lunedì 3 dicembre 2012

Recensione di "Perfetto" di Alessia Esse

TRAMA:
In un futuro non molto lontano, la popolazione è composta esclusivamente da donne. La Sindrome Y ha ucciso tutti gli individui di sesso maschile, e la riproduzione è possibile solo grazie al midollo osseo. Gli effetti della Sindrome sono stati talmente devastanti per le donne sopravvissute che ricordare quei giorni è proibito, così come è proibito parlare degli uomini. Musica, film, libri, arte: tutto quello che riguarda il genere maschile è sepolto sotto il dolore.
Nel paesino francese di Malorai, un angolo di paradiso ai piedi di una cascata, Lilac Zinna si prepara al diploma. Diciassette anni, un amore sconfinato per la Storia Moderna e per le regole, Lilac sta per diventare un'insegnante, coronando il suo sogno e quello della nonna Francesca, che si occupa di lei da quando è nata. Lilac è al settimo cielo, e non solo perché sta per diplomarsi: alla cerimonia solenne parteciperà anche Vega G, la donna a capo del governo femminile che regola il mondo.
E quando Vega G si mostra eccezionalmente interessata alla vita di Lilac, arrivando perfino ad offrirle un lavoro per il governo, Francesca - che nasconde un segreto tanto importante quanto pericoloso - decide di affidare sua nipote a qualcuno che avrà il compito proteggerla: due uomini.
Nel viaggio che la porterà lontano da Malorai e da tutto ciò in cui ha finora creduto, Lilac conoscerà un mondo nascosto, imparerà che il cuore può battere forte, e non solo per paura, e scoprirà chi è davvero Vega G.

