Ciao
LoLettori!
Oggi approda
su I Libri di Lo il blogtour dedicato al romanzo Euphonia di Marie Albes, seguito di Dryadem (di cui potete vedere la mia recensione QUI).
Per chi non ne avesse ancora sentito parlare, La Leggenda di Dryadem è una saga fantasy
incentrata sull’originale figura della driade.
Quella di
oggi, per la precisione è la quarta
tappa del viaggio che esplora il mondo di Dryadem e di Euphonia e
io ho il piacere di condividere con voi un estratto
del nuovo romanzo di Marie Albes corredato da un’immagine, creata proprio ispirandosi
al personaggio che viene presentato nel capitolo in questione (per la
precisione il 5°): il nome di questo personaggio a cui l’autrice è particolarmente
affezionata è MYOSOTIS.
Prima di
regalarvi le parole di Marie Albes, vi lascio la scheda del libro:
EUPHONIA
di Marie Albes
Editore Selfpublished (disponibile dal 18 Settembre!)
Euro 2,99 (ebook)
TRAMA: La vita è come una bolla d’acqua, così la vede Ayres con i
suoi occhi di Driade.
È variopinta come un arcobaleno – se vista sotto la luce di una stella – ma soprattutto brilla grazie alla presenza di James, l’uomo che ha salvato da un’antica maledizione e di cui è innamorata.
E James adesso è lì, pronto a organizzare il futuro insieme a lei, a dispetto di quello che il destino sembra riservare loro.
Perché una bolla è incantevole, sì, ma anche fragile come un cristallo – allorché la si sfiori con un dito – e un cristallo si spezza in mille frammenti sottili e taglienti, impossibili da riunire.
Così Ayres si trova ad affrontare una forza che da lontano viene a rivendicare la proprietà sul suo corpo di Driade, quella stessa identità che tanto la spaventa e che costringerà lei e le persone amate a seguire un percorso scritto da secoli.
Chi è veramente la Driade? Cosa rotea intorno alla sua figura idolatrata in maniera tanto perversa?
La purezza della Messiah nasconde qualcosa dietro a quel velo candido, qualcosa da cui sembra non poter scappare e che unisce Ayres al dolore, celato silenziosamente nell’Euphônia
È variopinta come un arcobaleno – se vista sotto la luce di una stella – ma soprattutto brilla grazie alla presenza di James, l’uomo che ha salvato da un’antica maledizione e di cui è innamorata.
E James adesso è lì, pronto a organizzare il futuro insieme a lei, a dispetto di quello che il destino sembra riservare loro.
Perché una bolla è incantevole, sì, ma anche fragile come un cristallo – allorché la si sfiori con un dito – e un cristallo si spezza in mille frammenti sottili e taglienti, impossibili da riunire.
Così Ayres si trova ad affrontare una forza che da lontano viene a rivendicare la proprietà sul suo corpo di Driade, quella stessa identità che tanto la spaventa e che costringerà lei e le persone amate a seguire un percorso scritto da secoli.
Chi è veramente la Driade? Cosa rotea intorno alla sua figura idolatrata in maniera tanto perversa?
La purezza della Messiah nasconde qualcosa dietro a quel velo candido, qualcosa da cui sembra non poter scappare e che unisce Ayres al dolore, celato silenziosamente nell’Euphônia
Facebook: www.facebook.com/marie.albes
Twitter: https://twitter.com/MarieAlbes
Visto che
spettacolo la cover?
E per
ingolosirvi ancora di più qui c’è il booktrailer:
La serata trascorse tranquilla fino a quando partì la canzone
Frozen di Madonna, lenta e gelida come il suo titolo.
James e io stavamo ancora ballando insieme, quando improvvisamente
una folata di vento spalancò la porta finestra
che dava sul giardino antico. Cogliemmo subito quell'attimo e
uscimmo dalla sala, prima che Samantha richiudesse le finestre
per non lasciare che la corrente d'aria penetrasse all'interno.
Finalmente soli, continuammo a muoverci per inerzia, ma il
ballo ormai era diventato solo un abbraccio caldo.
Quel contatto era ogni volta più intenso e la mia sensazione,
così continuavo a chiamarla, mi invadeva sempre più profondamente.
Nessuno dei due si sciolse da quella dolce unione, almeno
finché tutto intorno a noi non si fece silenzioso, molto silenzioso,
lasciando spazio alla sola melodia di Madonna.
Il vento era freddo, gelido e la temperatura si era improvvisamente
abbassata, così arrestammo i nostri movimenti e
incominciammo a osservare un punto indefinito nell'oscuro
prato che si fondeva con il bosco.
Dopo il nostro viaggio, ormai non ci sfuggiva più nessun
particolare, nessun movimento o cambiamento di suono, e
sapevamo che ogni variazione di energia atmosferica anticipava
un cambiamento. Ad ogni modo, quel silenzio non mi
era nuovo, ma ben noto, e altro non era se non un silenzio
invernale, magico, amato nel suo candore.
Sentii freddo sulla mano e vidi un fiocco di neve posarvisi,
poi guardai il cielo, mentre una delicata pioggia di neve iniziava
a cadere lentamente.
