Buongiorno e buona domenica LoLettori!
Come procede il vostro weekend?
Il mio è iniziato alla grande ieri, perché
c’era la presentazione di Pyramisia
alla Libreria Presenza di Sesto San Giovanni (MI) ed era un evento che
aspettavo da tempo, anche perché il più delle volte le presentazioni che mi
interessano sono in posti un tantino irraggiungibili da casa mia :P
Questa volta invece ho deciso che un’ora
di strada era un investimento che valeva la pena fare per conoscere uno degli
autori che più mi ha rubato il cuore negli ultimi due anni: Dean Lucas.
Sapete di chi parlo vero?! Ve ne ho già
cantato le lodi in occasione dei due romanzi della saga fantasy egizia che vede
per ora pubblicati AEGYPTIACA (QUI)
e PYRAMISIA (QUI)
e oggi volevo rendervi partecipi della bella giornata trascorsa ieri
condividendo con voi alcune delle domande che sono state poste all’autore dalla
presentatrice dell’evento, Sabrina,
prima e dal pubblico (decisamente numeroso, con tanto di gente in piedi ad
assistere!!) dopo.
Dean Lucas si è rivelato una persona
simpaticissima e disponibile, spigliato anche a parole, oltre che con la “penna”,
e ha risposto ampiamente a tutte le curiosità che sono emerse nel corso dell’appuntamento.
Se anche voi come me a volte avete
desiderato fare domande a un autore/autrice che ha scritto dei libri che avete
amato, potete capire il mio entusiasmo nel sentire direttamente dalla sua voce
le risposte… me felice :D
Ma basta tediarvi con il mio entusiasmo.
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Dean con la bella presentatrice |
Qui di seguito trovate alcuni botta e
risposta tra Dean e Sabrina (evidenziati
rispettivamente in azzurro e rosa) che sono convinta troverete molto
interessanti se amate questa saga. Non mancano ovviamente i miei personali
commenti in merito, che trovate in corsivo.
Ovviamente il post si preannuncia
lunghino – ho provato a tagliare qui e là, ma ho trovato ben pochi dettagli da
togliere - quindi se non avete pazienza
date un’occhiata alle domande e leggetevi solo le parti che vi interessano di
più… Io non sono obiettiva in questo caso, perché ho deciso di mettervele
tutte!!
S:
Ciao Dean Lucas. A distanza di un anno, ci ritroviamo qui a parlare del seguito
di Aegy. Che differenza c’è tra Pyramisia e il primo libro?
D:
Ciao a tutti! In effetti trovarci qui sta diventando una piacevole abitudine.
La prima differenza che potete notare tra Aegy e Pyramisia è sicuramente la
lunghezza: ho cercato di scrivere una storia più agile e che non mi impegnasse
come Aegy per 2-3 anni, altrimenti i lettori non me lo avrebbero mai perdonato!
Prima di iniziare a scrivere Pyramisia mi
sono trovato davanti a un compito estremamente difficile: quante volte è
capitato anche a voi di restare delusi dal secondo libro di una saga? Il
secondo libro di una trilogia è spesso considerato una storia di transizione,
quindi meno avvincente del romanzo che ha cominciato la saga. Sapendo questo,
ho cercato quindi di sorprendere il lettore e di scrivere una trama che fosse
tutto fuorché prevedibile e di transizione. E devo dire che a leggere i
commenti dei lettori sembra che ci sia riuscito!
Io sono
la prima che è rimasta delusa il più delle volte dal secondo capitolo di una
trilogia… ma non è stato il caso di Pyramisia, quindi direi che Lucas ha
decisamente centrato il suo obiettivo!!
Oltre a essersi classificato in un blog al
primo posto tra i migliori libri usciti nel 2013, Aegy su internet ha avuto un
consenso unanime, ricevendo recensioni strepitose. Ti aspettavi che avrebbe
riscosso un tale successo? In che modo questo ha influito nella stesura di
Pyramisia?
Onestamente, pur essendo convinto come
tutti gli autori di aver scritto una bella storia, non pensavo di ricevere dei
feedback così entusiasti dai lettori. Finché non hai i primi riscontri dal
pubblico, un autore ha sempre il dubbio. I commenti delle ragazze poi sono
davvero fantastici! Allora mi sono chiesto il motivo… Probabilmente perché,
come ho letto su una recensione su Amazon proprie ieri:
“Mi è piaciuto molto il fatto che i
personaggi più positivi e forti siano donne, mentre i più negativi e cattivi
siano maschi. Scritto da un uomo, su un genere dove il coraggio è prerogativa
maschile è un bel messaggio”. Inutile dire che tutti questi attestati di stima
mi hanno spronato a scrivere in tempi record, almeno per me che lavoro e
coltivo anche altri interessi, il secondo libro e a trovare strade creative che
solo l’entusiasmo può dare, alimentando una specie di circolo virtuoso che può
fare solo bene all’ispirazione di un autore.
