lunedì 21 luglio 2014

Blog Tour di "Il Giardino degli Aranci - Il Mondo di Nebbia" di Ilaria Pasqua, con Giveaway! DECIMA TAPPA

Buon lunedì followers!
Io direi che non c’è niente di meglio per partire con un’altra settimana estiva presentandovi un bel giveaway, dedicato all’interessante romanzo di Ilaria Pasqua di cui trovate poco sotto la scheda.

Quella di oggi è la decima, nonché ultima tappa di un blogtour durato un paio di mesi e avrete una settimana per tentare di vincere l’ultima copia gratuita del romanzo.
Ricapitoliamone i dati:

“Si possono cancellare i ricordi, forse, ma ciò che abbiamo vissuto ritorna sempre a tormentarci, in una forma o nell’altra”

TITOLO: "Il Giardino degli Aranci - Il Mondo di Nebbia"
AUTORE: Ilaria Pasqua
GENERE: Distopico/Urban Fantasy
PAGINE: 292
PREZZO: 1.99€
FORMATO: Ebook (epub, pdf, mobi)
DATA DI PUBBLICAZIONE: 14 Maggio 2014

TRAMA:
Il Mondo di Nebbia, dove Aria e il fidato amico Henry vivono e frequentano un liceo come tanti altri ragazzi, nasconde dei segreti inquietanti, come incubi che prendono forma e sono in qualche modo collegati ai Cinque Sacerdoti, misteriosi individui che controllano la città.
Aria non è però una ragazza come tutte le altre: in quel mondo ha la sensazione di "girare a vuoto", e dentro di sé sospetta che dietro ai suoi incubi ci siano verità dimenticate... sarà l'incontro con Will, che come lei sembra frustrato e insoddisfatto da quella realtà, a rivelarle che tutto quello in cui credeva prima è nient'altro che un'illusione. Qual è la verità dietro quel mondo? Chi sono i Cinque? E in che modo Aria ha il potere di cambiare tutto?
"Il mondo di nebbia", ora con un nuovo editing, è la prima parte della trilogia fantasy-distopica "Il Giardino degli Aranci". Ilaria Pasqua ci guida in un mondo ricco di misteri, una realtà che sembra annullare i ricordi dolorosi, ma che nasconde molte ombre. Sarà la strana brigata di Aria, Will ed Henry, unita da una forte amicizia (ma non solo) a squarciare i veli della nebbia?


