Editore Sperling & Kupfer
Pagine 312
Euro 17,90
TRAMA:
Uno spettacolo sfavillante come un diamante. Una competizione feroce come la vita. Un gioco pericoloso come l'amore.
Molti anni dopo la Quarta guerra mondiale, in un Paese lontano, devastato dalla miseria e dalla fame, l'erede al trono sceglie la propria moglie con un reality show. Spettacolare.
Così, per trentacinque ragazze la Selezione diventa l'occasione di tutta una vita. L'opportunità di sfuggire a un destino di fatica e povertà. Di conquistare il cuore del bellissimo principe Maxon, e di sognare un futuro migliore. Un futuro di feste, gioielli e abiti scintillanti. Ma per America Singer è un incubo.
A sedici anni, l'ultima cosa che vorrebbe è lasciare la casa in cui è cresciuta per essere rinchiusa tra le mura di un palazzo che non conosce ed entrare a far parte di una gara crudele. In nome di una corona - e di un uomo - che non desidera. Niente e nessuno, infatti, potrà strapparle dal cuore il ragazzo che ama in gran segreto: il coraggioso e irrequieto Aspen, l'amico di sempre, che vorrebbe sposare più di ogni altra cosa al mondo. Poi, però, America incontra il principe Maxon, e la situazione si complica. Perché Maxon è tutto ciò che Aspen non sarà mai: affascinante, gentile, premuroso e immensamente ricco. E può regalarle un'esistenza che lei non ha mai nemmeno osato immaginare?
VOTO:
Quando ho ricevuto questo libro ero piena di entusiasmo e non vedevo l’ora iniziarlo. Ora che l’ho letto, vorrei non averlo già finito!
Le varie recensioni che hanno affollato il web, per la maggior parte lo descrivono come superficiale o non all’altezza delle aspettative… ma qualcuno si è lasciato conquistare. Io, malgrado temessi il contrario, appartengo al secondo gruppo!
The Selection mi è piaciuto proprio tanto tanto tanto!!
L’ho iniziato con il gruppo di lettura organizzato da Denise di Reading is Believing e avremmo dovuto terminarlo in tre settimane! La prima settimana tutto bene, perché la storia non era ancora proprio entrata nel vivo… poi, una volta ripresa la lettura, non sono più riuscita a fermarmi e ho dovuto finirlo per forza (scusa Deni!).
Il regno di Illèa è l’America sopravvissuta alla 4° guerra mondiale e la sua società è rigidamente divisa in caste numerate dall’1 all’8: maggiore è il numero, maggiore è la povertà. Si sa che all’1 appartengono i reali, che i 2 e i 3 godono di una vita agiata e che dal 4 in giù si va’ gradualmente peggiorando. Le caste inferiori vivono in un regime costante di ristrettezze che li porta anche a patire la fame. Ogni casta svolge lavori diversi (ovviamente indovinate i lavori più umili a chi sono assegnati?) e il passaggio ad una superiore è molto difficile. La casta di appartenenza è quella della famiglia di nascita e, al momento del matrimonio, la donna assume quella del marito. Tutti hanno una serie di regole e leggi da seguire (tra cui l’immancabile coprifuoco!) e sono soprattutto vietati rapporti fisici precedenti le nozze. Ecco questo è più o meno tutto quello che viene dato sapere ai lettori, ma il tutto e in particolare l’origine di queste scelte, non viene approfondito dall’autrice e questo è sicuramente il difetto maggiore che ho riscontrato.
Proseguendo con la lettura però si esce dall’ambientazione popolare, per essere catapultati al centro di un lussuosissimo Grande Fratello che si svolge al palazzo reale… e io sinceramente mi sono lasciata così rapire dalla storia, che ho smesso di farmi domande su questo mondo distopico!
