sabato 13 ottobre 2012

Recensione di Oltre la soglia di Tito Faraci

Editore Piemme (ebook)
Pagine 227
Euro 6,99
TRAMA:
Anno sconosciuto, città sconosciuta. Un terribile virus ha colpito gli uomini: tutti gli adulti diventano velocemente “adulterati”, esseri violenti, spinti dalle emozioni più animalesche.
Ad aggirarsi per la città ormai abbandonata e distrutta, restano solo gruppi di ragazzi in cerca di cibo, acqua e un posto sicuro dove vivere.
Uno dei gruppi è guidato da Jaco, che ha visto il padre trasformarsi e uccidere la madre e la sorella. Jaco e Anna, la ragazza di cui è innamorato, dovranno trovare un modo per sopravvivere in un mondo ormai terribilmente mutato.
E intanto imparare a combattere il terrore più grande: svegliarsi e rendersi conto di essere diventati adulti ormai completamente fuori controllo...

Giusto ieri ho terminato l’ebook di questo romanzo e devo ammettere che mi aspettavo qualcosina in più: so che spesso parto prevenuta verso gli scrittori italiani, ma in questo caso la trama mi aveva talmente ispirata che non ci avevo nemmeno dato peso… purtroppo la prossima volta lo farò (sicuramente sbagliando!), almeno in questo genere.
Non è che sia un brutto libro (sto ancora decidendo quanti gufi assegnargli… entro la fine della recensione vedrò cosa mi dice l’istinto!), ma non l’ho trovato un libro maturo! Se fossi madre e avessi un figlio con la passione per zombie e mostri vari, glielo darei sicuramente da leggere per introdurlo in questo tipo di letteratura… ma da adulta (corazzata da anni di letture ben più crude) non mi ha suscitato neanche un piccolo brivido.
L’idea di partenza era sicuramente ottima: una sorta di apocalisse causata da un’epidemia (tipico) che colpisce solo gli adulti (notare l’assonanza tra “adulto” e “adulterato” che è il termine con cui vengono definiti gli infetti), lasciando i ragazzini a cercare di sopravvivere… almeno finché non saranno abbastanza vecchi per infettarsi a loro volta! Il problema è che gli adulti non muoiono… bensì impazziscono e l’unica cosa che desiderano è la violenza (motivo per cui ci sono pochissime donne, vittime della prima ondata di malattia in cui gli uomini hanno fatto scempio anche dei propri cari) che scaricano su tutto ciò che si muove e non è infetto. Assisteremo (non necessariamente all’inizio del libro) ad alcuni ricordi dei protagonisti del momento in cui hanno dovuto  cavarsela da soli: Jaco per fare un esempio, ha dovuto sfuggire al padre infetto dopo che quest’ultimo aveva già ucciso la madre e la sorella... immagine terrificante!
Purtroppo le buone premesse non sono state seguite da uno sviluppo dei fatti altrettanto valido.
Ancora adesso mi sto chiedendo: da dove è partito il contagio? Perché coinvolgeva solo adulti? Domande che non trovano una risposta soddisfacente.
I personaggi inoltre sono piatti, che più piatti non si può, incolori e neanche campioni di simpatia: per carità, magari nemmeno io sarei un’oasi di simpatia durante un’apocalisse, ma il problema è che non mi hanno appassionata e quando qualcuno di loro rischiava le penne, non sono mai rimasta col fiato sospeso. Quelli che muoiono per mano degli infetti, lo fanno talmente rapidamente da passare quasi inosservati: è vero che nel mondo reale, nella malaugurata ipotesi di un’infezione simile, qualsiasi morte sarebbe rapida, ma poiché è un libro un pochino di “effetto moviola” non guastava. L’unico personaggio che mi è piaciuto è Ray, che nel corso del romanzo vediamo  pubblicare dei post sul suo blog comunicando con i “giovani” in un’epoca precedente agli eventi narrati (non so se sono riuscita a spiegarmi… vi capita mai?).
L’intenzione era probabilmente (o questo mi era sembrato dalla trama) di creare uno scenario simil-zombie e l’autore in parte ci è riuscito, ma quello che più spaventa degli zombie in alcune situazione e che sono guidati dai soli bisogni primari (in cima alla lista: nutrirsi!), inarrestabili davanti al dolore, incapaci di qualsiasi processo mentale complesso. Nel quadro creato da Faraci, gli adulterati (alcuni per lo meno) sono ancora in grado di parlare e questo già mi ha poco impressionata, possono essere rallentati se colpiti e in più sono ancora in grado di organizzarsi… non mi hanno di certo fatto una gran paura. Tuttalpiù mi hanno fatto pensare alle “bestie” completamente umane che si aggirano nel nostro mondo, capaci di violenza inaudita senza aver bisogno di motivi particolari: un mondo popolato esclusivamente da cinici psicopatici assassini… inquietante, ma non altrettanto efficace (ovviamente solo dal mio punto di vista).
Inoltre in alcuni punti (generalmente alla fine di un capitolo) l’autore ha provato a creare dei momenti di suspense che ho trovato proprio mal riusciti, in quanto quello che lui omette di dire per far stare con il fiato sospeso, io l’avevo già capito senza bisogno di leggere il proseguimento L
Infine, una volta giunta in prossimità dell’epilogo, mi sono resa conto che anche questo sarebbe stato poco approfondito perché non mi mancavano abbastanza pagine da leggere per aspettarmi chissà ché… e così è stato: la fine è stata rapida e poco approfondita, come un po’ tutto il romanzo. Ci sarebbero volute un duecento pagine in più, con una grossa aggiunta di pathos e una vagonata di carattere per i protagonisti.
Posso anche pensare che, poiché l’autore ha scritto storie a fumetti per personaggi come Topolino, Dylan Dog, Tex, Diabolik e molti altri, la vena fumettistica abbia predominato su quella narrativa: “Oltre la soglia” trasformato da romanzo in fumetto, per la struttura, l’immediatezza e la rapidità di svolgimento, scommetto che sarebbe un’ottima opera…
Quindi si interrompe qui la mia catena di scelte azzeccate in fatto di letture e, ora che sono alla fine della recensione, non mi sento di dare più di 2 gufetti a questo romanzo perché non mi ha lasciato davvero nulla. Malgrado questo lo consiglio sicuramente a chi si avvicina a questo genere per la prima volta… meglio non iniziare col botto!
Passo e chiudo J

VOTO:


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8 commenti:

  1. lorenza, non ti è piaciuto proprio!!!! hihihi
    diciamo che mancano un pò di cose nella struttura narrativa, però come libro per un target più giovane, credo non sia male.
    ciauz :))

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    1. No, proprio no XD
      Purtroppo a volte capita di inciampare con tutti gli aquisti che si accumulano ^__^

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  2. E' nella mia lista da comprare e fin da subito la trama era ni... ora non so è molto tendente al no e allo sbianchino :p

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    1. :( Mi spiace averti smontata, ma per me è stato proprio deludente.

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  3. Ce l'ho in wishlist... peccato, sembrava convincente.
    Penso gli darò comunque una chance, prima o poi. Ma penso che lo cercherò in biblioteca, non mi va di buttare soldi :D

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    1. Anche a me era sembrato convincente... ma sono abituata a libri più completi (vedi Rot & Ruin) ^__^

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