sabato 27 aprile 2013

Recensione "Aegyptiaca" di Dean Lucas


Editore Mamma Editori
Pagine 480
Euro 9,80
Formato brossura
TRAMA
Delphi è la prescelta, poiché sul suo corpo è inciso il futuro degli uomini. Gavri'el è il prescelto, poiché è destinato a trovare il Bastone di Adamo. Sargon è il prescelto perché è l'erede del regno di Akkad, Matunde è il prescelto perché è il gigante nero dell'impero nubiano. Babu non è un prescelto, è solo un nano impertinente e pavido. Lei invece è la Sfinge, altera e bellissima. La creatura più preziosa dell'universo. Sullo sfondo di un mondo antico e misterioso, oltre le porte del tempo, un viaggio e la lotta contro un male che affonda le proprie radici nella Genesi. Un viaggio che ha come meta la salvezza dei Figli dell'Uomo.

VOTO:

Oggi voglio parlarvi di un romanzo che vi ho presentato non molto tempo fa QUI. Per quanto il nome d’arte dell’autore possa trarre in inganno, si tratta idi un’opera italiana, scritta da uno scrittore con una vagonata di talento! Sì, perché Aegyptiaca è davvero un romanzo speciale. Se avessi letto la trama di questo libro in libreria, probabilmente non avrei deciso di approfondire la conoscenza, pensando non fosse il mio genere: quindi immaginatevi lo stupore quando ho scoperto cosa mi sarei persa!
Ero partita nella lettura un po’ timorosa perché, per quanto sia sempre stata affascinata dall’antico Egitto, personalmente riscontro in genere qualche difficoltà ad immedesimarmi in storie ambientate in un’epoca così distante dalla nostra (che è anche il motivo per cui i romanzi storici non rientrano tra le mie letture).
In più se ci aggiungiamo la corposità dell’opera (quasi 500 pagine), la complessità della trama e una lista di personaggi che sembra ingarbugliare ancora di più il tutto, potete capire se vi dico che temevo di metterci un’eternità a leggerlo. Invece, ora che l’ho finito, mi rammarico di averci messo così poco!
Aegyptaca mi ha talmente rapita da avermi fatto completamente tralasciare le altre letture, cosa che non mi capita spesso.
Sul sito dell’autore vengono presentati i personaggi principali così:
Delphi era solo una bambina quando una creatura antica quanto il mondo incide il suo corpo come fosse una stele. In quei simboli è possibile leggere il futuro dell’Uomo, poiché quei segni sono la scrittura degli Dei.
Sargon è un guerriero che fugge dal proprio passato. Chi era prima di incontrare Delphi non ha più importanza: ha attraversato il Tigri e l’Eufrate, ha solcato i mari, ha superato i deserti per trovarla. La sua spada è ora al servizio della missione di Delphi. Sargon non sa che sarà il passato a trovare lui.
Gavri’el ha sempre creduto di essere l’unico figlio di una famiglia di nemeh, poveri contadini che vivono in case di fango e argilla sulle rive del Nilo. Non sa che le profezie parlano di lui. Non sa che è nato per brandire l’arma più potente di quel mondo. Non sa che il proprio destino non si può scegliere. Non sa nemmeno che Tary, la giovane hyksos di cui è innamorato, non aspetta altro che ricambiare i suoi sentimenti.