A questa
domanda mi è venuto sulla faccia un sorriso a 1000 watt perché il blog citato
era proprio il mio, in cui Aegy è risultato il miglior libro del 2013 contro un
centinaio di altri titoli…
Ora una domanda cattivella, che sono certa
moltissime lettrici ti avranno già fatto. Aegy finiva con una delle eroine,
Delphi, che si sacrificava per salvare i suoi amici. Anche in Pyramisia i
lettori dovranno temere una sorte simile per gli altri protagonisti?
Mi sono accorto che quando il lettore si
affeziona ai personaggi che hai inventato, diventa più difficile farli morire.
Ci sono alcune fans tra le più accanite che mi hanno strappato promesse sulla
sorte dei loro personaggi preferiti. In realtà oggi va un po’ di moda non
garantire la sopravvivenza di nessun protagonista, nemmeno quelli che il
lettore durante la lettura è portato a credere che siano intoccabili. Se ci
pensiamo, l’impatto emotivo di una cosa del genere è fortissimo. Maestro di
questo modo di condurre la trama è sicuramente George Martin, l’autore della
fortunatissima serie Il Trono Di Spade, probabilmente la saga più venduta di
tutti i tempi. Nei miei libri, tuttavia, la morte di un protagonista non è mai
per fare sensazione o per scioccare il lettore. In ogni storia epica a mio
avviso ci deve essere la giusta dose di drammaticità e anche tragicità se
vogliamo. E anche se si tratta di un fantasy, la giusta dose di realismo. I
protagonisti di Aegy combattono contro avversari formidabili e soprannaturali:
divinità e persino qualcosa di più, forse. Come in ogni scontro titanico che si
rispetti, fin dai tempi delle epopee di Omero, non a tutti gli eroi si può
garantire il lieto fine. Tuttavia, anche in questo, sono convinto che Pyramisia
saprà sorprendere il lettore!
Nella stesura di Pyramisia, hai in qualche
modo tenuto conto delle recensioni e dei commenti dei lettori?
Ecco, quasi tutti gli scrittori diranno di
no. Eppure, mi sono detto: perché no? Può capitare che un personaggio che avevi
previsto che fosse solo una comparsa nel primo libro, poi piaccia così tanto ai
lettori che capisci che non puoi più farne a meno. E’ successo per Babu. Il
piccolo nanerottolo che parla per proverbi e che elargisce in continuazione
improbabili perle di saggezza che nel contesto in cui le pronuncia sembrano piuttosto
buffe. Compare solo dopo 100 pagine di Aegy e il suo ruolo doveva restare
confinato in quel libro. Poi leggo nelle recensioni che una lettrice ha
soprannominato proprio Babu il suo cagnolino… tra parentesi, non credo che il
cagnolino parli per proverbi, quindi credo che l’abbia chiamato così per la
seconda caratteristica di Babu, quello di attaccarsi ogni volta che si presenta
l’occasione alle gambe della sua padrona, la Sfinge. Quindi, dopo aver letto
tutti questi commenti di lettori che lo amano mi sono detto: non posso
eliminarlo (né tanto meno farlo morire tornando alla domanda precedente).
Quindi ho ritagliato per lui un nuovo ruolo, molto più importante rispetto a
quello previsto e ora Babu è a tutti gli effetti uno dei protagonisti principali.
Poi ci sono Abel e Sargon. Sargon ad
esempio doveva tornare solo nel terzo libro, ma anche qui… dopo aver letto i
commenti quasi innamorati delle lettrici e i commenti sui blog dove alcune
ragazze quasi litigavano scherzosamente per lui, ho cambiato idea e quindi
eccolo anche in Pyramisia, ancora protagonista! E infine Abel: per quasi tutte
le lettrici è il protagonista maschile più intrigante, più sexy, meno buono e
scontato. L’Abel super protagonista di Pyramisia, ammiratissimo dalle Delicate
e non solo è anche merito dei commenti delle lettrici!
Qui
ho riso davvero perché – se mi avete anche tra le amicizie di Facebook vi sarà
capitato di vedermelo scrivere più volte – il mio pelosetto ha preso il
soprannome di Babu… per fortuna caro Dean non perché ama attaccarsi alle mie
gambe, ma perché come il suo omonimo è un nanerottolo sfacciato e impertinente
(e menomale che non parla!).
Ma
a parte questo dettaglio, è davvero entusiasmante vedere un autore che tiene
così in conto le opinioni dei suoi lettori, tanto da rendere protagonisti
personaggi che non erano destinati ad esserlo.
