giovedì 5 giugno 2014

Recensione "Flamefrost - Due cuori in gioco" di Virginia Rainbow

Editore Selfpublished
Pagine 356
Euro 16,90
TRAMA: Gli abitanti del pianeta Luxor, guidati dal re Thor sono scampati alla distruzione del loro mondo e vagano nello spazio alla ricerca di una nuova terra. I principi alieni Nardos e Gered vengono incaricati di compiere una missione misteriosa sul pianeta Terra.
È in questo contesto che si inserisce il rapporto particolare tra Gered e una ragazza terrestre, Sarah, che abita in un paesino delle montagne valdostane. Gered cerca di avvicinarla in tutti i modi, usando i poteri straordinari di cui dispone, ma lei rifiuta qualsiasi tipo di relazione, nonostante si senta molto attratta da lui.
Un mistero aleggia su tutta la storia e verso la fine cominciano a scoprirsi alcuni tasselli. In cosa consiste la missione dei principi? Chi sono le “soggiogate”?
In un intreccio via via più articolato, si delinea la delicata psicologia dei personaggi, che si cercano e si respingono, si incontrano e si allontanano, mentre la società aliena, che fa da sfondo alla storia, prende sempre più piede con le sue regole e i suoi riti peculiari.
Un mix di contrasti, dolcezza, passione e mistero, che tiene incollato il lettore alla pagina riga dopo riga in un ritmo intenso e coinvolgente.
VOTO:

INCIPIT:
Scintille di fuoco schizzavano nella galassia di Gorg, sprigionandosi da un enorme ammasso rossastro, che palpitava e gemeva in un’agonia di morte, investito da un meteorite di dimensioni colossali.
D’un tratto con la velocità della luce si era dissolto, esplodendo in una pioggia infinita di meteore e lasciando al suo posto il nulla cosmico.
Quell’immagine, registrata dal computer dell’astronave, era sempre impressa nella mente del re Thor con la nitidezza di un ricordo terribile.
Il suo pianeta, il suo Luxor, distrutto per sempre.
A nulla erano valsi i tentativi della scienza, la forza della natura aveva avuto la meglio sulla perizia dei suoi abitanti senza alcuna possibilità di salvezza.

