Editore Corbaccio
Pagine 384
Euro 18,60
Pagine 384
Euro 18,60
Pubblicato 01/02/2007
TRAMA:
TRAMA:
Harriet Turner sa tutto sui viaggi. È una guida turistica e ne ha organizzati a centinaia per l’agenzia che la sua famiglia gestisce. Ma non è preparata al dramma, all’ilarità o alla passione del tour Willoughby... Quando sua sorella Lara scompare improvvisamente, Harriet sta portando una comitiva di turisti in un tour a tema nel Devon e in Cornovaglia. L’eccentrico gruppo è formato da fans di Willoughby, una serie poliziesca inglese, che non vedono l’ora di incontrare Patrick Shawcross, l’avvenente attore che lo aveva interpretato quindici anni prima. Per Harriet il tour si trasforma in un’esperienza particolare, un viaggio di autoscoperta, che la porta a interrogarsi sulla sua famiglia, sulla sua infanzia, sui forti sentimenti che si accorge di provare per Patrick Shawcross. Ma intanto... che cosa è accaduto a Lara? E in che modo questo viaggio è collegato alla sua scomparsa?
Non c’è niente di meglio di una fantastica e rilassante giornata in piscina da sola con un bel libro (mentre tutti gli altri sono al lavoro XD), per finire le oltre 150 pagine che mi mancavano. Negli ultimi due giorni non ero riuscita a ritagliarmi per leggere tutto il tempo che avrei voluto, ma finalmente ho recuperato!
Questa premessa già da sé dice quello che penso del libro oggetto di recensione: mi è piaciuto un sacco.
Era un bel po’ che non leggevo romanzi “umani”: avevo proprio bisogno di vita reale, sentimenti reali e storie reali. Leggere la storia di una ragazza (ormai donna direi) con tutti i problemi, i dolori e le gioie di una vita che potrebbe appartenere a chiunque è stata una ventata di freschezza.
Lo stile dell’autrice inoltre è davvero scorrevole e gradevole: non la conoscevo prima di questo romanzo, ma se dovessi imbattermi di nuovo in un suo libro, di sicuro lo acquisterei.
Apro una piccola parentesi per spiegare come questo libro vecchiotto è finito tra le mie mani: non l’ho comprato anni fa per continuare ad anteporvi altre letture. E’ stato una specie di regalo. Una mia amica che non ha posto per i libri in casa (e che non legge tanto come me per sua fortuna) ha deciso di tenere solo quelli che gli sono davvero piaciuti. Gli altri (7 in totale) li ha infilati in una borsa della spesa e me li ha scaricati nel bagagliaio dell’auto. Io, avendo già problemi a stare dietro ai miei acquisti e non conoscendo nessuno dei titoli, li ho girati a mia mamma passando la patata bollente. Premetto che io e mia madre non abbiamo proprio gli stessi gusti (lei non acquista libri, legge quelli che le do io e 8 volte su 10 mi dice con fare scettico “ma a te è piaciuto?!”)… ma dopo un po’ me li ha restituiti tutti, dicendo che gli erano proprio piaciuti. Ovviamente me li sono ripresi mettendoli in fondo alla pila di libri da leggere… poi qualche giorno fa non riuscivo proprio a farmi venir voglia di leggere nessuno dei miei acquisti e ho deciso di tentare la sorte con questo!
È davvero buffo: mi sforzo sempre di comprare il libro giusto, dopo aver letto recensioni o anteprime o commenti… e poi un libro arrivato a me quasi per sbaglio, batte una buona parte di quelli scelti da me.
Ma tornando alla recensione vera e propria, avrei talmente tante cose da dire sul romanzo che non so nemmeno da dove iniziare.
La protagonista (Harriet Turner) è una ragazza che ha vissuto delle perdite dolorose e che non è stata in grado di reagire per affrontarle, lasciandosi sopraffare. Il suo percorso per ritrovare se stessa è lungo e costellato di incertezze.
Il libro alterna il presente in cui Harriet cerca di riprendere le redini della propria esistenza, al passato in cui forse si trovano le radici della sua insicurezza di adulta.
L’autrice non si perde in descrizioni infinite, disgressioni fuori luogo o noiosissime introspezioni. Fin dall’inizio mi sono sentita la benvenuta nella storia e leggevo ogni pagina con piacere e col desiderio di leggere la successiva, per scoprire la storia di questa famiglia: perché ovviamente Harriet non è l’unica protagonista, con lei (dal passato al presente) vediamo i due fratelli più grandi, la cognata, i genitori e ovviamente la sorellastra Lara, che sembra essere al centro dei disagi di Harriet stessa. Infatti in molti momenti l’empatia per la protagonista porta a provare per Lara un sentimento di insofferenza… ma come nella vita vera bisogna ascoltare le due campane per avere un’opinione equilibrata.
Non posso addentrarmi troppo su questa strada perché sarebbe troppo facile spoilerare e mi spiacerebbe davvero, perché nel corso della narrazione e soprattutto alla fine si avranno molte rivelazioni, di cui ho apprezzato ogni riga.
Non mancherà ovviamente la parte romantica, ma è talmente delicata e tenera che si fa strada negli eventi quasi in punta di piedi, prima di camminare a testa alta.
Principalmente si seguono le vicende tramite Harriet e il suo viaggio in Cornovaglia come guida turistica, ma tutti i personaggi avranno il loro percorso da ultimare… e devo dire che ogni vicenda personale, da quella più approfondita a quella più marginale (come quella della giovane Molly) mi hanno appassionata. Comunque in definitiva il libro tratta dei rapporti famigliari, spesso difficili, del cammino impervio per diventare gli adulti che si desidera essere e dello sforzo necessario per andare oltre le proprie convinzioni e cercare di vedere al di là delle pareti che a volte ci erigiamo intorno: spesso sentimenti negativi verso un’altra persona (come la rabbia, il rimorso, la gelosia) ci portano a ricordarne solo le cose brutte, quasi il nostro subconscio cerchi di sottolineare le motivazioni che ci causano quelle reazioni emotive… oscurando ricordi positivi, che invece potrebbero cambiare la nostra predisposizione d’animo!
Non sono proprio sicura di essermi spiegata a dovere, ma se decidete di leggere il libro, capirete sicuramente quello che cerco di dire.
Ma adesso, prima di eleggermi filosofa della giornata, è meglio che smetto di annoiarvi, tanto che il libro l’ho adorato, l’avete capito e se avete voglia di una storia che vi faccia sorridere e magari commuovere, questa fa al caso vostro… e poi come sempre, questa è solo la mia opinione personale J
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