mercoledì 3 settembre 2014

Doppia recensione: INSURGENT e ALLEGIANT di Veronica Roth

Editore De Agostini
Pagine 510
Euro 14,90
TRAMA:
Una scelta può cambiare il destino di una persona... o annientarlo del tutto. Ma qualsiasi essa sia, le conseguenze vanno affrontate. Mentre il mondo attorno a lei sta crollando, Tris cerca disperatamente di salvare tutti quelli che ama e se stessa, e di venire a patti con il dolore per la perdita dei suoi genitori e con l'orrore per quello che è stata costretta a fare. La sua iniziazione avrebbe dovuto concludersi con una cerimonia per celebrare il proprio ingresso nella fazione degli Intrepidi, ma invece di festeggiare la ragazza si è ritrovata coinvolta in un conflitto più grande di lei... Ora che la guerra tra le fazioni incombe e segreti inconfessabili riemergono dal passato, Tris deve decidere da che parte stare e abbracciare completamente il suo lato divergente, anche se questo potrebbe costarle più di quanto sia pronta a sacrificare.

Editore De Agostini
Pagine 538
Euro 14,90
TRAMA:
La realtà che Tris ha sempre conosciuto ormai non esiste più, cancellata nel modo più violento possibile dalla terrificante scoperta che il "sistema per fazioni" era solo il frutto di un esperimento. Circondata solo da orrore e tradimento, la ragazza non si lascia sfuggire l'opportunità di esplorare il mondo esterno, desiderosa di lasciarsi indietro i ricordi dolorosi e di cominciare una nuova vita insieme a Tobias. Ma ciò che trova è ancora più inquietante di quello che ha lasciato. Verità ancora più esplosive marchieranno per sempre le persone che ama, e ancora una volta Tris dovrà affrontare la complessità della natura umana e scegliere tra l'amore e il sacrificio.
VOTO:
Durante queste vacanze estive ho finalmente fatto una cosa che bramavo da mesi: ho preso la trilogia della Roth e me la sono letta come fosse un unico libro.
Divergent lo avevo già letto da un bel po’, ma rammentavo ancora l’entusiasmo che mi aveva lasciato. Ho comunque voluto rileggerlo, permettendomi di riscoprire tutti quei dettagli che il tempo aveva cancellato.
Ho rinnovato il mio giudizio della prima lettura (trovate la recensione QUI) e una volta girata l’ultima pagina, mi sono buttata subito sul seguito. Che magnifica sensazione!
INSURGENT come potete vedere in alto, ha preso quel mezzo gufo in meno che sempre mi aspetto dal volume centrale di una trilogia. Viene a mancare lo scenario diviso in compartimenti stagni che tanto mi aveva affascinata: le fazioni esistono ancora, ma la divisione non è più così netta come in origine, perché gli eventi narrati in Divergent, hanno portato uno scompiglio che non può e non deve essere ignorato.
In compenso, mentre le fazioni vacillano (e come mi aspettavo finalmente si ha la possibilità di scoprire anche quelle che non erano state approfondite in precedenza), la parola “divergente”, tabù nel primo volume, comincia a correre sulle labbra di tutti, anche se con reazioni diverse.
Il secondo volume è molto bello e coinvolgente. Gli avvenimenti narrati sono talmente tanti che non potrei farvene un sunto nemmeno volendo. I personaggi principali tornano mutati da ciò che hanno dovuto fare e affrontare.
Tris resta sempre una delle mie eroine preferite in assoluto e la sua evoluzione è forse la più profonda ed evidente. Anche nei momenti in cui si comporta sconsideratamente, il mio cuore batteva all’unisono con il suo, dividendo gioie, dolori e paure.
Forse la cosa che più di tutto mi ha fatto togliere il ½ gufo a Insurgent è il rapporto tra Tris e Tobias. Ho amato oltre ogni dire il sentimento che li ha prima avvicinati e poi legati, ma tutto il tormento e le incomprensioni e il tira e molla che pervadono il loro rapporto nel secondo libro, mi hanno fatta arrabbiare e soffrire. Col senno di poi non nego che fossero passaggi necessari per condurre i due protagonisti a ciò che li aspetta, ma resta il fatto che mentre leggevo desideravo solo che l’autrice li facesse stringere l’una all’altro.
Per sintetizzare – dono che mi manca! – e non rendere questa doppia recensione un papiro lungo come il Nilo, vi dico solo che il libro centrale della trilogia riserva tantissime sorprese, alcune belle e altre meno, rimanendo coerente allo stile del primo, ed evidenziando quanto questa saga distopica sia bella.
Emoziona, coinvolge e appassiona… io mi sono ritrovata più volte col fiato corto e altre col respiro mozzato in gola e il cuore a duemila battiti al minuto: una cosa che sicuramente non manca all’autrice è la generosità per quanto riguarda il regalare ogni sorta di emozione intensa ai lettori. Era quasi impossibile chiudere il libro.

