martedì 29 luglio 2014

Strangers Words #6 - Recensione THE THIRD DAY, THE FROST di John Marsden

TOMORROW SERIES #3 -THE THIRD DAY, THE FROST
Autore  John Marsden
Editore Quescus
Pagine 278
Euro 4,28 (ebook)
TRAMA:
Questa volta la trovate in fondo alla recensione!!!

VOTO:

CITAZIONI:
I’m an expert on fear now. I think I’ve felt every strong feeling there is: love, hate, jealousy, rage. But fear’s the greatest of them all. Nothing reaches inside you and grabs you by the guts the way fear does. Nothing else possesses you like that. It’s a kind of illness, a fever, that takes you over.

I wanted to keep my fear all to myself: a storm inside but a desert on my face.

Maybe one day I’ll be able to think about the future again.
At the moment all I think about is the past. I don’t even notice the present.

RECENSIONE:
Come promesso torno a parlarvi della Tomorrow Series di John Marsden, questa volta con il terzo volume della serie.
L’azione riprende poco tempo dopo la fine del precedente libro, mentre i ragazzi sono nuovamente rifugiati all’Inferno per cercare di sfuggire alle ricerche a tappeto che le loro ultime imprese hanno scatenato, tentando nel frattempo di capire cosa possono fare ora.
Ormai sono passati mesi da quel lontano weekend di campeggio che li ha salvati miracolosamente dall’invasione nemica e l’inverno rende ancora più difficile la sopravvivenza in mezzo alla natura. Gli spensierati adolescenti di quel tempo sono ormai solo un ricordo, perché quelli che si nascondono sui monti ormai sono dei criminali di guerra, ricercati dall’esercito nemico e con tutte le intenzioni di non rimanere con le mani in mano ad attendere che qualcuno salvi la situazione.
La guerra è ben lungi dall’essere finita e gli invasori hanno iniziato a colonizzare le terre conquistate con la stessa meticolosità e rapidità di un’orda di formiche in un nuovo formicaio. Questo comporta che anche spostarsi indisturbati diventa per i nostri giovani eroi sempre più difficile e pericoloso.
Questo nuovo capitolo della saga è talmente ricco di eventi che arrivata al termine ho avuto la sensazione di aver letto più di un libro soltanto.
Il tono della narrazione diventa ancora più serio, non c’è tempo per scherzare o rilassarsi e nemmeno per amare.
Mano a mano che la storia procedeva, vedevo Ellie e i suoi amici trasformarsi in qualcosa di nuovo, non sempre auspicabile, come nel caso di Lee che più volte sembra diventato uno spietato soldato, votato soltanto alla vendetta. E questo è soltanto un esempio, perché tutti loro stanno cambiando e i demoni che devono esorcizzare diventano sempre più pesanti e numerosi: le strade che decidono di intraprendere sono tutte senza ritorno… anche se qualcuno all’improvviso dichiarasse finita la guerra e loro potessero tornare alla vita di prima, i sei ragazzi – nessuno escluso – non sarebbero mai più gli stessi.
È drammatico e toccante leggere i pensieri di Ellie che per ben due volte si ritroverà separata dagli altri, con troppo tempo per riflettere su quello che sta capitando a tutti loro e soprattutto su quello che hanno fatto e perso.
C’è un momento bellissimo in cui Ellie ripensa alla vita precedente alla guerra, quando aveva dei sogni nel cassetto che ora sembrano assurdi e quando detestava molti dei compiti che doveva assolvere alla fattoria dei genitori. Ora darebbe qualsiasi cosa per tornare indietro a quell’esistenza, che stranamente sembra ormai appartenere a qualcun altro.
Le parti dedicate alla sola Ellie sono quelle con meno azione, a volte persino monotone nel suo scandire il tempo con azioni anche ripetitive, ma sono tra quelle che lasciano il segno più profondo nel lettore: il dolore della sua anima e del suo corpo; l’immobilità del tempo che diventa frustrante ogni secondo di più; l’incertezza di quello che riserva il futuro… e soprattutto se esiste un futuro.
Questi monologhi interiori sono strazianti su più livelli.
Nell’interazione con gli altri si notano invece tutte le parti di innocenza e umanità che ciascun ragazzo è costretto a lasciare dietro di sé.
C’è una scena che mi ha particolarmente colpita (vi devo avvisare che c’è un piccolissimo SPOILER): dopo giorni a vagare da sola, ferita e in fuga dai soldati, affamata e assetata, allo stremo delle forze, senza sapere dove i suoi amici si trovino… Ellie riesce finalmente a ricongiungersi al gruppo. Quando ho capito che erano vicini, il mio cuore ha fatto una capriola e mi sono immaginata di correre incontro a Ellie per abbracciarla dopo aver pensato che fosse morta. Ma la visione di Marsden è stata un tantino diversa, quasi cinica, ma probabilmente più realistica delle mie fantasie: le reazioni dei ragazzi sono state sì di gioia, ma smorzate e tiepide rispetto alle mie aspettative. Il motivo è diventato palese velocemente: tutti loro sono talmente provati ed esausti, da non aver più energie sufficienti per esternare i loro sentimenti… forse non riescono nemmeno a gioire come un tempo ed è una delle cose più tristi. (FINE SPOILERINO).
Ovviamente ci sono anche le parti dedicate all’azione che lasciano perennemente con il fiato sospeso e un’angoscia tale che faticavo a stare ferma sul divano mentre le leggevo.
La saga di John Marsden continua a stupirmi e a coinvolgermi oltre ogni dire. Con rammarico ho dovuto salutarla per qualche giorno per portare avanti altre letture, ma sono già pronta a tornare in Australia con questo gruppo di sopravvissuti.
Quello che hanno patito e affrontato in questo terzo libro è scioccante e imprevedibile… mi viene da chiedermi cosa l’autore abbia in serbo per loro adesso, non senza una punta di preoccupazione. Ormai mi sono talmente attaccata a questi personaggi che temo sarà molto doloroso salutarli una volta giunta in fondo. Così come è doloroso vederli soffrire.
Questa volta è arrivata anche la commozione, con calde lacrime che scorrevano sul viso e che tentano di riaffiorare ancora adesso mentre ripenso alla scena in questione: le perdite non sono evitabili in guerra, ma ad alcune non si è mai pronti… non posso dirvi di più.
Parlarvi di questo romanzo senza spoilerare è stato davvero difficoltoso, quindi sto pensando di raggruppare i prossimi capitoli in una recensione globale in cui vi dirò solo se la saga mantiene questo livello (che finora direi si sta elevando invece di abbassarsi!) e qualche commento.
Anzi se volete un consiglio, evitate di leggere anche la trama – io per fortuna l’ho fatto solo ora a libro finito – perché rivela troppi dettagli e presenta spoiler sul libro precedente. Non so dirvi se anche le trame dei successivi sono così, perchè non mi sono azzardata a leggerle per evitare spiacevoli sorprese.
Come avrete già capito, rinnovo il consiglio di avventurarvi in questa bellissima serie.
E con questo è giunto il momento di passarvi la parola perché io ho detto tutto.
Passo e chiudo :)