America Singer, la protagonista, è poco più che adolescente (nella trama la indicano come sedicenne, ma a meno che non mi sia sfuggito, nel romanzo non si dice mai chiaramente la sua età… l’unico indizio è che ha tre anni in più della sua sorellina May, quindi io l’ho immaginata come una ragazza di 18 anni) ed è una 5, quindi è abituata a guadagnarsi da vivere con la sua famiglia attraverso le sue doti artistiche: lei suona e canta. America è bella, testarda, affezionata ai genitori e ai fratelli e follemente innamorata di Aspen, un amico del fratello maggiore di lei. Il loro amore nasce e matura di nascosto, perché lui è di una casta inferiore quindi il loro matrimonio non sarà fonte di gioia per la famiglia Singer, ma la ragazza non vuole altro che sposarlo:
“Ecco la mia più grande ambizione: essere la principessa di Aspen, non di Illèa”
Il loro rapporto è intenso e tenero, fatto di momenti rubati nel cuore della notte in una casetta sull’albero, con il rischio di essere scoperti e puniti per una serie infinita di infrazioni, ma il sentimento che li lega è così profondo da non permettere loro di stare lontani.
Tutto è destinato a cambiare il giorno che America riceve la sua lettera per la Selezione: se avete letto la trama che presenta il romanzo, sapete già a grandi linee di cosa si tratta e non voglio dilungarmi troppo su questo perché a me è piaciuto molto scoprire i dettagli e le dinamiche dello “spettacolo”, mano mano che venivano svelati. Anche sulla trama non voglio dilungarmi perché c’è un rischio-spoiler del 90%... tutto quello che vi serve sapere è nella sinossi.
La prima parte del romanzo è quella in qui il lettore può conoscere la protagonista nel suo ambiente famigliare, scoprire com’è la sua vita e cosa racchiude il suo cuore e come affronta i cambiamenti che giungono ad ostacolare la realizzazione dei suoi sogni. In questa parte si fa anche la conoscenza di Aspen che sembra scomparire troppo presto dalle pagine, ma che riserva delle sorprese.
La parte che più mi ha conquistata però è quella successiva all’arrivo delle pretendenti al trono a palazzo. Vedere America circondata da ragazze che desiderano ardentemente conquistare il principe e la corona è stato bellissimo: a lei il principe non interessa minimamente (anche se con lui intesserà un’amicizia speciale e bellissima) e non potrebbe fregargliene di meno della corona! Lei non ha intenzione di lottare per vincere e quindi in nessun momento permette agli altri di dirle come dovrebbe essere: America rimane se stessa fin da subito e probabilmente, senza che se ne renda conto, è questa la sua arma vincente! In nessun momento accetta di rinunciare alle proprie convinzioni e alla propria personalità: la sua semplicità, la sua genuinità e la sua spontaneità la rendono una mosca bianca nel gruppo di Selezionate. Lei non cerca di impressionare nessuno e, proprio per questo, spicca come una luce nel buio.
Quando inizia la sua vita a palazzo per lei è tutto nuovo e magnifico, fin troppo lussuoso: scarpe, vestiti, ben tre cameriere a sua disposizione giorno e notte e cibo a volontà! La prima volta che assaggerà i lauti pasti serviti a palazzo, la sua reazione è quasi commovente: immaginate di aver tirato a campare fino al giorno prima e, perché no, di aver in alcuni periodi anche sofferto la fame… ritrovarvi in un palazzo reale, coccolata e viziata, vi sembrerebbe solo un sogno!
Forse il fatto che anche lei si lasci conquistare un po’ per volta da ciò che la circonda, ha contribuito ad etichettare come superficiale la storia? Non saprei: io non ci ho visto nulla di così superficiale.
Sinceramente, dopo una vita di sacrifici e stenti, non vi fareste anche voi conquistare da tutto quel benessere? America non rinnega mai i suoi sentimenti per chi ha lasciato dietro di sé, non vende l’anima e la dignità per la ricchezza, non diventa snob e perfida solo perché circondata dal lusso… e di certo non decide che vuole diventare principessa ad ogni costo. Lei sa che i suoi famigliari stanno bene e stanno godendo a loro volta della sua partecipazione alla Selezione e quindi non dovrebbe forse godersi quello che gli viene regalato? Le sue azione e le sue decisioni sono sempre frutto del suo cuore, non dettate dall’egoismo o dall’avidità.
Io ho davvero adorato questa protagonista: la sua forza d’animo, la sua schiettezza e il suo altruismo sono caratteristiche che la rendono un’eroina grandiosa… se dovessi trovarmi in una situazione come la sua, vorrei prendere esempio da lei e riuscire a non farmi influenzare da tutto ciò che mi accade intorno. È riuscita a innervosirmi un po’ solo verso la fine (non vi rivelo certo il perché!) e quasi quasi ho pensato che il libro sarebbe riuscito a deludermi… ma poi si è risollevata alla grande, tanto che nell’ultimo capitolo avrei voluto entrare nel libro ed abbracciarla!!!
