martedì 26 febbraio 2013

Recensione di "L'atlante di smeraldo" di John Stephens

Editore Longanesi
Pagine 456
Euro 9,90
TRAMA:
è la notte di Natale e Kate avrebbe voluto rimanere sveglia, ma i suoi occhi di bambina alla fine si sono arresi al sonno. Sono le mani di sua madre a scuoterla e svegliarla di colpo: sta succedendo qualcosa, qualcosa di brutto. Kate ha solo quattro anni, suo fratello Michael due, Emma è appena nata. Questa è l'ultima volta in cui vedranno i loro genitori. Dieci anni e moltissimi orfanotrofi dopo, i tre fratelli si imbarcano per quello che pare sia l'ultimo istituto disposto ad accoglierli: Cambridge Falls. Ma quando arrivano nella enorme casa tutta sbilenca, piena di torri, sotterranei e sale colme di bizzarrie, molte sono le domande che si affacciano alla loro mente. Come mai non ci sono altri bambini? Chi è l'enigmatico dottor Pym, il direttore di quello strano orfanotrofio? E soprattutto, cos'è quell'inquietante libro dalle pagine bianche e dalla copertina verde che sembra brillare di luce propria nel buio della camera segreta? Questa è la storia di Kate, che da sempre si prende cura dei fratelli, aggrappandosi alla disperata certezza che un giorno i suoi genitori torneranno a prenderli, ed è la storia di Michael e della sua passione per le storie fantastiche, e della piccola Emma, che sembra temere solo una cosa: perdere i suoi fratelli. È la storia di tre ragazzi inseguiti da un potere oscuro e minaccioso e del libro che cambierà per sempre il loro destino.

VOTO:

