Lena toglie il fiato, la sua ultima corsa con Hana riesce a stracciare il cuore del lettore e l’epilogo lascia cadere nello stomaco un macigno grande come l’Everest… io ho trattenuto il fiato talmente a lungo da farmi bruciare la gola! Le emozioni che la Oliver riesce a suscitare nel lettore sono tantissime e una più forte dell’altra e i suoi personaggi davvero straordinari! Una delle cose che più mi hanno colpita? Che anche lei ha creato un triangolo di personaggi (alla fine si sa che 3 è il numero perfetto), ma questa volta niente triangolo amoroso, che sarebbe stato davvero fuori luogo: Lena è legata a Alex e Hana dai più forti sentimenti che possono dominare la vita di una persona, l’amore e l’amicizia! Nessuna rivalità per conquistare il cuore della protagonista, cuore che lei si sforza inutilmente di non far battere più del dovuto! I due rapporti sono entrambi difficili e stupendi e riusciranno a toccare il cuore del lettore ognuno a modo suo.
Cercando di concludere, avrete capito che questo romanzo mi ha praticamente stravolta! Non riuscivo a staccare gli occhi dalle pagine perché ogni capitolo era una rivelazione, una pietra preziosa in questo gioiello che è Delirium. Se ancora non avete letto questo libro, ve lo consiglio caldamente e lo consiglio assolutamente a tutti perché parla al cuore dei lettori e so che tutti voi ne avete uno! Delirium ve lo farà solo battere più forte in alcuni momenti e ve lo farà rallentare in altri, ma sono convinta che riuscirà a conquistarvi.
E con questo mi decido a chiudere, anche se il ricordo di questo libro mi seguirà ancora per molto.
Passo e chiudo :)

TI AMO. RICORDATELO.
QUESTO NON POSSONO PORTARCELO VIA.

Consiglio musicale per questo romanzo? Bring me to life degli Evanescence è la prima che mi è venuta in mente…  “portami alla vita, salvami dal niente che sono diventata”.

10 commenti:

  1. BEL-LIS-SI-MO!
    Sicuramente tra tutti i romanzi young adult in circolazione questa è una delle mie serie preferite, se non LA preferita!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me finora era capitato solo un'altra volta di dare 5 gufi a un distopico, quindi sicuramente è tra i migliori che ho letto ^_^

      Elimina
  2. Assolutamente stupendo, non vedo l'ora di leggere i seguiti *^*

    RispondiElimina
  3. Fantastico... sto leggendo anche il secondo è... bè magnifico anche quello :p

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo voglioooo! Meno male che è bello... devo comprarlo il prima possibili ^_^

      Elimina
  4. E' un libro che mi ispira molto, anche se c'è qualcosa che mi frena, non saprei proprio dirti perché. Il tuo parere così positivo sicuramente gioca a suo favore, è contagioso :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono contenta! Lasciati contagiare, è un libro che vale davvero la pena leggere ^_^

      Elimina