lunedì 8 aprile 2013

Recensione di "Sull'orlo del vespro" di Amina Havet



Editore Autopubblicato
Pagine 319
Euro 9,00 (cartaceo) – 2,32 (ebook)
TRAMA:
La noiosa vita di Cristopher Lancaster e del suo amico Edward Post viene messa a soqquadro quando il passato del ragazzo si fonde con il suo presente. Colpito da una pesante maledizione che lo costringe a vivere di notte e nascondersi di giorno, Cris ha trascorso la sua esistenza occultando la sua identità e cacciando creature soprannaturali. Tra colpi di scena e situazioni al limite del verosimile, il nostro protagonista dovrà affrontare la sua più grande paura per liberarsi dalla maledizione e proteggere le persone a lui più care.


VOTO:

La recensione di oggi riguarda un romanzo urban fantasy scritto da un’autrice esordiente italiana (che vi avevo segnalato poco tempo fa QUI). Il libro (la cui prima edizione risale al 2008) è stato ripubblicato il 12.12.12 … data che con stupore ho ritrovato all’interno del romanzo stesso, con un ruolo anche decisamente importante. Ma sto divagando come il mio solito!
Gli eventi sono ambientati a Roma, ma stranamente nessuno dei protagonisti è romano: troviamo due francesi, un inglese e l’unica italiana è napoletana. Detto così sembra quasi l’inizio di una barzelletta, mentre invece ci troviamo davanti ad una storia che sprizza magia da tutti i pori… pardon, da tutte le pagine.
I due personaggi maschili, Cris ed Edward, sono immortali, ma non perché nati come tali: una maledizione lanciata loro secoli prima (in circostanze e da streghe diverse) li ha condannati ad una vita innaturalmente lunga, tormentata da limitazioni bizzarre. Il vanitoso Ed non può più vedere il suo riflesso su nessuna superficie (un po’ come un vampiro), mentre Cristopher ogni volta che viene “baciato” dai raggi del sole si trasforma in un gatto nero (avete presente la cover? Ecco quello che vedete è il protagonista), condizione che limita le sue uscite di casa alle ore serali e notturne, almeno se vuole farlo su due gambe. Per il resto i due eternamente giovani sono assolutamente normali e umani e condividono le loro insolite esistenze dal giorno in cui si sono casualmente incontrati. Certo le loro vite non sono del tutto ordinarie, visto che la notte spesso la passano a cacciare streghe e creature magiche di vario tipo.
La loro routine viene però alterata quando nelle loro vite, e soprattutto nel cuore di Cris, fa la sua comparsa la bella Sophie, con la sua marcata capacità di attirare guai. L’ultimo personaggio che chiude il quadrato dei protagonisti è la di lei migliore amica, Claretta, una simpatica e superstiziosa cuoca.
Della trama vi svelerò poco altro anche perché gli eventi narrati sono troppi per farne un sunto senza rischiare di spoilerare, ma cercherò di darvi un’idea del libro in generale.
Ovviamente parlando di un urban fantasy il lettore incontra svariati essere soprannaturali, ma il ruolo più importante nella storia ce l’hanno le streghe. Generalmente siamo abituati a pensare alle streghe come persone dotate di poteri magici o capaci di controllare gli elementi, ma comunque esseri umani. L’immagine che invece l’autrice ne dà è di esseri non più completamente umani, perché per diventare strega una donna deve barattare parte della propria umanità in cambio dei poteri, con il risultato che il legame con il male diventa sempre più potente, fino a diventare assoluto nel caso delle streghe più potenti (come quella che ha maledetto Cris!) che sono anche quasi impossibili da distruggere. Per fermare quelle che si troveranno ad affrontare, i nostri eroi si serviranno di un pugnale antico e magico con cui separare il corpo dall’ombra (la parte oscura di una strega). Cosa ve ne pare? Io ho trovato l’idea molto originale e anche efficace… certo questo romanzo non ti fa venir voglia di diventare una strega! Molto originali sono anche altri dettagli che riguardano queste creature malvage e che non vi racconto per non rovinarvi le sorprese, ma vi posso dire che le streghe di Amina Havet mi sono proprio piaciute.
Anche l’intreccio non è niente male: dopo un prologo che si svolge la notte della maledizione di Cris, l’azione passa ai giorni nostri. Ovviamente ci saranno segreti da svelare, mostri da combattere e pericoli mortali, ma non mancheranno momenti romantici nella nascita dei sentimenti tra Cris e Sophie. La parte romance non è però eccessivamente marcata, anche perché il loro per ovvi motivi non sarà un rapporto facile, ma posso dire di aver particolarmente apprezzato il fatto che la storia d’amore sia dipinta attraverso gesti teneri e momenti dolci (non sempre!) e mai attraverso scene di sesso.
I quattro personaggi sono ben differenziati tra loro, più approfonditi di due principali, un po’ meno gli altri due (di Edward ad esempio viene rimarcata spesso la superficialità con le donne e, anche se se ne intuisce il gran cuore, se ne hanno poche dimostrazioni effettive… devo ammettere che non è un personaggio che mi sta troppo simpatico perché il più delle volte l’ho trovato molto irritante!). Stranamente quella che più ha conquistato le mie simpatie è stata Claretta, che è anche il personaggio che prende meno parte all’azione. Certo anche Sophie mi è piaciuta tantissimo (e ancora non sapete che sia veramente… e io non ho intenzione di dirvelo!), ma quello che mi ha suscitato le reazioni più contrastanti è stato invece Cris: a volte l’ho adorato, altre lo avrei preso a schiaffi… anche e soprattutto alla fine, perché non ho condiviso le sue decisioni. Ma come sempre questo è il bello dei libri: i personaggi che li animano, così come le persone nella vita reale, trasmettono sensazioni diverse a seconda di chi legge.
Il romanzo è indirizzato ad un pubblico giovane (14/15 anni) quindi lo stile con cui viene affrontato il romanzo è fresco e giovanile. La scrittura è scorrevole e leggera, mai troppo pomposa. Malgrado nemici piuttosto pericolosi e momenti difficili, il tono della narrazione rimane quasi sempre “solare”, se mi passate il termine. Ovviamente immagino sia stata una scelta dell’autrice ed è sicuramente perfetta per i giovani lettori.
Il difetto maggiore che ho riscontrato in questo romanzo riguarda i personaggi che non ho trovato convincenti al 100% per un solo motivo: le battute, le situazioni buffe, i dialoghi tra loro e i loro comportamenti hanno contribuito a creare nella mia mente l’immagine di quattro adolescenti a volte un po’ immaturi, ma in realtà avrebbero dovuto essere tutti più adulti, in particolare ho avuto difficoltà a far collimare l’immagine di Sophie che le parole scritte mi trasmettevano (non so spiegarvi il perché ma dalla sua prima comparsa l’ho immaginata come una sedicenne) con quella di una giovane donna di 21.  Questo potrebbe essere un problema solo mio, che sono ormai distante più di due decenni dalla fascia di età a cui è dedicato il libro, perciò come sempre non mi arrogo il diritto di un giudizio assoluto (sono solo una lettrice come tanti) quindi mi auguro che l’autrice prenda la mia opinione solo come una critica costruttiva, senza offendersi (XD). Sicuramente lo stile scelto contribuisce a rendere il libro meno impegnativo e cupo di quanto avrebbe potuto risultare con altre scelte narrative, perfetto per chi non ha voglia di “pesantezza”.
Alla fine il romanzo si è comunque guadagnato i suoi tre gufi cicciotti, perché è stata una lettura piacevole e originale: resto sempre stupita dalle svariate idee che escono dal cilindro mentale dei nostri autori… con l’overdose di urban-fantasy che mi sono fatta ultimamente, penso sempre che non ci sia più nulla di nuovo da creare, mentre anche Amina Havet è riuscita a trovare qualcosa che mi facesse dire “questo non lo avevo ancora letto”. Inoltre, visto che ho da poco scoperto che l’autrice ha appena terminato la prima stesura del secondo libro, sono curiosa di sapere cosa dovranno affrontare in futuro i personaggi, soprattutto perché l’epilogo mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca… fino all’ultimo ero convinta di sapere come sarebbe terminata la storia e invece mi ero clamorosamente sbagliata!
Quindi se siete “vecchi” come me e avete voglia di un romanzo scorrevole e piacevole vi consiglio di dare una possibilità a questo titolo… se invece siete molto più giovani, sono certa che vi piacerà.
E direi ce anche per oggi è tutto, quindi passo e chiudo :)