Il libro di cui vi parlerò oggi è il primo volume di una trilogia fantasy (il secondo capitolo “L’atlante di fuoco” è già disponibile) pubblicato qualche tempo fa (nell’aprile 2011 per la precisione), ma che ancora non avevo avuto modo di leggere.
Credevo che ci avrei messo un po’ di tempo a leggerlo, invece malgrado le oltre 450 pagine, la lettura di questo romanzo è stata rapidissima. La scorrevolezza è stata aiutata da uno stile di scrittura molto giovanile, adatto ad un pubblico non proprio adulto… diciamo che indirizzerei questa saga ad una fascia di lettori dell’età dei protagonisti, quindi tra gli 11 e i 14 anni. Questo non significa che non possa essere apprezzato anche da occhi più grandicelli come i miei (sì, avete ragione, moolto più grandicelli!), infatti avrete già notato i tre gufetti in cima, che indicano una lettura piacevole.
Il libro narra le vicende di tre fratelli, Kate di 14 anni (la maggiore), Michael di 12 e Emma di 11. Dieci anni prima degli eventi i tre ragazzini, allora bambini, sono stati abbandonati dai loro genitori con la promessa che sarebbero tornati, ma da allora non si è più saputo nulla di loro. Dopo una lunga serie di orfanatrofi, i tre protagonisti finiscono nell’istituto più improbabile che si potesse immaginare: un’enorme casa diroccata situata nella tetra cittadina di Cambridge Falls dove loro sono gli unici bambini e dove l’eccentrico proprietario, il dottor Pym, nasconde molti segreti tra cui una cantina dov’è custodito un libro dalla copertina verde: in questo libro le pagine sono tutte bianche, ma nel momento in cui Michael ci infilerà una foto della Cambridge Falls di quindici anni prima, lui e le sue sorelle saranno trasportati nel passato. L’Atlante di smeraldo, che dà il titolo al romanzo, altro non è che un librone di magia antichissimo e potentissimo (uno di tre… posso immaginare di cosa parleranno i prossimi due volumi di questa saga!), che dovrebbe permettere a chi lo possiede di viaggiare nel tempo e nello spazio e quello che vi ho appena narrato è solo il primo di una lunga serie di viaggi avanti e indietro negli anni che i tre protagonisti dovranno affrontare.
I tre piccoli eroi sono ben approfonditi, ciascuno con i propri difetti e i propri pregi: Kate, cresciuta prima del tempo per prendersi cura dei fratelli più piccoli, vorrebbe solo potersi riposare ed essere una ragazzina come tante; Michael è quello intelligente, che legge e prende appunti in ogni situazione, ma nasconde un grande cuore ed un coraggio immenso; infine la piccola Emma è quella che ha reagito alle avversità della vita diventando aggressiva e impavida (ammetto che tra i tre, la piccola, contrariamente alle aspettative è il personaggio che mi ha irritato maggiormente!)… ma tutti e tre hanno una caratteristica in comune: il desiderio di ritrovare i genitori e il terrore di perdere anche quella poca famiglia che gli è rimasta; ciascuno di loro darebbe la vita per gli altri due.
Nei loro viaggi conosceranno personaggi cattivi come la Contessa (una strega molto cattiva che veste l’aspetto di una ragazzina) con i suoi Strillatori (mostri zombeschi con un urlo paralizzante) e personaggi buoni come il grosso Gabriel (abitante delle montagne) e i nani (bhè, non proprio tutti i nani sono buoni!).  La varietà di esseri che incroceranno il cammino con Kate, Michael ed Emma è tipica di un fantasy e l’idea di spostarsi nel tempo guardando come le azioni in un anno o nell’altro cambiano l’evolversi degli eventi è molto originale: malgrado inizialmente mi aspettassi qualche difficoltà a seguire il filo logico degli eventi, non ho trovato minimamente complicato capire il senso di tutti i viaggi… credevo di perdermi per strada, ma l’autore ha dotato il libro di un’eccellente “segnaletica stradale”, evitando al lettore confusione o smarrimento.
Com’è prevedibile nulla accade per caso e il trio di protagonisti dovrà affrontare pericoli, battaglie e rivelazioni scioccanti, mentre cerca di scoprire in che modo sono legati all’Atlante.
La storia è carina e coinvolgente; l’andare nel passato per tentare di cambiare il futuro forse non è l’idea più originale del mondo, ma a me è piaciuto lo stesso come l’autore l’ha sviluppata.
Non mi sono “innamorata” di nessuno dei tre fratelli, anche se Michael è stato il mio preferito… mi è successo raramente, ma ho apprezzato di più alcuni personaggi secondari come il dottor Pym, Gabriel e il nano Robbie, questo non perché fossero mal descritti, ma solo per un fattore di simpatia personale.
Infine l’epilogo è stato la parte più emozionante: stranamente non mi ero chiesta come sarebbero potute terminare le vicende, apprezzando ancora di più la sorpresa delle ultime pagine in cui l’autore da un senso a tutte le azioni che hanno portato personaggi e lettori fino a quel punto.
La pecca più grossa del romanzo è lo stile di scrittura troppo semplice e a volte infantile, che mi ha sovente fatto arricciare il naso, sia nei dialoghi che nelle descrizioni (la cosa che ho trovato più ridicola è quando uno dei nani – non nani moderni, ma tipici nani tolkeniani con ascia e barba che vivono nelle grotte con tanto di re – ha parlato di kebab… vi assicuro che in quel momento, dopo una grassa risata, avrei voluto lanciare il libro in testa all’autore: ma ti pare che i nani e il kebab possano entrare nella stessa frase???? In cinque lettere mi ha smontato l’atmosfera!!). Il fatto è che ormai ci hanno abituato a questa invasione di libri young adult dove spesso ci capita di incontrare romanzi che non sono affatto young, se non per l’età dei protagonisti e quindi mi capita di scordare che alcuni libri per ragazzi, sono davvero scritti per ragazzi… se devo valutare questo romanzo considerandolo in questo senso sicuramente aggiungerei un gufetto al mio voto.
Ma in cima lascio il voto che ho scelto una volta terminata la lettura, perché è un giudizio espresso da una “vecchietta” che avrebbe preferito leggere la stessa storia in chiave più matura.
Sicuramente è una lettura che non mi sento di sconsigliare, anzi la consiglio a chi apprezza questo genere e cerca un romanzo “leggero” e facile da affrontare, senza pesantezze narrative e con la tendenza a sdrammatizzare rapidamente i punti più seriosi. Per concludere direi che a livello emotivo non mi ha lasciato molto, ma mi ha comunque regalato delle ore di lettura molto gradevoli.
Qualcuno di voi lo aveva già letto? E magari qualcuno ha già finito anche il seguito? Sono curiosa di sapere come evolveranno le vicende, visto che il primo ha già gettato le basi per il successivo.
E con questo passo e chiudo :)

I LIBRI DELL’INIZIO:
1 - L’atlante di smeraldo
2 - L’atlante di fuoco
3 - Inedito

4 commenti:

  1. Ho letto "L'atlante di smeraldo" un annetto fa circa e sono d'accordo con te sul fatto che sia una storia adatta soprattutto ai più piccini. Per me è stata una piacevolissima lettura ma non mi sono ancora decisa ad acquistare il seguito!

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    1. Infatti anch'io ho intenzione di aspettare un po' per prendere il secondo libro ;-)

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  2. Io ancora non mi decido a leggere il primo ormai ha accumulato parecchia polvere ^^ però ancora non mi ispira la lettura... magari aspetto la fine della trilogia ^^

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    1. Ti capisco... Spesso anche a me capita di lasciare libri a prendere polvere per mesi ma finché non c'è l'ispirazione si preferiscono sempre altre letture ;-)

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