Metà egizia, metà di sangue hyksos, Tary è figlia del nobile Ephepi. Dolce e coraggiosa, ha paura di mostrare se stessa a Gavri’el: lo ama ma è troppo orgogliosa per ammetterlo. Quando per la sua famiglia ogni cosa sembrerà perduta, dovrà fare appello a una forza che nemmeno lei sa di possedere pur di non tradire il segreto di Gavri’el.
La Sfinge è la bellissima e altera dea di Giza. Irascibile, orgogliosa, vanitosa: lei stessa si definisce come la cosa più preziosa di quel mondo. Il sangue che le bagna spesso i vestiti è soltanto quello dei suoi nemici.
Comandante delle Guardie nubiane della Sfinge, Matunde è un gigante buono pronto a tutto per la sua regina. La sua forza è pari soltanto all’incredibile coraggio che gli permette di affrontare ogni sfida, anche la più impossibile.
Tutto vero.. ma la vera sostanza di queste persone di fantasia la si scopre solo leggendo. Tutti loro sono eroi, ciascuno a modo suo; tutti hanno quella che io chiamo tridimensionalità ed è talmente decisa da averli trasformati tra le mie mani da nomi sulla carta a persone reali. Tutti, nessuno escluso, mi hanno emozionata profondamente e inaspettatamente, persino il piccolo nano Babu.
Piramide di Cheope
Mi è già capitato di incontrare personaggi  che restano nel cuore, ma mai mi era successo di trovarne così tanti in un unico romanzo. Tutti i protagonisti riescono a toccare l’anima di chi legge, ma persino alcuni personaggi con parti meno importanti hanno lasciato il segno del loro passaggio nel bene o nel male.
La Dea, la Sfinge di Giza, questa immortale bellissima e superiore ad ogni altro essere vivente è una delle creazioni migliori di cui abbia letto.
 E vogliamo parlare della storia?
Originale e incredibilmente complessa: coinvolge tantissimi personaggi le cui vicende e destini si intrecciano e si ingarbugliano, e ogni passo avanti svelerà qualcosa di nuovo che contribuirà a incasinare (si può dire?!?) il tutto. Un impero di complessità che parte addirittura dalle origini, da Adamo ed Eva, per arrivare fino al “presente” della narrazione!
Vi sto spaventando? Fidatevi, non ce n’è bisogno perché io non ho avuto nessun problema a mettere insieme i tasselli, quasi come fare un puzzle con i pezzi numerati!
Sfinge di Giza
Ma non è certo la facilità con cui ci si orienta in questo labirinto di informazioni ed eventi presenti e passati a rendere questa storia straordinaria, bensì il modo in cui riesce a legare al sé il lettore: non riuscivo mai a decidermi a smettere di leggere perché volevo sapere di più! “Tornare” dall’Egitto creato da Dean Lucas era ogni pagina più difficile.
Ci sono tantissimi sentimenti che emergono nella narrazione dai più nobili (amore, sacrificio, altruismo) ai più gretti (odio, crudeltà, sadismo, egoismo, avidità ) e sono tutti rappresentati egregiamente.
I richiami agli usi e alle credenze dell’antico Egitto e le ambientazioni danno vita ad uno scenario davvero bello: un quadro dai colori e dagli odori vividi, come un viaggio nel tempo.
PER QUANTO CHI TI AMA CERCHI DI PROTEGGERTI DALLA SOFFERENZA, ESSA FA PARTE DELLA VITA, CUCCIOLO DI UOMO, NON POSSIAMO SFUGGILE PER SEMPRE… ORA CHE CONOSCI IL DOLORE, STA A TE ARRENDERTI OPPURE VINCERLO COSA SCEGLI…?
Ma quello che più di tutto mi ha colpita di questo romanzo sono tutte le emozioni che mi ha fatto provare.
Anubi
(poteva forse mancare?)