Le fronde degli alberi presero a muoversi per mano di quel
vento gelido che diventava sempre più impetuoso, quasi
volessero riscaldarsi in quella notte di novembre.
Io e James osservavamo quello spettacolo fantomatico e ipnotico
senza fiatare, sentendoci in un qualche modo intrusi in
quell'idillio del tutto naturale. Era meraviglioso.
Tuttavia – non capii perché – mi sentii incupita da quel fenomeno
che in realtà avevo sempre amato, quindi mi strinsi
più forte a lui, che mi diede un bacio sulla testa, senza distogliere
l'attenzione da quel buio ingannatore.
La neve incominciò a scendere sempre più prepotentemente,
come se una fata del ghiaccio piangesse con disperazione, poi
ci voltammo di scatto nell'udire un rumore nel bosco, seguito
da un ululato. Ma non si mosse nulla.
Infine spostammo nuovamente l'attenzione davanti a noi e fu
così che la vedemmo.
E quando la vidi arrivare, non
sapevo né il suo nome né chi
fosse, ma capii subito che il mio
mondo si sarebbe distrutto.
Con inaspettata lentezza e sinuosità, nell'oscurità del bosco
iniziò a delinearsi una figura umana al cui fianco si muoveva
una equina. Il passo era carico di flemma, sicuro, in sintonia
con la neve. Camminava e si avvicinava, ma la neve che cadeva
dal cielo non ci permetteva di vedere i lineamenti; sembrava
quasi che quei fiocchi ghiacciati danzassero lesti intorno
a quella figura, come se fosse una calamita che dovevano
proteggere, prima che amare.
La distesa del prato iniziò a coprirsi di bianco, diventando un
proseguimento della sua tunica candida come la morte, e proprio
quella veste si muoveva insieme al vento, mentre i suoi
lembi strappati ondeggiavano come se fossero le mani del gelo.
Provai freddo, un gelo interiore, ma poi mi ricordai che la
Driade non poteva provare freddo, mai. La Driade si sarebbe
sentita a proprio agio anche nell'inverno più rigido, quindi
qual era il motivo per cui sentivo il sangue scivolare via dal
mio corpo inerme?
Finalmente, dopo un tempo che sembrò infinito, la figura
entrò nella parte illuminata del giardino, cosicché potessimo
scorgerne nitidamente i lineamenti.
Era una ragazza elegante tanto quanto lo era una dea severa,
e forse altrettanto spaventosa, nella sua bellezza disarmante.
La tunica che indossava le era stretta in vita da un nastro
argentato, e le sue maniche lunghe, che si allargavano come la
corolla di un fiore, raggiungevano quasi le ginocchia. Attorno
a un gomito aveva dei bracciali bianchi – che scoprii in seguito
essere d'avorio – mentre intorno all'altro c'era un semplice
nastro di raso.
La scollatura ovale lasciava intravedere la sua pelle, difficilmente
distinguibile dalla stoffa tant'era il suo candore, e infine
– seguendo lo stile delle vesti – il collo era cinto da un nastro
anch'esso color argento.
La cosa più contrastante in tutto quel bianco erano i capelli,
che rilucevano come le piume nere di un corvo striato di blu.
Erano lunghi fin sopra le spalle e il taglio – un caschetto liscio
con i ciuffi più lunghi davanti – era molto definito, benché
disordinato. L'unica vera irregolarità era una treccia lunga fino
alla vita, che si muoveva come se avesse vita propria, ora
danzando nel vento, ora cingendole il braccio.
Rimasi intimorita da quella strana creatura che tanto mi ricordava
le ninfe di Luneville, che quasi non mi resi conto di
quanto ormai fosse vicina.
«Mys...» sussurrò con poca voce James, svegliandomi da
quell'ipnosi.
Pochi istanti dopo, eccola di fronte a noi, immobile come
una statua di marmo; e proprio quando i suoi piedi smisero di
muoversi, il vento cessò inspiegabilmente, mentre i fiocchi di
neve ricominciavano a scendere lentamente, in poca quantità.
Fu così che incontrai per la prima volta Myosotis Roise, la
sorella adottiva di James Armstrong. Era bellissima, proprio
come il fratello, ma a differenza sua, Myosotis era raggelante
e paralizzante, nel suo essere un gradino sopra di tutti noi.
Quel suo volto così candido, dai lineamenti forti ed eleganti,
dalle sopracciglia nere e dal taglio deciso; dalle labbra color
porpora, sensuali, e dagli zigomi alti, austeri; era forse il viso
più bello che avessi mai visto, nonché uno dei più tristi.
Sulla sua fronte, leggermente celato da alcuni ciuffi di capelli,
vi era disegnato un simbolo sinuoso, che sembrava brillare
di luce propria in quella notte candida. Era una sorta di specchio
di Venere, con un cristallo al posto dello specchio e due
onde al posto del segmento orizzontale. E anche quel dettaglio
la rendeva così distante, come una stella nel cielo.