3 commenti:

  1. Ciao,
    sono molto contenta che la lettura ti sia piaciuta (il mio intento era quello di creare una storia che facesse staccare la spina per qualche ora) e soprattutto ti sono grata per aver criticato con la testa il testo (scusa il gioco di parole XD).
    Quando ho letto di Edward mi sono messa a ridere dato che l'intento di renderlo un superficiale arrogante è riuscito. Per Cristopher è stato amore e odio anche per me durante la stesura, ma questo perché ho cercato di descriverlo con la testa di un ragazzo che purtroppo non ha mai avuto l'occasione di crescere. Sarebbe stato troppo bello renderlo perfetto o il ragazzo che tutte sogniamo, ma la realtà si discosta molto da questa fantasia sebbene stia trattando un fantasy :).

    Il libro è stato inizialmente pensato per un pubblico giovane che mi auguro crescerà e maturerà assieme a me e i protagonisti.

    A presto


    °Amy°

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    1. Mi fa piacere scoprire che i personaggi nelle tue intenzioni erano come li ho percepiti... in effetti un Cris perfetto non sarebbe stato credibile ^_^
      E grazie per essere passata!

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  2. Ciao!
    Perdonami se esco fuori tema, ma volevo informarti che ti ho premiata con il Liebster Blog Award!
    Quando puoi, passa dal mio blog per leggere il regolamento.
    Saluti,
    Scarlett.

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