 A parte il coinvolgimento che è stato praticamente immediato, fin dalle prime pagine ho provato anche sensazioni che non avrei mai creduto di trovare in questo libro: prima tra tutte la commozione, in più di un’occasione e di gradi diversi, dal groppo in gola alla vera lacrimuccia che sfugge inattesa. L’autore è talmente bravo a premere i “tasti” giusti che mi sono commossa persino per la morte di un cammello… ed è stato in quel momento che ho capito di essere davanti ad uno scrittore di grande sensibilità (cosa che mi aspetto magari più facilmente in un’autrice e che, lo ammetto, in questo caso mi ha presa in contropiede). Ma ho provato anche rabbia, sconforto, esaltazione, voglia di sorridere.
C’è una scena che precede una battaglia talmente intensa da avermi fatto venire una pelle d’oca assurda, come mi capita solo quando vedo Il signore degli anelli. Non è un caso che citi il capolavoro di Tolkien, perché qualcosa nella struttura di Aegyptiaca me lo ha ricordato ed è un altro punto a suo favore.
Come avrete notato, non vi ho raccontato nulla della trama, ma sarebbe davvero impossibile evitare gli spoiler e poi trovo che sia giusto lasciarvi affascinare pagina dopo pagina come è successo a me, perché Aegyptiaca è troppe cose per farne un riassunto: è una storia d’amore, ma non solo! Una storia di conquista, ma anche una storia di perdita e di sacrificio! È una storia sull’ineluttabilità del destino, una storia di riscatto e una storia di vendetta. È una storia fatta di tante storie, una più bella dell’altra.
NON MI IMPORTA SE MI AMI OPPURE NO, SE VIVRÒ O MORIRÒ. NEL REGNO DEI VIVI O IN QUELLO DEI MORTI, IO AMERÒ PER SEMPRE SOLO E SOLTANTO TE.
Certo, a questo punto non ho bisogno di dirvi che sono entusiasta di questo romanzo! Anzi mi auguro nel mio entusiasmo di non aver scritto in maniera troppo confusa… più scrivo, più mi rendo conto che potrei scriverne un poema senza difficoltà!
Ma in realtà quello che voglio è solo darvi un consiglio: lasciatevi tentare senza timore da questa epopea e tufatevi in questo Egitto permeato di magia e di mostri, dove tutto può accadere.
Questo libro è una lettura per chiunque, non riesco ad indirizzarlo solo ad alcuni, perché sono certa che ogni lettore ci troverà qualcosa in grado di emozionarlo.
Da parte mia non posso che attendere il seguito e per una volta sono davvero contenta che ce ne sia uno, anche se temo che non ritroverò tutti i personaggi a cui mi sono affezionata, ma sicuramente ce ne saranno altri, altrettanto affascinanti (uno di essi fa solo brevi comparse in questo primo volume, ma nell’epilogo si scopre che il passato che si porta sulle spalle è enorme, così come il futuro che lo attende… ovviamente non vi rivelerò mai il suo nome XD).
A questo punto mi auguro solo di avervi un po’ contagiato con la mia euforia e non mi resta che salutarvi.
Passo e chiudo :)

12 commenti:

  1. Ok contagiata al 100% messo in lista :)

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  2. Ciao Lorenza, ho letto anch'io il libro e condivido ogni tua singola parola. Una storia che mi ha davvero rapita ed emozionata come poche altre.
    Layla

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    1. Vero... si trovano poche storie così coinvolgenti!

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  3. Condivido. La prosa è asciutta eppure elegante. Gli snodi narrativi molto avvincenti. I personaggi ben caratterizzati.

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  4. Ho visto la tua recensione dalla pagina Facebook... E' davvero bellissima! Non vedo l'ora di leggerlo ^^

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    1. Quando lo leggerai, se ti và, passa per farmi sapere sé è stato all'altezza delle aspettative che ho creato ^_^

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  5. bellissima recensione, se non ero convinta di prendere questo libro con la tua recensione mi hai fatto passare ogni dubbio!!!

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    1. Sono contenta. Se il genere ti piace sono convinta che Aegy ti piacerà un sacco :-)

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  6. Mi hai contagiata! Manifesto tutti i sintomi da "leggeredevoleggere*
    Sono davvero incuriosita e poi 4 gufetti e mezzo? In WL e Aegyptiaca, sappilo, ti leggerò. u.u

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    1. Sono proprio contenta! Fammi sapere poi se ti è piaciuto :-)

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