martedì 24 settembre 2013

Recensione "Cercasi amore disperatamente" di Federica Bosco

Editore Newton Compton
Pagine 203 di 823
Euro 8,90
TRAMA: Cercasi amore, cercasi in ogni luogo, affannosamente, disperatamente. Tra le mura di casa, tra i banchi di scuola, in un pub rumoroso, su una spiaggia assolata, in città sconosciute... Cercasi disperatamente cercasi: per Arianna è così. Lei a quell'amore non vuole rinunciare. Lei quell'amore lo vuole a dispetto di tutti: dei suoi genitori compassati, dei suoi amici un po' suonati, dei suoi fidanzati sconclusionati, dei suoi lavori improvvisati. Arianna quell'amore lo cerca. Lontano, tra la gente, il vino, le lingue, i volti, i suoni e i rumori. Arianna ride, gioca, sogna, parla, straparla, corre, inciampa - ah, spesso inciampa! - si rialza, sorride e ricomincia. Arianna è come tante tra noi. È una fragile, ingenua, imbranata eroina, e questa è la sua storia.
VOTO:
 

INCIPIT:
Se non cambio posizione sento che le ginocchia mi si sbricioleranno, mi prude un gomito e il ferretto del reggiseno mi si sta conficcando nel cuore.
Se non fosse perché ho una pistola puntata alla tempia tutto sommato potrei star peggio.
… Qui la cosa va un po’ per le lunghe. Questi tizi non devono essere professionisti e poi questo buzzurro mi stringe così forte che quasi non riesco a respirare.
Sono entrata qui in banca con passo sicuro e disinvolto, diretta verso il cassiere, mostrandogli tutta fiera il mio primo assegno, quanto ho sentito gridare: “Fermi-tutti-questa-è-una-rapina!”.
Sono scoppiata a ridere perché una frase così cretina è proprio da principianti, così il tizio più alto ha detto “Tu che cazzo ridi, vieni qua!”… E mi ha catturata.
Ecco perché mi trovo in questa posizione da museo delle torture con la vescica che potrebbe esplodere da un momento all’altro.

RECENSIONE:
Se avete letto i dati in cima al post e soprattutto il numero delle pagine, tranquilli non mi sono sbagliata. La mia edizione racchiude tre romanzi di Federica Bosco – adoro queste raccolte della Newton super economiche e in copertina rigida. La prima edizione del romanzo di cui vi parlo oggi è del 2006.
I tre romanzi non sono minimamente legati tra di loro, se non dall’autrice che li ha scritti, quindi ho deciso di non leggerli come un’opera unica anche se sono tre opere in cui la Bosco ha raccolto esperienze vissute e sentite di tutte quelle donne che si ostinano a inseguire l’uomo sbagliato.

Federica Bosco fino ad oggi è riuscita sempre ad emozionarmi: che fosse il ridere o il piangere, andavo sicura che un suo titolo fosse una bella lettura assicurata.
Anche questa di cui vi parlo oggi è stata una piacevole lettura, ma non mi ha colpita come quelli letti in passato.
Questo romanzo racconta di Arianna, che passa la sua vita, fin dall’infanzia a cercare disperatamente amore, non solo da parte di un uomo, ma anche e soprattutto da parte della famiglia.
La protagonista è stata cresciuta da due odiosi genitori – aspiranti padre e madre di una bambina prodigio – che non hanno fatto altro che farla sentire inadeguata alle loro irraggiungibili aspettative fin dalla tenera età. Il risultato è scontato: un’adolescente arrabbiata, complessata e totalmente priva di fiducia in se stessa.
Quella che mi sono trovata davanti è un’antieroina impacciata, imbranata, ingenua e sprovveduta, che le coincidenze più imprevedibili hanno a volte aiutato a cavarsi dagli impicci… per compensare le sfighe che incontra sul suo cammino.
La prima parte del libro assomiglia ad un album fotografico, essendo un susseguirsi di aneddoti flash che hanno costellato il vagabondare per il mondo di Arianna, non appena è stata libera dal giogo genitoriale raggiunta la maggiore età.
Lo stile della Bosco resta inconfondibile: la voce della protagonista è quella che racconta le vicende e come sempre è una voce sfacciata, autoironica e sarcastica, che si prefigge lo scopo di sdrammatizzare anche il peggio.
La ricerca disperata dell’amore – che da il titolo al romanzo – porta a cercare questo sentimento nei posti e nelle persone sbagliate e a convincersi di averlo trovato anche dove non ce n’è. Il risultato sono giovani donne – come in questo caso, ma può succedere sicuramente anche al sesso forte – che si autoconvincono di essere felici, mentre soffrono, di nascosto anche da se stesse.
Arianna riesce a trovare delle amiche che hanno avuto come lei un’infanzia infelice, creando per il lettore una sorta di club delle scelte sbagliate, tutte guidate da quello smodato bisogno di amore: soltanto una  su quattro riesce a crearsi una vita davvero felice – non senza ostacoli da superare – e, per quanto la fortuna ci possa aver messo lo zampino, sono convinta che si sia aiutata con la forza d’animo trovata dentro se stessa. Cosa che Arianna non ha: quando incontra il vero amore, non ha il coraggio di combattere per esso; mentre quando ne trova un indegno sostituto ci si butta fino ad annullarsi.
Depressione e bulimia sono state conseguenze che non mi sarei aspettata in un romanzo che era partito con toni molto leggeri. Volete sapere una cosa? Una donna di trent’anni che attira le persone sbagliate, come una lanterna le falene, e che finisce col farsi sopraffare da eventi e pessime amicizie/amori tanto da non dare più valore alla propria vita… beh, non mi fa ridere, né sorridere. Nemmeno il talento innegabile della Bosco è riuscito a sdrammatizzare una situazione così disastrosa, con il risultato che il tono sarcastico e non curante con cui la protagonista racconta di cadere sempre più in basso è riuscito solamente ad irritarmi. In alcuni momenti avrei voluto entrare nelle pagine e prendere Arianna per le spalle e scrollarla fino a farla riprendere; in altri avrei voluto solo abbracciarla per proteggerla dalla propria fragilità e dalle persone che se ne approfittavano.
Va da sé che, essendo una commedia, ci sono poi stati tutti i risvolti positivi del caso che, insieme alla prima parte spesso esilarante, sono riusciti a farmi dare tre gufi a questo libro… cosa che per un attimo ho temuto di non riuscire a fare. L’epilogo è stato proprio quello che speravo, anche se dubitavo di essere accontentata: non vi capita mai di sentirvi entusiasti quando uno scrittore fa succedere proprio quello che volevate leggere? Ecco per me è stato così. Probabilmente la causa del mio non totale apprezzamento di questo libro va ricercata anche nel fatto che non ero preparata ad affrontare argomenti così profondi e gravi come quelli di cui sopra, ma a posteriori è sicuramente una lettura che mi sento di consigliare a chi ama lo stile disinvolto di questa autrice e anche a chi è curioso di scoprirlo. E poi il lieto fine, per quanto tortuosa sia la strada per raggiugerlo, è sempre qualcosa che allieta i cuori più romantici come il mio.
Voi avete letto questo titolo o altri dell’autrice? Cosa ne pensate?
Passo e chiudo :)

CITAZIONE:
Se lui è quello giusto, ti aspetterà per sempre

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