Aegy e Pyramisia hanno una caratteristica
comune che sta diventando il tuo marchio di fabbrica: la storia si svolge in
tante trame separate che poi convergono nel finale a sorpresa. Come organizzi
la stesura del romanzo, scrivi tutta la storia di seguito o scrivi tante storie
quanti sono i personaggi principali?
Diciamo che è un modo per dare più
importanza ai personaggi secondari e aumentare il coinvolgimento del lettore
mostrando i loro punti di vista, facendo vedere le varie scene coi loro occhi e
attraverso i loro pensieri. Per accentuare questo stile che amo molto,
cinematografico se vogliamo, in Pyramisia ho scritto proprio 3 storie diverse
poiché 3 sono le sotto-trame principali: ho utilizzato infatti 3 fogli word
separati i cui sono andato avanti nella storia e poi li ho riuniti solo alla
fine.
Questo
è un particolare che da buona lettrice curiosa ho trovato particolarmente
interessante… noi ci leggiamo le versioni definitive dei romanzi e a volte
(come in questo caso) non abbiamo idea di come sia stato il processo creativo
che ha portato a quel risultato.
Vogliamo parlare della protagonista
indiscussa della saga? Mi riferisco ovviamente a lei, la creatura più preziosa
dell’universo: la Divina Sfinge. Leggendo i commenti su internet i lettori sono
pazzi di lei, in Pyramisia però hai accentuato le sue caratteristiche umane. Da
cosa dipende questa scelta?
In effetti, guardando il sondaggio sul mio
sito che chiedeva al lettore di votare i suoi personaggi preferiti, la Sfinge è
nettamente in testa. Probabilmente era piaciuta la sua caratteristica di donna
forte, coraggiosa e bella oltre ogni immaginazione. Troppo perfetta? No, poiché
pure lei mostrava le sue debolezze, i
suoi dubbi: in Aegy ad esempio veniva ferita in modo quasi letale dal suo
antagonista, Anubi e lei, in sintonia col suo personaggio, si chiedeva
ingenuamente cosa significasse morire, poiché mai aveva pensato a questa
eventualità, facendole avere i dubbi di qualsiasi mortale. Tuttavia ho notato
che, specialmente tra il pubblico femminile, un personaggio simile a volte
poteva suscitare sentimenti contrastanti e una iniziale antipatia, dovuta ai
suoi modi da dea, altezzosa, orgogliosa e capricciosa. Quindi ho pensato di
darle quell’unica caratteristica che l’avrebbe resa definitivamente umana:
l’amore. E in effetti in Pyramisia la sua storia d’amore è quella più
apprezzata tra i lettori creando quell’empatia e immedesimazione che forse non
c’era per alcune lettrici nel primo libro.
Hai già iniziato a scrivere il terzo libro
della saga?
Ho iniziato da poco, articolando per sommi
capi le tre sotto-trame principali di Aeterna fino alla fine. Quindi in realtà
so già come finisce, ma ovviamente non ve lo dirò! Aeterna sarà piuttosto
lungo, molto più simile ad Aegy sia per numero di pagine che per tempi di
stesura!
Ed ecco
che il mio entusiasmo per la giornata si è incrinato pericolosamente… non posso
pensare di aspettare che mi cresca la barba di Mosè prima di leggere l’ultimo
libro della saga *piange a fontanella*
Scommetto di non essere la sola ad
aspettare con ansia il terzo libro. E’ troppo presto per darci qualche piccola
anticipazione su Aeterna?
Posso dirvi soltanto che Sargon sarà
protagonista forse come e più che in Aegy. Che la Sfinge sarà completamente
diversa da come ve l’aspettate, davvero in ogni senso, e vi riserverà la
sorpresa più grande. E che per Babu dopo tante sofferenze, persino superiori ai
primi due libri, sarà protagonista di un finale a sorpresa, diciamo positivo
oltre ogni sua più rosea aspettativa!
Nuooooo…
curiosissima me!!! Voglio Aeterna qui e subito O_O
Ora invece una domanda più seria. Qual è
il messaggio principale che speri possa arrivare al lettore leggendo i tuoi
libri?
Nel mondo di Aegy nessuno ottiene qualcosa
senza sacrificio. Credo che questo valga un po’ in tutti i mondi, specialmente
nel nostro e specialmente adesso.
E ora
prima della prossima domanda sedetevi, perché io quasi cado dalla sedia per la
sorpresa…
Aegy e Pyramisia sono ricchi di colpi di
scena imprevedibili, cosa ne dici se concludiamo questa intervista con un colpo
di scena degno dei tuoi libri? Siete pronti per una grande sorpresa? Dunque…
una delle recensioni si conclude con queste parole: “Non mi stupirebbe se una
rappresentazione cinematografica prendesse come modello proprio la trilogia di
Dean Lucas.” Cosa risponde Dean Lucas?