E ora è il turno di ALLEGIANT
Oh, LoLettori! Che paura avevo di questo romanzo. La mia curiosità e il mio timore nascevano dalle recensioni così contrastanti che avevo visto in rete: da 2 stelline a 5; amato da alcuni, odiato da altri. E io temevo che mi avrebbe rovinato una trilogia che stava rapidamente diventando una delle migliori che ho letto.
Il voto lo avete già sicuramente visto in cima al post, quindi sapete alla fine da che parte è andato il mio cuore… ma è stata una scelta difficile.
Solitamente quando chiudo un libro, so già che voto gli darò, prima ancora di aver deciso cosa dirne. Questa volta invece mi ci sono volute ore per capire se avrei assegnato 2 gufi o 5!
Sì, avete capito bene, la mia indecisione era tra due estremi perché Allegiant mi ha stravolta al punto da non riuscire a decidere se lo adoravo o lo detestavo.
Ammetto che rispetto ai primi due, il romanzo è molto lento soprattutto nella prima metà. Poca azione, ma tante scoperte sconvolgenti. Poi l’azione è arrivata e io non ero più capace di smettere di leggere.
La differenza maggiore con gli altri due capitoli è che in Allegiant si hanno i POV alternati di Tris e Tobias, cosa che devo dire all’inizio mi ha creato attimi di confusione perché non ero abituata a sentire altra voce narrante se non quella di lei, ma che si è rivelata decisamente un’ottima idea.
Tris – eccezionale fin dalla prima pagina di Divergent – in quest’ultimo volume è straordinaria… non c’è più traccia di Beatrice, come la conoscemmo all’inizio. Rimane soltanto Tris, una giovane donna coraggiosa e sicura di sé, forgiata dagli Intrepidi e dalla propria divergenza. Di contro invece il cambiamento di Tobias è fatto di perdite: la perdita della sicurezza, della forza d’animo e soprattutto di Quattro, il suo soprannome da Intrepido che rappresentava un ragazzo di cui rimane ben poco… cosa che in alcuni momenti ha drasticamente ridotto la mia stima nei suoi confronti.
Il rapporto tra i due protagonisti è difficile anche in quest’ultimo volume, ma regala momenti di un’intensità indescrivibile, che hanno contribuito a rendere il loro amore una di quelli che mi ha maggiormente emozionata.
Ci sarebbe tantissimo da dire anche sugli altri personaggi e soprattutto sulla storia narrata, ma non ho intenzione di parlarvi di questo… sono cose che vi lascio scoprire da soli.
Quello che voglio condividere con voi è la profondità e la violenza inattesa delle reazioni che ho avuto con Allegiant.
La calma apparente della prima metà non mi aveva preparato al modo in cui sono rimasta sconvolta.
Veronica Roth ha creato una trilogia superba, un mondo distopico unico e dei personaggi che restano nel cuore… ma ha anche osato oltre ogni dire con l’ultimo volume. Ora che l’ho finito mi è anche chiaro il motivo delle reazioni così contrastanti dei lettori.
Allegiant mi ha scioccata e ferita così duramente da averci rimuginato sopra per ore e ore dopo averlo chiuso.
Mi sono chiesta se l’autrice non avrebbe potuto fare scelte diverse… ma in quel caso dubito che il segno che avrebbe lasciato nel mio piccolo e fragile cuore di lettrice sarebbe stato altrettanto profondo.
Vi dico solo che mentre scrivo sul mio quadernetto la recensione è quasi mezzanotte e la sveglia per andare al lavoro suonerà alle 4.30… ma dovevo mettere sulla carta tutte le parole che mi affollano la mente, anche se voi le leggerete solo tra qualche giorno, perché non mi davano pace.
Vi dico che ho lì altri due libri distopici che non vedo l’ora di leggere e che non riesco a iniziarli perché sono ancora aggrappata a Tris.
Insomma, con l’anima che sanguina, alla fine vi voglio dire che passerà del tempo prima che una distopia riesca a eguagliare questa saga: l’unica cosa che vorrei ora è un  po’ di “siero della memoria” per dimenticarla e poterla rileggere da capo come fosse la prima volta.
E ora sarei curiosa di sapere cosa pensate voi di questi romanzi.
Passo e chiudo :)


P.S.: all’epoca di Divergent mi ero chiesta che fazione avrei scelto… ora so che sarei stata una di divergente ;)

2 commenti:

  1. noooooooooo voglio leggerlo da un po' e mi pare di capire che tu ne sia rimasta entusiasta!!!
    spero di seguirti a ruota!

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    1. Più che entusiasta! Mi auguro conquisti anche te ^^

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