venerdì 5 aprile 2013

Tripla recensione di "Mi piaci da morire" di Federica Bosco

Editore Newton & Compton
Pagine 661
Euro 5,90
Mi piaci da morire (TRAMA: Monica ha 31 anni, vive a New York, ed è... cronicamente single! Lavora per due acide vecchie zitelle in un negozio di stoffe pregiate, ma il suo sogno è diventare una scrittrice e il suo idolo è Salinger. Vive con una cantante di colore esperta di astrologia e con un gay che vorrebbe adottare un bambino, e tutti gli appuntamenti al buio che gli amici le organizzano finiscono in disastri sentimentali. Almeno finché...)
L’amore non fa per me (TRAMA: Monica è in partenza per la Scozia, dove l'aspetta il suo principe azzurro. Tutti i suoi sogni stanno per realizzarsi: va a vivere con l'uomo che ama, il suo libro sta per essere pubblicato e le si schiude una nuova carriera. Ma d'improvviso gli eventi precipitano: la convivenza mette in luce i "piccoli difetti" di Edgar, il paese in cui si trasferiscono è sperduto nella brughiera, andare d'accordo con la suocera è impossibile e di tanto in tanto David, una vecchia fiamma, lancia messaggi seducenti... Riuscirà Monica a trovare finalmente un equilibrio e a riconquistare la felicità?)
L’amore mi perseguita (TRAMA: Monica torna a New York per la seconda volta, per ricominciare tutto da capo. Reduce da una convivenza tragicomica con quello che credeva essere l'uomo della sua vita (Edgar) e dopo essersi fatta spezzare ancora il cuore dall'altro uomo della sua vita (David), certa di non poter statisticamente incappare in soggetti più instabili di così, decide di puntare le ultime energie sulla carriera e accetta un incarico temporaneo come cronista per "Vanity Fair". Più scettica e disillusa che mai nei confronti dell'altro sesso, Monica non immagina quali altri scherzi il destino abbia in serbo per lei... Determinata a fare tutto da sola, anche se il suo passato torna a bussare puntuale come sempre, si troverà ad affrontare le situazioni più catastrofiche con la consueta dose di autoironia e leggerezza finché qualcuno arriverà a sconvolgere completamente i suoi piani. Riuscirà, dopo tante delusioni, a ritrovare la fiducia nel grande amore? E in fondo, esiste davvero il grande amore o è solo una trovata pubblicitaria?)
VOTO:
La recensione di oggi è addirittura tripla e riguarda la trilogia di Federica Bosco dedicata a Monica.
I titoli che compongono questa saga sono elencati qui sopra con tra parentesi in piccolo la trama di ciascuno.
L’edizione in mio possesso è uscita a Ottobre 2012 e ha riunito i tre romanzi in un unico volume, quindi ho deciso di recensirli come tali visto che li ho letti come fossero uno solo..

Prima di trovare questa convenientissima uscita, non avevo mai sentito parlare di questa trilogia, che risale al 2005/2008… quindi quando ancora non avevo scoperto le risorse degli autori nostrani. Nel momento in cui ho visto il libro sullo scaffale non mi sono nemmeno presa la briga di leggere la trama: è stato sufficiente il nome dell’autrice (che mi aveva conquistato con la trilogia dell’angelo, QUI la recensione del primo) per essere certa di andare a colpo sicuro. E anche questa volta , Federica Bosco non mi ha delusa!

“Io ho sempre attraversato i corridoi della vita in punta di piedi, senza voler disturbare nessuno, concedendo fiducia all’infinito, credendo nella buona fede e nel libero arbitrio, almeno questo è quello che mi avevano insegnato, invece mi ritrovo in un mondo che non capisco, con chiavi che non aprono nessuna serratura e continuo a commettere errori.”

