martedì 30 ottobre 2012

Recensione di "Gli zombi non piangono" di Rusty Fischer

Editore Giunti
Pagine 363
Euro 12,00
TRAMA:
Maddy Swift è una studentessa un po' imbranata, che frequenta il liceo della tranquilla cittadina di Barracuda Bay e ha una cotta per il nuovo ragazzo della scuola. Quando Stamp la invita ad una festa, la sua vita è destinata a cambiare per sempre.
Piove a dirotto e Maddy, tutta agghindata, esce di nascosto dal padre. Dopo essersi persa diverse volte, finalmente intravede le luci della festa e viene colpita in pieno da un fulmine. Appena si risveglia, si ritrova con la faccia in una pozzanghera, stordita e completamente inzaccherata. Ma il fango è l'ultimo dei suoi problemi: è quel buco fumante nel cranio, il cuore che non batte più e i polmoni che non funzionano a farle sorgere qualche sospetto... Una volta a casa, dopo una rapida ricerca in rete, scopre con raccapriccio di essersi trasformata in una delle creature che più la spaventano: una morta vivente.  Gli zombi non piangono, ma fanno ridere tantissimo.

Ecco un libro che ha atteso poco in lista desideri, prima di tutto perché ne ho sentito parlare in svariati siti ed ero molto curiosa, inoltre è il titolo di cui la Giunti chiedeva la recensione per l’assegnazione dei nuovi posti da ambassador… sistema che non mi ha entusiasmato, motivo per cui ho rinunciato a partecipare. Ma a parte questo sono corsa ad acquistare questo titolo non appena disponibile nella mia libreria di fiducia (mi avranno odiato perché sono passata ogni mattina della settimana, finché venerdì finalmente era sugli scaffali!).
Ovviamente mi sono buttata subito nella lettura, tralasciando momentaneamente il romanzo che avevo già iniziato, e in due soli giorni scarsi l’avevo già finito.
È stato una lettura inaspettatamente piacevole e scorrevole. Premetto di partire un po’ prevenuta con i romanzi sugli zombi fuori dalle righe… ma questo è riuscito a parlare di non-morti senza includere nessuna virulenta apocalisse, a meno che la fine del mondo non sia essere invitata al ballo di fine anno dal ragazzo più figo della scuola e non poter accettare!
Scherzi a parte: la protagonista di questa insolita zombie-story si chiama Maddy ed è un’adolescente, ma non di quelle popolari piene di amici, tutt’altro! La nostra sventurata eroina è una ragazzina modesta, che vive nell’ombra della sua migliore amica Hazel (che invece ama le luci della ribalta e che a parer mio è anche un po’ carogna!) da quando sono bambine e che ama trascorrere il tempo libero in casa sul divano a guardare film, invece che partecipando a rumorose feste, e andando al cimitero a ricalcare lapidi con un foglio e un carboncino… in conclusione non la tipica adolescente a cui siamo abituati!
L’unica volta in vita sua che decide di trasgredire alle regole imposte dal padre, dopo essere stata invitata ad una festa dal nuovo arrivato nella scuola, finisce folgorata da un fulmine e si risveglia… morta.
La parte migliore del romanzo è appunto quella in cui Maddy si rende conto di non essere più propriamente viva (grazie ad un sito internet che è stato davvero una gran trovata!) e, con l’aiuto di altri suoi due compagni di scuola che hanno smesso di vivere da un bel po’ di tempo, impara cosa significa essere uno zombie nel mondo dei “normali”. L’ironia e l’originalità la fanno da padrone in questa parte del libro ed è uno spasso vedere come una ragazza, che fino al giorno prima ha tentato solo di passare inosservata, si ritrova ad affrontare quello che sembra il peggiore incubo possibile senza mai perdere la testa.
L’impresa più ardua al principio è proprio non far capire a chi la circonda che tutto è cambiato: gli zombie di Fischer non sono bestie marcescenti che vagano barcollanti alla ricerca di carne fresca, ma “persone” molto pallide e molto fredde che possono tranquillamente mischiarsi alla gente in un centro commerciale!
