martedì 31 luglio 2012

Recensione di "Come parole nel vento" di Diane Chamberlain

Editore Harlequin Mondadori
Euro 9,90
TRAMA:
Ogni azione, ogni decisione, innesca reazioni a catena imprevedibili.
Noelle, Emerson e Tara sono tre donne molto diverse, ma amiche inseparabili da più di vent’anni. Hanno condiviso gioie e dolori, sostenendosi a vicenda nei momenti bui. Credono di sapere tutto l’una dell’altra. Ma quando Noelle, eccentrica levatrice, si toglie la vita senza aver mai dato il minimo segno di disagio, Emerson e Tara si rendono conto che, dopotutto, non la conoscevano affatto. Questo gesto apparentemente inspiegabile, altro non è che il risultato di un errore lontano. E a mano a mano che cercano di mettere insieme i tasselli della vita dellamica, emergono verità che sconvolgeranno la loro esistenza.

Che bello quando finisci un libro e ti sembra di dover salutare dei cari amici!!! Questo è proprio il genere di sensazione che cerco quando leggo.
Premetto che è stata una lettura avventurosa, ma non per il genere bensì per la disavventura in cui sono incorsa (vedi il relativo POST): dopo la sostituzione del libro da parte della mia libreria di fiducia, mi sono rituffata avida nella narrazione. Arrivata a pagina 320 mi sono accorta che nuovamente ricompariva un capitolo già letto e mi si è ghiacciato il sangue nelle vene. Disperata ho iniziato a sfogliare il libro in avanti e finalmente ho trovato la pagina 321 tirando un sospiro di sollievo (ben 140 pagine dopo… pagine ovviamente doppie). Da lì l’ho divorato fino alla fine, quasi temessi di vedermelo sparire tra le mani!
Comunque, passando alla recensione vera e propria, non posso che affermare che ho davvero amato questo libro. I personaggi principali sono tutti femminili (mentre quelli maschili fanno solo da “spalla”) e mi sono piaciuti tutti perché perfetti nelle loro imperfezioni, e talmente credibili da poter essere reali!
È la storia di una grande amicizia tra tre donne, una delle quali nascondeva grandi e gravi segreti (uno da sempre) che emergeranno a poco a poco dopo il suo suicidio: le due amiche che rimangono (Tara ed Emerson) non si capacitano del perché di un simile drastico gesto e si fanno una colpa del fatto di non essersi accorte dei problemi di Noelle (la 3° amica). Sarà proprio frugando tra i suoi beni e nel suo passato che scopriranno di non sapere praticamente nulla di lei: cambierà la loro opinione? Le perdoneranno sbagli ormai lontani, segreti e bugie dettati dalla buona fede, ma con conseguenze enormi?
Il libro è narrato in prima persona (molte prime persone in realtà): in alcuni capitoli è Noelle a parlare e, tranne che nel primo, saranno sempre eventi del passato. Negli altri vediamo alternarsi Tara ed Emerson, e solo dopo la metà del libro anche Grace (figlia di Tara)… ci sarà anche un altro personaggio femminile che narrerà parte del romanzo, ma vi lascio scoprire di chi si tratta perché è uno dei segreti di Noelle. Per quanto possa sembrare una scelta bizzarra (si potrebbe pensare che un libro narrato in terza persona sarebbe stato più ovvio), è stato uno dei particolari che ho apprezzato di più perché ogni protagonista deve affrontare nel corso del romanzo innumerevoli sitauzioni (belle e brutte) e la narrazione in prima persona rende le emozioni di ciascuna di loro talmente vivide, da non poter evitare di immedesimarsi ora con una e ora con l’altra (l’unica con cui ho trovato difficile immedesimarmi, ma solo per la rabbia che mi hanno causato alcune delle sue scelte, è Noelle… malgrado possa capire le sue motivazioni).
Nel libro c’è più di un sentimento protagonista: il principale è come ho detto l’amicizia, ma non manca l’amore classico uomo-donna (vero, tormentato o perso che sia) e l’amore complesso e a volte conflittuale che lega una madre e una figlia (esaminato da tre punti diversi di vista, con tre rapporti madre-figlia completamente diversi). Ciascuno di essi viene descritto con realismo, creando relazioni tra i personaggi che ciascuno di noi potrebbe pensare di vivere in prima persona.
Questo romanzo mi ha conquistata fin dalle prime pagine e man mano che la storia diventava più complessa faticavo a chiudere il libro: da una parte la curiosità morbosa di scoprire cosa nascondesse Noelle e dall’altra il desiderio di vedere se tutto si sarebbe risolto per il meglio. Il mistero si infittisce di più ad ogni pagina fino a che tutto sarà rivelato: ma non c’è quel senso di “fiato sospeso” caratteristico di un thriller, piuttosto una velata sensazione di panico del tipo “oddio, speriamo che non scoprano più niente” fino ad un certo punto del romanzo e poi, più si avvicina la fine, “ecco la frittata è fatta!”.
Questo libro ricco di emozioni racconta di tante persone che incrociano le loro vite in molti modi diversi e non sempre per scelta: ad esempio se sposo l’uomo che amo, lui e la mia migliore amica non hanno scelto di entrare l’uno nella vita dell’altra, ma non possono evitarlo… e a volte queste interazioni hanno comunque delle conseguenze. “Come parole nel vento” esamina proprio i risvolti degli incontri che si fanno nel corso della vita e di come troppe volte una nostra scelta possa influenzare anche la vita delle persone che ci circondano.
Il titolo originale “The midwife’s confession”, ossia la confessione della levatrice (Noelle per l’esattezza) era sicuramente più rivelatore del genere di storia raccontata, mentre la traduzione italiana (anche se chiamarla traduzione mi sembra eccessivo) credo tenda più a stuzzicare la vena romantica delle lettrici… ma non mi è sembrato proprio attinente ai fatti. Anche la copertina mi sembra volta ad attirare lo sguardo col colore acceso del vestito, ma il vasetto con la farfalla cosa c’entra? Vi mostro la copertina dell’edizione inglese che è molto più azzeccata: eddai! Dovevo pure trovargli un difetto J
Questo libro lo consiglio proprio a tutti… o forse dovrei dire a tutte, perché non sono sicura che l’autrice abbia scritto pensando ad un pubblico maschile (però mai dire mai!)
Per chi volesse leggere il primo capitolo, si possono trovare le prime pagine del libro QUI

VOTO:

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