NOTA:
questo capitolo della serie, per non confondervi le idee, lo trovate disponibile anche con il titolo A Killing Frost... non chiedetemi il motivo perchè proprio non l'ho capito!

TRAMA:
Ellie and her friends have achieved more than they ever thought possible as an unarmed bunch of amateur teenage fighters. But it's not enough. The war wages on, their families are in captivity and their country is on its knees. Hiding back in Hell, the friends face a big question: what to do next?
The gang have another success when they manage to rescue Kevin. He returns to them equipped with a new knowledge of explosives. Suddenly the question of what to do next becomes clear - launch an attack on the major enemy target of Cobblers' Bay.
Can Ellie, Homer, Fi, Robin, Lee and Kevin really stage a major military attack on the enemy? And in their attempt to pull it off, what will they have to sacrifice? They have already lost Corrie and Chris; who else will the group have to lose in their desperation to defend their country?

(TRADUZIONE TRAMA: Ellie ei suoi amici hanno ottenuto più di quanto credessero possibile  per un gruppo di combattenti adolescenti disarmati e dilettanti. Ma non è sufficiente. La guerra è ancora in corso, le loro famiglie sono prigioniere e il loro Paese è in ginocchio. Tornati a nascondersi all'Inferno, gli amici devono affrontare una grande domanda: cosa fare dopo? La banda ha un altro successo quando riescono a salvare Kevin che ritorna con nuove conoscenze in fatto di esplosivi. Improvvisamente la questione di cosa fare diventa chiara: lanciare un attacco contro il bersaglio nemico principale, Cobblers’ Bay.

Possono Ellie, Homer, Fi, Robin, Lee e Kevin davvero mettere in scena un attacco militare contro il nemico? E nel tentativo di farlo, che cosa devono sacrificare? Hanno già perso Corrie e Chris; chi altro dovrà perdere il gruppo nella disperazione per difendere il loro paese?)

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