Ma anche con lei, come con James, la cosa che mi colpì di
più furono i suoi occhi, benché l'espressione fosse del tutto
diversa da quella di lui, che mi aveva trasmesso sì dolore, ma
anche calore.
La verità era che gli occhi di Myosotis non avevano espressione.
Le pupille erano molto piccole, mentre l'iride era di un azzurro
chiarissimo, simile al colore di un iceberg, con solo delle
striature blu ad accentuarne il colore. Ci fissava, ma credo
che in realtà non vedesse noi, bensì oltre noi.
«Fratello», disse rompendo quel silenzio con la sua voce
profonda, magnetica.
Poi si voltò verso di me e si inginocchiò velocemente, per
rialzarsi subito.
«Gair wid, Messiah.»
«Gair wid», risposi io con le corde vocali quasi bloccate.
La scena probabilmente catturò l'attenzione di qualche curioso
che ci osservava da dentro la sala, cosicché Samantha
uscì subito seguita da Kayle, che barcollava ormai mezzo
ubriaco.
La linguaccia di Samantha non riuscì nemmeno a mettersi in
moto che quella di Kayle la precedette, incantato com'era dal
l'eterea e seducente Myosotis.
«Mio dio chi è questo splendore? Armstrong, tu hai già la
bella den Adel – beato te – quindi potresti almeno presentarmi
la vostra amica!» biascicò emettendo dalla sua bocca un terribile
afrore di alcool.
Per enfatizzare il concetto – come se fossero vecchi amici di
sbronza – tirò una pacca sulla spalla di James che mi cingeva
la vita. Lo sentii irrigidirsi, innervosito da quel contatto, tuttavia
non disse niente e preferì ignorarlo.
Myosotis lo fissò immobile, la sua espressione era indecifrabile.
Poi, ancora una volta, fu lei a parlare, questa volta
diretta a Kayle.
«Faresti meglio a bere di meno e a goderti di più il poco
tempo che ti resta. Morirai presto.»
Pronunciate queste nefaste parole, si voltò di scatto, seguita
dal movimento della sua tunica da maga e dalla sua treccia,
dunque si diresse verso il suo cavallo color cenere, che nel
frattempo era rimasto in disparte, immobile ad aspettare la sua
padrona.
«Vi aspetto a casa», disse prima di montare con un balzo sul
destriero; poi partì al galoppo cavalcando all'amazzone, senza
sella o briglie, e sparì nella gelida nevicata che aveva ripreso
a cadere con forza.
Kayle, troppo sbronzo per capire le parole della ninfa, scoppiò
a ridere e tornò dentro, dicendo che voleva un altro bicchiere
di birra, visto che doveva godersi la vita.
Samantha, dal canto suo, non conosceva l'essenza di Mys per
cui si limitò a dire che i nostri amici erano strani tanto quanto
Non vi fa venire voglia di leggere anche tutto il resto?? A me tantissimo!
Ma non è finita qui!!
Ma non è finita qui!!
L'autrice regalerà una copia ebook del suo libro a un fortunato o una fortunata.
COME FARE PER PARTECIPARE?
Niente di più semplice:
- mettete mi piace alla pagina dell'autrice (QUI)
- condividere la cover di Euphonia (QUESTA) sul vostro profilo facebook
- commentate qui sotto lasciando la vostra mail e il link di condivisione
- commentate qui sotto lasciando la vostra mail e il link di condivisione
- incrociate le dita!
L'estrazione del fortunato sarà del tutto casuale, effettuata tramite Random.org.
Quindi in bocca al lupo a tutti i partecipanti... non perdete questa occasione.
Prima di lasciarvi, vi ricordo TUTTE LE TAPPE DEL BLOGTOUR:
Passo e chiudo :)
Ehphonia mi sta sempre più prendendo, incuriosita ho messo l'ebook di Dryade nella lista dei desideri e spero di acquistarlo presto per leggerlo epoi continuare con Euphonia eheheh, devo dire che questo estratto mi ha messo una curiosità folle.
RispondiEliminacondiviso su
https://twitter.com/streghetta6831/status/507936680288845824
https://www.facebook.com/stefania.mognato
https://plus.google.com/u/0/113323159535376562702/posts
Nooo dai non mi puoi fare questo amo questo tour e nn vedo l ora di leggerlo ma nn puoi lasciarmi così....come dire a bocca asciutta
RispondiEliminaCmq come sempre...fantastica...
Condiviso qui
https://www.facebook.com/ramona.bottoli
La mia mail
Rosyramo@libero.it
Grazie mille ora attendo la seconda con ansia
Bellissima tappa ed estratto a dir poco stuzzicante. Ho condiviso la foto della cover sul mio profilo Facebook taggando Marie Albes. Condiviso su facebook la tappa.
RispondiEliminahttps://m.facebook.com/story.php?story_fbid=711054895596361&id=100000755717959&_rdr
Condiviso pure su google+
Eliminahttps://plus.google.com/107614314479188560786/posts/8txLigAFCCe
La mia mail è
otrentinaglia@gmail.com
Bellissimo il booktrailer :D
RispondiEliminaeccomi XD
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/sonia.lightning/posts/10204104698209312
email soniettina86@gmail.com