In seguito la narrazione assumerà tinte più horror. Da buon romanzo sui morti viventi, non poteva certo essere tutto rose e fiori, quindi c’è anche una parte in cui si rischia davvero un’apocalisse. E sì, perché purtroppo gli zombie non sono tutti bravi e buoni come Chloe e Dane, che aiutano Maddy a venire a patti con la sua nuova condizione e che mangiano cervello animale comprato in macelleria: esistono anche gli Zerker, morti viventi che uccidono le proprie vittime per prenderne la materia grigia. Ovviamente i due compagni di scuola più inquietanti di tutta Barracuda Bay, Schelettro e Dahlia, appartengono a questa categoria e presto sarà guerra aperta tra le due fazioni, solo che gli Zerker non si fanno scrupoli a fare strage di innocenti per colpire il proprio bersaglio.
Stamp, il ragazzo che ha invitato Maddy ad uscire la sera in cui lei è stata vittima del “colpo di fulmine” (XD scusate il gioco di parole… ma il doppio senso era indispensabile), avrà un ruolo piuttosto importante fino alla fine, anche perché è la prima volta che qualcuno dedica alla protagonista questo genere di attenzioni ed è frustrante che accada proprio quando lei non può più accettarle. Ma non crediate che la parte romantica avrà un ruolo predominante… niente scenette da far cariare i denti o frasi sdolcinate che mal si amalgamano al contesto: c’è il momento dei sentimenti,  ma con il giusto tempismo e il giusto spazio… non era un romanzo che poteva spendere metà delle pagine su una storia d’amore, altrimenti sarebbe stato un fallimento!
Ho trovato “Gli zombi non piangono” un buon libro. I personaggi sono ben riusciti e molti hanno riservato delle sorprese. La prima parte di narrazione mi ha divertita e mi ha fatta sorridere, mostrandomi un lato dei morti viventi sicuramente inedito (per quanto come sempre quando sono così simili ai vivi, non posso non notare una somiglianza vampirica!)… non mi era mai capitato di trovare simpatici gli zombie, ma Rusty Fischer ci è riuscito. Nella seconda metà del libro, in cui le cose si fanno più serie, ci sono non pochi colpi di scena e perdite (in termine di persone) che non mi aspettavo minimamente, in quanto la leggerezza della prima parte non mi aveva preparato alle tragedie che sarebbero seguite. Per assurdo, ho apprezzato di più la prima parte proprio perché talmente fuori dai soliti schemi che da sola si sarebbe meritata 4 gufetti. La seconda invece, cercando di uniformarsi alle aspettative di ogni fan-non-morto, merita al massimo 3 gufi perché non mi ha convinta fino in fondo. Quindi il voto finale sarà una giusta via di mezzo.
La cosa che per una volta mi ha entusiasmata è scoprire che ci sarà un seguito ( Zombies Don’t Forgive, è previsto per aprile 2013), perché la fine del tutto inattesa mi ha lasciata un po’ con l’amaro in bocca e con una domanda in sospeso: e adesso come sarà la vita di Maddy?
Il tono di questo romanzo è assolutamente “young” quindi mi sento di consigliarlo a tutti quelli che hanno voglia di una storia adatta all’ormai vicinissima notte di Halloween… non preoccupatevi, se  non amate gli horror a tinte forti, qui non ci sono scene che possano tenervi svegli la notte!
E con questo direi che è tutto.
Passo e chiudo J

VOTO:


QUESTA RECENSIONE PARTECIPA
ALLA HALLOWING READING CHALLENGE DEL BLOG STORIE DENTRO STORIE

E ALLA HOGWARTS READING CHALLENGE DEL BLOG READING IS BELIEVING

4 commenti:

  1. La pensiamo allo stesso modo (pure sul voto), mi fa piacere! :)
    Una lettura davvero piacevole!!

    RispondiElimina
  2. Lo devo assolutamente avere!!! Io non amo gli zombie anzi, ma da come hai descritto il romanzo credo che l'autore potrebbe riuscire a farmeli piacere (proprio perchè non camminano tutti sbilenchi gridando versi strani e non sono esseri senza cervello, nel senso che questi zoombie non sono TROPPO stupidi per pensare di testa propria e senza essere spinti in ogni cosa che fanno dalla voglia di cervello...). Lo prenderò, se non altro per leggere qualcosa di nuovo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In effetti la nuova versione di morti viventi ideata da Fischer è perfetta per chi non ama i classici zombie! Te lo consiglio :)

      Elimina