Editore Newton
& Compton
Pagine 447
Euro
5,90
TRAMA:
Juliet adora
il Natale. L'albero, le scintillanti decorazioni, i regali, il pranzo: tutto
contribuisce ogni volta a creare un'atmosfera unica e indimenticabile di amore,
serenità e comprensione reciproca. Ma quest'anno sembra che non sarà proprio
così. I figli continuano a darle problemi: Tom è disoccupato e non fa altro che
presentarle partner improbabili, mentre Chloe è tornata a casa con il suo
bambino e per giunta è di nuovo incinta. Per non parlare poi dei genitori: suo
padre sta attraversando una fase di depressione acuta e sua madre sta
diventando sempre più eccentrica. Infine, meglio non chiedersi che cosa ne
pensi di tutto questo suo marito Rick, che ormai sembra aver esaurito la
pazienza. Riuscirà Juliet a riprendere le redini della famiglia e a impedire
che tutto vada a rotoli proprio ora che arriva il bianco, dolcissimo Natale?
VOTO:
RECENSIONE:
Un
regalo inaspettato
si presenta come la classica commedia natalizia ed è uno dei titoli – pochi in
verità - a cui ho rinunciato lo scorso anno. Ovviamente non potevo farmelo
scappare quest'anno, soprattutto dopo averlo trovato in libreria inversione
paperback!
Più
che è una commedia natalizia questo romanzo è un calderone di personaggi
pittoreschi, ognuno con la sua storia, che vanno a creare più che la serenità
delle feste un grande caos in casa Joyce.
La voce narrante - quella di
Juliet Joyce - è quella della madre di famiglia succube delle necessità di
tutti i suoi parenti: madre, padre, figlio, figlia, nipote… tanto da non
ritagliare più tempo per la propria vita con suo marito.
Quello che ha reso questo libro uno dei più irritanti letti
nel corso di questo anno è il fatto che molti di quelli che ruotano intorno
a Juliet non sono propriamente personaggi gradevolissimi, almeno per gran parte
del romanzo
La madre di lei, presa dai
problemi senili, anche nei momenti di lucidità non è mai capace di una parola
gentile, ma solo di pretese egoiste! La figlia di Juliet - madre a sua volta -
è un'altra egoista immatura che cerca di scaricare sulla propria madre le proprie
responsabilità, di cui non vuole farsi carico. Infine il figlio - ancora più
immaturo della sorella - non solo non ha un lavoro né l'intenzione di trovarlo
per il momento, ma non ha nemmeno le idee chiare su quale direzione dare alla
propria sessualità, indeciso tra uomini e donne, quindi nel dubbio li prova
entrambi… tutto sotto il tetto dei genitori!!
Per fortuna ci sono anche
personaggi più gradevoli come il padre di Juliet, scopertosi omosessuale in
tarda età e affiancato da un simpatico compagno di vita che a sua volta è fortunatamente
educato, gentile e altruista.
Ovviamente c'è poi il marito di
Juliet, che è sicuramente un uomo da sposare per tutta la pazienza che mostra
nei confronti di una famiglia tutt'altro che facile da gestire.
Ma non crederete mica che siano
tutti qui personaggi perché a questa masnada di impegnativi parenti si
aggiungono anche personaggi esterni alla famiglia, che volente o nolente
entreranno nella cerchia dei Joyce, riducendo uno spazio già ai minimi termini
e rubando involontariamente altro tempo alla coppia.
Ammetto che più di una volta mi
è stato difficile trovare la magia del Natale tanto decantata in copertina,
perché tutte queste persone vanno a creare in continuazione situazioni
imbarazzanti, tese e a volte anche sgradevoli.
L'obiettivo primario di Juliet è
soddisfare i bisogni di tutti e soprattutto regalare a sè e alla sua famiglia
un Natale felice, perché lei proprio come lo sono io è una fan sfegatata del periodo
delle feste, ossia di quel momento dell’anno in cui riempie la credenza di cibo
sufficiente a sfamare un'intera popolazione e l'albero di addobbi di ogni
genere e regali per tutti. Insomma per lei il Natale è una vera e propria
filosofia di vita… non si può essere infelici in quel giorno speciale, né
tantomeno farsi cogliere impreparati! Certo che amici e parenti non le
renderanno semplice raggiungere il suo scopo.
Lo
spirito di sacrificio di Juliet è talmente eccessivo da non avermi suscitato
l’empatia che speravo! La protagonista è stata capace sia di farmi
arrabbiare a più riprese per lo scarso polso che dimostra nelle situazioni che
richiederebbero un po' più di forza di carattere, sia intenerire per tutti gli
sforzi che fa per non permettere a nessuno di rovinare il Natale, cosa
tutt'altro che semplice, anche perché persino il destino ci mette il suo
zampino (scusate la rima involontaria). Infatti non ci saranno solo gioie ad
essere affrontate dalla famiglia Joyce in questo periodo festivo, ma non voglio
svelarvi nulla di più.
Lo
stile con cui l’autrice porta avanti la narrazione non sono ancora certa che mi
abbia conquistata:
i capitoli si alternano tra quello che accade a Juliet e quello che accade al
marito di lei; i primi sono narrati in prima persona, per non lasciare dubbi su
chi sia la protagonista, mentre gli altri sono in terza persona. Questo
dondolare tra i due punti di vista, narrandoli in maniera diversa per
distinguerli, non mi ha entusiasmata particolarmente… ma probabilmente se la storia
mi avesse coinvolta maggiormente, ci avrei fatto meno caso.
L'autrice
in tutto questo caos è per fortuna riuscita anche ad infilare scene decisamente
emozionanti e commoventi che mi hanno permesso di apprezzare maggiormente un
libro che non è stato propriamente come mi aspettavo.
Come prevedibile tutto è bene
quel che finisce bene, quindi ci sarà il tanto atteso lieto fine - più o meno
per tutti – anche se il percorso per arrivarci è decisamente travagliato… forse
un po' troppo per i miei gusti!
Il
libro resta comunque una lettura piacevole, veloce e semplice, malgrado tutte
le persone che si avvicendano in ogni pagina, ma se proprio devo darvi un
consiglio ci sono commedie natalizie decisamente migliori
Ho scoperto inoltre che questo
è il secondo libro della Matthews dedicato alla famiglia Joyce, ma il primo da
noi non è mai arrivato e ammetto che sarei curiosa di leggerlo perché, a detta
di chi l’ha letto, è molto più carino.
Passo e chiudo :)
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