Ed ora tutto per voi un bell’estratto:
Di colpo si fece buio, gli alberi del giardino erano più numerosi e ravvicinati, il vialetto era solo un piccolo serpente che si muoveva sinuoso tra essi.
Sotto un albero, la ragazza scorse l’ombra di qualcuno, ma non si soffermò, doveva raggiungere Will. Mentre proseguiva lungo il viale, sentiva addosso lo sguardo di quella persona e la cosa la fece rabbrividire, come se ci fosse qualcosa di sbagliato, che lei non doveva vedere. Respirò a fondo e cercò di dimenticarsene.
Il profumo degli aranci l’accompagnò silenziosamente fino al muretto che segnava la parte opposta del parco. Come si aspettava Will era lì. Se ne stava di spalle a guardare lontano.
Aria prese fiato e si fece coraggio. Quante volte lui l’avrebbe derisa o ignorata? Non lo sapeva, ma aveva pronte talmente tante risposte che ne sarebbe uscita vincitrice. Strinse i pugni e lo raggiunse.
“Ciao” disse guardando le casette poco più in basso, sforzandosi di non incrociare il suo sguardo.
“Ciao” rispose lui voltandosi. Ad Aria mancava di nuovo il respiro.
“Maledizione” sussurrò. “Insomma sono qui per via del tuo messaggio” disse aggressiva. Guardandolo fisso aggiunse: “Voglio sapere cosa hai da dirmi”. La sua voce si fece sempre più lieve e le sue intenzioni prepotenti sempre più misere di fronte a quegli occhi che la fissavano. Erano di un verde scuro, e lei non ci aveva mai fatto caso.
“Non essere così nervosa” disse lui pacatamente.
“Nervosa io? Non sono nervosa, sono arrabbiata”, sputò fuori anche se non era propriamente vero.
“E perché? Ti ho fatto qualcosa?” chiese lui.
“Oggi, in classe”, rispose lei torcendo il collo.
“Eri così buffa” al pensiero ridacchiò di nuovo.
“Senti, se non la pianti conoscerai un lato di me che non ti piacerà” minacciò lei arrossendo.
“Sei sempre così aggressiva?” domandò lui smettendo di ridere e fissandola dritta negli occhi.
La ragazza distolse lo sguardo. “Sono fatta così”, poi si fermò ad ascoltare il rumore del vento tra le foglie. Ogni albero in quel momento stava vibrando, suonato dal vento. La ragazza aspirò l’aria e si calmò.
“Azzeriamo e partiamo da capo, va bene?” chiese lui sedendosi sul muretto. Portava una maglia nera a maniche lunghe e una giacca dello stesso colore, notò lei guardando meglio.
“S-sì, va bene” balbettò e si sedette. La sua vicinanza la fece sussultare.
Si tirò indietro la ciocca di capelli sugli occhi e sembrò per un momento indeciso.
“Dunque…” iniziò Aria guardando avanti.
“Hai il quaderno dietro, per caso?” chiese. “Quello di stamattina intendo”.
“Quello che non smettevi di fissare” continuò Aria.
“Quello che mi hai tirato addosso” puntualizzò lui con un mezzo sorriso.
L’imbarazzo scese impietoso su di lei che rizzò la schiena tirando fuori dallo zaino il quaderno, senza aggiungere altro, come se così facendo quell’azione stupida sarebbe evaporata nel nulla, risucchiata via dal cielo come il sole, che ormai stava per lasciare il posto a un opaco buio. La nebbia sembrava andare e venire, come una persona indecisa sul da farsi, camminava avanti e indietro dal muretto, spinta via e allo stesso tempo attratta.
“Ecco”, glielo porse mentre era ancora piegata, “cosa ci trovavi di così interessante, si può sapere?” Aria richiuse lo zaino e nel tirarsi su tenne indietro i capelli per lasciare il viso scoperto.
Will sfogliò le pagine in silenzio, fissò gli scarabocchi che lei aveva fatto quella mattina con attenzione, chiuse per un secondo gli occhi e quando li riaprì la ragazza notò nel suo sguardo un guizzo di convinzione, come se lui avesse avuto una qualche conferma.
“Questo disegno, lo vedi?” chiese Will poggiandole il quaderno sulle gambe e avvicinandosi.
“Sì, i miei scarabocchi, li vedo bene” rispose sorpresa lei senza riuscire a cogliere la questione.
Il ciuffo gli era finito di nuovo davanti agli occhi.
“Non sono scarabocchi, segui qui” disse lui. Passò la punta dell’indice sulle linee tracciando un disegno, era una sorta di albero stilizzato, dalle tantissime foglie intrecciate e confuse, un incrocio complesso ripetuto fino a occupare tutto lo spazio, un disegno impossibile da ricreare nella stessa maniera per due volte, eppure era identico all’altro. Sei punte erano più visibili, come se dominassero tutte le altre, e anche queste erano perfettamente composte, stessa curva ad arco stretto, della stessa ampiezza e forma. Ciò che le risaltava all’occhio era quella perfezione nel tratto. Come aveva potuto disegnarli senza neanche guardare? E dove aveva visto quel disegno?
Aria spalancò gli occhi, poi gli si fissò in volto un’espressione accigliata. “Cosa significa?”, riuscì a dire.
“Questo è un simbolo, è ciò che divide e unisce questo mondo da quell’altro. La chiave per poterci arrivare” disse cripticamente lui, entusiasta.
“Sigillo, altro mondo… ma di che diavolo stai parlando?” La voce suonò stridula e aggressiva come suo solito, forse troppo, persino a lei dette fastidio.
“Siediti e ti spiego” disse Will serio. Aria non si era neanche accorta di essersi alzata. Incrociò le braccia e rimase in attesa. Ma quando Will stava per iniziare a parlare, il cellulare di lei squillo, come se avesse aspettato il momento giusto per interromperli. Era la madre. “Mamma, che c’è? Scusa, mi sono completamente dimenticata. Volevo scriverti un biglietto per avvertirti. Sì, lo so che sarebbe bastata una telefonata. Tornerò presto, sì. Ah, sì? Non posso tornare ora. No… No… e va bene che cavolo! Sì, ho capito, è chiaro. Arrivo”.
“Devi andare?” chiese Will alzandosi lentamente.
“Purtroppo sì. Quando s’impunta non c’è niente da fare”, sbuffò e si tirò nervosamente indietro i capelli, poi raccolse lo sguardo e cercò di calmarsi. “Ne possiamo parlare domani?”
“Sì” rispose lui iniziando a camminare verso l’uscita.
“Promesso?” chiese Aria dopo aver raccolto lo zaino. Era sorpresa che il ragazzo se ne stesse andando via con tanta leggerezza.
“Sì” disse voltandosi, “troveremo il tempo”. Fece per dargli di nuovo le spalle ma Aria parlò di nuovo: “Hai mai la sensazione di girare a vuoto?” chiese seria, ferma sul posto mentre il vento ora più freddo le pizzicava la pelle del viso.
“Ogni giorno” rispose camminando qualche passo all’indietro e senza smettere di guardarla.
Lei gli sorrise. Poi lui proseguì lentamente. Aria rimase ferma ancora qualche momento, chiuse gli occhi, respirò a fondo, calmò il batticuore e si avviò. L’idea che qualcun altro, oltre a lei, avesse quella sua stessa sensazione la fece tranquillizzare, sentiva che in quel momento si era creato uno spazio condiviso solo da loro due. Un posto in cui finalmente qualcuno la pensava come lei, qualcuno che percepiva il cambiamento nell’aria e soprattutto che fosse in movimento, non come gli altri cittadini, come l’orologio ad acqua, o come Henry.
Aria s’iniziava a sentire un’estranea in quel luogo e non capiva il perché. Quella sensazione di essere immersa in una bolla nebbiosa senza tempo si stava rafforzando e, se non avesse trovato qualcuno con cui condividerla, sarebbe esplosa. Quel qualcuno poteva essere Will e lei ne era immensamente felice, stupidamente gli era grata per questo.
Scese il viale di aranci con la testa immersa in tanti pensieri. Will era proprio davanti a lei, non si voltava mai, però camminava ad un’andatura che non gli apparteneva, come se la stesse aspettando e stesse controllando che lei riprendesse la sua via senza pericoli. Girare da soli, soprattutto lì, non era indicato al calare del sole. Will intanto manteneva quel passo con ostinazione, con le mani in tasca e la schiena ben dritta.
Aria invece pensò che, come lei, il ragazzo si stesse godendo il profumo delicato che fluiva tra i rami sottili, portato dal vento sempre più intenso, che assaporasse quella sensazione di pace, che la facesse sua durante il ritorno a casa. Will, invece, era tutto tranne che tranquillo, la visione di quel disegno l’aveva scosso, dandogli delle speranze che desiderava non si rivelassero false. Sperava e sperava ancora, inghiottendo i brutti pensieri, eccitato e spaventato allo stesso tempo da quella possibilità. L’aveva aspettata da tanto tempo, quella doveva essere la volta buona.