Ma resta ancora un personaggio di cui non vi ho parlato: il principe Maxton. Vi dico solo che vorrei aver ricevuto la mia lettera di Selezione! Bello, galante, intelligente, gentile, simpatico, generoso e paziente… vi basta? Certo è anche il futuro re e quindi molto ricco e potente, ma fidatevi, non è questo che lo rende un uomo da sposare! È riuscito a conquistarmi praticamente subito e non ho mai cambiato idea, anzi mi sono ritrovata ad aspettare, da una scena all’altra, che arrivasse per vedere cosa avrebbe detto o fatto di affascinante: è un personaggio maschile che mi ha fatta sciogliere… se fossi stata America mi sarei innamorata perdutamente e onestamente faccio il tifo per lui (anche perché ammetto che Aspen non mi va giù del tutto giù! Lo trovo di un irritante che metà basta… sarà che detesto le persone che vogliono prendere da soli decisioni che andrebbero prese in due, anche a costo di far soffrire chi li ama!).
The Selection è il primo di una trilogia distopica, ma in realtà di distopico in questo romanzo c’è solo l’organizzazione della società, perché per il resto non ha nulla a che vedere con gli altri romanzi del genere a cui siamo abituati. Quello che so è che questo libro è riuscito a strapparmi dal mio divano, trasportandomi in un palazzo da favola completamente, immedesimata con la protagonista: certo non è tutto rosa e fiori come forse penserete a questo punto, ci sono pericoli che minacciano la famiglia reale e quindi le ragazze della Selezione, c’è la competizione spietata tra le partecipanti che riesce a volte a trasformarsi in confidenza e soprattutto c’è la difficoltà di capire quale sia la scelta migliore per il futuro, ma tutte queste cose hanno reso il romanzo ancora più bello ai miei occhi.
Mi rendo conto che potrei continuare a parlare di questo titolo ancora per una decina di pagine, ottenendo forse di farvi appisolare davanti allo schermo, ma che ci posso fare? Quando un romanzo mi assorbe e mi emoziona così tanto potrei parlarne per ore!
Ma visto che vi voglio bene, mi fermo qui! Ovviamente non c’è bisogno che vi dica che consiglio caldamente questa lettura (più ad un pubblico femminile che maschile)… magari non lo apprezzerete come me, ma vale proprio la pena tentare.
Cosa mi dite, vi ispira? E se lo avete già letto per chi fate il tifo: Aspen o Maxton?
Io adesso mi metto ad aspettare il seguito (The Elite), sperando che non si faccia aspettare troppo visto che è previsto in primavera negli USA, perché sono certa che molti aspetti che non sono stati approfonditi troveranno il loro spazio… e poi America e Maxton già mi mancano!
E con questo passo e chiudo :)
Cover del secondo volume |
Quoto tutto quello che hai scritto perfino lo stesso voto ho messo (anche se ancora non la pubblico la recensione ;p) anche io l'ho iniziato per la sfida ma non c'è l'ho fatta a lasciarlo senza continuare a leggere >.> Adoro Maxton è un tesoro *_* io ahahaha se ci penso mi vien da ridere avrei fatto morire Aspen nel secondo attacco dei ribelli così me lo sarei tolta dalle scatole quell'impiccio... come sono crudeleeee :) ahahahahha ora quando dobbiamo aspettare per il seguito???!! O.O intanto me lo compro in cartaceo per la mia libreria ;p
RispondiEliminaHahaha! Crudele o no, in effetti l'attacco dei ribelli sarebbe stato un buon momento per liberarci di Aspen!
EliminaSperiamo che il seguito non ci faccia aspettare un'eternità ^_^
Aspen lo odio, direi che l'unico personaggio che merita in tutto il libro è Maxon. A me non è piaciuto tantissimo anche perché di distopico non ha ganché...spero che il seguito sia migliore.
RispondiEliminaBella recensione :)
Vedo che Aspen non ha molte fan, contrariamente a Maxton... sarei curiosa di sapere se erano queste le intenzioni dell'autrice o se voleva creare un figo da batticuore XD
EliminaAnche a me è piaciuto moltissimo,aspetto con ansia il seguito :D
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