Stasera voglio presentarvi un libro molto particolare edito a luglio di quest’anno che mi è stato segnalato dall’autore stesso. Malgrado i miei buoni propositi di non prendermi in carico troppe nuove letture da recensire non ho potuto fare a meno di cedere davanti a due paroline magiche usate da Sergio Messere per descrivere la sua opera: thriller e distopico!
Non aspettatevi però i soliti distopici a cui ormai ci siamo abituati perché immagino che questa sarà una lettura un tantino più complessa del solito.
L’anno di ambientazione è il 2040, quindi non un futuro troppo lontano dai giorni odierni, e la storia racconta di diciotto ragazzi che si ritrovano sui lidi dell'alto Lazio, in un casale vicino al mare, dove un ambiguo e maturo personaggio (Gabriel) tiene una sorta di scuola di vita: l'Officina degli uomini, una comunità autosufficiente a tutti gli effetti. Gli scopi di questo “Leader” non sono chiari per ora, ma ci troviamo di fronte ad una situazione che potrebbe sicuramente far nascere occasioni di divertimento per il lettore… ma qualcosa mi dice che saranno molte di più le occasioni per riflettere sulla nostra società e su altri argomenti piuttosto importanti.
GENERAZIONE OLTRE LA LINEA
Di Sergio Messere
Editore Prospettiva Editrice
Pagine 262
Euro 14,00
TRAMA: Cosa ci rimane di quei giorni?
La consapevolezza di aver mangiato, dormito, discusso, amato e odiato, lavorato in uno spazio comune; ma, sopra ogni cosa, aver intrecciato per un segmento orfano del tempo i nostri destini, aver respirato a pieni polmoni la stessa aria: sentirsi vivi, proiettati nel mondo, liberi. Nei dintorni della felicità, direi oggi.
Il flipper delle pulsioni umane.
E una grande idea: essere piccoli dèi con un ventaglio di infinite possibilità.
Noi della Generazione oltre la linea.
Dice l’autore del romanzo:
Il romanzo è destinato a un largo pubblico dai 18 ai 60 anni. Il messaggio principale è che abbiamo bisogno di una riflessione profonda, nel mondo di tutti i giorni e in quello intellettuale, per capire cosa fare di concreto per la formazione dei giovani e la ri-fondazione di una società dignitosa, all’insegna del “saper vivere” nella comunità civile; in un mondo dove gli educatori istituzionali (famiglie, scuole ecc.) sono stati scalzati dai potenti e plurimi mezzi di comunicazione, dalla TV alle ultime tecnologie. E tutto ciò, a mio avviso, è assai pericoloso. Ormai tornare indietro non è possibile, ma la società non può neanche rimanere invischiata nelle sabbie mobili attuali, alla mercé del consumismo e priva di punti di riferimento: questo è il nocciolo.
Nel romanzo, lo stesso Gabriel, il maestro della scuola, cercherà di insegnare ai ragazzi le basi del vivere in comunità; seppure lo farà alla sua maniera, spesso ermetico e sfuggente, con l’intento di stimolarli a pensare e, in primis, sottoponendoli a un durissimo lavoro su se stessi. In tal senso, mi sono particolarmente ispirato al maestro armeno Gurdjieff.
L’autore:
Sergio Messere ha 43 anni, è diplomato in elettronica industriale e lavora dal 1991 come tecnico di settore in un centro di coordinamento e supervisione delle reti Mediaset (Master control di Roma, presso gli studi Elios).
È sposato dal 1999 e padre di due figlie.
Nel 2002 ha conseguito il master in marketing e comunicazione presso il consorzio interuniversitario FORCOM, presentando la tesi “L’impresa televisiva e orizzonti futuri”.
Dal 2011 curo un blog su Libero, Giorni strani, dove inserisce parti del suo romanzo, racconti, poesie e riflessioni su argomenti di vario genere.
Cura anche una Community su Google Plus chiamata Scrittori in erba, a cui hanno aderito centinaia di membri.
È appassionato di letture del paranormale, romanzi di formazione, tennis, cinema e viaggi.
Scriveva racconti e poesie fin da piccolo. Attualmente sta lavorando al secondo romanzo, misto di thriller e amore.
E con questo mi restano soltanto le domande di rito: cosa ne pensate? Vi ispira?
Passo e chiudo :)
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