Che quello che era solo un sogno,
un’eventualità impossibile adesso è… almeno una possibilità. Magari una piccola
possibilità, giusto per non illudere i presenti e soprattutto me stesso, ma la
notizia è che la saga sarà valutata da una multinazionale specializzata in
fiction per trarne una serie a puntate. Se l’interesse sarà confermato nei vari
step che seguiranno, si procederà alle riprese in lingua inglese con attori
americani di un episodio pilota, quello che a Hollywood chiamano pilot. Il
pilot di solito viene girato per valutare il primo responso di un pubblico
campione e degli opinion leader, e poi per vendere il programma a una rete
televisiva. Rappresenta quindi una sorta di banco di prova per determinare una
eventuale futura distribuzione. Il cast, gli altri elementi della produzione e
le caratteristiche stesse della serie, come la trama e il format, possono
quindi variare rispetto a quelle dell'episodio pilota originario.
Sarà comunque una bella sfida: rispetto al
libro una serie tv presenta similitudini e differenze. Ad esempio, ogni
episodio deve avere una fase di decollo (pochi minuti per convincere lo
spettatore a non cambiare canale), una fase di volo (narrazione e descrizione personaggi), e una fase di
atterraggio (ovvero i colpi di scena da inserire sul finale, chiamati
"cliffhanger", che letteralmente indica chi "rimane appeso a un
precipizio, tipicamente 5-10 minuti prima della conclusione per alleggerire la
seconda fase, e nell’ultima scena con l'intento di indurre nello spettatore una
forte curiosità circa gli sviluppi successivi) È un sogno ovviamente, ma già il
fatto che ci sia una possibilità mi riempie di orgoglio.
Io personalmente
incrocio tutte le dita di mani e piedi perché questo progetto trovi uno sbocco
reale… sia perché l’autore si merita alla grande una simile soddisfazione, sia perché
sarebbe bellissimo vedere i suoi personaggi e le sue storie prendere vita sullo
schermo!
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Notare la faccia da furbetto dell'autore... che cerca di fare il serio per le foto, ma in realtà è un ragazzo che ride e sorride un sacco!! |
Queste erano le domande “programmate” per
la presentazione; ovviamente poi anche il pubblico ha voluto dire la sua e io
stessa ho potuto togliermi un paio di
curiosità che avevo in mente.
Ad esempio ho voluto sapere da Dean se ci fosse stata nei due libri qualche scena
o personaggio che gli ha creato particolarmente difficoltà e la sua
risposta mi ha fatto sorridere perché tra tutte le possibili risposte che
potevo aspettarmi, l’autore ha confessato di aver trovato ostica la stesura di
una scena sensuale! Quasi comico pensare con quanta dovizia di particolari Dean
Lucas riesce a rappresentare scene magistrali di battaglie… per poi ritrovarsi
dubbioso in un ambito totalmente diverso, tanto da averci messo un mesetto per
ritenersi soddisfatto di quelle poche pagine :D
Un’altra curiosità era se, col senno di poi, avrebbe cambiato qualcosa
dei due libri e mi ha fatto piacere scoprire che in realtà rivedrebbe solo
la stesura di alcune parti, senza però essersi pentito delle scelte fatte per i
suoi personaggi: qualche dubbio sulla forma ci sta, visto che Aegy era il suo
romanzo d’esordio e l’esperienza è normale che incrementi il perfezionismo (per
quanto il mio occhio profano non abbia notato imperfezioni XD), ma il fatto che
sia soddisfatto delle storie che ha creato mi è sembrata una cosa molto bella.
Nel corso dello scambio con i presenti
sono emersi tante altre cose – che di certo non posso riportarvi in toto perché
altrimenti a Natale siamo ancora qui, ve ne cito soltanto ancora un paio che ho
trovato particolarmente interessanti. La prima è che gli autori che lo hanno ispirato nella sua avventura narrativa sono
principalmente Tom Clancy per la costruzione della trama, Wilburn Smith per le
sue ambientazioni e Philip Dick. Come potete vedere tutti autori che non
scrivono fantasy, ma che sicuramente hanno aiutato Dean Lucas a creare il suo
stile personale.

E con questo direi che per oggi vi ho
rubato tempo a sufficienza, ma mi auguro che questo lungo resoconto non vi
abbia annoiato… tanto state tranquilli che mi sentirete ancora parlare di
questo autore più di una volta, quindi rassegnatevi XD
Io intanto mi butto nella lettura per
allietare questa grigia domenica di ottobre e ogni tanto butto un occhio a
cuoricino alle due copie cartacee con tanto di dedica e autografo che mi sono
portata a casa ieri e che fanno bella mostra di sé sulla mia libreria.
Passo e chiudo :)
Come ti invidio, anche a me sarebbe piaciuto tanto esserci! Tanto amore per lui <3
RispondiEliminaAhahah... mi sa che tutte noi blogger siamo un po' innamorate di Dean :D
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