Ecco qua un distopico tutto italiano: la mia avversione per gli scrittori italiani ultimamente sta subendo dei duri colpi e ne sono veramente contenta. Il libro di oggi è il frutto della fantasia di un’autrice nostrana, Alessia Esse (visitate il suo blog QUI), che dice di sé di non aver mai sognato da piccola di fare la scrittrice… per fortuna ha scoperto di avere questo talento  e ha deciso di pubblicare la sua opera tramite Amazon (dove potete trovare sia l’ebook, che il cartaceo). Il romanzo è il primo volume della trilogia di Lilac di cui il 2° capitolo è previsto per il 2013 (speriamo il prima possibile) e il 3° per il 2014.
Questo è anche il libro che ho deciso di regalare a Natale a uno di voi follower, quindi mi sono premurata di leggerlo il prima possibile per condividere con voi la mia opinione.
Perfetto ha catturato da subito la mia attenzione prima per la cover (adoro i fiori sugli sfondi neri e questo macchiato di sangue mi ha preso subito l’occhio!) e poi per la trama davvero originale. Già saprete che sono un’amante dei distopici e mi piace sempre scoprire nuovi mondi e nuovi ipotetici futuri: in quello creato da Alessia un virus ha sterminato a livello mondiale la popolazione maschile, quindi ci ritroviamo in questa società tutta al femminile dove le donne hanno imparato, sotto la guida della carismatica figura di Vega G, a vivere senza uomini.
L’inizio della storia è ambientato a Malorai in Francia, dove vive la protagonista Lilac (che dà il nome alla trilogia) che è nata e cresciuta in un mondo di sole donne, dove tutto ciò che riguarda l’altro sesso è severamente vietato (ascoltare musica cantata da uomini, leggere libri scritti da uomini o anche solo parlare di uomini!). Lilac vive con la nonna (in quanto la madre è morta) e ha sempre rispettato le regole, convinta che la donna che governa questo “mondo femminile” sia una specie di eroina, un esempio da seguire e imitare… finché alla soglia dei 18 anni si troverà a dover rivedere tutto ciò in cui ha creduto dalla nascita.
Nel mondo guidato da Vega G un sacco di innovazioni tecnologiche hanno migliorato la vita delle “sopravvissute” all’apocalisse e delle loro figlie: l’uomo è lentamente e inesorabilmente diventato inutile… nemmeno per riprodursi c’è più bisogno di lui, basta la nuova tecnica della riproduzione tramite midollo osseo (che purtroppo non assicura il successo al 100%, nel senso che la vita di madre e nascituro non sono certe alla fine del parto). Ma anche il cibo è passato di moda, in quanto bastano delle pillole create in laboratorio per nutrirsi al meglio: pillolina alla mano, un sorso d’acqua e il pasto è finito… che tristezza! Quindi come avrete capito, tutto è immacolato, super regolamentato, preciso e luminoso, ma come in ogni buon distopico che si rispetti quello che luccica non è mai oro! Anche qui niente è come sembra e i segreti nascosti sotto la superficie sono più grandi di quanto si possa immaginare: il primo indizio che qualcosa non va’ è che gli uomini non sono completamente estinti! La scena in cui Lilac si troverà davanti due esponenti del sesso maschile è davvero bella: lei come è prevedibile rimarrà completamente scioccata quasi si fosse trovata davanti due alieni… vorrei vedere voi!!
Da quel momento tutto viene messo in dubbio e le scoperte da fare sono davvero tante, alcune decisamente terribili. Non crederete comunque che vi sveli qualcosa, vero?! Non sia mai, mica voglio rovinarvi la lettura!
Tornando ai personaggi: Lilac è un’eroina particolare, la sua ingenuità e la fiducia nei valori con cui è cresciuta la rendono estremamente vulnerabile e impressionabile, tanto da fare tenerezza… anche nei momenti in cui avrei voluto gridarle “svegliaaa”, non potevo fare a meno di chiedermi come mi sarei sentita io nei suoi panni. Accanto a lei, fonte anche della sua forza d’animo, troviamo la sua migliore amica Baguette, che al contrario di Lilac ha sempre avuto qualche difficoltà a rispettare le regole e che, convinta che il mondo in cui è cresciuta NON sia il “nuovo eden”, resterà molto più affascinata dalla realtà che scopriranno fuori da Malorai.
Come dicevo prima ci sono anche personaggi maschili: il giovane Elia (inizialmente così pieno di rancore nei confronti delle due ragazze) e il vecchio Mister (gentile fin da subito) sono i primi due che incontriamo e sono due figure molto belle. Saranno loro ad accompagnare Lilac e Baguette nel lungo viaggio attraverso un’Italia distrutta dalla terribile guerra che ha preceduto la Sindrome. I panorami italiani ridotti a cumuli da macerie dalle bombe sono molto suggestivi e la Firenze post apocalittica creata dall’autrice è davvero realistica: come sempre l’uomo (inteso come razza umana e non come maschio) è capace per la più  svariata serie di motivi futili di rovinare tutto ciò che lo circonda!!
Il romanzo come avevo intuito dalla trama è molto originale: con tutta una lunga serie di distopici che stanno uscendo, Alessia Esse è riuscita a creare una realtà diversa da quelle di cui abbiamo letto finora. Mano a mano che proseguivo nella storia ero sempre più curiosa di scoprire i retroscena di questo ipotetico futuro. Mi sono entusiasmata nel vedere come le persone, anche dopo le batoste più grandi, riescono a risorgere dalle ceneri: lo spirito di sopravvivenza rimane sempre la spinta più grande verso il futuro. Ma è stato anche molto interessante scoprire chi è davvero la grande Vega e scoprire anche la sua versione dei fatti: sarà davvero una pazza come sono stata portata a pensare? O i suoi motivi hanno un fondo di verità?
Quando finalmente credevo di avere un quadro limpido del passato e del presente di “Perfetto”… mi sono ritrovata a dirmi che manca ancora qualche pezzo per completare il puzzle: e certo, anche perché mancano ancora due libri all’epilogo!
Ovviamente Perfetto non è perfetto (scusate il gioco di parole!), altrimenti avrebbe preso 5 gufi e non 4 (in realtà gliene do 4 perchè come primo capitolo di una saga necessita del seguito per essere completo!), ma è un romanzo che mi ha entusiasmata. Il maggiore difetto che ho riscontrato è che avrei voluto fosse più lungo (difetto soggettivo!): soprattutto la parte concentrata a Malorai mi sarebbe piaciuto fosse approfondita di più, perché appena iniziavo ad ambientarmi in questo strano mondo di donne, ne sono stata catapultata fuori. E poi diciamocelo, i romanzi che ti prendono così tanto, vorresti non finissero mai!
Nel romanzo ci sono molti dialoghi, e a quanto pare i personaggi hanno la brutta abitudine di interrompersi l’un l’altro: inizialmente le frasi troncate mi lasciavano spiazzata, ma dopo un po’ ci ho fatto l’abitudine e questo sistema è diventato quasi un tratto distintivo dello stile dell’autrice, che mi auguro di ritrovare anche nei seguiti ;)
Ultimo difetto è il finale: ma io dico, come si può finire il libro così? Cavoli adesso mi tocca aspettare chissà quanto per leggere il seguito e rimanere così :O fino al prossimo libro! Ovviamente scherzo dicendo che è un difetto, ma quando mancavano poche pagine e pensavo di potermi rilassare, ho dovuto  sbattere la faccia con la realtà universale che “tutto quello che sembra troppo facile, in realtà non lo è mai!”.
Per concludere, dopo questi difetti enormi, non mi resta che consigliarvi la lettura di questo romanzo e mi sento di consigliarla a tutti, maschi e femmine, romantici, avventurosi e soprattutto amanti del distopico! Scorre via come acqua tra le mani, non annoia mai, riesce a stupire fino all’ultimo e anche a commuovere. Brava Alessia Esse.
E con questo passo e chiudo J

VOTO:

QUESTA RECENSIONE PARTECIPA
AL 3° GIRONE DELLA HOGWARTS READING CHALLENGE DEL BLOG READING IS BELIEVING

E A UNA CHALLENGE DA FINE DEL MONDO DEL BLOG SE TACI MI PIACI 

6 commenti:

  1. Sono contenta che ti sia piaciuto! ^_^

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  2. Mi ispira da morireeee *_* oddio, e poi è un distopico! Quindi la mia "ispirazione" per questo libro sale alle stelle!

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    1. Se non l'hai ancora preso potresti partecipare al mio giftaway! Se invece ce l'hai già leggilo perchè ne vale proprio la pena ;)

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  3. Bello, bello, bello!!
    Son contento sia piaciuto anche a te, Lorenza :))

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  4. Mi ha fatto piacere leggere una recensione tanto entusiasta! Di sicuro lo voglio tra le mie prossime letture! E' già da un po' che gli faccio il filo :D

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