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In una terra ombrosa e carica di nebbia, sorgeva una piccola casa diroccata, dall’aria abbandonata. Dal suo interno non s’intravedeva nessuna luce, né un segnale che potesse indicare la presenza di un essere umano. Una piccola finestra quadrata sotto il tetto era l’unica cosa che si poteva scorgere. Una macchia scura sembrava dilatarsi e restringersi, minacciando qualsiasi cosa vivente, ma lì non ce ne erano. O erano invisibili all’occhio umano a causa della nebbia densa. Solo una melodia distorta proveniva dalla casa, riempiendo l’aria di un profondo vuoto.



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COME PARTECIPARE AL GIVEAWAY

Per vincere una copia in formato epub e pdf di "Il Giardino degli Aranci - Il Mondo di Nebbia" è sufficiente partecipare a  Giveaway su Rafflecopter


Regole del giveaway: è possibile partecipare dal 21/07 al  27/07

In base agli "obiettivi" che completate vi verranno assegnati dei "punti", ognuno dei quali aumenta le probabilità di estrazione

Obiettivi da completare:
- Mettere mi piace alla pagina facebook di Nativi Digitali: 2 punti (obbligatorio)
- Mettere mi piace alla pagina facebook del blog ospitante: 2 punti (obbligatorio)
- - Mettere mi piace alla pagina facebook dell'autrice Ilaria Pasqua: 2 punti (non obbl.)
- Tweet personalizzato: 2 punti (non obbl.)

Il giorno successivo allo scadere del Giveaway,
Nativi Digitali Edizioni contatterà il vincitore sul contatto email o al profilo facebook che avete inserito per partecipare!
In bocca al lupo!


Data
N. Tappa
Blog ospitante
19-25 maggio
Prima
26-01 giugno
Seconda
02-08 giugno
Terza
09-15 giugno
Quarta
16-22 giugno
Quinta
23-29 giugno
Sesta
30-06 luglio
Settima
07-13 luglio
Ottava
14-20 luglio
Nona
21-27 luglio
Decima
Tappa attuale


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2 commenti:

  1. Partecipo volentieri, mi piacciono tantissimo questi give di libri. :)
    FB silvia parodi
    email sweetchemistry82@gmail.com
    Incrocio tutte le dita!

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