La protagonista indiscussa di questi tre romanzi è Monica, una giovane donna insicura e malata di sfiga cronica, che per almeno metà del tempo è lei stessa fautrice delle proprie sfortune. Monica ha già superato i 30 anni, ma si comporta e ragiona come un’adolescente (di quelle però non troppo sgamate!) e questa sua inguaribile immaturità la rende facilmente preda di uomini sbagliati (fedifraghi egoisti che la usano e la gettano, pazzi alcolizzati che vorrebbero sposarla dopo neanche un giorno, maniaci ossessivo - compulsivi in fuga dai dolori del passato) in un’esilarante carrellata di situazioni assurde che fanno ridere e sorridere … quanto meno perché succedono a lei! Proprio lei che è alla disperata ricerca dell’amore vero e che aspetta il principe azzurro, purtroppo si trova sempre impegolata con rospi che non si trasformeranno neanche dopo mille baci XD
Povera piccola e incompresa Monica! Incapace di farsi rispettare, ma bravissima a farsi mettere i piedi in testa, anche a causa della scarsa stima che nutre in se stessa.
Nessuno la capisce e la ama, o almeno è così che lei si sente, perché la sua frenetica ricerca della felicità le fa tralasciare il piccolo particolare che intorno a lei ci sono sempre persone che si preoccupano del suo benessere … e sono tutte persone che hanno reso i romanzi ancora migliori!
Nel primo libro ci sono i suoi due bizzarri coinquilini: Sandra, la robusta ragazza di colore che vorrebbe fare la cantante, e Mark, un giovane omosessuale che cura il proprio aspetto più delle sue conviventi. Questi sono stati due personaggi fantastici … se dovessi dividere la mia casa con qualcuno, vorrei avere accanto due amici così.
Nel secondo volume avrà accanto un’altra copia di amici (due colleghi di lavoro) sempre un uomo e una donna, sempre pittoreschi anche se meno intimi con Monica di quanto fossero i primi due.
Anche nel terzo, stesso abbinamento (bisogna ammettere che 3 è il numero perfetto): questa volta un‘esuberante ragazza di nome Pilar, sessualmente vivace, che abita nella porta accanto, e Tyler, il fratello del suo padrone di casa, che è un ragazzone un po’ tardo, ma con un cuore gigantesco.
Insomma, in questa avventura (che poi altro non è che la vita) Monica, per quanto pianga solitudine, ha sempre qualcuno accanto.
Questa protagonista tragi-comica è il personaggio femminile più disastroso e irritante che abbia incontrato in un libro: è la regina degli equivoci e delle gaffe, del piangersi addosso e dell’illudersi per un non nulla … ma in realtà non ci si può non affezionare a lei; bisogna continuare a leggere una pagina dopo l’altra per scoprire quali altri disastri combinerà o quale altra sfortuna le capiterà tra capo e collo.
Monica è ironica e divertente e anche nei momenti peggiori riesce sempre a dire e pensare parole che mi hanno strappato una risata.

“Che facciamo se è successo qualcosa? Chiamiamo quelli di C.S.I. che ritrovano qualcuno anche analizzando lo spostamento d’aria che ha provocato sparendo?

Di certo è la compagnia  perfetta per  chi ha voglia di tirarsi su il morale, perché riuscirà a dimostrare al lettore che anche quando si tocca il fondo della disperazione (che per ciascuno di noi è a profondità diverse) e si è già iniziato a scavare … si può sempre risalire, basta dare alla vita una possibilità! Può essere una morale banale, ma cosa c’è di più vero? Nelle avversità la forza di reagire la dobbiamo trovare dentro di noi e la protagonista di questa trilogia, nel corso dei tre libri, lo fa più volte, mentre ogni esperienza la porta a crescere. Lei vorrebbe restare sempre “infantile” e libera di fare ciò che vuole, ma il destino le farà affrontare prove che la costringeranno a maturare e a dare un senso alla sua vita: finalmente capirà che il principe azzurro non esiste e smetterà di cercarlo … e forse è proprio quello il momento in cui lui suonerà alla porta!
Bello, divertente, scorrevole (l’ultimo dei tre romanzi ho dovuto leggerlo per forza tutto di un fiato, più di quattro ore senza alzare mai gli occhi dalle pagine per sapere come finiva e se la Bosco, dopo tante sfighe, avesse previsto anche una happy end).

“Penso alla sottile linea di confine che separa l’esserci dal non esserci più.
È un attimo: un soffio di vento, un libro che si chiude, un bicchiere che si rompe, e di quello che eri rimane solo un’immagine sempre più sbiadita ogni giorno che passa, fino a diventare una manciata di frasi di circostanza.”

Io ve lo consiglio proprio: avete bisogno di un po’ di buonumore? Di sorridere delle disgrazie degli altri o semplicemente di rilassarvi? Questo libro fa al caso vostro. Gli argomenti che vengono affrontati nella narrazione, se affrontati diversamente, avrebbero potuto dare origine ad un libro pesante e magari commovente, ma il talento dell’autrice sta proprio nel riuscire a raccontare eventi quasi drammatici e ha comunicare pensieri profondi, mantenendo un tono ironico e a volte addirittura comico, alleggerendo il peso della storia.
Quindi non mi resta che rinnovarvi il mio consiglio di leggerlo e poi posso salutarvi.
Passo e chiudo :)

3 commenti:

  1. La Bosco mi attira. Non amo il genere, ma lei mi ispira tanta simpatia :) Quasi quasi questo volumetto, visto il prezzo ottimo, lo prendo!

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    1. Visto l'edizione super conveniente dovresti tentare, magari scopri che ti piace... E poi riesce a trovare delle battute davvero esilaranti!

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