RECENSIONE:
Dopo un lungo percorso finalmente oggi vi posso parlare di un romanzo molto particolare, che mi ha accompagnata per molti mesi, senza che quasi nessuno fosse al corrente della sua esistenza. Voi oggi ne siete già a conoscenza perché ve l’ho presentato da poco e in più è in corso il giveaway per vincerne una copia cartacea proprio in questi giorni (cliccate sul banner in alto a destra per saperne di più).
Prima di entrare nel dettaglio volevo spendere due parole su questa mia entusiasmante esperienza.
Ho conosciuto l’autrice Virginia Rainbow – che all’epoca si chiamava ancora Virginia Mandolini - quando mi chiese la recensione del suo lavoro d’esordio, La maschera nera (QUI la  mia recensione). Quindi quando mi ricontattò proponendomi di seguire la stesura della sua nuova creazione con un gruppetto di altre persone mi sono sentita prima lusingata e poi timorosa… avevo paura di non essere all’altezza del compito.
Invece è stato un processo naturale perché semplicemente ho dovuto indossare i miei occhi da lettrice, ponendo solo una cura maggiore del solito ai dettagli.
Nel corso delle settimane ho potuto scambiare commenti e opinioni con l’autrice sui capitoli che mi sottoponeva, segnando su un quadernino eventuali refusi, imprecisioni o semplici dubbi nati da ciò che avevo letto.
Non ho problemi a dire che alla fine della prima lettura ero pronta ad assegnare al romanzo – allora ancora senza titolo – 3 gufi e ½, tenendo conto ovviamente solo della storia.
Poi un giorno ho ricevuto il file definitivo, corretto, tagliato qui e ampliato là.
Non so descrivervi l’emozione che provavo leggendo le pagine: riconoscere alcuni suggerimenti o correzioni nati da un mio parere era fonte di orgoglio incommensurabile. Ma l’emozione più grande è stato rendermi conto di quanto il romanzo fosse cambiato… e questo certo non è farina del mio sacco, ma del talento dell’autrice! Rileggevo il già letto e avevo l’impressione comunque di leggere qualcosa di nuovo. Quello che era stato tolto o modificato e quello che invece era stato aggiunto hanno dato vita ad un’opera che si è senza fatica guadagnata i 4 gufi soddisfatti che vedete in alto.
Ora, dopo questa lunga premessa, penserete che forse il mio giudizio non sarà obiettivo, ma vi assicuro che quello che scrivo è quello che penso (tant’è che contrariamente avrei messo 5 gufi!).
Scoprire quanto un libro possa cambiare in fase di creazione mi ha stupita ed entusiasmata, ma se storia e personaggi non fossero stati nelle mie corde avrei giusto potuto elogiarne la forma… invece qui i complimenti vanno ad ogni aspetto di quest’opera.
Ma vediamo un po’ di cosa si tratta.
Flamefrost è il primo romanzo di una trilogia dedicata agli alieni. Non aspettatevi mostri in stile Alien o Predator. Gli alieni della Rainbow sono per aspetto assolutamente umani, magari decisamente più belli della norma, ma comunque uguali a noi. Ciò che li differenzia sono le loro capacità: telepatia, teletrasporto, capacità di parlare con gli animali, poteri di guarigione, di controllo della mente e altro ancora, li rendono una razza di gran lunga superiore a noi – cosa che pensano essi stessi, considerando la specie umana indegna di qualsivoglia considerazione – nonché tecnologicamente avanti anni luce.
I Luxoriani – originari appunto del pianeta Luxor – approdano sulla Terra perché il loro popolo è in pericolo e per salvare il loro mondo hanno bisogno di noi. Non cercano però collaborazione.
I due figli del re ed altri prescelti vengono mandati a mischiarsi agli umani con la missione di conquistare delle ragazze terrestri. Lo scopo finale non viene ancora svelato, quindi per ora si possono solo fare congetture.
I riflettori sono puntati su uno soltanto dei fratelli, il principe Gered, che deve conquistare la bella e introversa Sarah, adolescente dall’infanzia sofferta, senza amici per scelta e dedita solo allo studio e ai suoi libri.
Ecco… loro sono i veri protagonisti del romanzo.
Sarah, l’unico esemplare di essere umano femminile della sua scuola che non cascherà ai piedi del principe alieno al primo sguardo, renderà la missione di Gered decisamente più difficile e frustrante del previsto.
Gered dal canto suo, abituato a essere servito e riverito e soprattutto ad ottenere tutto ciò che vuole solo schioccando le dita (stile pubblicità Paco Rabanne, non so se avete presente!), dovrà armarsi di pazienza e lavorare anche su se stesso per scoprire come arrivare al cuore della giovane Sarah e questo gli darà modo anche di capire molte cose di sé e del suo popolo: sentirsi superiori significa diventare arroganti, ma non vuol dire essere davvero migliori.
E qui mi fermo. Le basi per farvi capire di cosa si tratta le ho buttate, quindi ora è il momento di tirare le somme.
La storia raccontata è sicuramente originale, ma ancora più intriganti sono tutte le domande che nascono nel corso della lettura.
L’autrice svela parecchi dettagli della vita presente e passata dei due protagonisti, così come molti interessanti particolari del popolo Luxoriano, creando grande curiosità nel lettore per quello che nel primo libro della saga non trova spiegazione.
La narrazione si svolge prevalentemente sulla Terra, dove si assiste ai numerosi tentativi del principe alieno di conquistare la sua prescelta. In queste parti il personaggio maschile non mi è risultato sempre gradevole: viziato, prepotente e permaloso, quando solo l’attimo precedente vestiva i panni del principe azzurro.
Nel contempo anche Sarah emerge gradualmente dal suo guscio, svelando anche una fragilità che a volte rende fin troppo facile a Gered ferirla e manovrarla.
Ecco, questo è un dettaglio che a volte mi ha irritato: il maschio prevaricatore e la femmina alla continua ricerca di conferme non sono l’accoppiata che preferisco generalmente.
Fatto sta che il risultato finale è stato decisamente soddisfacente, perché le dinamiche del loro rapporto sono molto variabili e soprattutto giustificate da motivi ben precisi da parte di entrambi.
Nell’ambito terrestre si ha la possibilità di leggere alcune scene che definirei con simpatia “pseudo-disneyane”, momenti in cui il principe parla con gli animali e che contribuiscono ad alleggerire la tensione e la serietà che invece emergono nei capitoli dedicati alla “Nave Madre”, dove i Luxoriani vivono. Questi ultimi sono i brani che più mi hanno colpita, sia per la rigorosità delle leggi luxoriane che sono terribilmente ingiuste e discriminanti, sia perché mettono in luce un aspetto del principe Gered che sulla Terra lui lascia solo intravedere: un animo nobile, guidato da giustizia e umanità.
L’alternanza di leggerezza e romance, contro serietà e crudeltà creano un mix ben bilanciato che non annoia mai il lettore.
Lo stile dell’autrice è lo stesso che già conoscevo, forbito e aulico. La Rainbow ha una spiccata passione per le descrizioni dettagliate e i paragoni: nei suo romanzi, oggetti, sensazioni, azioni non “sono” mai semplicemente, ma “sono come”. Non so se riesco a spiegarmi: la pelle non sarà mai semplicemente candida, ma candida come la neve appena caduta e questo è solo un minimo esempio, perché le immagini che l’autrice riesce a evocare sono talvolta così originali e bizzarre da avermi fatto sorridere. Ammetto che nei momenti di maggior pathos questo stile rischia di rallentare un pochino il ritmo della lettura, ma è innegabile che Virginia Rainbow sia strepitosa nel giocare con le parole e questo a parer mio è tutto fuorché un difetto… personalmente adoro leggere le sue similitudini.
A questo punto, se non vi ho annoiato dilungandomi troppo, sarà il caso di avviarci verso la fine.
Flamefrost è un romanzo che consiglio sicuramente agli amanti del genere soprannaturale romantico, con tanto miele qui, bilanciato dalla giusta dose di fiele là.
Colpi di scena e scoperte inaspettate ravvivano l’atmosfera, ma per chi cerca adrenalina a fiumi non è il romanzo adatto. È perfetto invece per chi adora le storie d’amore, soprattutto se difficili e contrastate, quelle che sembra impossibile che trovino un lieto fine (cosa che tra parentesi non vi posso assicurare nemmeno io perché mancano ancora due romanzi per l’epilogo XD)
E ora che mi dite? Vi ho incuriositi?
Passo e chiudo :)

6 commenti:

  1. Sì un po' sì ^_^
    O meglio, il libro mi aveva incuriosito da subito tanto da segnarmelo, ma dopo le tue parole diciamo che sono un po' più convinta di volerlo leggere.

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  2. Grazie Lorenza....!!!!!! Come sempre le tue recensioni sono vivaci e articolate!! Sei bravissima a spiegare tutti gli aspetti di un romanzo... :o)) FELICE che ti sia piaciuto!!! Pronta per il prossimo...??? Ah ah ah ... :o)))

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  3. E' la prima recensione che leggo di questo libro!

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